AZACITIDINA SAN SC 1FL 25MG/ML

351,70 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: AZACITIDINA
  • ATC: L01BC07
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 08/01/2021

Azacitidina Sandoz è indicato per il trattamento di pazienti adulti non eleggibili al trapianto di cellule staminali emopoietiche (HSCT) con: • sindromi mielodisplastiche (SMD) a rischio intermedio 2 e alto secondo l’International Prognostic Scoring System (IPSS), • leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) con il 10-29% di blasti midollari senza disordine mieloproliferativo, • leucemia mieloide acuta (LMA) con 20-30% di blasti e displasia multilineare, secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), • LMA con blasti midollari >30% secondo la classificazione dell’OMS.
Ogni flaconcino contiene 100 mg di azacitidina. Dopo la ricostituzione, ogni ml di sospensione contiene 25 mg di azacitidina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafo 4.4); Allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6).

Posologia

Il trattamento con Azacitidina Sandoz deve essere iniziato e monitorato sotto la supervisione di un medico esperto nell’impiego di agenti chemioterapici.
I pazienti devono ricevere una premedicazione con antiemetici contro nausea e vomito.
Posologia La dose iniziale raccomandata per il primo ciclo di trattamento di tutti i pazienti, indipendentemente dai valori ematologici di laboratorio al basale, è di 75 mg/m² di superficie corporea, iniettata per via sottocutanea, ogni giorno per 7 giorni, cui deve seguire una pausa di 21 giorni (ciclo di trattamento di 28 giorni).
Si raccomanda un trattamento minimo di 6 cicli.
Il trattamento deve proseguire fino a che il paziente continui a trarne vantaggio o fino alla progressione della malattia.
I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio della risposta/tossicità ematologica e della tossicità renale (vedere paragrafo 4.4); può rendersi necessario rimandare l’inizio del ciclo successivo o ridurre la dose come descritto di seguito.
Azacitidina Sandoz non deve essere usato in modo intercambiabile con azacitidina orale.
In considerazione delle differenze di esposizione, la dose e la schedula raccomandate per azacitidina orale sono diverse da quelle per azacitidina iniettabile.
Si raccomanda agli operatori sanitari di verificare il nome, la dose e la via di somministrazione del medicinale.
Indagini di laboratorio Prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalità epatica, la creatinina sierica e il bicarbonato sierico.
Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento.
Aggiustamento della dose dovuto a tossicità ematologica La tossicità ematologica è definita dalla conta (emocromo) più bassa riscontrata in un determinato ciclo (nadir) se le piastrine sono ≤ 50,0 x 109 /L e/o la conta assoluta dei neutrofili (ANC) è ≤ 1 x 109 /l.
Il recupero è definito come un aumento (rispetto alla conta al nadir) della/e linea/e cellulare/i interessata/e dalla tossicità ematologica pari almeno alla metà della differenza assoluta tra conta al nadir e conta al basale più la conta al nadir (vale a dire emocromo al recupero ≥ conta al nadir + (0,5 x [conta al basale - conta al nadir]).
Pazienti che presentano al basale valori di emocromo non ridotti (vale a dire leucociti ≥ 3,0 x 109 /l, ANC ≥ 1,5 x 109 /l e piastrine ≥ 75,0 x 109 /l) prima del primo trattamento Qualora si riscontri tossicità ematologica in seguito al trattamento con Azacitidina Sandoz, il successivo ciclo terapeutico deve essere posticipato fino al recupero della conta piastrinica e dell’ANC.
Se si ottiene un recupero entro 14 giorni, non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Tuttavia, se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni, la dose deve essere ridotta come riportato nella tabella seguente.
Dopo l’aggiustamento della dose, la durata del ciclo deve essere nuovamente pari a 28 giorni.
Conta al nadir del ciclo% della dose al ciclo successivo, se non si è ottenuto un recupero* entro 14 giorni
ANC (x 109/l) Piastrine (x 109/l)
≤ 1.0 ≤ 50.0 50%
> 1.0 > 50.0 100%
*Recupero = conte ≥ conta al nadir + (0,5 x [conta al basale - conta al nadir]).
Pazienti che presentano al basale valori di emocromo ridotti (vale a dire leucociti < 3,0 x 10 9/l o ANC < 1,5 x 109 /l o piastrine < 75,0 x 109 /l) prima del primo trattamento Dopo il trattamento con Azacitidina Sandoz, se la riduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento è ≤ 50%, oppure superiore al 50% ma con un miglioramento della differenziazione di qualsiasi linea cellulare, il ciclo successivo non deve essere posticipato e non deve essere condotto alcun aggiustamento della dose.
Se la riduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento è superiore al 50%, senza alcun miglioramento nella differenziazione della linea cellulare, il successivo ciclo terapeutico con Azacitidina Sandoz deve essere posticipato fino al recupero della conta piastrinica e dell’ANC.
Se si ottiene un recupero entro 14 giorni, non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Tuttavia, se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni, la cellularità midollare deve essere determinata.
Se la cellularità midollare è > 50% non deve essere effettuato alcun aggiustamento della dose.
Se la cellularità midollare è ≤ 50%, il trattamento deve essere posticipato e la dose deve essere ridotta come riportato nella tabella seguente:
Cellularità midollare% della dose al ciclo successivo se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni
  Recupero* ≤21 giorni Recupero* >21 giorni
15-50% 100% 50%
< 15% 100% 33%
*Recupero = conte ≥ conta al nadir + (0,5 x [conta al basale - conta al nadir]).
Dopo l’aggiustamento della dose, la durata del ciclo successivo deve essere nuovamente pari a 28 giorni.
Popolazioni speciali Pazienti anziani Non si raccomanda alcun aggiustamento della dose specifico negli anziani.
Dal momento che i pazienti anziani hanno maggiori probabilità di avere una funzionalità renale ridotta, può essere utile il monitoraggio della funzionalità renale.
Pazienti con compromissione renale Azacitidina può essere somministrata a pazienti con compromissione renale senza alcun aggiustamento della dose iniziale (vedere paragrafo 5.2).
Qualora si verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato sierico fino a meno di 20 mmol/l, la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo successivo.
In caso di aumenti inspiegabili della creatinina sierica o del valore dell’azoto ureico nel sangue (BUN) ≥ 2 volte ai valori al basale e al limite superiore della norma (ULN), il ciclo successivo deve essere posticipato fino a che i valori non siano tornati alla norma o ai valori al basale e la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo di trattamento successivo (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione epatica Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti con grave compromissione epatica d’organo devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per gli eventi avversi.
Non si raccomanda alcuna modifica specifica della dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica prima dell’inizio del trattamento; le successive modifiche della dose devono basarsi sui valori ematologici di laboratorio.
Azacitidina Sandoz è controindicato nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Azacitidina Sandoz nei bambini di età compresa tra 0 e 17 anni non sono state ancora stabilite.
I dati al momento disponibili sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione sulla posologia.
Modo di somministrazione La soluzione ricostituita di Azacitidina Sandoz deve essere iniettata per via sottocutanea nella parte superiore del braccio, nella coscia o nell’addome.
Le sedi di iniezione devono essere alternate a rotazione.
Le iniezioni successive devono essere somministrate a distanza di almeno 2,5 cm dalla sede precedente e mai in aree sensibili, livide, arrossate o indurite.
Dopo la ricostituzione, la sospensione non deve essere filtrata.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Tossicità ematologica Il trattamento con azacitidina è associato ad anemia, neutropenia e trombocitopenia, in particolare durante i primi 2 cicli (vedere paragrafo 4.8).
Un emocromo completo deve essere effettuato quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso almeno prima di ogni ciclo di trattamento.
Dopo la somministrazione della dose raccomandata per il primo ciclo, la dose per i cicli successivi deve essere ridotta o la somministrazione ritardata in base alle conte al nadir e alla risposta ematologica (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente la comparsa di episodi febbrili.
I pazienti e i medici devono anche prestare attenzione ai segni e ai sintomi di emorragia.
Compromissione epatica Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica.
Nei pazienti con elevata massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti coma epatico progressivo e decesso durante il trattamento con azacitidina, in particolare nei pazienti con albumina sierica al basale < 30 g/L.
Azacitidina è controindicata nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione renale Nei pazienti trattati con azacitidina per via endovenosa in associazione con altri agenti chemioterapici sono state riferite anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica fino all'insufficienza renale e al decesso.
Inoltre, 5 soggetti con leucemia mieloide cronica (LMC) trattati con azacitidina ed etoposide hanno sviluppato acidosi tubulare renale, definita come calo del bicarbonato sierico a valori < 20 mmol/L in associazione con urine alcaline e ipopotassiemia (potassio sierico < 3 mmol/L).
Qualora si verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato sierico (< 20 mmol/L) o aumenti della creatinina sierica o del BUN, la dose deve essere ridotta o la somministrazione ritardata (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente al medico curante la comparsa di oliguria e anuria.
Sebbene non siano state osservate differenze clinicamente rilevanti nella frequenza delle reazioni avverse tra i soggetti con funzionalità renale normale rispetto a coloro con compromissione renale, i pazienti con compromissione renale devono essere sottoposti a stretto monitoraggio della tossicità, in quanto azacitidina e/o i suoi metaboliti sono escreti principalmente tramite i reni (vedere paragrafo 4.2).
Indagini di laboratorio Prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalità epatica, la creatinina sierica e il bicarbonato sierico.
Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento, vedere anche paragrafo 4.8.
Patologia cardiaca e polmonare I pazienti con anamnesi di severa insufficienza cardiaca congestizia, patologia cardiaca clinicamente instabile o patologia polmonare sono stati esclusi dagli studi di registrazione pivotal (AZA PH GL 2003 CL 001 e AZA-AML-001); pertanto, in questi pazienti la sicurezza e l'efficacia di azacitidina non sono state accertate.
I dati recenti di uno studio clinico in pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento significativo dell'incidenza di eventi cardiaci con azacitidina (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda pertanto cautela nella prescrizione di azacitidina a questi pazienti.
Deve essere presa in considerazione una valutazione cardiopolmonare prima e durante il trattamento.
Fascite necrotizzante Sono stati osservati casi di fascite necrotizzante, anche con esito fatale, in pazienti trattati con azacitidina.
La terapia con azacitidina deve essere interrotta nei pazienti che sviluppano fascite necrotizzante, e deve essere immediatamente istituito un trattamento appropriato.
Sindrome da lisi tumorale I pazienti a rischio di sindrome da lisi tumorale sono quelli con massa tumorale elevata prima del trattamento.
Si raccomanda di monitorare attentamente tali pazienti e di adottare le precauzioni appropriate.
Sindrome da differenziazione Sono stati segnalati casi di sindrome da differenziazione (nota anche come sindrome dell’acido retinoico) in pazienti che ricevevamo azacitidina iniettabile.
La sindrome da differenziazione può essere fatale e i sintomi e i risultati clinici comprendono distress respiratorio, infiltrati polmonari, febbre, eruzione cutanea, edema polmonare, edema periferico, rapido aumento di peso, versamenti pleurici, versamenti pericardici, ipotensione e disfunzione renale (vedere paragrafo 4.8).
Il trattamento con corticosteroidi intravena ad alte dosi e il monitoraggio emodinamico devono essere presi in considerazione alla prima insorgenza di sintomi o segni indicativi di sindrome da differenziazione.
Deve essere presa in considerazione la sospensione temporanea dell’azacitidina iniettabile fino alla risoluzione dei sintomi e, se ripresa, si consiglia cautela.

Interazioni

In base ai dati in vitro, il metabolismo di azacitidina non appare mediato dagli isoenzimi del citocromo P450 (CYP), dalle UDP-glucuronosiltransferasi (UGT), sulfotransferasi (SULT) e glutatione transferasi (GST); le interazioni in vivo correlate a questi enzimi metabolizzanti sono pertanto considerate improbabili.
Sono improbabili effetti clinicamente significativi di azacitidina sugli enzimi del citocromo P450 sia in senso inibitorio che induttivo (vedere paragrafo 5.2).
Non sono stati effettuati studi clinici formali di interazione di azacitidina con altri medicinali.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Popolazione adulta con SMD, LMMC e LMA (20-30% di blasti midollari) Reazioni avverse considerate eventualmente o probabilmente correlate alla somministrazione di azacitidina si sono verificate nel 97% dei pazienti.
Le reazioni avverse gravi più comuni riscontrate nello studio pivotal (AZA PH GL 2003 CL 001) hanno incluso neutropenia febbrile (8,0%) e anemia (2,3%), che sono state riferite anche negli studi di supporto (CALGB 9221 e CALGB 8921).
Altre reazioni avverse gravi riportate durante questi 3 studi hanno incluso infezioni quali sepsi neutropenica (0,8%) e polmonite (2,5%) (alcune ad esito fatale), trombocitopenia (3,5%), reazioni di ipersensibilità (0,25%) ed eventi emorragici (ad es.
emorragia cerebrale [0,5%], emorragia gastrointestinale [0,8%] ed emorragia endocranica [0,5%]).
Le reazioni avverse più comunemente osservate con il trattamento con azacitidina sono state reazioni ematologiche (71,4%) comprendenti trombocitopenia, neutropenia e leucopenia (generalmente di grado 3-4), eventi gastrointestinali (60,6%) comprendenti nausea e vomito (generalmente di grado 1-2) o reazioni in corrispondenza della sede di somministrazione (77,1%; generalmente di grado 1-2).
Popolazione adulta di età pari o superiore a 65 anni affetta da LMA con blasti midollari> 30% Le reazioni avverse gravi più comuni (≥ 10%) riscontrate nello studio AZA-AML-001 all'interno del braccio di trattamento con azacitidina hanno incluso neutropenia febbrile (25,0%), polmonite (20,3%) e piressia (10,6%).
Altre reazioni avverse gravi meno frequentemente segnalate nel braccio di trattamento con azacitidina hanno incluso sepsi (5,1%), anemia (4,2%), sepsi neutropenica (3,0%), infezione del tratto urinario (3,0%), trombocitopenia (2,5%), neutropenia (2,1%), cellulite (2,1%), capogiri (2,1%) e dispnea (2,1%).
Le reazioni avverse più comunemente segnalate (≥ 30%) con il trattamento con azacitidina sono state eventi gastrointestinali, inclusa costipazione (41,9%), nausea (39,8%) e diarrea (36,9%) (di solito di grado 1-2), patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione incluse piressia (37,7%, di solito di grado 1-2) ed eventi ematologici, comprendenti neutropenia febbrile (32,2%) e neutropenia (30,1%) (di solito di grado 3-4).
Tabella delle reazioni avverse La seguente tabella 1 contiene le reazioni avverse associate al trattamento con azacitidina, derivate dai principali studi clinici condotti nelle SMD e nell'LMA e dalla sorveglianza post-marketing.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Le reazioni avverse sono riportate nella tabella seguente secondo la frequenza più elevata osservata in uno qualsiasi degli studi clinici principali.
Tabella 1: Reazioni avverse al farmaco (ADR) riportate nei pazienti con SMD o LMA trattati con azacitidina (studi clinici e post-marketing)
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro Non nota
Infezioni ed infestazioni polmonite* (inclusa quella batterica, virale e micotica), rinofaringite sepsi* (inclusa quella batterica, virale e micotica), sepsi neutropenica*, infezione delle vie respiratorie (incluse infezione delle vie respiratorie superiori e bronchite), infezione delle vie urinarie, cellulite, diverticolite, infezione micotica orale, sinusite, faringite, rinite, herpes simplex, infezione della cute   fascite necrotizzante*
Tumori benigni, maligni e non specificati (inclusi cisti e polipi)     sindrome da differenziazione*,a
Patologie del sistema emolinfopoietico neutropenia febbrile*, neutropenia, leucopenia, trombocitopenia, anemia pancitopenia*, insufficienza midollare   
Disturbi del sistema immunitario   reazioni di ipersensibilità  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione anoressia, diminuzione dell'appetito, ipokaliemia disidratazione  sindrome da lisi tumorale 
Disturbi psichiatrici insonnia stato confusionale, ansia   
Patologie del sistema nervoso capogiro, cefalea emorragia endocranica*, sincope, sonnolenza, letargia   
Patologie dell'occhio  emorragia oculare, emorragia congiuntivale   
Patologie cardiache  versamento pericardico pericardite  
Patologie vascolari  ipotensione*, ipertensione, ipotensione ortostatica, ematoma   
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche dispnea, epistassi versamento pleurico, dispnea da sforzo, dolore faringolaringeo  malattia polmonare interstiziale 
Patologie gastrointestinali diarrea, vomito, costipazione, nausea, dolore addominale (incluso fastidio all'addome superiore) emorragia gastrointestinale* (inclusa emorragia della bocca), emorragia emorroidaria, stomatite, emorragia gengivale, dispepsia   
Patologie epatobiliari   insufficienza epatica*, coma epatico progressivo  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo petecchie, prurito (anche generalizzato), eruzione cutanea, ecchimosi porpora, alopecia, orticaria, eritema, eruzione cutanea maculare dermatosi neutrofila febbrile acuta, pioderma gangrenoso  vasculite cutanea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo artralgia, dolore muscoloscheletrico (inclusi dolore dorsale, dolore osseo e dolore agli arti) spasmi muscolari, mialgia   
Patologie renali e urinarie  insufficienza renale*, ematuria, aumento della creatinina sierica acidosi tubolare renale  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione piressia*, affaticamento, astenia, dolore toracico, eritema nella sede di iniezione, dolore nella sede di iniezione, reazione (non specificata) nella sede di iniezione lividi, ematoma, indurimento, eruzione cutanea, prurito, infiammazione, alterazione del colore, nodulo ed emorragia (in sede di iniezione), malessere, brividi, emorragia in sede di catetere  Necrosi nella sede di iniezione 
Esami diagnostici riduzione del peso corporeo    
* sono stati riportati rari casi a esito fatale.
a vedere paragrafo 4.4.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni avverse ematologiche Le reazioni avverse ematologiche riportate più comunemente (≥ 10%) in associazione al trattamento con azacitidina comprendono anemia, trombocitopenia, neutropenia, neutropenia febbrile e leucopenia, generalmente di grado 3 o 4.
Il rischio che si verifichino tali eventi è maggiore nei primi 2 cicli, dopo i quali si manifestano con frequenza minore nei pazienti con recupero della funzionalità ematologica.
La maggior parte delle reazioni avverse ematologiche è stata gestita con il monitoraggio di routine dell'emocromo completo, con la posticipazione della somministrazione di azacitidina nel ciclo successivo, e con la profilassi antibiotica e/o il supporto con fattori di crescita (ad es.
G-CSF) in presenza di neutropenia e trasfusioni in caso di anemia o trombocitopenia, secondo necessità.
Infezioni La mielosoppressione può indurre neutropenia e un aumento del rischio di infezioni.
Nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite reazioni avverse gravi, come sepsi, inclusa sepsi neutropenica, e polmonite, alcune a esito fatale.
Le infezioni possono essere gestite utilizzando antinfettivi più un trattamento di supporto con fattori di crescita (ad es.
G-CSF) in caso di neutropenia.
Emorragie In pazienti trattati con azacitidina si possono manifestare emorragie.
Sono state riportate reazioni avverse gravi, come emorragia gastrointestinale ed emorragia endocranica.
I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni e sintomi di emorragia, in particolare coloro che presentano trombocitopenia preesistente o correlata al trattamento.
Ipersensibilità Nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite reazioni gravi di ipersensibilità.
In caso di reazione simil-anafilattica, il trattamento con azacitidina deve essere interrotto immediatamente e una terapia sintomatica appropriata deve essere avviata.
Reazioni avverse a carico della cute e del tessuto sottocutaneo La maggior parte delle reazioni avverse a carico della cute e del tessuto sottocutaneo si è verificata in corrispondenza della sede di iniezione.
Negli studi pivotal, nessuna di tali reazioni avverse ha reso necessaria la sospensione del trattamento con azacitidina, né una riduzione della dose di azacitidina.
La maggior parte delle reazioni avverse si è manifestata durante i primi 2 cicli di trattamento, mentre nei cicli successivi si è osservata una tendenza alla diminuzione.
Le reazioni avverse sottocutanee, quali eruzione cutanea/infiammazione/prurito in corrispondenza della sede di iniezione, eruzione cutanea, eritema e lesioni cutanee possono rendere necessario un trattamento concomitante con medicinali quali antistaminici, corticosteroidi e medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS).
Queste reazioni cutanee devono essere distinte dalle infezioni dei tessuti molli, che talvolta compaiono nella sede di iniezione.
Sono state osservate infezioni dei tessuti molli, incluse cellulite e fascite necrotizzante, in rari casi con esito fatale, con azacitidina nel contesto post-marketing.
Per la gestione clinica delle reazioni avverse infettive, vedere paragrafo 4.8 Infezioni.
Reazioni avverse gastrointestinali Le reazioni avverse gastrointestinali associate al trattamento con azacitidina riferite più comunemente sono state costipazione, diarrea, nausea e vomito.
Tali reazioni avverse sono state gestite con un trattamento sintomatico con antiemetici in caso di nausea e vomito, antidiarroici in caso di diarrea e lassativi e/o emollienti in caso di costipazione.
Reazioni avverse renali Nei pazienti trattati con azacitidina sono stati riferiti casi di anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica ed ematuria all'acidosi tubulare renale, all'insufficienza renale e al decesso (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni avverse epatiche Nei pazienti con estesa massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti rari casi di insufficienza epatica, coma epatico progressivo e decesso durante il trattamento con azacitidina (vedere paragrafo 4.4).
Eventi cardiaci I dati di uno studio clinico che consentiva l'arruolamento di pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento di eventi cardiaci nei pazienti con LMA di nuova diagnosi trattati con azacitidina (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione anziana Sono disponibili informazioni di sicurezza limitate con azacitidina in pazienti di età ≥ 85 anni (14 [5,9%] pazienti ≥ 85 anni di età nello studio AZA-AML-001).
Popolazione pediatrica Nello studio AZA-JMML-001, 28 pazienti pediatrici (di età compresa tra 1 mese e meno di 18 anni) sono stati trattati con Azacitidina per SMD (n = 10) o per la leucemia mielomonocitica giovanile (JMML) (n = 18) (vedere paragrafo 5.1).
Tutti i 28 pazienti hanno manifestato almeno 1 evento avverso e 17 (60,7%) hanno manifestato almeno 1 evento correlato al trattamento.
Gli eventi avversi più comunemente riportati nella popolazione pediatrica globale sono stati piressia, eventi ematologici tra cui anemia, trombocitopenia e neutropenia febbrile ed eventi gastrointestinali tra cui costipazione e vomito.
Tre (3) soggetti hanno manifestato un evento derivante dal trattamento che ha portato all'interruzione del farmaco (piressia, progressione della malattia e dolore addominale).
Nello Studio AZA-AML-004, 7 pazienti pediatrici (di età compresa tra i 2 e i 12 anni) sono stati trattati con Azacitidina per AML in recidiva molecolare dopo la prima remissione completa [CR1] (vedere paragrafo 5.1).
Tutti e 7 i pazienti hanno manifestato almeno 1 evento avverso correlato al trattamento.
Gli eventi avversi più comunemente riportati sono stati neutropenia, nausea, leucopenia, trombocitopenia, diarrea e aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT).
Due pazienti hanno manifestato un evento correlato al trattamento che ha portato all'interruzione della somministrazione (neutropenia febbrile, neutropenia).
Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza nel numero limitato di pazienti pediatrici trattati con Azacitidina nel corso dello studio clinico.
Il profilo di sicurezza globale è risultato coerente con quello della popolazione adulta.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne potenzialmente fertili / Contraccezione negli uomini e nelle donne Le donne potenzialmente fertili devono usare metodi contraccettivi efficaci durante e almeno per 6 mesi dopo il trattamento.
I pazienti di sesso maschile devono essere istruiti in merito alla necessità di non procreare durante il trattamento e di fare uso di contraccettivi efficaci durante e almeno per 3 mesi dopo il trattamento.
Gravidanza Non vi sono dati adeguati sull'uso di azacitidina in donne in gravidanza.
Gli studi condotti su topi hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi su animali e del suo meccanismo di azione, azacitidina non deve essere usata durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre, se non in caso di assoluta necessità.
Per ogni caso specifico, i vantaggi del trattamento devono essere valutati in rapporto ai possibili rischi per il feto.
Allattamento Non è noto se azacitidina/metaboliti siano escreti nel latte materno.
A causa delle reazioni avverse potenzialmente gravi a carico del bambino allattato, l'allattamento con latte materno è controindicato durante la terapia con azacitidina.
Fertilità Non sono disponibili dati nella specie umana sugli effetti di azacitidina sulla fertilità.
Negli animali sono state documentate reazioni avverse sulla fertilità maschile con l'uso di azacitidina (vedere paragrafo 5.3).
Prima di iniziare il trattamento, i pazienti di sesso maschile devono essere invitati a richiedere informazioni sulla conservazione dello sperma.

Conservazione

Flaconcini chiusi Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Sospensione ricostituita Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.