AZITROMICINA TEV 3CPR RIV500MG
6,32 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 29/01/2012
L’azitromicina è indicata per le seguenti infezioni batteriche indotte da microrganismi sensibili all’azitromicina (vedere paragrafi 4.4. e 5.1): - Infezioni a carico delle vie respiratorie inferiori: bronchite acuta e polmonite acquisita in comunità da lieve a moderata. - Infezioni a carico delle vie respiratorie superiori: sinusite e faringite/tonsillite. - Otite media acuta. - Infezioni della cute e dei tessuti molli di gravità da lieve a moderata, per esempio follicolite, cellulite, erisipela.- Uretrite e cervicite da Chlamydia trachomatis non complicate. È opportuno tenere in considerazione le indicazioni ufficiali relative all’uso appropriato degli agenti antibatterici. L’azitromicina non è il medicinale di prima scelta per il trattamento empirico delle infezioni in aree in cui la prevalenza delle resistenze isolate è del 10% o più (vedere paragrafo 5.1).
Compresse da 250 mg: ciascuna compressa rivestita con film contiene 250 mg di azitromicina come diidrato. Compresse da 500 mg: ciascuna compressa rivestita con film contiene 500 mg di azitromicina come diidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, all’eritromicina, a qualsiasi antibiotico macrolide o ketolide, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia La durata del trattamento per ciascuna delle patologie infettive è indicata di seguito.
Popolazione pediatrica di peso corporeo superiore a 45 kg, adulti La dose totale di azitromicina è 1500 mg, distribuiti nell’arco di 3 giorni (500 mg una volta al giorno).
In alternativa, la dose può essere distribuita nell’arco di 5 giorni (500 mg in dose singola il primo giorno e successivamente 250 mg una volta al giorno).
Per uretrite e cervicite da Chlamydia trachomatis non complicate la dose è 1000 mg in dose orale singola.
Per la sinusite, il trattamento è destinato agli adulti e adolescenti con più di 16 anni.
Popolazione pediatrica di peso corporeo inferiore a 45 kgLe compresse sono controindicate per questi pazienti.
Possono essere usate altre forme farmaceutiche di azitromicina, per esempio le sospensioni.
Anziani Negli anziani è raccomandato lo stesso dosaggio dei pazienti adulti.
Poiché i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni proaritmiche in corso, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale Per i pazienti con compromissione renale da lieve a moderata non sono necessari aggiustamenti della dose (GFR 10-80 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica Per pazienti che presentano compromissione epatica da lieve a moderata non sono necessari aggiustamenti della dose (Child-Pugh di Classe A o B) (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione Azitromicina Teva deve essere somministrata come dose singola giornaliera.
Le compresse possono essere assunte indipendentemente dai pasti. Avvertenze e precauzioni
- Reazioni allergiche Come con l'eritromicina e altri macrolidi, sono state riportate reazioni allergiche gravi, incluse angioedema e anafilassi (raramente fatale), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) e reazioni dermatologiche severe come la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi tossica epidermica (TEN).
Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno causato sintomi ricorrenti e richiesto un periodo più lungo di osservazione e trattamento.
Se si verifica una reazione allergica, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta e deve essere iniziata una terapia adeguata.
I medici devono essere consapevoli del fatto che quando la terapia sintomatica viene sospesa può verificarsi la ricomparsa di sintomi allergici.
Danno renale Per i pazienti con danno renale da lieve a moderato non sono necessari aggiustamenti della dose (GFR 10-80 ml/min).
Per i pazienti che presentano grave danno renale (GFR <10 ml/min) si raccomanda di prestare cautela poiché in questi pazienti è stato osservato un aumento del 33% nell'esposizione sistemica dell’azitromicina (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Poiché il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, occorre cautela nell’uso di azitromicina in pazienti con gravi malattie epatiche.
Con azitromicina, sono stati segnalati casi di epatite fulminante potenzialmente in grado di portare a un’insufficienza epatica pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8).
Alcuni pazienti potevano aver avuto epatite preesistente o aver preso altri medicinali epatotossici.
Sono stati segnalati funzionalità epatica anormale, epatite, ittero colestatico, necrosi epatica e insufficienza epatica, alcuni dei quali hanno portato alla morte.
Interrompa immediatamente l'assunzione di azitromicina se si verificano segni e sintomi di epatite.
In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, come il rapido sviluppo di astenia associata a ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, occorre effettuare immediatamente esami/test della funzionalità epatica.
Se è emersa una disfunzione epatica la somministrazione di azitromicina deve essere interrotta.
Alcaloidi dell’ergot e azitromicina In pazienti in trattamento con derivati dell'ergotamina la co-somministrazione di alcuni antibiotici macrolidi ha precipitato crisi di ergotismo.
Non vi sono dati sulla possibilità di un’interazione tra ergotamina e azitromicina.
Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina e derivati dell’ergotamina non devono essere somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).
Prolungamento dell’intervallo QT Durante il trattamento con altri macrolidi, inclusa azitromicina è stato osservato prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT con conseguente rischio di sviluppare aritmia cardiaca e tachicardia ventricolare a torsione di punta (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, poiché le seguenti situazioni possono portare ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta) che possono portare ad arresto cardiaco, l’azitromicina deve essere usata con cautela in pazienti con condizioni proaritmiche in corso (soprattutto donne e pazienti anziani) come i pazienti: - Con prolungamento dell’intervallo QT congenito o accertato - Attualmente in trattamento con altri principi attivi che notoriamente prolungano l’intervallo QT quali gli antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e di classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina; farmaci antipsicotici come pimozide; antidepressivi come citalopram; e fluorochinoloni quali moxifloxacina e levofloxacina - Con disturbo degli elettroliti, in particolare nei casi di ipokaliemia e ipomagnesiemia - Con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o insufficienza cardiaca grave.
Prima di prescrivere azitromicina è necessario considerare quanto segue: Azitromicina Teva non è adatta al trattamento di infezioni gravi in cui è necessario ottenere rapidamente un’elevata concentrazione di antibiotico nel sangue.
Nelle aree con elevata incidenza di resistenza ad eritromicina A, è particolarmente importante prendere in considerazione l’evoluzione dello schema di sensibilità ad azitromicina e ad altri antibiotici.
Polmonite Come per altri macrolidi, in alcuni Paesi europei sono stati osservati per azitromicina alti tassi (>30%) di resistenza a Streptococcus pneumoniae (vedere paragrafo 5.1).
Questo deve essere tenuto in considerazione durante il trattamento di infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.Infezioni dei tessuti molli Lo Staphylococcus aureus, agente che prevalentemente causa infezioni ai tessuti molli, è frequentemente resistente all’azitromicina.
Pertanto un test di sensibilità è considerato un prerequisito per il trattamento delle infezioni dei tessuti molli con azitromicina.
Faringite/tonsillite L’azitromicina non è la sostanza d’elezione per il trattamento di faringite e tonsillite causata da Streptococcus pyogenes.
Per questo disturbo e per la profilassi della febbre reumatica acuta il trattamento di prima scelta è la penicillina.
Sinusite Spesso, azitromicina non è la sostanza di prima scelta per il trattamento della sinusite.
Otite media acuta Spesso, l’azitromicina non è la sostanza di prima scelta per il trattamento dell’otite media acuta.
Ferite da ustioni infette L’azitromicina non è indicata per il trattamento di ferite da ustioni infette.
Malattie a trasmissione sessuale In caso di malattie a trasmissione sessuale deve essere esclusa un’infezione concomitante da T.
pallidum.
Superinfezioni Così come con ogni altra preparazione antibiotica, si raccomanda una particolare osservazione per l'eventuale insorgenza di superinfezioni da microrganismi non sensibili, inclusi i funghi.
Disturbi neurologici o psichiatrici L’azitromicina deve essere somministrata con cautela a pazienti affetti da disturbi neurologici o psichiatrici.
Miastenia gravis Nei pazienti trattati con azitromicina (vedere paragrafo 4.8), sono state segnalate esacerbazioni dei sintomi di miastenia gravis e casi di nuova insorgenza di sindrome miastenica.
Diarrea da Clostridium difficile Con l'uso di quasi tutti gli antibatterici, inclusa l’azitromicina, è stata segnalata diarrea da Clostridium difficile (CDAD) con diversi gradi di gravità, dalla diarrea lieve alla colite fatale.
Il trattamento con gli antibatterici altera la normale flora del colon determinando un'eccessiva proliferazione di C.
difficile.
Il C.
difficile produce le tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD.
I ceppi di C.
difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono richiedere una colectomia.
Occorre prendere in considerazione la CDAD in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito dell’uso di antibiotici.
È inoltre necessaria un'attenta anamnesi, dal momento che casi di CDAD sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibatterici.
Colite pseudomembranosa La colite pseudomembranosa è stata segnalata con l'uso di antibiotici macrolidi.
Questa diagnosi deve quindi essere considerata nei pazienti che sviluppano diarrea dopo aver iniziato il trattamento con azitromicina.
Nel caso in cui la colite pseudomembranosa dovesse essere indotta dall’azitromicina, è controindicato l’impiego di agenti antiperistaltici.
Uso a lungo termine Non vi è esperienza sulla sicurezza e efficacia a lungo termine dell’azitromicina per le indicazioni menzionate.
In caso di infezioni rapide ricorrenti, deve essere preso in considerazione il trattamento con un altro antibiotico.
Infezioni da Mycobacterium avium complex (MAC) nei bambini La sicurezza e l’efficacia dell’azitromicina per la prevenzione o il trattamento delle infezioni da Mycobacterium avium complex (MAC) non è stata stabilita nei bambini.
Eccipienti: Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa rivestita con film, vale a dire essenzialmente "privo di sodio". Interazioni
- Antiacidi Nel corso di uno studio di farmacocinetica sugli effetti derivanti dalla somministrazione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non è stato rilevato nessun effetto sulla biodisponibilità dell’azitromicina, sebbene sia stata osservata una riduzione di circa il 25% delle massime concentrazioni sieriche.
I pazienti in terapia con azitromicina e antiacidi non devono assumere i due farmaci contemporaneamente.
Azitromicina deve essere presa almeno un’ora prima o due ore dopo la somministrazione degli antiacidi.
La co-somministrazione di azitromicina granuli a rilascio prolungato per sospensione orale con una dose singola di 20 ml di co-magaldrox (alluminio idrossido e magnesio idrossido) non ha influenzato la velocità e l’entità dell’assorbimento di azitromicina.
Cetirizina In volontari sani, la cosomministrazione per un periodo di 5 giorni di azitromicina con 20 mg di cetirizina allo stady state non ha comportato interazioni farmacocinetiche e nessun cambiamento significativo dell’intervallo QT.
Digossina e colchicina (substrato della gp-P) È stato riportato che l’assunzione di antibiotici macrolidi, inclusa azitromicina, con substrati della glicoproteina-P come la digossina e la colchicina, ha causato un aumento dei livelli sierici dei substrati della glicoproteina-P.
Pertanto deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento dei livelli sierici di digossina, in caso di assunzione concomitante di azitromicina e substrati della glicoproteina P, come la digossina.
Zidovudina Dosi singole da 1000 mg e dosi multiple da 1200 mg o 600 mg di azitromicina hanno un effetto moderato sulla farmacocinetica o sull’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita glucuronide.
Tuttavia, la somministrazione dell’azitromicina aumentava la concentrazione della zidovudina fosforilata, il metabolita clinicamente attivo, nelle cellule mononucleari del sangue periferico.
Il significato clinico di questa scoperta non è chiaro, ma i pazienti potrebbero trarne beneficio.
Didanosina (dideossinosina) Dosi giornaliere da 1200 mg di azitromicina somministrate in concomitanza con 400 mg/die di didanosina in 6 soggetti positivi all’HIV non sembrano aver avuto effetti sulla farmacocinetica allo steady state della didanosina rispetto al placebo.
Citocromo P450 L’azitromicina non interagisce in maniera significativa con il sistema epatico del citocromo P450.
Non si ritiene che sia soggetta alle interazioni farmacocinetiche del farmaco osservate con eritromicina e altri macrolidi.
L’induzione o l’inattivazione del citocromo epatico P450 attraverso il complesso citocromo-metabolita non si verifica con azitromicina.
Ergot A causa della possibile insorgenza di crisi di ergotismo, l’uso concomitante di azitromicina e derivati dell’ergotamina è sconsigliato (vedere paragrafo 4.4).
Sono stati condotti studi di farmacocinetica tra azitromicina e i farmaci seguenti che notoriamente sono soggetti a un significativo metabolismo mediato dal citocromo P450.
Atorvastatina La co-somministrazione di atorvastatina (10 mg al giorno) e di azitromicina (500 mg al giorno) non ha alterato la concentrazione plasmatica di atorvastatina (sulla base del test di inibizione della HMG-CoA riduttasi).
Tuttavia, sono stati riportati casi post-marketing di rabdomiolisi nei pazienti che assumono azitromicina con statine.
Carbamazepina In uno studio d’interazione farmacocinetica condotto su volontari sani, non sono stati osservati effetti significativi sui livelli plasmatici di carbamazepina o del suo metabolita attivo nei pazienti trattati contemporaneamente con azitromicina.
Cimetidina In uno studio di farmacocinetica sugli effetti di una dose singola di cimetidina - somministrata 2 ore prima di azitromicina - sulla farmacocinetica di azitromicina, non sono state osservate alterazioni della farmacocinetica di azitromicina.
Anticoagulanti orali di tipo cumarinico In uno studio sulle interazioni farmacocinetiche, azitromicina non ha alterato l’effetto anticoagulante di una dose singola di 15 mg di warfarin somministrata a volontari sani.
Nel periodo successivo all'immissione in commercio, vi sono state segnalazioni di anticoagulazione potenziata dopo la co-somministrazione di azitromicina e anticoagulanti orali di tipo cumarinico.
Sebbene non sia stato stabilito alcun nesso causale, occorre prendere in considerazione la frequenza di monitoraggio del tempo di protrombina quando si usa azitromicina in pazienti che ricevono anticoagulanti orali di tipo cumarinico.
Ciclosporina In uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani che hanno ricevuto azitromicina orale 500 mg/die per 3 giorni e poi una dose orale singola di 10 mg/kg di ciclosporina, la Cmax e AUC0-5 di ciclosporina derivanti sono risultate significativamente elevate.
Di conseguenza, occorre usare cautela prima di considerare la somministrazione concomitante di questi farmaci.
Se il trattamento in combinazione è necessario, è opportuno monitorare attentamente i livelli della ciclosporina e conseguentemente adattare la dose.
Efavirenz La co-somministrazione giornaliera di una dose singola di 600 mg di azitromicina e di 400 mg di efavirenz per 7 giorni non ha comportato alcuna interazione farmacocinetica clinicamente significativa.
Fluconazolo La co-somministrazione di una dose singola di 1200 mg di azitromicina non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di 800 mg di fluconazolo.
L’esposizione totale e l’emivita di azitromicina sono rimaste inalterate dalla co-somministrazione di fluconazolo, tuttavia è stata osservata una diminuzione clinicamente non significativa della Cmax (18%) di azitromicina.
Indinavir La co-somministrazione di una dose singola di 1.200 mg di azitromicina non ha avuto alcun effetto statisticamente significativo sulla farmacocinetica di indinavir somministrato a una dose di 800 mg tre volte al giorno per 5 giorni.
Metilprednisolone In uno studio sulle interazioni farmacocinetiche condotto su volontari sani, azitromicina non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica di metilprednisolone.
Midazolam In volontari sani, la co-somministrazione di azitromicina 500 mg/die per 3 giorni non ha provocato alterazioni clinicamente significative della farmacocinetica e della farmacodinamica di una dose singola di 15 mg di midazolam.
Nelfinavir La co-somministrazione di azitromicina (1200 mg) e nelfinavir allo steady state (750 mg tre volte al giorno) ha comportato concentrazioni di azitromicina aumentate.
Non sono stati osservati effetti avversi clinicamente significativi e non sono necessari adeguamenti della dose.
Rifabutina La co-somministrazione di azitromicina e rifabutina non ha influito sulle concentrazioni sieriche di nessuno dei due farmaci.
Nei soggetti che hanno ricevuto il trattamento concomitante di azitromicina e rifabutina è stata osservata neutropenia.
Sebbene all'uso di rifabutina sia stata associata neutropenia, non è stato stabilito alcun nesso causale con l'associazione di azitromicina (vedere paragrafo 4.8).
Sildenafil In volontari maschi sani normali, non è stata riscontrata alcuna evidenza di un effetto di azitromicina (500 mg al giorno per tre giorni) su AUC e Cmax di sildenafil o sul suo principale metabolita in circolo.
Terfenadina Negli studi di farmacocinetica non sono state registrate segnalazioni di interazioni tra azitromicina e terfenadina.
Sono stati segnalati rari casi in cui non è stato possibile escludere del tutto tale interazione, tuttavia non vi erano specifiche evidenze che tale interazione si fosse verificata.
L’azitromicina deve essere somministrata con cautela in combinazione con la terfenadina.
Teofillina Non sussiste alcuna evidenza di interazioni farmacocinetiche clinicamente significativa quando azitromicina e teofillina vengono somministrate in concomitanza a volontari sani.
Triazolam In 14 volontari sani, la co-somministrazione di 500 mg di azitromicina il giorno 1 e 250 mg il giorno 2 con 0,125 mg di triazolam il giorno 2 non ha avuto alcun effetto significativo su nessuna delle variabili farmacocinetiche per triazolam a confronto con l’associazione di triazolam al placebo.
Trimetoprim /sulfametossazolo La co-somministrazione di trimetoprim/sulfametossazolo DS (160 mg/800 mg) per 7 giorni con azitromicina 1.200 mg il giorno 7 non ha avuto alcun effetto significativo su concentrazioni di picco, esposizione totale o escrezione urinaria di trimetoprim o sulfametossazolo.
Le concentrazioni sieriche di azitromicina sono state simili a quelle osservate in altri studi.
Cisapride La cisapride viene metabolizzata nel fegato dall’enzima CYP3A4.
Poiché i macrolidi inibiscono questo enzima, la somministrazione concomitante della cisapride può causare l’incremento del prolungamento dell’intervallo QT, aritmie ventricolari e torsioni di punta.
Astemizolo , alfentanil Non sono disponibili dati relativi alle interazioni con astemizolo e alfentanil.
È opportuno usare cautela nella somministrazione concomitante di questi farmaci e dell’azitromicina alla luce del potenziamento descritto per l’azitromicina durante l’uso concomitante dell’antibiotico macrolide eritromicina.
Sostanze che prolungano l’intervallo QT Azitromicina deve essere usata con cautela nei pazienti che ricevono medicinali conosciuti per prolungare l’intervallo QT con il potenziale di indurre aritmia cardiaca, ad es.
idrossiclorochina (vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati
- In circa il 13% dei pazienti che hanno partecipato a studi clinici sono stati segnalati effetti indesiderati, più comunemente disturbi gastrointestinali.
La tabella sottostante elenca le reazioni avverse identificate nel corso dell’esperienza negli studi clinici e nella sorveglianza post-marketing per sistemi e organi e frequenza.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium avium complex e al trattamento sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing.Classificazione di sistemi e organi Molto comune (≥1/10) Comune (da ≥1/100 a <1/10) Non comune (da ≥1/1000 a <1/100) Raro (da 1/10.000 a <1/1000) Molto raro (< 1/10.000) Non Nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Infezioni ed infestazioni Candidosi, Infezioni vaginali, Polmonite, Infezione micotica, Infezione batterica, Faringite, Gastroenterite, Disturbi respiratori, Rinite, Candidosi orale Colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4) Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia, Neutropenia, Eosinofilia Trombocitopenia, Anemia emolitica Disturbi del sistema immunitario Angioedema, Ipersensibilità Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4) Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Disturbi psichiatrici Nervosismo, Insonnia Agitazione Depersonalizzazione Aggressività, Ansia, Delirio, Allucinazione Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri, Sonnolenza, Disgeusia, Parestesia Sincope, Convulsione, Ipoestesia, Iperattività psicomotoria, Anosmia, Ageusia, Parosmia, Miastenia grave (vedere paragrafo 4.4) Patologie dell’occhio Disturbi della vista Patologie dell’orecchio e del labirinto Disturbi dell’udito, Vertigini Compromissione dell’udito inclusa sordità e/o tinnito Patologie cardiache Palpitazioni Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), Aritmia (vedere paragrafo 4.4) compresa tachicardia ventricolare, Elettrocardiogramma con QT prolungato (vedere paragrafo 4.4) Patologie vascolari Vampate di calore Ipotensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea, Epistassi Patologie gastrointestinali Diarrea Vomito, Dolori, addominali Nausea, Costipazione, Flatulenza, Dispepsia, Gastrite, Disfagia, Distensione addominale, Secchezza delle fauci, Eruttazione, Ulcerazione della bocca, Ipersecrezione salivare, Feci molli Scolorimento dei denti Pancreatite, Alterazione del colore della lingua Patologie epatobiliari Epatite Funzionalità epatica anormale, Ittero colestatico Insufficienza epatica che raramente ha portato decesso (vedere paragrafo 4.4), Epatite fulminante, Necrosi epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, Prurito, Orticaria, Dermatite, Cute secca, Iperidrosi Reazione di fotosensibilità, Pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) Reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Sindrome di Stevens-Johnson, Necrolisi epidermica tossica, Eritema multiforme, Eruzione cutanea maculo papulare Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo Osteoartrite, Mialgia, Mal di schiena, Dolore al collo Artralgia Patologie renali e urinarie Disuria, Dolore renale Insufficienza renale acuta, Nefrite interstiziale Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Metrorragia, Disturbo testicolare, Vaginite Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema, Astenia, Malessere, Affaticamento, Edema del volto, Dolore al petto, Piressia, Dolore, Edema periferico Esami diagnostici Conta linfocitaria diminuita, Conta eosinofila aumentata, Bicarbonato ematico diminuito, Basofili aumentati, Monociti aumentati, Neutrofili aumentati Aspartato amino transferasi aumentata, Alanina aminotransferasi aumentata, Bilirubina nel sangue aumentata, Urea nel sangue aumentata, Creatinina ematica aumentata, Potassio ematico anormale, Fosfatasi alcalina ematica aumentata, Cloruro aumentato, Glucosio aumentato, Piastrine aumentate, Ematocrito diminuito, Bicarbonato aumentato, Sodio anormale Traumatismo, avvelenamento e complicanze procedurali Complicazione post-procedurale
Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o a rilascio prolungato, sia per natura che per frequenza.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Molto comune (≥1/10) Comune (≥ 1/100, <1/10) Non comune ≥1/1.000, <1/100) Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Patologie del sistema nervoso Capogiri, Cefalea, Parestesia, Disgeusia Ipoestesia Patologie dell’occhio Compromissione della vista Patologie dell’orecchio e del labirinto Sordità Compromissione dell’udito, Tinnito Patologie cardiache Palpitazioni Patologie gastrointestinali Diarrea, Dolore addominale, Nausea, Flatulenza, Disturbo intestinale, Feci molli Patologie epatobiliari Epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, Prurito Sindrome di Stevens-Johnson, Reazione di fotosensibilità Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Astenia, Malessere
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono dati adeguati sull’uso di azitromicina nelle donne in gravidanza.
In studi di tossicità sulla riproduzione negli animali l’azitromicina ha mostrato di attraversare la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni.
La sicurezza di azitromicina non è stata confermata relativamente all’uso del principio attivo durante la gravidanza.
Pertanto l’azitromicina deve essere usata durante la gravidanza solo se i benefici superano i rischi.
Allattamento È stato segnalato che l’azitromicina viene escreta nel latte materno, ma non vi sono studi adeguati e ben controllati in donne che allattano che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina nel latte materno.Non sono state osservate gravi reazioni avverse all’azitromicina sui neonati allattati al seno.
Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con azitromicina tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e quello della terapia per la donna.
Fertilità In studi sulla fertilità condotti nei ratti, in seguito alla somministrazione di azitromicina è stata osservata una riduzione nell’incidenza di gravidanze.
La rilevanza di queste osservazioni nell’uomo non è nota. Conservazione
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.