ATOVAQUONE GLEN OS 750MG/5ML
254,18 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/05/2020
Atovaquone Glenmark Sospensione è indicato per: Trattamento dell'episodio acuto di polmonite da Pneumocystis (PCP, causata da Pneumocystis jiroveci precedentemente classificata come P carinii) di grado lieve-moderato (rapporto tra tensione alveolare/arteriosa dell'ossigeno [(A-a)DO2] ≤ 45 mmHg (6 kPa) e tensione d'ossigeno nel sangue arterioso (PaO2) ≥ 60 mmHg (8 kPa) con respirazione ad aria ambientale) in pazienti che siano intolleranti alla terapia con co-trimossazolo (vedere paragrafo 4.4).
Ciascun ml di sospensione contiene 150 mg di atovaquone. Una dose da 5 ml contiene 750 mg di atovaquone. Eccipiente con effetto noto: ogni 5 ml di sospensione orale contiene 50,00 mg di alcol benzilico. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Atovaquone Glenmark Sospensione è controindicato negli individui con ipersensibilità nota ad atovaquone o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Deve essere sottolineata al paziente l'importanza di assumere Atovaquone Glenmark a dose piena e insieme al cibo.
La presenza di cibo, specialmente quello ad alto contenuto di grassi, ne incrementa la biodisponibilità da due a tre volte.
Posologia negli adulti: Polmonite da Pneumocystis: La dose orale giornaliera raccomandata è 750 mg due volte al giorno (1 dose da 5 ml mattina e sera) somministrati, unitamente al cibo, per 21 giorni.
Dosi più alte possono essere più efficaci in alcuni pazienti (vedere paragrafo 5.2).
Posologia nei bambini L'efficacia clinica non è stata studiata.
Posologia negli anziani Non vi sono stati studi di Atovaquone Glenmark negli anziani (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale o epatica Atovaquone Glenmark non è stato studiato specificamente in pazienti affetti da significative alterazioni nella funzionalità epatica o renale (vedere paragrafo 5.2 per la farmacocinetica negli adulti).
Nel caso fosse necessario trattare questi pazienti con Atovaquone Glenmark, si raccomanda cautela e la somministrazione deve inoltre essere attentamente controllata.
Atovaquone Glenmark contiene alcol benzilico (vedere paragrafo 4.4). Avvertenze e precauzioni
- È stata osservata diarrea all'inizio del trattamento associata a livelli plasmatici significativamente più bassi di atovaquone.
Questi erano correlati a loro volta con una maggiore incidenza di insuccessi terapeutici ed un tasso di sopravvivenza minore.
Pertanto, per tali pazienti e per quelli che presentano difficoltà nell'assumere Atovaquone Glenmark con il cibo, devono essere prese in considerazione terapie alternative.
I pazienti in trattamento concomitante con tetracicline devono essere attentamente controllati (vedere paragrafo 4.5).
La somministrazione concomitante di atovaquone ed efavirenz o inibitori della proteasi potenziati deve essere evitata quando è possibile (vedere paragrafo 4.5).
La somministrazione concomitante di atovaquone e rifampicina o rifabutina non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
L’uso concomitante di metoclopramide non è raccomandato.
Deve essere somministrato un altro trattamento antiemetico (vedere paragrafo 4.5).
Atovaquone può incrementare i livelli di etoposide e del suo metabolita (vedere paragrafo 4.5).
L'efficacia di Atovaquone Glenmark non è stata sottoposta a valutazioni sistematiche: i) in pazienti in cui si sia osservato un insuccesso di altre terapie per la PCP, compreso cotrimossazolo; ii) nel trattamento degli episodi gravi di PCP [(A-a)DO2 > 45 mmHg (6 kPa)]; iii) nella profilassi della PCP; iv) nei confronti della pentamidina per via endovenosa per il trattamento della PCP.
Non vi sono dati disponibili in pazienti immunocompromessi HIV negativi ed affetti da PCP.
Non è stata conseguita alcuna esperienza clinica del trattamento con atovaquone nei pazienti anziani.
Pertanto l'impiego nei soggetti anziani deve essere attentamente controllato.
I pazienti con malattia polmonare devono essere attentamente valutati al fine di escludere cause di malattia differenti dalla PCP e trattati con ulteriori farmaci appropriati.
Atovaquone Glenmark non rappresenta una terapia efficace per altre malattie fungine, batteriche, micobatteriche o virali.
Alcol benzilico Atovaquone Glenmark contiene alcol benzilico che può causare reazioni allergiche.
L’alcol benzilico è associato al rischio di accumulo nei neonati (fino a 4 settimane di età) a causa dell’immaturità metabolica.
La somministrazione endovenosa di alcol benzilico è stata associata a gravi eventi avversi e morte nei neonati (sindrome da respiro agonico).
La quantità minima di alcol benzilico alla quale può verificarsi tossicità non è nota.
Non deve essere usato per più di una settimana nei bambini piccoli (meno di 3 anni di età) a causa dell’aumento del rischio di accumulo.
Deve essere usato con cautela e solo se necessario, specialmente in pazienti in gravidanza o che stanno allattando o in pazienti con insufficienza epatica o renale a causa del rischio di accumulo e tossicità (acidosi metabolica).
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio ogni 5 ml, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Poiché l'esperienza è limitata, deve essere posta attenzione nell'associare altri farmaci con Atovaquone Glenmark.La somministrazione concomitante di rifampicina o rifabutina non è raccomandata dal momento che riduce i livelli delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone rispettivamente di circa il 50% e 34% (vedere paragrafo 4.4).
Il trattamento concomitante con metoclopramide è stato associato ad un significativo decremento (circa 50%) delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone (vedere paragrafo 4.4).
Deve essere somministrato un altro trattamento antiemetico.
Si è osservato che le concentrazioni di atovaquone sono diminuite fino al 75% quando somministrato con efavirenz o con inibitori della proteasi potenziati.
Tale combinazione deve essere evitata quando è possibile (vedere paragrafo 4.4).
Il trattamento concomitante con tetracicline è stato associato a diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone.
Si è riscontrato che la somministrazione concomitante di atovaquone alle dosi di 45 mg/kg/die per la profilassi di PCP nei bambini (n=9) con leucemia linfoblastica acuta, incrementa le concentrazioni plasmatiche (AUC) di etoposide e del suo metabolita etoposide catecolo di una mediana di 8,6% e 28,4% (rispettivamente confrontata alla somministrazione concomitante di etoposide e sulfametossazolo-trimetoprim).
Si deve porre attenzione nei pazienti sottoposti a terapia concomitante con etoposide (vedere paragrafo 4.4).
Negli studi clinici con Atovaquone Glenmark si sono osservati lievi decrementi delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone (media <3 mcg /ml) nel caso di somministrazione concomitante di paracetamolo, benzodiazepine, aciclovir, oppiacei, cefalosporine, anti-diarroici e lassativi.
Non si conosce la relazione causale fra la variazione delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone e la somministrazione dei suddetti farmaci.
Gli studi clinici hanno studiato le interazioni di Atovaquone Glenmark compresse con: Zidovudina - zidovudina non sembra influenzare la farmacocinetica di atovaquone.
Tuttavia, dati di farmacocinetica hanno messo in evidenza che atovaquone sembra diminuire il tasso di metabolismo di zidovudina al suo metabolita glucuronide (l'AUC allo stato stazionario di zidovudina era aumentata del 33% ed il picco di concentrazione plasmatica del glucuronide era diminuito del 19%).
A dosaggi di zidovudina pari a 500 o 600 mg/die sembra improbabile che un ciclo concomitante di tre settimane di Atovaquone Glenmark, per il trattamento della PCP acuta, possa risultare in una aumentata incidenza di reazioni avverse attribuibili a concentrazioni plasmatiche di zidovudina più elevate.
Didanosina (ddI) - ddI non influenza la farmacocinetica di atovaquone come è stato stabilito in uno studio prospettico multidose di interazione fra atovaquone e ddI.
Tuttavia, veniva rilevata una riduzione pari al 24% dell’AUC per ddI, probabilmente priva di significato clinico, quando somministrata in concomitanza ad atovaquone.
Ciò nonostante, poiché non sono noti i meccanismi di interazione, gli effetti della somministrazione di atovaquone su zidovudina e ddI possono essere maggiori con l’uso della sospensione di atovaquone.
Concentrazioni più elevate di atovaquone, possibili con l’uso della sospensione, possono determinare modifiche più ampie dei valori di AUC per zidovudina o ddI rispetto a quelli osservati.
I pazienti in trattamento con atovaquone e zidovudina devono essere regolarmente controllati per rilevare gli effetti avversi associati a zidovudina.
La somministrazione concomitante di Atovaquone Glenmark e indinavir è risultata in una diminuzione significativa della Cmin di indinavir (23% diminuzione; 90% CI 8-35%) e dell’AUC (9% diminuzione; 90% CI 1-18%).
Deve essere posta particolare attenzione durante la somministrazione concomitante di indinavir e atovaquone per il potenziale rischio di mancanza di efficacia del trattamento di indinavir.
Negli studi clinici con Atovaquone Glenmark i seguenti farmaci non si associavano a modifiche delle concentrazioni plasmatiche, allo stato stazionario, di atovaquone: fluconazolo, clotrimazolo, ketoconazolo, antiacidi, corticosteroidi sistemici, farmaci anti-infiammatori non steroidei, antiemetici (esclusa metoclopramide) ed H2-antagonisti.
Atovaquone è altamente legato alle proteine plasmatiche e deve essere usata cautela nel somministrare Atovaquone Glenmark in concomitanza ad altri farmaci con elevato legame alle proteine plasmatiche e con indici terapeutici ristretti.
Atovaquone non modifica la farmacocinetica, il metabolismo o l'entità del legame di fenitoina alle proteine plasmatiche in vivo.
Non vi sono interazioni a livello di legame con le proteine plasmatiche tra atovaquone e chinina, fenitoina, warfarin, sulfametossazolo, indometacina o diazepam in vitro. Effetti indesiderati
- In pazienti partecipanti a studi clinici con atovaquone si sono spesso verificati effetti indesiderati coerenti con il corso della malattia da Virus dell'Immunodeficienza Umana (HIV) in stadio avanzato o con la terapia concomitante.
Le seguenti reazioni avverse sono state osservate e considerate avere una sospetta relazione causale (almeno possibile) con il trattamento con atovaquone con le seguenti frequenze: La seguente convenzione viene impiegata per le frequenze: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1,000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: anemia, neutropenia.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: iponatriemia.
Disturbi psichiatrici Comune: insonnia.
Patologie del sistema nervoso Comune: cefalea.
Patologie gastrointestinali Molto comune: nausea; Comune: diarrea, vomito.
Patologie epatobiliari Comune: livelli elevati degli enzimi epatici.
Disturbi del sistema immunitario Comune: reazione di ipersensibilità incluso angioedema, broncospasmo e costrizione della gola.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: rash, prurito; Comune: orticaria; Non noto: eritema multiforme, Sindrome di Stevens-Johnson.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: febbre.
Esami diagnostici Non comune: livelli elevati di amilasi.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito dell’Agenzia del Farmaco: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non vi sono informazioni circa gli effetti della somministrazione di atovaquone in gravidanza, nella specie umana.
Atovaquone non deve essere utilizzato in gravidanza a meno che il beneficio terapeutico per la madre non superi qualsiasi possibile rischio per lo sviluppo del feto.
Atovaquone Glenmark contiene alcol benzilico (vedere paragrafo 4.4).
Gli studi sull’animale non hanno fornito dati sufficienti ad evidenziare i possibili rischi sulle potenzialità e capacità riproduttive.
Allattamento Non è noto se atovaquone sia escreto nel latte materno umano e pertanto l'allattamento al seno non è raccomandato.
Atovaquone Glenmark contiene alcol benzilico (vedere paragrafo 4.4). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna precauzione particolare per la conservazione.
Non refrigerare o congelare.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.