ASSORAL 6CPR RIV 300MG
14,44 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/10/2006
Infezioni provocate da batteri sensibili, specialmente nelle affezioni: – O.R.L. – Broncopolmonari. – Odontostomatologiche. – Genitali, ad eccezione delle infezioni gonococciche. – Cutanee. – Nella profilassi della meningite da meningococco nei contatti a rischio.
ASSORAL 150 mg compresse rivestite con film Una compressa contiene: Principio attivo: roxitromicina 150 mg. ASSORAL 300 mg compresse rivestite con film Una compressa contiene: Principio attivo: roxitromicina 300 mg. Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, ad altri macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Associazione con prodotti a base di ergotamina o con altri alcaloidi della segale cornuta.
In pazienti con insufficienza epatica grave le compresse da 300 mg sono controindicate. Posologia
- Adulti: 300 mg al giorno: una compressa (150 mg) ogni 12 ore oppure una compressa (300 mg) in una unica somministrazione ogni 24 ore, preferibilmente prima dei pasti.
Avvertenze e precauzioni
- Sono stati riportati casi di grave vasocostrizione (ergotismo) con possibile necrosi delle estremità in caso di associazione di macrolidi con alcaloidi vasocostrittori della segale cornuta.
Pertanto è sempre necessario verificare che non vi sia una terapia in corso con tali farmaci prima di prescrivere roxitromicina (vedere 4.5).
Nei pazienti con grave insufficienza epatica (ad es.
cirrosi epatica con ittero e/o ascite), il dosaggio deve essere ridotto della metà (ad es.
150 mg al giorno negli adulti).
In caso di necessità, si consiglia di controllare periodicamente gli indici di funzionalità epatica ed eventualmente ridurre la posologia.
L’escrezione per via renale di roxitromicina e dei suoi metaboliti avviene per il 10% della dose orale somministrata.
Il dosaggio deve rimanere immodificato nei pazienti con insufficienza renale.
Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani.
Le compresse contengono glucosio quindi non sono adatte per i soggetti con sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio. Interazioni
- Associazioni controindicate Alcaloidi vasocostrittori della segale cornuta (vedere 4.4).
Associazioni sconsigliate Terfenadina Alcuni macrolidi mostrano un’interazione farmacocinetica con terfenadina che porta ad aumentati livelli sierici di quest’ultima.
Ciò può determinare gravi aritmie ventricolari, tipicamente torsioni di punta.
Anche se tale interazione non sia stata dimostrata con roxitromicina e studi condotti in un numero limitato di volontari sani non abbiano evidenziato interazioni farmacocinetiche o alterazioni elettrocardiografiche rilevanti, l’associazione di roxitromicina e terfenadina non è raccomandata.
Astemizolo, cisapride, pimozide Altri farmaci quali astemizolo, cisapride o pimozide, metabolizzati dall’isozima CYP3A epatico, sono stati associati ad allungamento del tratto QT e/o ad aritmie cardiache (tipicamente torsioni di punta) come risultato dell’aumentata concentrazione sierica dovuta ad interazione con farmaci che inibiscono significativamente l’isozima, compresi alcuni antibiotici macrolidi.
Anche se la roxitromicina possiede una capacità minima o nulla di legarsi al CYP3A, e dunque di inibire il metabolismo di altri farmaci da parte dell’isozima, non è possibile stabilire con certezza il potenziale di interazione clinica di roxitromicina con i farmaci sopra elencati.
Pertanto non si raccomanda l’associazione di roxitromicina con tali farmaci.
Precauzioni per l’uso Non è stata rilevata alcuna interazione con warfarina in studi nel volontario sano; tuttavia, nei pazienti trattati con roxitromicina e antagonisti della vitamina K, sono stati riportati aumenti del tempo di protrombina o del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR) che possono essere causati anche dall’episodio infettivo.
Si considera prudente monitorare l’INR durante il trattamento concomitante con roxitromicina e antagonisti della vitamina K.
Uno studio in vitro ha dimostrato che roxitromicina può spostare la disopiramide dal legame con le proteine plasmatiche; tale effetto può risultare in vivo in aumentati livelli sierici di disopiramide libera.
Di conseguenza si devono monitorare l’ECG e, se possibile, i livelli sierici della disopiramide.
Digossina ed altri glicosidi cardioattivi Uno studio nel volontario sano ha dimostrato che roxitromicina può aumentare l’assorbimento di digossina.
Tale effetto, comune anche agli altri macrolidi, molto raramente può dare origine ad episodi di tossicità dei glicosidi cardioattivi.
Ciò si può manifestare con sintomi quali nausea, vomito, diarrea, cefalea o capogiri; la tossicità dei glicosidi cardioattivi può anche condurre a disturbi della conduzione e/o del ritmo cardiaci.
Pertanto nei pazienti trattati con roxitromicina e digossina, o altro glicoside cardioattivo, si deve effettuare un monitoraggio elettrocardiografico e se possibile dei livelli sierici del glicoside; ciò diventa obbligatorio in caso di comparsa di sintomi che possono suggerire un sovradosaggio dei glicosidi cardioattivi.
Inibitori della HMG–CoA reduttasi Quando roxitromicina e un’inibitore della HMG–CoA reduttasi (statina) sono somministrati in concomitanza, vi è un potenziale rischio di eventi avversi a carico del sistema muscoloscleretrico, come la rabdomiolisi, a causa di una possibile aumentata esposizione alla statina.
Si deve prestare cautela quando una statina è somministrata in concomitanza alla roxitromicina e i pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di miopatia.
Associazioni da considerare Come anche altri antibiotici macrolidi, la roxitromicina può aumentare l’area sotto la curva concentrazione–tempo e l’emivita di midazolam; pertanto gli effetti di midazolam possono risultare aumentati e prolungati nei pazienti trattati con roxitromicina.
Non vi sono dati conclusivi circa un’interazione tra roxitromicina e triazolam.
È stato rilevato un lieve aumento delle concentrazioni plasmatiche di teofillina o ciclosporina A, ma ciò in genere non richiede modifiche del normale dosaggio. Effetti indesiderati
- – Disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, gastralgia, diarrea e, molto raramente, sanguinamento.
– In casi isolati sono stati osservati sintomi di pancreatite; la maggior parte erano pazienti che avevano assunto anche altri farmaci per i quali la pancreatite è una reazione avversa ben conosciuta.
– Reazioni di ipersensibilità come con altri macrolidi: rash, orticaria, angioedema; eccezionalmente porpora, broncospasmo, shock anafilattico.
– Vertigini, mal di testa, parestesie.
– Aumenti modesti delle transaminasi SGOT e SGPT e/o della fosfatasi alcalina.
Epatite colestatica o più raramente danno epatocellulare acuto.
– Come per altri macrolidi, sono stati riferiti disturbi del gusto e dell’olfatto.
– Superinfezioni: come per altri antibiotici l’uso di roxitromicina, particolarmente se prolungato, può causare la crescita di organismi non sensibili.
Una valutazione costante dello stato clinico del paziente è essenziale.
In caso di comparsa di superinfezione durante la terapia, è opportuno instaurare misure adeguate.
– Patologie dell’orecchio e vestibolari: sordità transitoria, ipoacusia, vertigine e tinnito. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Studi condotti in varie specie animali non hanno dimostrato effetti teratogeni o fetotossici a dosi fino a 200 mg/kg/die, o 40 volte la dose terapeutica nell’uomo.
La sicurezza di roxitromicina per il feto durante la gravidanza umana non è stata stabilita.
Se ne sconsiglia comunque l’uso nel primo trimestre di gravidanza.
Nei restanti periodi il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.
Allattamento Piccole quantità di roxitromicina vengono escrete nel latte materno; pertanto è necessario interrompere l’allattamento al seno o la terapia nella madre. Conservazione
- Nessuna, alle ordinarie condizioni di ambiente.
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