AURANTIN IM EV 5FL 250MG 5ML

29,92 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: FENITOINA SODICA
  • ATC: N03AB02
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 03/10/2020

Aurantin parenterale è indicato per il controllo dello stato epilettico di tipo tonico-clonico (grande male) e per la prevenzione e il trattamento di crisi che compaiono durante o dopo interventi di neurochirurgia e/o gravi traumi cranici. Aurantin è impiegato nel trattamento di aritmie cardiache, quali aritmie ventricolari pericolose per la vita o aritmie secondarie causate da intossicazione da digitale, nei casi in cui non c’è stata risposta ad altri trattamenti antiaritmici disponibili o quando altri antiaritmici potrebbero non essere tollerati.
Ogni flaconcino contiene 5 ml di soluzione che corrisponde a 250 mg di fenitoina sodica 50 (mg/ml) Eccipienti con effetti noti: La soluzione da 5 ml contiene anche 2,072 g di glicole propilenico e 400, 0 mg di etanolo al 96% e 22,04 mg di sodio (vedere paragrafo 4.4). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ad altre idantoine, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
La somministrazione endoarteriosa deve essere evitata a causa dell'elevato pH del preparato.
A causa del suo effetto sull'automatismo ventricolare, la fenitoina è controindicata nella bradicardia sinusale, nel blocco seno-atriale, nel blocco atrioventricolare (AV) di secondo e terzo grado e nei pazienti con sindrome di Adams-Stokes.
Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).
La somministrazione concomitante di fenitoina e delavirdina è controindicata in considerazione della potenziale perdita di risposta virologica e possibile resistenza alla delavirdina o alla classe di inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa.

Posologia

Stato epilettico In un paziente con crisi epilettiche continue, raffrontate con le più comuni crisi a rapida ricorrenza tipo epilessia seriale, prima della somministrazione di Aurantin è raccomandato l'impiego endovenoso di diazepam a causa del suo rapido inizio di effetto.
Dopo somministrazione di diazepam in pazienti con crisi epilettiche continue e nel trattamento iniziale dell'epilessia seriale una dose di attacco da 10 mg/Kg a 15 mg/Kg di fenitoina deve essere iniettata per via endovenosa lenta ad una velocità non superiore a 50 mg/minuto (ciò richiede circa 20 minuti in un soggetto di 70 Kg).
La dose di attacco deve essere seguita da dosi di mantenimento di 100 mg per via orale o endovenosa ogni 6-8 ore.
L’assorbimento orale di fenitoina nei neonati è inattendibile; tuttavia una dose di attacco da 15 mg/Kg a 20 mg/Kg di Aurantin per via endovenosa produce concentrazioni sieriche di fenitoina entro il range terapeutico generalmente accettato (10-20 mg/l).
Il farmaco deve essere iniettato lentamente in vena alla velocità di 1-3 mg/Kg/minuto o ad una velocità non superiore a 50 mg/minuto (a seconda di quale sia più lenta).
Questo medicinale contiene 2,072 g di glicole propilenico per 5 ml di soluzione, pertanto una dose di attacco di fenitoina di 20 mg / kg risulterebbe in una quantità di 165,6 mg / kg di glicole propilenico.
Nei neonati e nei bambini di età inferiore o uguale a 1 anno, ciò può provocare potenziali reazioni avverse (vedere paragrafo 4.4).
La determinazione dei livelli plasmatici di fenitoina è consigliabile quando si impiega Aurantin per il trattamento dello stato epilettico e per la successiva definizione del dosaggio di mantenimento.
Il livello clinicamente efficace è solitamente di 10-20 mg/l anche se alcuni casi di crisi tonico-cloniche possono essere controllati con livelli sierici inferiori.
La somministrazione intramuscolare non deve essere impiegata per il trattamento dello stato epilettico dal momento che, con tale via, il raggiungimento dei livelli di picco plasmatico può richiedere fino a 24 ore.
Aritmie cardiache Somministrare inizialmente una dose da 3,5 mg/Kg a 5 mg/Kg per via endovenosa.
Se necessario ripetere la dose una sola volta.
La soluzione deve essere iniettata lentamente per via endovenosa ad una frequenza non superiore a 1 ml (50 mg) al minuto.
Dosaggio in popolazioni speciali Pazienti con malattia renale o epatica: (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti anziani (oltre 65 anni di età): la clearance della fenitoina è leggermente ridotta nei pazienti anziani e potrebbe essere necessario un dosaggio inferiore o una somministrazione meno frequente (vedere paragrafo 5.2).
Tuttavia, nei pazienti anziani possono verificarsi complicazioni più facilmente.
Altre indicazioni Non è possibile definire uno schema terapeutico valido per tutte le altre indicazioni.
La via di somministrazione endovenosa è preferibile.
I dosaggi e gli intervalli fra le somministrazioni saranno determinati a seconda delle necessità dei singoli pazienti.
Devono essere tenuti in considerazione fattori quali precedenti terapie antiepilettiche, grado di controllo delle crisi, età e condizioni mediche generali del paziente.
Nonostante il lento assorbimento di Aurantin quando iniettato intramuscolo, il suo impiego con questa via di somministrazione può essere appropriato in alcune condizioni.
Quando si rende necessaria per breve tempo la somministrazione intramuscolare in pazienti precedentemente stabilizzati con fenitoina per via orale, è essenziale effettuare appropriati aggiustamenti posologici per mantenere livelli sierici terapeutici.
Una dose intramuscolare superiore del 50% a quella orale è necessaria per mantenere tali livelli.
Quando si ritorna al trattamento orale, la dose deve essere ridotta del 50% rispetto alla dose orale iniziale allo scopo di evitare il raggiungimento di livelli sierici troppo elevati a causa del prolungato rilascio dalle sedi di iniezione intramuscolare.
In un paziente precedentemente non trattato con fenitoina, Aurantin può essere somministrato per via intramuscolare alla dose di 100-200 mg (2-4 ml) ad intervalli di circa 4 ore a scopo profilattico durante interventi di neurochirurgia e proseguito nel periodo postoperatorio per 48-72 ore.
La posologia deve essere successivamente ridotta fino a una dose di mantenimento di 300 mg e aggiustata in funzione dei livelli sierici.
Se il paziente richiede un periodo di trattamento con Aurantin per via intramuscolare superiore a una settimana, dovrebbero essere valutate vie di somministrazione alternative quali l'intubazione gastrica.
Per periodi inferiori a una settimana, il paziente che interrompe la somministrazione intramuscolare dovrebbe ricevere la metà della dose orale iniziale per lo stesso periodo di tempo in cui è stato trattato per via intramuscolare con Aurantin.
Il dosaggio dei livelli sierici è utile come guida a un appropriato aggiustamento della dose.
Bambini: posologia come per gli adulti.
Tuttavia è stato dimostrato che i bambini tendono a metabolizzare la fenitoina più rapidamente di quanto avviene nell'adulto.
Ciò deve essere tenuto in considerazione quando si definiscono i dosaggi.
Il ricorso al monitoraggio dei livelli sierici di fenitoina può essere di particolare utilità in questi casi.
Il farmaco deve essere iniettato lentamente in vena alla velocità di 1-3 mg/kg/minuto o ad una velocità non superiore a 50 mg/minuto (a seconda di quale sia più lenta).
Neonati: l'assorbimento orale di fenitoina nei neonati è incostante; tuttavia una dose di attacco di 15 mg/Kg - 20 mg/Kg per via endovenosa produce concentrazioni sieriche di fenitoina entro il range terapeutico generalmente accettato (10-20 mg/l).
Il farmaco deve essere iniettato lentamente in vena alla velocità di 1-3 mg/Kg/minuto.
Questo medicinale contiene 2,072 g di glicole propilenico per 5 ml di soluzione, pertanto una dose di attacco di fenitoina di 20 mg / kg risulterebbe in una quantità di 165,6 mg / kg di glicole propilenico.
Nei neonati e nei bambini di età inferiore o uguale a 1 anno, ciò può provocare potenziali reazioni avverse (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione Un’infusione rapida può essere associata a eventi cardiovascolari avversi (vedere paragrafo 4.4) Quando possibile deve essere usata la fenitoina per via orale, a causa dei rischi di tossicità cardiaca e locale associati alla fenitoina per via endovenosa.
Aurantin non deve essere miscelato alle comuni soluzioni per infusione endovenosa e in particolare al destrosio e alle soluzioni contenenti destrosio a causa della potenziale formazione di precipitati (vedere paragrafo 6.2).
Per le istruzioni sulla manipolazione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Avvertenze Generali Nell’adulto la somministrazione EV non deve superare i 50 mg/minuto, nel neonato e nel bambino, non deve superare la velocità di 1-3 mg/Kg/minuto o di 50 mg/minuto (a seconda di quale sia più lenta).
I segni più rilevanti di tossicità da uso endovenoso sono il collasso cardiovascolare e/o la depressione del sistema nervoso centrale.
La via IM non è raccomandata per il trattamento dello stato epilettico a causa del lento assorbimento.
Con questa via di somministrazione non si possono raggiungere rapidamente livelli sierici terapeuticamente adeguati di fenitoina.
Il trattamento con farmaci antiepilettici non deve essere interrotto improvvisamente perché ciò può comportare un aumento di frequenza delle convulsioni, incluso lo stato epilettico.
Qualora, a giudizio del medico, si presenti la necessità di una riduzione del dosaggio o di una interruzione del trattamento, oppure della sostituzione con un farmaco antiepilettico alternativo, ciò deve essere effettuato in modo graduale.
Comunque, nel caso di reazione allergica o da ipersensibilità, può essere necessaria la sostituzione rapida con una terapia alternativa.
In tale caso, la terapia alternativa deve essere effettuata con un farmaco antiepilettico non appartenente alla classe delle idantoine.
È stato osservato che una piccola percentuale di individui trattati con fenitoina metabolizza il farmaco più lentamente della norma e ciò sembra essere determinato geneticamente (polimorfismo).
A causa di un aumento della frazione di fenitoina non legata in pazienti con malattia renale o epatica o affetti da ipoalbuminemia, l’interpretazione delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina totale deve essere fatta con cautela.
La concentrazione di fenitoina non legata può essere elevata in pazienti affetti da iperbilirubinemia.
Le concentrazioni di fenitoina non legata potrebbero essere più utili in queste popolazioni di pazienti.
Suicidio Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni.
Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.
Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con Aurantin.
Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento.
I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.
Effetti cardiovascolari Quando il farmaco è somministrato per via endovenosa troppo rapidamente, di solito compare ipotensione.
Sono stati segnalati gravi reazioni cardiotossiche ed episodi letali con aritmie inclusa bradicardia, depressione della conduzione atriale e ventricolare e fibrillazione ventricolare.
In alcuni casi, le aritmie cardiache hanno portato ad asistolia/arresto cardiaco e morte.
Gravi complicanze sono state riscontrate soprattutto in anziani o in pazienti gravemente ammalati.
Eventi cardiaci indesiderati sono stati riportati anche negli adulti e nei bambini senza sottostante malattia cardiaca o comorbidità e a dosi e velocità di infusione consigliate.
Pertanto, è necessario eseguire un attento monitoraggio cardiaco (compreso quello respiratorio) quando si somministrano dosi EV di carico di fenitoina.
Può essere necessario ridurre la velocità o sospendere la somministrazione.
La fenitoina deve essere usata con cautela nei pazienti con ipotensione e/o grave insufficienza miocardica.
Tossicità locale (compresa la sindrome del guanto color porpora) Irritazione ed infiammazione dei tessuti molli si è manifestata nel sito di iniezione, con o senza stravaso di fenitoina EV.
Edema, decolorazione e dolore distale al sito di iniezione (descritti come sindrome del guanto color porpora) sono stati riportati a seguito di iniezione EV periferica di fenitoina.
L’irritazione dei tessuti molli può variare da lieve tensione con dolenzia a necrosi estesa e sfaldamento cutaneo.
La sindrome può non presentarsi per diversi giorni dopo l’iniezione.
Benché la risoluzione dei sintomi possa essere spontanea, si sono verificate necrosi cutanea e ischemia dell’arto che hanno richiesto interventi quali fasciotomia, trapianto di cute e, in casi rari, amputazione.
Devono essere evitate somministrazioni improprie, comprese quelle per iniezione sottocutanea o perivascolare.
La somministrazione di fenitoina per via intramuscolare può provocare dolore, necrosi e formazione di ascessi nel sito di iniezione (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
Sindrome da ipersensibilità o reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici È stata segnalata sindrome da ipersensibilità (HSS) o reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) in pazienti che assumevano medicinali anticonvulsivanti, compresa fenitoina.
Alcuni di questi eventi sono stati fatali o potenzialmente fatali.
La HSS/DRESS si presenta in genere, sebbene non esclusivamente, con febbre, rash e/o linfoadenopatia in associazione con patologie che comportano il coinvolgimento di altri sistemi o organi, quali epatite, nefrite, anomalie ematologiche, miocardite, miosite o polmonite.
I sintomi iniziali possono ricordare un’infezione virale acuta.
Altre manifestazioni comuni comprendono artralgie, ittero, epatomegalia, leucocitosi ed eosinofilia.
L’intervallo tra la prima esposizione al farmaco ed i sintomi di solito è da 2 a 4 settimane, ma questa sindrome è stata osservata in pazienti in trattamento con anticonvulsivanti da 3 mesi o più.
Se si manifestano questi segni e sintomi, il paziente deve essere visitato immediatamente.
La somministrazione di fenitoina deve essere interrotta se non è possibile stabilire un’eziologia alternativa dei segni e dei sintomi.
I pazienti che hanno un rischio maggiore di sviluppare HHS/DRESS sono i pazienti di colore, i pazienti che in passato hanno sviluppato questa sindrome (con la fenitoina o altri farmaci anticonvulsivanti), i pazienti con storia familiare per questa sindrome ed i pazienti immunodepressi.
La sindrome è più grave negli individui precedentemente sensibilizzati.
Gravi reazioni dermatologiche La fenitoina può causare rare, gravi reazioni avverse cutanee (SCARs), potenzialmente fatali, quali la pustolosi esantematica generalizzata acuta (AGEP), la dermatite esfoliativa, la sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN) e la DRESS (vedere paragrafo 4.8).
Sebbene gravi reazioni cutanee possano manifestarsi senza preavviso, i pazienti devono essere avvertiti della possibile comparsa di rash e altri sintomi di HSS/DRESS (vedere paragrafo 4.4 - Sindrome da ipersensibilità o reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici) e devono consultare il medico immediatamente in presenza di qualsiasi segno o sintomo indicativo.
Il medico deve avvertire il paziente di interrompere il trattamento quando compare un rash.
Se il rash è di media entità (tipo morbillo o scarlattina), la terapia può essere ripresa dopo che il rash è completamente scomparso.
Se il rash ricompare dopo la ripresa del trattamento, il proseguimento della terapia con fenitoina è controindicato.
Il rischio di gravi reazioni cutanee e di altre reazioni da ipersensibilità alla fenitoina può essere maggiore nei pazienti di colore.
I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee.
Il più alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento.
Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio esantema della cute progressivo spesso con vescicole o lesioni della mucosa) il trattamento con fenitoina deve essere sospeso.
I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto.
Una precoce sospensione è associata ad una migliore prognosi.
Se il paziente ha sviluppato SJS o TEN con l’uso di AURANTIN, AURANTIN non deve essere più riutilizzato in questo paziente.
Studi in pazienti di discendenza cinese hanno evidenziato, in pazienti che usano un’altra carbamazepina, una stretta associazione tra il rischio di sviluppare SJS/TEN e la presenza dell’antigene leucocitario umano HLA-B*1502, una variante allelica ereditaria del gene HLA-B.
Un numero limitato di dati suggerisce che il HLA-B*1502 può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo della SJS/TEN in pazienti di discendenza asiatica che assumano farmaci associati a SJS/TEN, inclusa la fenitoina.
Deve essere presa in considerazione la possibilità di evitare l’utilizzo di farmaci associati a SJS/TEN, inclusa la fenitoina, in pazienti HLA-B*1502 positivi quando sono disponibili terapie alternative equivalenti.
Studi caso-controllo di associazione genome-wide (genome-wide association studies) in pazienti taiwanesi, giapponesi, malesi e tailandesi hanno identificato nei portatori della variante CYP2C9*3, con funzionalità ridotta, un aumento del rischio di gravi reazioni avverse cutanee (SCARs).
La letteratura suggerisce che la combinazione di fenitoina, irradiazione cranica e la graduale riduzione dei corticosteroidi può essere associata allo sviluppo di eritema multiforme e/o alla SJS e/o TEN.
Metabolismo di CYP2C9 La fenitoina è metabolizzata dall’enzima CYP450 CYP2C9.
I pazienti portatori delle varianti CYP2C9*2 o CYP2C9*3, con funzionalità ridotta (metabolizzatori intermedi o lenti dei substrati di CYP2C9), possono essere esposti al rischio di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina, con conseguente tossicità.
Nei pazienti noti per essere portatori degli alleli CYP2C9*2 o *3, con funzionalità ridotta, si consiglia un attento monitoraggio della risposta clinica e potrà essere necessario monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina.
Angioedema Ѐ stato riportato angioedema in pazienti trattati con fenitoina.
Il trattamento con la fenitoina deve essere immediatamente interrotto se si verificano sintomi di angioedema, come gonfiore del viso, della zona periorale o delle vie aeree superiori (vedere paragrafo 4.8).
Danno epatico Il fegato è la sede principale di biotrasformazione della fenitoina.
Sono stati segnalati epatotossicità e danno epatico che, in rari casi, possono essere fatali.
Con la fenitoina sono stati segnalati casi di epatotossicità acuta, compresi casi non frequenti di insufficienza epatica acuta.
Questi eventi si verificano in genere nei primi 2 mesi di trattamento e possono essere associati a HSS/DRESS (vedere paragrafo 4.4 - Sindrome da ipersensibilità o reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici).
I pazienti con funzionalità epatica ridotta, i pazienti anziani o i pazienti gravemente ammalati possono mostrare segni precoci di tossicità.
Il decorso clinico dell’epatotossicità acuta da fenitoina varia dalla necessità di ricovero tempestivo all’exitus.
Nei pazienti con epatotossicità acuta, il trattamento con fenitoina deve essere immediatamente sospeso e non deve essere ripreso.
Il rischio di epatotossicità e di altre reazioni da ipersensibilità alla fenitoina può essere maggiore nei pazienti di colore.
Sistema ematopoietico Sono state occasionalmente riportate complicanze ematopoietiche associate alla somministrazione di fenitoina, alcune delle quali fatali.
Queste hanno incluso trombocitopenia, leucopenia, granulocitopenia, agranulocitosi e pancitopenia con o senza soppressione del midollo osseo.
Vi sono state alcune segnalazioni indicanti una relazione tra fenitoina e la comparsa di linfoadenopatie (localizzate o generalizzate) quali iperplasia linfonodale benigna, pseudolinfoma, linfoma e morbo di Hodgkin.
Sebbene non sia stata definita una relazione di causa ed effetto, la comparsa di linfoadenopatia indica la necessità di differenziare tale condizione da altri tipi di patologia linfonodale.
Il coinvolgimento linfonodale può verificarsi con o senza segni e sintomi che richiamano la HSS/DRESS (vedere paragrafo 4.4 - Sindrome da ipersensibilità o reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici).
In tutti i casi di linfoadenopatia è indicato un prolungato periodo di osservazione e ogni sforzo deve essere fatto per ottenere il controllo della crisi utilizzando farmaci anticonvulsivanti alternativi.
Si sono verificate anche macrocitosi e anemia megaloblastica.
Effetto sul sistema nervoso centrale Livelli sierici di fenitoina al di sopra del range ottimale per un periodo prolungato di tempo possono produrre stati confusionali quali "delirio", "psicosi" o "encefalopatia" oppure, raramente, disfunzione cerebellare irreversibile e/o atrofia cerebellare.
Di conseguenza, al primo segno di tossicità acuta, si raccomanda di dosare i livelli sierici del farmaco.
Se i livelli sierici sono eccessivi è indicata la riduzione del dosaggio di fenitoina; se i sintomi persistono si raccomanda di interrompere la terapia con fenitoina.
La fenitoina può precipitare o aggravare le assenze e le crisi miocloniche.
Ulteriori informazioni Può esserci un'ampia variabilità tra pazienti per quanto riguarda i livelli sierici di fenitoina con dosi equivalenti.
In tali pazienti le determinazioni dei livelli sierici possono essere particolarmente utili.
Il migliore controllo senza segni clinici di tossicità compare più spesso con livelli plasmatici tra 10 e 20 microgrammi/ml anche se alcuni casi di crisi tonico-cloniche possono essere controllati con più bassi livelli sierici di fenitoina.
La fenitoina è idrolizzata a livello epatico da un sistema enzimatico saturabile.
Piccoli aumenti di dose possono determinare consistenti aumenti dei livelli sierici, quando questi sono al limite superiore.
Preparazioni a base di Hypericum perforatum non dovrebbero essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti fenitoina a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell’efficacia terapeutica della fenitoina (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”).
PRECAUZIONI Generali La fenitoina ha un elevato legame proteico ed è estesamente metabolizzata a livello epatico.
In pazienti con ridotta funzionalità epatica è richiesta una riduzione del dosaggio di mantenimento per impedire un eccessivo accumulo e la comparsa di tossicità.
In caso di riduzione del legame proteico, come nel caso di uremia, i livelli sierici totali di fenitoina risulteranno diminuiti di conseguenza.
Tuttavia, la concentrazione della quota libera di farmaco attiva farmacologicamente è improbabile che risulti alterata.
Pertanto, in queste condizioni, il controllo terapeutico può essere raggiunto con livelli di fenitoina totale inferiori al range normale di 10-20 mg/l.
La posologia non deve eccedere il minimo necessario per il controllo delle crisi.
Effetto Metabolico La fenitoina può influenzare il metabolismo glucidico ed è stata descritta la comparsa di iperglicemia.
Si consiglia cautela nel trattare pazienti diabetici.
Determinazioni dei livelli sierici di fenitoina possono essere necessari per ottenere aggiustamenti posologici ottimali.
Donne in età fertile La fenitoina può causare danni al feto se somministrata a una donna in gravidanza.
L’esposizione prenatale alla fenitoina può aumentare i rischi di malformazioni congenite maggiori e altri esiti avversi dello sviluppo (vedere paragrafo 4.6).
Quando l’uso di fenitoina è di breve durata (situazioni di emergenza), l’entità del rischio per il feto non è nota.
Aurantin non deve essere usato nelle donne in età fertile, tranne in caso di necessità clinica e, quando possibile, la donna deve essere informata del potenziale rischio per il feto associato all’uso di fenitoina, durante la gravidanza.
In situazioni di emergenza, il rischio di danni al feto deve essere valutato tenendo conto del rischio della condizione da trattare, sia per il feto sia che per la donna in gravidanza.
In una donna in età fertile, prima di iniziare il trattamento con fenitoina, si deve prendere in considerazione l’esecuzione di un test di gravidanza.
Aurantin può annullare l’effetto terapeutico dei contraccettivi ormonali, a causa dell’induzione enzimatica (vedere paragrafi 4.5 e 4.6).
Informazioni importanti su alcuni eccipienti. Questo medicinale contiene una serie di eccipienti noti per avere un'azione o un effetto riconosciuti.
Questi sono: Etanolo: Questo medicinale contiene 400,0 mg di etanolo, 96% per 5 ml di soluzione.
Nocivo per chi soffre di alcolismo.
La concentrazione di alcol nel sangue (BAC) può variare in base all'indicazione e alla popolazione; i seguenti sono solo due esempi nel caso in cui questo medicinale venga somministrato per uno stato epilettico in un contesto di emergenza: -una dose di attacco di 15 mg / kg per un adulto del peso di 70 kg comporterebbe un'esposizione a 24 mg / kg di etanolo che può causare un aumento del BAC di circa 4,0 mg / 100 ml -una dose di attacco di 20 mg / kg per un bambino del peso di 25 kg comporterebbe un'esposizione a 32 mg / kg di etanolo che può causare un aumento del BAC di circa 5,3 mg / 100 ml.
Per fare un confronto, per un adulto che beve un bicchiere di vino o 500 ml di birra, è probabile che il BAC sia di circa 50 mg / 100 ml.
La co-somministrazione con medicinali contenenti ad es.
glicole propilenico o etanolo può portare all'accumulo di etanolo e indurre effetti avversi, in particolare nei bambini piccoli con capacità metabolica bassa o immatura.
Glicole propilenico: Questo medicinale contiene 2,072 g di glicole propilenico per 5 ml di soluzione.
In caso di contenuto di glicole propilenico di 1 mg / kg / giorno nei neonati di età inferiore a 4 settimane e 50 mg / kg / giorno nei bambini di età inferiore a 5 anni, la co-somministrazione di qualsiasi substrato per l'alcol deidrogenasi come l'etanolo, inclusi altri medicinali che contengono glicole propilenico, può indurre gravi effetti avversi nei neonati e eventi avversi nei bambini di età inferiore a 5 anni rispettivamente e quindi il rapporto rischio / beneficio deve essere valutato sulla base del singolo paziente.
In base alla quantità di glicole propilenico contenuto in ogni 5 ml di soluzione parenterale di Aurantin, la popolazione pediatrica riceverebbe 165,6 mg / kg di glicole propilenico quando viene somministrata una dose di attacco di fenitoina di 20 mg / kg per il trattamento dello stato epilettico (vedere paragrafo 4.2).
A causa della specificità della popolazione pediatrica, in neonati e bambini di età inferiore o uguale a 1 anno le reazioni avverse elencate in “Descrizione di reazioni avverse selezionate” per la soglia di 500 mg / kg / giorno (vedere paragrafo 4.8) possono verificarsi in questa popolazione anche per soglia inferiore.
Il rapporto rischio / beneficio deve essere valutato sulla base del singolo paziente.
Il glicole propilenico ad una soglia di 50 mg / kg / giorno può conferire rischi aggiuntivi nelle donne in gravidanza e in allattamento e Aurantin non deve essere usato in questa popolazione a meno che altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati (vedere paragrafo 4.6).
L'uso prolungato per più di 24 ore potrebbe provocare tossicità da glicole propilenico (inclusi emolisi, depressione del SNC, iperosmolalità, acidosi lattica e insufficienza renale), specialmente in pazienti con disfunzione renale e / o epatica preesistente o quando co-somministrato con qualsiasi altro prodotto contenente glicole propilenico o substrato di alcol deidrogenasi.
I pazienti devono essere monitorati per la tossicità del glicole propilenico, inclusa la misurazione del gap osmolare e anionico e / o dell'acido lattico.
Il monitoraggio medico è richiesto nei pazienti con funzionalità renale o epatica compromessa perché sono stati segnalati vari eventi avversi attribuiti al glicole propilenico come disfunzione renale (necrosi tubulare acuta), insufficienza renale acuta e disfunzione epatica, per la soglia del glicole propilenico di 50 mg / kg / giorno.
Sono stati riportati vari eventi avversi (vedere paragrafo 4.8) con dosi elevate o uso prolungato di glicole propilenico ad una soglia di 500 mg / kg / giorno.
Sodio: Questo medicinale contiene 22,04 mg (0,96 mmol) di sodio per 5 ml di soluzione.

Interazioni

La fenitoina si lega ampiamente alle proteine sieriche/plasmatiche ed è soggetta a spiazzamento competitivo.
La fenitoina è metabolizzata dagli enzimi CYP2C9 e CYP2C19 del citocromo epatico (CYP) P450 ed è particolarmente sensibile alle interazioni con farmaci inibitori in quanto soggetta a metabolismo saturabile.
L’inibizione del metabolismo può produrre aumenti significativi delle concentrazioni di fenitoina circolante e accentuare il rischio di tossicità da farmaco.
La fenitoina è un potente induttore degli enzimi epatici di metabolizzazione dei farmaci e può ridurre i livelli dei farmaci metabolizzati da questi enzimi.
Molti farmaci possono aumentare o diminuire i livelli sierici di fenitoina o possono essere influenzati dalla fenitoina.
Le determinazioni dei livelli sierici di fenitoina sono particolarmente utili quando si sospettano possibili interazioni farmacologiche.
Di seguito sono elencate le interazioni farmacologiche che si verificano più comunemente.
Farmaci che possono aumentare i livelli sierici di fenitoina Nella Tabella 1 sono riassunte le classi farmacologiche che possono aumentare i livelli sierici di fenitoina.
Tabella 1 Farmaci che possono aumentare i livelli sierici di fenitoina
Classi farmacologiche Farmaci in ciascuna classe (esempia)
Alcool (assunzione acuta) 
Analgesici/antinfiammatori Azapropazone, Fenilbutazone, Salicilati
Anestetici Alotano,
Antibatterici Cloramfenicolo, Eritromicina, Isoniazide, Sulfadiazina, Sulfametizolo, Sulfametoxazolo-trimetoprim, Sulfafenazolo, Sulfisoxazolo, Sulfonamidi, Sultiamina
Anticonvulsivanti Felbamato, Oxcarbazepina, Valproato di sodio, Succinimidi, Topiramato
Agenti antifungini Amfotericina B, Fluconazolo, Itraconazolo, Ketoconazolo, Miconazolo, Voriconazolo
Agenti antineoplastici Fluorouracile, Capecitabina
Benzodiazepine/farmaci psicotropi Clordiazepossido, Diazepam, Disulfiram, Metilfenidato, Trazodone, Viloxazina
Calcioantagonisti/agenti cardiovascolari Amiodarone, Dicumarolo, Diltiazem, Nifedipina, Ticlopidina
H2-antagonisti Cimetidina
Inibitori della HMG-CoA reduttasi Fluvastatina
Ormoni38 Estrogeni
Farmaci immunosoppressori Tacrolimus
Ipoglicemizzanti orali Tolbutamide
Inibitori della pompa protonica Omeprazolo
Inibitori della ricaptazione della serotonina Fluoxetina, Fluvoxamina, Sertralina
a Questo elenco non è da intendersi onnicomprensivo e esaustivo.
Le informazioni sul singolo prodotto devono essere consultate.
Farmaci che possono diminuire i livelli sierici di fenitoina Nella Tabella 2 sono riassunte le classi farmacologiche che possono diminuire i livelli plasmatici di fenitoina.
Tabella 2 Farmaci che possono diminuire i livelli plasmatici di fenitoina
Classi farmacologiche Farmaci in ciascuna classe (esempia)
Alcool (assunzione acuta) 
Antibatterici Rifampina, Ciprofloxacina
Anticonvulsivanti Vigabatrin, Carbamazepina
Agenti antineoplastici Bleomicina, Carboplatino, Cisplatino, Doxorubicina, Metotrexato
Antiretrovirali Fosamprenavir, Nelfinavir, Ritonavir
Broncodilatatori Teofillina
Agenti cardiovascolari Reserpina
Acido folico Acido folico
Iperglicemizzanti Diazoxide
Erba di San Giovanni Erba di San Giovanni
a Questo elenco non è da intendersi onnicomprensivo e esaustivo.
Le informazioni sul singolo prodotto devono essere consultate Da uno studio di interazione tra nelfinavir e fenitoina somministrati entrambi per via orale è risultato che il nelfinavir ha ridotto i valori dell’AUC della fenitoina (totale) e della fenitoina libera, rispettivamente del 29% e del 28%.
Durante la somministrazione concomitante con il nelfinavir, le concentrazioni di fenitoina devono pertanto essere monitorate, poiché il nelfinavir può ridurre le concentrazioni plasmatiche della fenitoina (vedere paragrafo 5.2).
Farmaci che possono aumentare o diminuire i livelli sierici di fenitoina Nella Tabella 3 sono riassunte le classi farmacologiche che possono aumentare o diminuire i livelli sierici di fenitoina.
Tabella 3 Farmaci che possono aumentare o diminuire i livelli sierici di fenitoina
Classi farmacologiche Farmaci in ciascuna classe (esempia)
Antibatterici Ciprofloxacina
Anticonvulsivanti Carbamazepina, Fenobarbital, Valproato di sodio, Acido valproico
Agenti antineoplastici 
Farmaci psicotropi Clordiazepossido, Diazepam, Fenotiazine
Alcuni antacidi 
a Questo elenco non è da intendersi onnicomprensivo e esaustivo.
Le informazioni sul singolo prodotto devono essere consultate Farmaci i cui livelli sierici e/o effetti possono essere alterati dalla fenitoina Nella Tabella 4 sono riassunte le classi farmacologiche i cui livelli sierici e/o effetti possono essere alterati dalla fenitoina.
Tabella 4 Farmaci i cui livelli sierici e/o effetti possono essere alterati dalla fenitoina
Classi farmacologiche Farmaci in ciascuna classe (esempia)
Antibatterici Doxiciclina, Rifampina, Tetraciclina
Anticoagulanti Warfarin, Apixaban, Dabigatran, Edoxaban, Rivaroxaban
Anticonvulsivanti Carbamazepina, Lacosamide, Lamotrigina, Fenobarbital, Valproato di sodio, Acido valproico
Agenti antifungini Azoli, Posaconazolo, Voriconazolo
Antielmintici Albendazolo, Praziquantel
Agenti antineoplastici Teniposide
Antiaggreganti Ticagrelor
Antiretrovirali Delavirdina, Efavirenz, Fosamprenavir, Indinavir, Lopinavir/ritonavir, Nelfinavir, Ritonavir, Saquinavir
Broncodilatatori Teofillina
Calcioantagonisti/agenti cardiovascolari Digitossina, Digossina, Disopiramide, Mexiletina, Nicardipina, Nimodipina, Nisoldipina, Chinidina, Verapamil
Corticosteroidi 
Ciclosporine 
Diuretici Furosemide
Inibitori della HMG-CoA reduttasi Atorvastatina, Fluvastatina, Simvastatina
Ormoni Estrogeni, Contracettivi orali (vedere paragrafi 4.4 e 4.6)
Iperglicemizzanti Diazossido
Bloccanti neuromuscolari Alcuronio, Cisatracurio, Pancuronio, Rocuronio, Vecuronio
Analgesici oppioidi Metadone
Ipoglicemizzanti orali Clorpropamide, Gliburide, Tolbutamide
Agenti psicotropi/antidepressivi Clozapina, Paroxetina, Quetiapina, Sertralina
Vitamina D Vitamina D
Acido Folico Acido Folico
a Questo elenco non è da intendersi onnicomprensivo e esaustivo.
Le informazioni sul singolo prodotto devono essere consultate Sebbene non sia una pura interazione farmacocinetica, gli antidepressivi triciclici e le fenotiazine possono scatenare crisi in pazienti suscettibili e può essere necessario aggiustare il dosaggio della fenitoina.
I livelli sierici di fenitoina possono essere ridotti dalla somministrazione contemporanea di preparazioni a base di Hypericum perforatum. Ciò a seguito dell’induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di preparazioni a base di Hypericum perforatum che, pertanto, non dovrebbero essere somministrate in concomitanza con fenitoina.
L’effetto di induzione può persistere per almeno due settimane dopo l’interruzione del trattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum.
Se un paziente sta assumendo contemporaneamente prodotti a base di Hypericum perforatum i livelli ematici di fenitoina devono essere controllati e la terapia con prodotti a base di Hypericum perforatum deve essere interrotta.
I livelli ematici di fenitoina potrebbero aumentare con l’interruzione dell’assunzione di Hypericum perforatum.
Il dosaggio di fenitoina potrebbe necessitare di un aggiustamento.
I livelli sierici sono particolarmente utili quando si sospetta una possibile interazione tra farmaci.
Iperammoniemia con uso concomitante di valproato La somministrazione concomitante di fenitoina e valproato è stata associata a un aumento del rischio di iperammoniemia associata a valproato.
I pazienti trattati contemporaneamente con questi due farmaci devono essere monitorati per rilevare l’eventuale presenza di segni e sintomi di iperammoniemia.
Interazioni con esami di laboratorio La fenitoina può diminuire i livelli sierici delle proteine leganti iodio.
La fenitoina può anche dar luogo a risposte inferiori alla norma per i test al desametasone o metirapone.
La fenitoina può aumentare i livelli sierici di glucosio, fosfatasi alcalina, gamma glutamil transpeptidasi (GGT) e può modificare i test metabolici su calcio e su zucchero presenti nel sangue.

Effetti indesiderati

Elenco tabulato delle reazioni avverse Le reazioni avverse segnalate con la fenitoina sono elencate nella tabella seguente secondo classificazione per sistemi e organi e per frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto rara e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse
Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota Linfoadenopatie¹ (localizzate o generalizzate) includenti iperplasia linfoghiandolare benigna, pseudolinfoma, linfoma e malattia di Hodgkin.
Patologie ematopoietiche: sono state occasionalmente riportate Complicazioni ematopoietiche, alcune fatali, associate alla somministrazione di fenitoina.
Queste hanno incluso trombocitopenia, leucopenia, granulocitopenia, agranulocitosi e pancitopenia con o senza soppressione del midollo osseo.
Si sono verificate anche Macrocitosi e anemia megaloblastica (vedere paragrafo 4.4).
Aplasia specifica della serie rossa.
Patologie del sistema immunitario Non nota Sindrome da ipersensibilità o reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici HSS/DRESS (vedere paragrafo 4.4), lupus eritematoso sistemico, periarterite nodosa e anomalie delle immunoglobuline.
Reazioni anafilattoidi e anafilassi.
È stato riportato angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Patologie del sistema nervoso Non nota Nistagmo², atassia², disartria², coordinazione ridotta² e confusione mentale².
Atrofia cerebellare¹, vertigine, parestesie, capogiri, sonnolenza, insonnia, nervosismo transitorio, fascicolazioni e cefalea, crisi toniche.
Sono stati anche riportati rari casi di discinesia indotta dalla fenitoina, comprendenti corea, distonia e tremori e asterissi, simili a quelli indotti dalla fenotiazina e da altri farmaci neurolettici.
Alterazione del gusto (vedere paragrafo 4.4).
Una Polineuropatia periferica sensoriale predominante è stata osservata nei pazienti che ricevevano terapia a base di fenitoina a lungo termine.
Patologie del Sistema cardiaco Non nota Ipotensione che può provocare collasso cardiovascolare in casi gravi.
Aritmie atriali e ventricolari, inclusa bradicardia, che in alcuni casi, hanno portato ad asistolia/arresto cardiaco e morte (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota alterazioni della funzione respiratoria incluso arresto respiratorio.
Patologie gastrointestinali Non nota Insufficienza epatica acuta, epatite tossica, danno epatico, vomito, nausea e stipsi (vedere paragrafo 4.4).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non nota Manifestazioni dermatologiche talora accompagnate da febbre con rash scarlattiniformi o morbilliformi.
L'esantema morbilliforme è il più comune.
Altri tipi di dermatite sono osservati più raramente.
Altre forme rare più gravi che possono essere fatali includevano dermatiti bollose, esfoliative o purpuriche, lupus eritematosus.
Orticaria.
Molto rara Gravi reazioni cutanee (SCARs) come la pustolosi esantematica generalizzata acuta (AGEP), la sindrome di Stevens-Johnson (SJS)6, la necrolisi epidermica tossica (TEN) 6 (sindrome di Lyell) e la reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota Iperplasia gengivale.
Diminuzione della densità minerale ossea³, osteopenia³, osteoporosi³, e fratture3.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non nota Irritazione locale4, infiammazione4, dolenzia, necrosi5 e escare5.
Edema, decolorazione e dolore distale al sito di iniezione (descritti come sindrome del guanto color porpora; vedere paragrafo 4.4).
Esami diagnostici Non nota Test di funzionalità tiroidea anormale.
1 Vedere la sezione seguente “Descrizione di reazioni avverse selezionate”.
² Le reazioni avverse in questo sistema sono comuni e in genere dose-dipendenti.
³ In pazienti in terapia a lungo termine con AURANTIN.
Il meccanismo mediante il quale AURANTIN influenza il metabolismo osseo non è stato identificato.
4 Nella sede di iniezione sono state segnalate irritazione e infiammazione con o senza fuoriuscita venosa di fenitoina.
5 Dopo iniezione sottocutanea o perivasale sono state segnalate necrosi e escare.
L'iniezione sottocutanea o perivasale deve essere evitata.
6 Reazioni avverse identificate post commercializzazione come da documento del Pharmacovigilance Working Party (PhVWP) con frequenza stimata molto rara.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Linfoadenopatia Vi sono state alcune segnalazioni indicanti una relazione tra fenitoina e la comparsa di Linfoadenopatie.
Sebbene non sia stata definita una relazione di causa ed effetto, la comparsa di linfoadenopatia indica la necessità di differenziare tale condizione da altri tipi di patologia linfonodale.
Il coinvolgimento linfonodale può verificarsi con o senza segni e sintomi che richiamano la malattia da siero con febbre, esantema e coinvolgimento epatico.
In tutti i casi di linfoadenopatia è indicato un prolungato periodo di osservazione e ogni sforzo deve essere fatto per ottenere il controllo della crisi utilizzando farmaci antiepilettici alternativi.
Atrofia cerebellare È stata segnalata Atrofia cerebellare che sembra essere più probabile in situazioni di livelli elevati di fenitoina e/o di uso a lungo termine della fenitoina (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione Pediatrica Il profilo degli eventi avversi della fenitoina è generalmente simile tra adulti e bambini.
L’iperplasia gengivale si manifesta più frequentemente in pazienti pediatrici e in pazienti con scarsa igiene orale.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Questo medicinale contiene glicole propilenico (vedere paragrafo 4.4) e ad una soglia di 500 mg / kg / giorno, sono stati segnalati con dosi elevate o uso prolungato di glicole propilenico vari eventi avversi, come iperosmolalità, acidosi lattica; disfunzione renale (necrosi tubulare acuta), insufficienza renale acuta; cardiotossicità (aritmia, ipotensione); disturbi del sistema nervoso centrale (depressione, coma, convulsioni); depressione respiratoria; dispnea; disfunzione epatica; reazione emolitica (emolisi intravascolare) ed emoglobinuria; o disfunzione d'organo multisistemica.
Pertanto dosi superiori a 500 mg / kg / giorno possono essere somministrate nei bambini di età superiore a 5 anni ma dovranno essere considerate caso per caso.
Gli eventi avversi di solito si invertono dopo lo svezzamento dal glicole propilenico e nei casi più gravi dopo l'emodialisi.
È richiesto il monitoraggio medico.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Fertilità Negli studi sugli animali la fenitoina non ha determinato nessun effetto diretto sulla fertilità.
Gravidanza La fenitoina attraversa la placenta.
L’esposizione prenatale alla fenitoina può aumentare i rischi di malformazioni congenite e altri esiti avversi dello sviluppo.
Durante la gravidanza, l’esposizione alla fenitoina è associata a una frequenza di malformazioni maggiori, da 2 a 3 volte superiore a quella della popolazione generale, che ha una frequenza del 2-3%.
Malformazioni quali schisi oro-facciali, difetti cardiaci, difetti cranio-facciali, ipoplasia delle unghie e delle dita e anomalie della crescita (inclusa microcefalia e deficit di crescita prenatale) sono state osservate sia singolarmente che come parte di una sindrome fetale da idantoina, nei bambini nati da donne affette da epilessia e in trattamento con la fenitoina durante la gravidanza.
Sono state osservate patologie dello sviluppo neurologico nei bambini nati da donne affette da epilessia e che, durante la gravidanza, erano in trattamento con fenitoina in monoterapia o in combinazione con altri farmaci antiepilettici (AEDs).
Gli studi relativi al rischio di patologie dello sviluppo neurologico nei bambini esposti alla fenitoina durante la gravidanza, sono contraddittori e non è possibile escluderne il rischio.
Considerando l'uso endovenoso di Aurantin nel trattamento dello stato epilettico in gravidanza, le seguenti informazioni devono essere considerate valutando i rischi e i benefici.
I potenziali effetti dannosi dello stato epilettico sul feto, in particolare l'ipossia, richiedono tassativamente di controllare la condizione epilettica nel più breve tempo possibile.
La politerapia con farmaci antiepilettici può essere associata con un rischio più alto di malformazioni congenite della monoterapia.
Perciò è importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile.
Sono stati segnalati isolati casi di neoplasie, incluso neuroblastoma, in figli di madri trattate con fenitoina durante la gravidanza.
Aurantin non deve essere usato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile, tranne quando vi sia una necessità clinica e, quando possibile, la donna deve essere informata del rischio di potenziali danni al feto.
Quando appropriato, il medico consiglierà alle donne in età fertile e alle donne in gravidanza opzioni terapeutiche alternative.
Un aumento di frequenza delle crisi in caso di gravidanza si verifica in una parte delle pazienti a seguito dell'alterato assorbimento o metabolizzazione della fenitoina.
Periodiche misurazioni dei livelli sierici di fenitoina sono particolarmente utili per un adeguato aggiustamento posologico nel trattamento di pazienti epilettiche gravide.
Tuttavia, nel postpartum sarà probabilmente indicato il ripristino della posologia originale.
Sono stati segnalati difetti della coagulazione entro le prime 24 ore di vita in neonati partoriti da madri epilettiche in trattamento con fenitoina.
La vitamina K ha dimostra–to di prevenire o correggere tali difetti e può essere somministrata alla madre prima del parto e al neonato dopo la nascita.
Rischi dovuti all'eccipiente glicole propilenico Sebbene non sia stato dimostrato che il glicole propilenico causi tossicità riproduttiva o dello sviluppo negli animali o nell'uomo, può raggiungere il feto ed è stato trovato nel latte materno.
Aurantin non deve essere usato in questa popolazione a meno che altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati (vedere paragrafo 4.4).
La fenitoina è teratogena nei ratti, nei topi e nei conigli.
Donne in età fertile Le donne in età fertile che non pianificano una gravidanza devono essere consigliate circa l’uso di misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
La fenitoina può annullare l’effetto terapeutico dei contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).
Allattamento Piccole quantità di fenitoina sono escrete nel latte materno.
La concentrazione di fenitoina nel latte materno è circa un terzo della corrispondente concentrazione plasmatica nella madre.
Non si deve praticare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una ripresa di attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Cerca farmaci per nome:

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.