ARTICAINA OGNA ADR 50CART1,8ML

35,12 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ARTICAINA CLORIDRATO/ADRENALINA BITARTRATO
  • ATC: N01BB58
  • Descrizione tipo ricetta: USPL - USO SPECIALISTICO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/11/2012

Articaina 4% soluzione iniettabile con adrenalina 1:100.000 Interventi chirurgici sulle mucose e sull’osso che richiedono intensa ischemia; interventi chirurgici sulla polpa dentaria (amputazione ed estirpazione); estrazione di denti con parodontite apicale e fratturati (osteotomia); interventi chirurgici di lunga durata (per esempio: intervento di Caldwell–Luc, osteosintesi percutanea, cistectomia, interventi mucogengivali, preparazione di cavità e di monconi per l’applicazione di corone). Articaina 4% soluzione iniettabile con adrenalina 1:200.000 Interventi di routine, come evulsione di denti singoli od in serie, preparazioni di cavità e di monconi per l’applicazione di corone, in particolare in pazienti affetti da gravi malattie sistemiche.
Articaina 4% soluzione iniettabile con adrenalina 1:100.000 Ogni ml di soluzione contiene: Articaina cloridrato 40,00 mg Adrenalina bitartrato 18,20 mcg equivalenti a mcg 10 di adrenalina Articaina 4% soluzione iniettabile con adrenalina 1:200.000 Ogni ml di soluzione contiene: Articaina cloridrato 40,00 mg Adrenalina bitartrato 9,10 mcg equivalenti a mcg 5 di adrenalina

Controindicazioni

Ipersensibilità già nota verso i componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Come per tutti gli anestetici locali che contengono adrenalina, è controindicata la somministrazione endovenosa.
Controindicazioni classiche dell’adrenalina associata come vasocostrittore agli anestetici locali sono: le cardiopatie, le gravi arteriopatie, l’ipertensione, le manifestazioni ischemiche di qualsiasi tipo, l’emicrania essenziale, le nefropatie, l’ipertiroidismo, il diabete ed il glaucoma dell’angolo della camera anteriore dell’occhio, nonché l’impiego nelle anestesie a livello del distretto circolatorio terminale.
Gravidanza presunta o accertata (v.
4.6.).

Posologia

Per le estrazioni normali non complicate di denti dell’arcata superiore in stato non infiammatorio, è per lo più sufficiente iniettare nel fornice vestibolare 1,8 ml (una tubofiala) di prodotto per ogni dente.
Eccezionalmente, può essere necessaria un’iniezione successiva di 1 – 1,8 ml.
Si può evitare così il dolore dell’iniezione palatina.
Nei casi in cui è necessario praticare un’incisione od una sutura nel palato, è sufficiente iniettare nel palato circa 0,1 ml per volta.
In caso di estrazioni multiple di denti adiacenti, nella maggior parte dei casi il numero delle iniezioni vestibolari può essere ridotto.
Per le estrazioni normali non complicate di premolari dell’arcata inferiore, si può rinunciare all’anestesia tronculare poiché è sufficiente l’anestesia plessica con una tubofiala (1,8 ml) di prodotto per ogni dente.
Nel caso non si instauri anestesia completa, si consiglia di fare n’altra iniezione di 1 – 1,8 ml in sede vestibolare.
Solo se anche in tal caso l’effetto analgesico non fosse completo, è indicata la consueta iniezione nel forame mandibolare.
Per la preparazione di cavità e demolizione di monconi per corone, a seconda dell’entità e durata del trattamento, sono indicati (ad eccezione dei molari dell’osso mandibolare) da 0,5 a 1,8 ml di prodotto per ogni dente in sede vestibolare.

Avvertenze e precauzioni

ATTENZIONE.
Il prodotto contiene come conservante sodio metabisolfito: tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici, reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.
Deve essere assolutamente evitata la somministrazione diretta in vena.
Per evitare morsicature alle labbra, alla lingua ed alle mucose il paziente deve essere sensibilizzato a non masticare nulla prima che sia tornata la sensibilità.
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
Non utilizzare il prodotto oltre la data di scadenza indicata sulla confezione.
Prima dell’uso il medico deve accertarsi dello stato di salute del paziente e delle sue condizioni circolatorie; deve altresì informarsi sulle terapie in corso e su eventuali reazioni allergiche antecedenti.
Occorre evitare qualsiasi sovradosaggio di anestetico e non somministrare mai due dosi massime di quest’ultimo senza che sia trascorso un intervallo minimo di 24 ore.
E’ necessario, comunque, usare le dosi e le concentrazioni più basse che possono consentire di ottenere l’effetto ricercato.
La soluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione.
Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate è consigliabile lasciare trascorrere circa 2 minuti prima di procedere al blocco loco–regionale vero e proprio.
Il paziente deve essere mantenuto sotto accurato controllo sospendendo immediatamente la somministrazione al primo segno di allarme (per esempio modificazione del sensorio).
E’ necessario avere la disponibilità immediata dell’equipaggiamento dei farmaci e del personale idonei al trattamento di emergenze, poiché in casi rari sono stati riferiti, a seguito dell’uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora da esito infausto, anche in assenza di ipersensibilità individuale all’anamnesi.
L’anestesia locale deve essere evitata nelle zone infette e nelle infiammazioni.

Interazioni

Non hanno determinato effetti diversi da quelli desiderati gli oppiacei usati di routine per la premedicazione e per la medicazione supplementare od altri analgesici, l’atropina, gli psicofarmaci o gli analettici periferici o, in caso di anestesia generale supplementare, i barbiturici, gli anestetici da inalazione, le chetamine ed i neuroleptoanalgesici.
L’azione ipertensiva dei vasocostrittori di tipo simpaticomimetico, quale è l’adrenalina, può essere potenziata dagli antidepressivi triciclici o dagli IMAO.
In caso di trattamento con tali farmaci, il prodotto pertanto deve essere usato con assoluta cautela.
Interazioni di questo tipo sono state riferite con l’impiego di noradrenalina alla concentrazione di 1:25.000 e di adrenalina alla concentrazione di 1:80.000; quella contenuta nelle due formulazioni del prodotto (18,20 mcg/ml pari a 1:100.000 e 9,10 mcg/ml pari a 1:200.000) è inferiore, ciò nonostante si deve considerare l’eventualità di una interferenza di questo tipo.

Effetti indesiderati

Si possono avere effetti indesiderati da elevato tasso plasmatico e reazioni da ipersensibilità attribuibili entrambi sia all’anestetico che al vasocostrittore.
Effetti dovuti all’anestetico: sono descritti effetti indesiderati conseguenti ad elevato tasso plasmatico sia a carico del SNC che dell’apparato cardiovascolare.
Gli effetti sul SNC descritti sono: eccitazione, tremori, disorientamento, vertigini, midriasi, aumento del metabolismo e della temperatura corporea e, per dosi molto elevate, trisma e convulsioni; se è interessato il midollo allungato si ha compartecipazione dei centri cardiovascolare, respiratorio ed emetico con sudorazione, aritmie, ipertensione, tachipnea, broncodilatazione, nausea e vomito.
Gli effetti di tipo periferico a carico dell’apparato cardiovascolare sono: bradicardia e vasodilatazione.
Le reazioni allergiche si verificano per lo più in soggetti ipersensibili ma vengono riferiti molti casi con assenza di ipersensibilità individuale nell’amnesi.
Le manifestazioni di carattere locale comprendono eruzioni cutanee di tipo vario, orticaria, prurito; quelle a carattere generale broncospasmo, edema laringeo fino al collasso cardiorespiratorio da shock anafilattico.
Effetti dovuti al vasocostrittore: per la sua azione sul circolo, può determinare effetti non desiderabili di vario tipo specialmente nei soggetti non normali sotto il profilo cardiocircolatorio: ansia, sudorazione, difficoltà respiratorie, aritmie cardiache, ipertensione (particolarmente grave nei soggetti già ipertesi e negli ipertirodei), cefalea acuta, fotofobia, dolore retrosternale e faringeo, vomito; nel caso comparissero sintomi di questo tipo si deve sospendere subito la somministrazione.
Qualora insorgessero altri effetti indesiderabili collegabili all’utilizzo del farmaco sensibilizzare il paziente ad informare il proprio medico.

Gravidanza e allattamento

Da non usare in gravidanza presunta o accertata.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25°C.

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