AZACITIDINA BETAP SC 1FL 100MG
351,70 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 17/12/2020
Azacitidina betapharm è indicato per il trattamento di pazienti adulti non eleggibili al trapianto di cellule staminali emopoietiche (HSCT) con: • sindromi mielodisplastiche (SMD) a rischio intermedio 2 e alto secondo l’International Prognostic Scoring System (IPSS), • leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) con blasti midollari tra il 10% e il 29% senza disordine mieloproliferativo, • leucemia mieloide acuta (LMA) con blasti dal 20% al 30% e displasia multilineare, secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), • LMA con blasti midollari > 30% secondo la classificazione dell’OMS.
Ogni flaconcino di polvere contiene 100 mg di azacitidina. Dopo la ricostituzione, ciascun mL di sospensione contiene 25 mg di azacitidina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafo 4.4).
Allattamento (vedere paragrafo 4.6). Posologia
- Il trattamento con Azacitidina betapharm deve essere iniziato e monitorato sotto la supervisione di un medico esperto nell’impiego di agenti chemioterapici.
I pazienti devono ricevere una premedicazione con antiemetici contro nausea e vomito.
Posologia La dose iniziale raccomandata per il primo ciclo di trattamento di tutti i pazienti, indipendentemente dai valori ematologici di laboratorio al basale, è di 75 mg/m² di superficie corporea, iniettata per via sottocutanea, ogni giorno per 7 giorni, cui deve seguire una pausa di 21 giorni (ciclo di trattamento di 28 giorni).
Si raccomanda un trattamento minimo di 6 cicli.
Il trattamento deve proseguire fino a che il paziente continui a trarne vantaggio o fino alla progressione della malattia.
I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio della risposta/tossicità ematologica e della tossicità renale (vedere paragrafo 4.4); può rendersi necessario rimandare l’inizio del ciclo successivo o ridurre la dose come descritto di seguito.
Indagini di laboratorio Prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalità epatica, la creatinina sierica e il bicarbonato sierico.
Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento.
Aggiustamento della dose dovuto a tossicità ematologica La tossicità ematologica è definita dalla conta (emocromo) più bassa riscontrata in un determinato ciclo (nadir) se le piastrine sono ≤ 50,0 x 109/L e/o la conta assoluta dei neutrofili (ANC) è ≤ 1 x 109/L.
Il recupero è definito come un aumento (rispetto alla conta al nadir) della/e linea/e cellulare/i interessata/e dalla tossicità ematologica pari almeno alla metà della differenza tra conta al nadir e conta al basale più la conta al nadir (vale a dire emocromo al recupero ≥ conta al nadir + (0,5 x [conta al basale - conta al nadir]).
Pazienti che presentano al basale valori di emocromo non ridotti (vale a dire leucociti ≥ 3,0 x 109/L, ANC ≥ 1,5 x 109/L e piastrine ≥ 75,0 x 109/L) prima del primo trattamento Qualora si riscontri tossicità ematologica in seguito al trattamento con Azacitidina betapharm, il successivo ciclo terapeutico deve essere posticipato fino al recupero della conta piastrinica e dell’ANC.
Se si ottiene un recupero entro 14 giorni, non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Tuttavia, se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni, la dose deve essere ridotta come riportato nella tabella seguente.
Dopo l’aggiustamento della dose, la durata del ciclo deve essere nuovamente pari a 28 giorni.
*Recupero = conte ≥ conta al nadir + (0,5 x [conta al basale - conta al nadir]) Pazienti che presentano al basale valori di emocromo ridotti (vale a dire leucociti < 3,0 x 109/L o ANC < 1,5 x 109/L o piastrine < 75,0 x 109/L) prima del primo trattamento Dopo il trattamento con Azacitidina betapharm, se la riduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento è ≤ 50%, oppure superiore al 50% ma con un miglioramento della differenziazione di qualsiasi linea cellulare, il ciclo successivo non deve essere posticipato e non deve essere condotto alcun aggiustamento della dose.Conte al nadir % della dose al ciclo successivo, se non si è ottenuto un recupero* entro 14 giorni ANC ( x 109/L) Piastrine ( x 109/L) ≤ 1,0 ≤ 50,0 50% > 1,0 > 50,0 100%
Se la riduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento è superiore al 50%, senza alcun miglioramento nella differenziazione della linea cellulare, il successivo ciclo terapeutico con Azacitidina betapharm deve essere posticipato fino al recupero della conta piastrinica e dell’ANC.
Se si ottiene un recupero entro 14 giorni, non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Tuttavia, se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni, la cellularità midollare deve essere determinata.
Se la cellularità midollare è > 50% non deve essere effettuato alcun aggiustamento della dose.
Se la cellularità midollare è ≤ 50%, il trattamento deve essere posticipato e la dose deve essere ridotta come riportato nella tabella seguente:
*Recupero = conte ≥ conta al nadir + (0,5 x [conta al basale - conta al nadir]) Dopo l’aggiustamento della dose, la durata del ciclo deve essere nuovamente pari a 28 giorni.Cellularità midollare % della dose al ciclo successivo se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni Recupero* ≤ 21 giorni Recupero* > 21 giorni 15-50% 100% 50% < 15% 100% 33%
Popolazioni particolari Pazienti anziani Non si raccomanda alcun aggiustamento della dose specifico negli anziani.
Dal momento che i pazienti anziani hanno maggiori probabilità di avere una funzionalità renale ridotta, può essere utile il monitoraggio della funzionalità renale.
Pazienti con compromissione renale Azacitidina può essere somministrata a pazienti con compromissione renale senza alcun aggiustamento della dose iniziale (vedere paragrafo 5.2).
Qualora si verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato sierico fino a meno di 20 mmol/L, la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo successivo.
In caso di aumenti inspiegabili della creatinina sierica o del valore dell’azoto ureico nel sangue (BUN) ≥ 2 volte ai valori al basale e al limite superiore della norma (ULN), il ciclo successivo deve essere posticipato fino a che i valori non siano tornati alla norma o ai valori al basale e la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo di trattamento successivo (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione epatica Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti con severa compromissione epatica d’organo devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per gli eventi avversi.
Non si raccomanda alcuna modifica specifica della dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica prima dell’inizio del trattamento; le successive modifiche della dose devono basarsi sui valori ematologici di laboratorio.
Azacitidina betapharm è controindicato nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Azacitidina betapharm nei bambini di età compresa tra 0 e 17 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Azacitidina betapharm è per uso sottocutaneo.
La soluzione ricostituita di Azacitidina betapharm deve essere iniettata per via sottocutanea nella parte superiore del braccio, nella coscia o nell’addome.
Le sedi di iniezione devono essere alternate a rotazione.
Le iniezioni successive devono essere somministrate a distanza di almeno 2,5 cm dalla sede precedente e mai in aree sensibili, livide, arrossate o indurite.
Dopo la ricostituzione, la sospensione non deve essere filtrata.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Avvertenze e precauzioni
- Tossicità ematologica Il trattamento con azacitidina è associato ad anemia, neutropenia e trombocitopenia, in particolare durante i primi 2 cicli (vedere paragrafo 4.8).
Un emocromo completo deve essere effettuato quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso almeno prima di ogni ciclo di trattamento.
Dopo la somministrazione della dose raccomandata per il primo ciclo, la dose per i cicli successivi deve essere ridotta o la somministrazione ritardata in base alle conte al nadir e alla risposta ematologica (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente la comparsa di episodi febbrili.
I pazienti e i medici devono anche prestare attenzione ai segni e ai sintomi di emorragia.
Compromissione epatica Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica.
Nei pazienti con elevata massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti epatopatia progressiva che porta al coma epatico e decesso durante il trattamento con azacitidina, in particolare nei pazienti con albumina sierica al basale < 30 g/L.
Azacitidina è controindicata nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione renale Nei pazienti trattati con azacitidina per via endovenosa in associazione con altri agenti chemioterapici sono state riferite anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica fino all’insufficienza renale e al decesso.
Inoltre, 5 soggetti con leucemia mieloide cronica (LMC) trattati con azacitidina ed etoposide hanno sviluppato acidosi tubulare renale, definita come calo del bicarbonato sierico a valori < 20 mmol/L in associazione con urine alcaline e ipopotassiemia (potassio sierico < 3 mmol/L).
Qualora si verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato sierico (< 20 mmol/L) o aumenti della creatinina sierica o del BUN, la dose deve essere ridotta o la somministrazione ritardata (vedere paragrafo 4.2).I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente al medico curante la comparsa di oliguria e anuria.
Sebbene non siano state osservate differenze clinicamente rilevanti nella frequenza delle reazioni avverse tra i soggetti con funzionalità renale normale rispetto a coloro con compromissione renale, i pazienti con compromissione renale devono essere sottoposti a stretto monitoraggio della tossicità, in quanto azacitidina e/o i suoi metaboliti sono escreti principalmente tramite i reni (vedere paragrafo 4.2).
Indagini di laboratorio Prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalità epatica, la creatinina sierica e il bicarbonato sierico.
Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento, vedere anche paragrafo 4.8.
Patologia cardiaca e polmonare I pazienti con anamnesi di severa insufficienza cardiaca congestizia, patologia cardiaca clinicamente instabile o patologia polmonare sono stati esclusi dagli studi di registrazione pivotal (AZA PH GL 2003 CL 001 e AZA-AML-001); pertanto, in questi pazienti la sicurezza e l’efficacia di azacitidina non sono state accertate.
I dati recenti di uno studio clinico in pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento significativo dell’incidenza di eventi cardiaci con azacitidina (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda pertanto cautela nella prescrizione di azacitidina a questi pazienti.
Deve essere presa in considerazione una valutazione cardiopolmonare prima e durante il trattamento.
Fascite necrotizzante Sono stati osservati casi di fascite necrotizzante, anche con esito fatale, in pazienti trattati con azacitidina.
La terapia con azacitidina deve essere interrotta nei pazienti che sviluppano fascite necrotizzante, e deve essere immediatamente istituito un trattamento appropriato.
Sindrome da lisi tumorale I pazienti a rischio di sindrome da lisi tumorale sono quelli con massa tumorale elevata prima del trattamento.
Si raccomanda di monitorare attentamente tali pazienti e di adottare le precauzioni appropriate. Interazioni
- In base ai dati in vitro, il metabolismo di azacitidina non appare mediato dagli isoenzimi del citocromo P450 (CYP), dalle UDP-glucuronosiltransferasi (UGT), sulfotransferasi (SULT) e glutatione transferasi (GST); le interazioni in vivo correlate a questi enzimi metabolizzanti sono pertanto considerate improbabili.
Sono improbabili effetti clinicamente significativi di azacitidina sugli enzimi del citocromo P450 sia in senso inibitorio che induttivo (vedere paragrafo 5.2).
Non sono stati effettuati studi d’interazione. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Popolazione adulta con SMD, LMMC e LMA (dal 20% al 30% di blasti midollari) Le reazioni avverse gravi più comuni riscontrate nello studio pivotal (AZA PH GL 2003 CL 001) hanno incluso neutropenia febbrile (8,0%) e anemia (2,3%), che sono state riferite anche negli studi di supporto (CALGB 9221 e CALGB 8921).
Altre reazioni avverse gravi riportate durante questi 3 studi hanno incluso infezioni quali sepsi neutropenica (0,8%) e polmonite (2,5%) (alcune ad esito fatale), trombocitopenia (3,5%), reazioni di ipersensibilità (0,25%) ed eventi emorragici (ad es.
emorragia cerebrale [0,5%], emorragia gastrointestinale [0,8%] ed emorragia endocranica [0,5%]).
Le reazioni avverse più comunemente osservate con il trattamento con azacitidina sono state reazioni ematologiche (71,4%) comprendenti trombocitopenia, neutropenia e leucopenia (generalmente di grado da 3 a 4), eventi gastrointestinali (60,6%) comprendenti nausea e vomito (generalmente di grado da 1 a 2) o reazioni in corrispondenza della sede di somministrazione (77,1%; generalmente di grado da 1 a 2).
Popolazione adulta di età pari o superiore a 65 anni affetta da LMA con blasti midollari> 30% Le reazioni avverse gravi più comuni (≥ 10%) riscontrate nello studio AZA-AML-001 all’interno del braccio di trattamento con azacitidina hanno incluso neutropenia febbrile (25,0%), polmonite (20,3%) e piressia (10,6%).
Altre reazioni avverse gravi meno frequentemente segnalate nel braccio di trattamento con azacitidina hanno incluso sepsi (5,1%), anemia (4,2%), sepsi neutropenica (3,0%), infezione del tratto urinario (3,0%), trombocitopenia (2,5%), neutropenia (2,1%), cellulite (2,1%), capogiri (2,1%) e dispnea (2,1%).
Le reazioni avverse più comunemente segnalate (≥ 30%) con il trattamento con azacitidina sono state eventi gastrointestinali, inclusa costipazione (41,9%), nausea (39,8%) e diarrea (36,9%) (di solito di grado da 1 a 2), patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione incluse piressia (37,7%, di solito di grado da 1 a 2) ed eventi ematologici, comprendenti neutropenia febbrile (32,2%) e neutropenia (30,1%) (di solito di grado da 3 a 4).
Tabella delle reazioni avverse La seguente tabella 1 contiene le reazioni avverse associate al trattamento con azacitidina, derivate dai principali studi clinici condotti nelle SMD e nell’LMA e dalla sorveglianza post-marketing.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Le reazioni avverse sono riportate nella tabella seguente secondo la frequenza più elevata osservata in uno qualsiasi degli studi clinici principali.
Tabella 1: Reazioni avverse al farmaco (ADR) riportate nei pazienti con SMD o LMA trattati con azacitidina (studi clinici e post-marketing)
* = sono stati riportati rari casi a esito fatale Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni avverse ematologiche Le reazioni avverse ematologiche riportate più comunemente (≥ 10%) in associazione al trattamento con azacitidina comprendono anemia, trombocitopenia, neutropenia, neutropenia febbrile e leucopenia, generalmente di grado 3 o 4.Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro Non nota Infezioni ed infestazioni polmonite* (inclusa quella batterica, virale e micotica), rinofaringite sepsi* (inclusa quella batterica, virale e micotica), sepsi neutropenica*, infezione delle vie respiratorie (incluse infezione delle vie respiratorie superiori e bronchite), infezione delle vie urinarie, cellulite, diverticolite, infezione micotica orale, sinusite, faringite, rinite, herpes simplex, infezione della cute fascite necrotizzante* Patologie del sistema emolinfopoietico neutropenia febbrile*, neutropenia, leucopenia, trombocitopenia, anemia pancitopenia*, insufficienza midollare Disturbi del sistema immunitario reazioni di ipersensibilità Disturbi del metabolismo e della nutrizione anoressia, diminuzione dell’appetito, ipokaliemia disidratazione sindrome da lisi tumorale Disturbi psichiatrici insonnia Stato confusionale, ansia Patologie del sistema nervoso capogiro, cefalea emorragia endocranica*, sincope, sonnolenza, letargia Patologie dell’occhio emorragia oculare, emorragia congiuntivale Patologie cardiache versamento pericardico pericardite Patologie vascolari ipotensione*, ipertensione, ipotensione ortostatica, ematoma Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche dispnea, epistassi versamento pleurico, dispnea da sforzo, dolore faringolaringeo malattia polmonare interstiziale Patologie gastrointestinali diarrea, vomito, costipazione, nausea, dolore addominale (incluso fastidio all’addome superiore e all’addome) emorragia gastrointestinale* (inclusa emorragia della bocca), emorragia emorroidaria, stomatite, emorragia gengivale, dispepsia Patologie epatobiliari insufficienza epatica*, epatopatia progressiva che può portare al coma epatico Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo petecchie, prurito (incluso prurito generalizzato), eruzione cutanea, ecchimosi porpora, alopecia, orticaria, eritema, eruzione cutanea maculare dermatosi neutrofila febbrile acuta, pioderma gangrenoso Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo artralgia, dolore muscoloscheletrico (inclusi dolore dorsale, dolore osseo e dolore agli arti) spasmi muscolari, mialgia Patologie renali e urinarie insufficienza renale*, ematuria acidosi tubolare renale Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione piressia*, affaticamento, astenia, dolore toracico, eritema nella sede di iniezione, dolore nella sede di iniezione, reazione (non specificata) nella sede di iniezione reazioni nella sede di iniezione (inclusi lividi, ematoma, indurimento, eruzione cutanea, prurito, infiammazione, alterazione del colore, nodulo ed emorragia), malessere, brividi, emorragia in sede di catetere necrosi nella sede di iniezione Esami diagnostici riduzione del peso corporeo Aumento della creatinina ematica
Il rischio che si verifichino tali eventi è maggiore nei primi 2 cicli, dopo i quali si manifestano con frequenza minore nei pazienti con recupero della funzionalità ematologica.
La maggior parte delle reazioni avverse ematologiche è stata gestita con il monitoraggio di routine dell’emocromo completo, con la posticipazione della somministrazione di azacitidina nel ciclo successivo, e con la profilassi antibiotica e/o il supporto con fattori di crescita (ad es.
G-CSF) in presenza di neutropenia e trasfusioni in caso di anemia o trombocitopenia, secondo necessità.
Infezioni La mielosoppressione può indurre neutropenia e un aumento del rischio di infezioni.
Nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite reazioni avverse gravi, come sepsi, inclusa sepsi neutropenica, e polmonite, alcune a esito fatale.
Le infezioni possono essere gestite utilizzando antinfettivi più un trattamento di supporto con fattori di crescita (ad es.
G-CSF) in caso di neutropenia.
Emorragie In pazienti trattati con azacitidina si possono manifestare emorragie.
Sono state riportate reazioni avverse gravi, come emorragia gastrointestinale ed emorragia endocranica.
I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni e sintomi di emorragia, in particolare coloro che presentano trombocitopenia preesistente o correlata al trattamento.
Ipersensibilità Nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite reazioni gravi di ipersensibilità.
In caso di reazione simil-anafilattica, il trattamento con azacitidina deve essere interrotto immediatamente e una terapia sintomatica appropriata deve essere avviata.
Reazioni avverse a carico della cute e del tessuto sottocutaneo La maggior parte delle reazioni avverse a carico della cute e del tessuto sottocutaneo si è verificata in corrispondenza della sede di iniezione.
Negli studi pivotal, nessuna di tali reazioni avverse ha reso necessaria la sospensione del trattamento con azacitidina, né una riduzione della dose di azacitidina.
La maggior parte delle reazioni avverse si è manifestata durante i primi 2 cicli, mentre nei cicli successivi si è osservata una tendenza alla diminuzione.
Le reazioni avverse sottocutanee, quali eruzione cutanea/infiammazione/prurito in corrispondenza della sede di iniezione, eruzione cutanea, eritema e lesioni cutanee possono rendere necessario un trattamento concomitante con medicinali quali antistaminici, corticosteroidi e medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS).
Queste reazioni cutanee devono essere distinte dalle infezioni dei tessuti molli, che talvolta compaiono nella sede di iniezione.
Sono state osservate infezioni dei tessuti molli, incluse cellulite e fascite necrotizzante, in rari casi con esito fatale, con azacitidina nel contesto post-marketing.
Per la gestione clinica delle reazioni avverse infettive, vedere paragrafo 4.8 Infezioni.
Reazioni avverse gastrointestinali Le reazioni avverse gastrointestinali associate al trattamento con azacitidina riferite più comunemente sono state costipazione, diarrea, nausea e vomito.
Tali reazioni avverse sono state gestite con un trattamento sintomatico con antiemetici in caso di nausea e vomito, antidiarroici in caso di diarrea e lassativi e/o emollienti in caso di costipazione.
Reazioni avverse renali Nei pazienti trattati con azacitidina sono stati riferiti casi di anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica ed ematuria all’acidosi tubulare renale, all’insufficienza renale e al decesso (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni avverse epatiche Nei pazienti con estesa massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti rari casi di insufficienza epatica, epatopatia progressiva che porta al coma epatico e decesso durante il trattamento con azacitidina (vedere paragrafo 4.4).
Eventi cardiaci I dati di uno studio clinico che consentiva l’arruolamento di pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento statisticamente significativo di eventi cardiaci nei pazienti con LMA di nuova diagnosi trattati con azacitidina (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione anziana Sono disponibili informazioni di sicurezza limitate con azacitidina in pazienti di età ≥ 85 anni (14 [5,9%] pazienti ≥ 85 anni di età nello studio AZA-AML-001).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito web https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne potenzialmente fertili/Contraccezione negli uomini e nelle donne Le donne potenzialmente fertili e gli uomini devono usare metodi contraccettivi efficaci durante e fino a 3 mesi dopo il trattamento.
Gravidanza I dati relativi all’uso di azacitidina in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sui topihanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Sulla base dei risultati degli studi sugli animali e del suo meccanismo di azione, azacitidina non deve essere usata durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre, a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con azacitidina.
Per ogni caso specifico, i vantaggi del trattamento devono essere valutati in rapporto ai possibili rischi per il feto.
Allattamento Non è noto se azacitidina/metaboliti siano escreti nel latte materno.
A causa delle reazioni avverse potenzialmente gravi a carico del neonato/lattante allattato al seno, l’allattamento con latte materno è controindicato durante la terapia con azacitidina.
Fertilità Non sono disponibili dati nella specie umana sugli effetti di azacitidina sulla fertilità.
Negli animali sono state documentate reazioni avverse sulla fertilità maschile con l’uso di azacitidina (vedere paragrafo 5.3).
I pazienti di sesso maschile devono essere istruiti in merito alla necessità di non procreare durante il trattamento e di fare uso di contraccettivi efficaci durante il trattamento e fino a 3 mesi dopo.
Prima di iniziare il trattamento, i pazienti di sesso maschile devono essere invitati a richiedere informazioni sulla conservazione dello sperma. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.