AZITROX 3CPR RIV 500MG
6,32 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 17/07/2014
Trattamento delle infezioni causate da germi sensibili all'azitromicina. - infezioni delle alte vie respiratorie (incluse otiti medie, sinusiti, tonsilliti e faringiti); - infezioni delle basse vie respiratorie (incluse bronchiti e polmoniti); - infezioni odontostomatologiche; - infezioni della cute e dei tessuti molli; - uretriti non gonococciche (da Chlamydia trachomatis); - ulcera molle (da Haemophilus ducreyi). Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Ogni compressa contiene 524 mg di azitromicina diidrato pari a 500 mg di azitromicina. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 10,80 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- L’uso di questo prodotto è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo, agli antibiotici macrolidi o ketolidi, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Adulti e giovani con peso corporeo pari e superiore a 45 Kg Per il trattamento delle infezioni delle alte e basse vie respiratorie, della cute e dei tessuti molli e delle infezioni odontostomatologiche: 500 mg al giorno in un'unica somministrazione, per tre giorni consecutivi.
Per il trattamento delle malattie sessualmente trasmesse, causate da ceppi sensibili di Chlamydia trachomatis o di Haemophilus ducreyi: 1000 mg, assunti una sola volta, in un'unica somministrazione orale.
Bambini e adolescenti di peso inferiore a 45 kg Le compresse non sono indicate in questi pazienti.
Possono essere usate altre forme farmaceutiche di azitromicina, come ad esempio le sospensioni.
Anziani Negli anziani viene utilizzato lo stesso dosaggio degli adulti.
Poiché i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni proaritmiche in corso, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppo di aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione renale Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderato (GFR 10 - 80 ml/min.) (vedere paragrafo 4.4), mentre bisogna avere cautela in quelli con danno renale grave (GFR < 10 ml/min).
Pazienti con compromissione epatica Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione Questo medicinale deve essere assunto in dose singola giornaliera.
Le compresse devono essere ingerite intere e possono essere assunte con o senza cibo.
L’assunzione di cibo prima della somministrazione del prodotto pu attenuare gli eventuali effetti indesiderati di tipo gastrointestinale causati dall’azitromicina.
La durata del trattamento per le differenti infezioni viene riportato più sotto. Avvertenze e precauzioni
- La selezione di azitromicina per il trattamento di un singolo paziente deve tener conto dell’appropriatezza dell’uso dell’agente antibatterico macrolide sulla base di un’adeguata diagnosi per determinare l’eziologia batterica dell’infezione nelle indicazioni approvate e la prevalenza della resistenza all’azitromicina e ad altri macrolidi.
Nelle aree con elevata incidenza di resistenza all’eritromicina A, è particolarmente importante tenere in considerazione l’evoluzione del modello di sensibilità all’azitromicina e agli altri antibiotici.
Come per altri macrolidi, per azitromicina sono stati riferiti tassi elevati di resistenza elevata dello Streptococcus pneumoniae in alcuni paesi europei (vedere paragrafo 5.1).
Ci deve essere preso in considerazione nel trattamento di infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.
Ipersensibilità Come con l’eritromicina e altri macrolidi sono state segnalate rare reazioni allergiche gravi, tra cui l’edema angioneurotico e l’anafilassi (raramente fatale), reazioni dermatologiche tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e eruzione cutanea con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS).
Alcune di queste reazioni associate a AZITROX hanno provocato sintomi ricorrenti e hanno richiesto un periodo di osservazione e trattamento prolungati.
Se si verifica una reazione allergica, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta e deve essere iniziata una terapia adeguata I medici devono essere consapevoli del fatto che quando la terapia sintomatica viene sospesa pu verificarsi la comparsa di sintomi allergici.
Insufficienza renale: Non è necessario un aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (GFR 10 - 80 ml/min.).
Nei pazienti con grave compromissione renale (GFR <10 ml/min.) è stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2).
Funzionalità epatica: Poiché il fegato rappresenta la principale via di eliminazione per l’azitromicina, l’uso di azitromicina in pazienti con malattie epatiche importanti deve essere intrapreso con cautela.
Con azitromicina sono stati riferiti casi di epatite fulminante che potenzialmente possono condurre a insufficienza epatica pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8).
Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica preesistente o possono aver assunto medicinali epatotossici.
In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, quali rapido sviluppo di astenia associata a ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, devono essere immediatamente eseguiti i test/esami di funzionalità epatica.
La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta in caso di disfunzione epatica.
Derivati dell'ergotamina In pazienti in trattamento con derivati dell’ergot la co-somministrazione di antibiotici macrolidi ha precipitato crisi di ergotismo.
Non vi sono dati a disposizione sulla possibilità di un’interazione tra ergot e azitromicina.
Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina e i derivati dell’ergot non devono essere somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 4.5).
Così come con ogni altra preparazione antibiotica, è raccomandata una particolare osservazione per l'eventuale insorgenza di superinfezioni con microrganismi non sensibili inclusi i funghi.
Prolungamento dell’intervallo QT: Nel trattamento con i macrolidi, inclusa azitromicina, è stato riscontrato all’ECG un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, poiché le seguenti situazioni possono condurre ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta) che possono causare arresto cardiaco, azitromicina deve essere usata con cautela in pazienti con condizioni proaritmiche in corso (in particolare donne e pazienti anziani) I medici prescrittori devono tenere in considerazione il rischio del prolungamento dell’intervallo QT, che pu essere fatale, nel valutare i rischi-benefici di azitromicina in gruppi di pazienti a rischio, come: - Pazienti con prolungamento congenito o documentato dell’intervallo QT; - Pazienti in trattamento con altri principi attivi che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici della classe IA (chinidina e procainamide) e della classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina, farmaci antipsicotici come pimozide, antidepressivi come citalopram, fluorochinoloni come moxifloxacina e levofloxacina, cloroquina.
- Pazienti con alterazioni degli elettroliti, specialmente nei casi di ipopotassiemia e ipomagnesiemia; - Pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca; - Donne ed anziani che potrebbero mostrare maggiore sensibilità agli effetti (correlati al farmaco) dell’alterazione dell’intervallo QT.
Infezioni da pneumococco: Come per altri macrolidi, per azitromicina sono stati riferiti tassi elevati di resistenza dello Streptococcus pneumoniae (>30%) in alcuni paesi europei (vedere paragrafo 5.1).
Ci deve essere preso in considerazione nel trattamento di infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.
In considerazione della resistenza crociata tra i macrolidi, nelle aree ad elevata incidenza di resistenza all’eritromicina, è particolarmente importante tenere in considerazione l’evoluzione del modello di sensibilità all’azitromicina e ad altri antibiotici (vedere paragrafo 5.1).
Superinfezioni: Come per qualsiasi preparazione antibiotica, si deve prestare attenzione ai possibili sintomi di superinfezioni causate da agenti non sensibili quali i funghi.
Una superinfezione pu richiedere l’interruzione del trattamento con azitromicina e l’istituzione di misure appropriate.
Malattie neurologiche o psichiatriche: L’azitromicina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da malattie neurologiche o psichiatriche.
Colite pseudomembranosa In seguito all’uso di antibiotici macrolidi sono stati riferiti casi di colite pseudomembranosa.
Questa diagnosi deve pertanto essere presa in considerazione nei pazienti che soffrono di diarrea dopo l’inizio del trattamento con azitromicina.
La colite pseudo membranosa pu essere indotta da azitromicina, e dunque l’uso di agenti antiperistaltici deve essere controindicato.
Diarrea associata a Clostridium difficile: Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità pu variare da diarrea lieve a colite fatale.
Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C.
difficile.
Il C.
difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della diarrea.
I ceppi di C.
difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni sono in genere refrattarie alla terapia antibatterica e richiedono spesso una colectomia.
Bisogna considerare la possibilità di diarrea associata a C.
difficile in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico.
È inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiché i casi di diarrea associata a C.
difficile sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici.
Uso a lungo termine: Non c’è esperienza sulla sicurezza e l’efficacia dell’uso a lungo termine di azitromicina per le indicazioni menzionate.
In caso di rapide infezioni ricorrenti, deve essere considerato il trattamento con un altro antibiotico.
Si raccomanda di non utilizzare l’azitromicina per il trattamento delle ustioni infette.
Nei pazienti in terapia con azitromicina sono stati riferiti casi di esacerbazione dei sintomi di miastenia grave e di sindrome di miastenia di nuova insorgenza (vedere paragrafo 4.8).
Questo medicinale non è adatto per il trattamento di infezioni gravi nelle quali è necessario ottenere rapidamente elevate concentrazioni di antibiotico nel sangue.
La sicurezza e l’efficacia della prevenzione o del trattamento di MAC (Mycobacterium avium complex) nei bambini non sono state stabilite.
Le compresse di azitromicina contengono lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- Antiacidi: Nel corso di uno studio di farmacocinetica sugli effetti derivanti dalla somministrazione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non è stato rilevato nessun effetto sulla biodisponibilità totale dell’azitromicina, sebbene sia stata osservata una riduzione di circa il 25% delle massime concentrazioni sieriche.
Pertanto, i pazienti in terapia con azitromicina e antiacidi non devono assumere i due farmaci contemporaneamente.
Cetirizina: Nei volontari sani, la somministrazione contemporanea di un regime di 5 giorni di azitromicina e cetirizina 20 mg allo steady state non ha evidenziato interazioni farmacocinetiche né alterazioni significative dell’intervallo QT.
Didanosina (Didepxinosina): È stato osservato che la somministrazione contemporanea di azitromicina 1200 mg/die con didanosina 400 mg/die in 6 pazienti HIV positivi non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica allo steady state della didanosina rispetto al placebo.
Digossina e colchicina: (substrati della glicoproteina P) : È stato riportato che l’assunzione di antibiotici macrolidi, inclusa azitromicina con substrati della glicoproteina-P come la digossina e la colchicina: ha causato un aumento dei livelli sierici dei substrati della glicoproteina-P.
Pertanto deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento dei livelli sierici di digossina in caso di assunzione concomitante di azitromicina e substrati della glicoproteina-P, come la digossina.
Durante e dopo l’interruzione del trattamento con azitromicina, sono necessari il monitoraggio clinico e il monitoraggio del possibile aumento dei livelli di digossina.
Zidovudina: La somministrazione di dosi singole da 1000 mg e di dosi multiple da 1200 mg o 600 mg di azitromicina ha avuto effetti scarsi sulla farmacocinetica plasmatica o l’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita glucuronide.
Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un aumento delle concentrazioni della zidovudina fosforilata, suo metabolita clinicamente attivo, nelle cellule periferiche mononucleate.
L’importanza clinica di questo dato non è chiara, ma pu comunque costituire un beneficio per il paziente.
L’azitromicina non interagisce significativamente con il sistema epatico del citocromo P450.
Non si ritiene che sia coinvolta nelle interazioni farmacocinetiche come riscontrato con l’eritromicina e altri macrolidi.
Con l’azitromicina, infatti, non si verifica induzione o inattivazione del citocromo P450 epatico tramite il complesso dei suoi metaboliti.
Ergotamina: A causa della possibilità teorica di ergotismo, l’uso concomitante di azitromicina e derivati dell’ergot non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Sono stati condotti studi di farmacocinetica tra l’azitromicina e i seguenti farmaci, per i quali è nota una significativa attività metabolica mediata dal citocromo P450.
Inibitori della HMG-CoA reduttasi (Statine) La somministrazione concomitante di atorvastatina (10 mg/die) e azitromicina (500 mg/die) non ha causato alterazioni nelle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina (in base al saggio di inibizione dell’attività HMG CoA reduttasica), e quindi non ha causato alterazioni dell’attività della HMG CoA reduttasi.
Tuttavia, sono stati segnalati casi post-marketing di rabdomiolisi in pazienti in trattamento con prodotti medicinali a base di azitromicina e statine.
Carbamazepina: Nel corso di uno studio di interazione farmacocinetica condotto su volontari sani, non è stato osservato alcun effetto significativo sui livelli plasmatici della carbamazepina o del suo metabolita attivo in pazienti che assumevano contemporaneamente azitromicina.
Cimetidina: Nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto per valutare gli effetti di una singola dose di cimetidina somministrata a distanza di 2 ore dall’azitromicina, non si sono evidenziate alterazioni nella farmacocinetica dell’azitromicina.
Anticoagulanti orali di tipo cumarinico: Nel corso di uno studio di interazione farmacocinetica, l’azitromicina non ha modificato l’effetto anticoagulante di una singola dose di warfarin da 15 mg somministrata in volontari sani.
Nella fase post-marketing di prodotti medicinali a base di azitromicina sono stati segnalati casi di potenziamento dell’azione anticoagulante a seguito della somministrazione concomitante di azitromicina e anticoagulanti orali di tipo cumarinico.
Benché non sia stata stabilita una relazione causale, si consiglia di rivalutare la frequenza con cui monitorare il tempo di protrombina quando si somministra l’azitromicina a pazienti che ricevono anticoagulanti di tipo cumarinico.
Ciclosporina: In uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani ai quali sono state somministrate una dose orale di 500 mg/die di azitromicina per 3 giorni e successivamente una dose orale unica di 10 mg/kg di ciclosporina, sono stati riscontrati innalzamenti significativi dei valori Cmax e AUC0-5 della ciclosporina.
Pertanto, occorre esercitare cautela prima di considerare la somministrazione contemporanea dei due farmaci.
Qualora la cosomministrazione dei due farmaci fosse strettamente necessaria, si dovranno attentamente monitorare i livelli della ciclosporina e il dosaggio di quest’ultima dovrà essere modificato di conseguenza.
Efavirenz: La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina da 600 mg e di efavirenz 400 mg al giorno per 7 giorni non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente significative.
Fluconazolo: La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina 1200 mg non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di fluconazolo 800 mg.
Il tempo di esposizione totale e l’emivita dell’azitromicina non sono state influenzate dalla somministrazione contemporanea di fluconazolo, mentre è stata osservata una diminuzione della Cmax (18%) clinicamente irrilevante.
Indinavir: La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina 1200 mg non ha evidenziato un effetto statisticamente significativo sulla farmacocinetica dell’indinavir somministrato tre volte al giorno per 5 giorni in dosi da 800 mg.
Metilprednisolone: In uno studio di interazione farmacocinetica condotto su volontari sani, l’azitromicina non ha influito in modo significativo sulla farmacocinetica del metilprednisolone.
Midazolam: Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg/die per 3 giorni non ha comportato cambiamenti clinicamente significativi della farmacocinetica e farmacodinamica di una dose singola di midazolam 15 mg.
Nelfinavir: La somministrazione concomitante di azitromicina (1200 mg) e nelfinavir allo steady state (750 mg tre volte al giorno) ha prodotto un aumento delle concentrazioni dell’azitromicina.
Non sono stati osservati effetti avversi clinicamente significativi e non è necessaria alcuna modifica del dosaggio.
Rifabutina: La somministrazione concomitante di azitromicina e rifabutina non modifica le concentrazioni sieriche dei due farmaci.
Casi di neutropenia sono stati osservati in soggetti che assumevano azitromicina e rifabutina contemporaneamente.
Sebbene la neutropenia sia stata associata all’uso di rifabutina, non è stata stabilita una relazione di causalità con l’associazione con azitromicina (vedere paragrafo 4.8).
Sildenafil: In volontari maschi sani normali non c’è stata evidenza di un effetto di azitromicina (500 mg al giorno per 3 giorni) sull’AUC e sulla Cmax di sildenafil o del suo principale metabolita in circolo.
Terfenadina: Gli studi di farmacocinetica non hanno evidenziato interazioni tra azitromicina e terfenadina.
Si sono verificati rari casi per i quali non è stato per possibile escludere completamente un’interazione; tuttavia non c’è stata specifica evidenza che questa interazione si sia verificata.
Teofillina: La somministrazione contemporanea di azitromicina e teofillina a volontari sani non ha evidenziato un’interazione farmacocinetica clinicamente significativa.
Triazolam: In 14 volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg il 1° giorno e 250 mg il 2° giorno e di triazolam 0,125 mg al 2° giorno non ha avuto effetti significativi sulle variabili farmacocinetiche del triazolam rispetto al triazolam e al placebo.
Trimetoprim/Sulfametoxazolo: La somministrazione concomitante per 7 giorni di trimetoprim/sulfametoxazolo (160 mg/800 mg) e di azitromicina (1200 mg), al 7° giorno non ha prodotto alcun effetto significativo sulle concentrazioni di picco, sull’esposizione totale o sull’escrezione urinaria sia del trimetoprim che del sulfametoxazolo.
Le concentrazioni sieriche di azitromicina sono simili a quelle riscontrate in altri studi.
Substrati di CYP3A4: Anche se l’azitromicina non sembra inibire l’enzima CYP3A4, si consiglia cautela quando si associa il medicinale con chinidina, ciclosporina, cisapride, astemizolo, terfenadina, ergot alcaloidi, pimozide e altri farmaci a ristretto indice terapeutico metabolizzati principalmente da CYP3A4.
Cisapride: La cisapride è metabolizzata nel fegato dall’enzima CYP3A4.
Poiché i macrolidi inibiscono questo enzima, la somministrazione concomitante di cisapride pu aumentare il prolungamento dell’intervallo QT, le aritmie ventricolari e le torsioni di punta.
Astemizolo e alfentanil: Non sono disponibili dati sulle interazioni con astemizolo e alfentanil.
Si deve esercitare cautela con l’uso concomitante di questi agenti e azitromicina in vista del potenziamento descritto dei suoi effetti durante l’uso concomitante dell’antibiotico macrolide eritromicina. Effetti indesiderati
- La tabella in basso elenca le reazioni avverse identificate tramite l’esperienza negli studi clinici e la sorveglianza post-marketing in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza.
Le reazioni avverse identificate nell’esperienza post-marketing sono incluse in corsivo.
Il gruppo di frequenza viene definito utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non pu essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate all’azitromicina sulla base dell’esperienza degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing:
Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium Avium Complex sulla base dell’esperienza degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing.Molto comune≥1/10 Comune≥1/100, <1/10 Non comune≥1/1.000, <1/100 Raro≥1/10.000, <1/1.000 Molto raro< 1/10.000 Non notala frequenza non pu essere definita sulla base dei dati disponibili Infezioni ed infestazioni Candidiasi, Infezione vaginale, Polmonite, Infezione fungina, Infezione batterica, Faringite, Gastroenterite, Disturbo respiratorio, Rinite, Candidiasi orale Colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4) Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia, Neutropenia, Eosinofilia Trombocitopenia, anemia emolitica Disturbi del sistema immunitario Angioedema, Ipersensibilità Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4.) Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Disturbi psichiatrici Nervosismo, Insonnia Agitazione Aggressività, Ansia, Vaneggiamento, Allucinazione Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiro, Sonnolenza, Disgeusia, Parestesia Sincope, Convulsioni, Ipoestesia, Iperattività psicomotoria, Anosmia, Ageusia, Parosmia, Miastenia gravis (vedere paragrafo 4.4) Patologie dell'occhio Compromissione della visione Patologie dell'orecchio e del labirinto Disturbo dell’orecchio, Vertigini Udito compromesso, inclusa sordità e/o tinnito Patologie cardiache Palpitazioni Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), Aritmia (vedere paragrafo 4.4) inclusa tachicardia ventricolare, Intervallo QT dell'elettrocardiogramma, prolungato (vedere paragrafo 4.4). Patologie vascolari Vampate di calore Ipotensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea, Epistassi Patologie gastrointestinali Diarrea, Vomito, Dolore addominale, Nausea, Stipsi, Flatulenza, Dispepsia, Gastrite, Disfagia, Distensione addominale, Secchezza della bocca, Eruttazione, Ulcerazione della bocca, Ipersecrezione salivare Pancreatite, Alterazione del colore della lingua Patologie epatobiliari Funzione epatica anormale Ittero colestatico Insufficienza epatica (che raramente ha causato la morte) (vedere paragrafo 4.4), Epatite fulminante, Necrosi epatica, Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, Prurito, Orticaria, Dermatite, Secchezza della cute, Iperidrosi Reazione di fotosensibilità, eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), Pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) Sindrome di Stevens- Johnson, Necrolisi epidermica tossica, Eritema multiforme Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Osteoartrite, Mialgia, Dolore dorsale, Dolore al collo Artralgia Patologie renali e urinarie Disuria, Dolore renale Insufficienza renale acuta, Nefrite interstiziale Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Metrorragia, Patologia del testicolo Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema, Astenia, Malessere, Affaticamento, Edema del volto, Dolore toracico, Piressia, Dolore, Edema periferico Esami diagnostici Conta linfocitaria diminuita, Conta eosinofila aumentata, Bicarbonato ematico diminuito, Basofili aumentati, Monociti aumentati, Neutrofili aumentati Aspartato amminotrasferasi aumentata, Alanina amminotrasferasi aumentata, Bilirubina ematica aumentata, Urea ematica aumentata Creatinina ematica aumentata, Potassio ematico anormale, Fosfatasi alcalina ematica aumentata, Cloruro aumentato, Glucosio aumentato, Piastrine aumentate, Ematocrito ridotto, Bicarbonato aumentato, Sodio anormale QT prolungato all’elettrocardiogramma (vedere paragrafo 4.4) Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Complicazione postprocedurale
Queste reazioni avverse differiscono da quelle riferite con le formulazioni a rilascio immediato o prolungati, sia per tipo che per frequenza:
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Molto comune(≥ 1/10) Comune(≥ 1/100, < 1/10) Non comune(≥ 1/1.000, < 1/100) Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Patologie del sistema nervoso Capogiro, Cefalea, Parestesia, Disgeusia Ipoestesia Patologie dell'occhio Compromissione visiva Patologie dell'orecchio e del labirinto Sordità Compromissione dell’udito, Tinnito Patologie cardiache Palpitazioni Patologie gastrointestinali Diarrea, Dolore addominale, Nausea, Flatulenza, Disturbo addominale, Feci molli Patologie epatobiliari Epatite Patologie della cute e del tessutosottocutaneo Eruzione, Prurito Sindrome di Stevens- Johnson, Reazione di fotosensibilità Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede disomministrazione Affaticamento Astenia, Malessere
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non ci sono dati adeguati sull’utilizzo di azitromicina nelle donne durante la gravidanza.
La sicurezza dell’azitromicina durante la gravidanza non è stata verificata.
Pertanto l’azitromicina deve essere utilizzata in gravidanza soltanto se il beneficio supera il rischio.
Sono stati condotti studi di riproduzione animale con l’utilizzo di dosi scalari fino al raggiungimento di concentrazioni materne moderatamente tossiche.
Da questi studi non è emersa alcuna evidenza di pericoli per il feto dovuti ad azitromicina.
Negli studi di tossicologia riproduttiva negli animali azitromicina ha dimostrato di passare la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni.
Poiché gli studi di riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta umana, azitromicina durante la gravidanza deve essere usata soltanto se ritenuto strettamente necessario.
Allattamento È stato riportato che azitromicina passa nel latte materno, ma non ci sono studi adeguati e ben controllati nelle donne che allattano che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina nel latte materno.
Pertanto, l’azitromicina deve essere usata nelle donne che allattano solo nei casi in cui, a giudizio del medico, i benefici potenziali giustificano il potenziale rischio per il bambino.
Fertilità In studi sulla fertilità condotti sui ratti è stata notata una riduzione del tasso di fertilità in seguito alla somministrazione di azitromicina.
La rilevanza di questi risultati nell’uomo non è nota. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.