ANBINEX FL 1000UI+SIR 20ML+SET
330,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 08/08/2006
- Pazienti con deficit congenito o acquisito di antitrombina per la: a) Profilassi della trombosi venosa profonda e del tromboembolismo in situazioni cliniche a rischio (specialmente durante interventi chirurgici o durante il periodo del peri-parto), in associazione ad eparina se indicato; b) Prevenzione della progressione della trombosi venosa profonda e del tromboembolismo in associazione con eparina come indicato.
Antitrombina umana. Anbinex si presenta come una polvere liofilizzata contenente nominalmente 500 UI o 1000 UI per flacone di antitrombina derivata da plasma umano. In seguito a ricostituzione con 10 ml o 20 ml di acqua p.p.i. il prodotto contiene approssimativamente 500 UI/10 ml o 1000 UI/20 ml di antitrombina derivata da plasma umano. L’attività (UI) è determinata tramite test cromogenico della Farmacopea Europea. L’attività specifica di Anbinex è almeno 5 UI/mg di proteina. Eccipienti con effetti noti Anbinex 500 UI contiene 1,45 mmol (33,35 mg) di sodio per 10 ml di soluzione. Anbinex 1000 Ui contiene 2,90 mmol (66,7 mg) di sodio per 20 ml di soluzione. Questo è da tener presente per i pazienti sottoposti a dieta iposodica. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di pazienti con deficit di antitrombina.
Posologia Nel deficit congenito, il dosaggio deve essere individualizzato per ogni paziente, tenendo conto dell’anamnesi familiare riguardo agli eventi tromboembolici, i fattori di rischio effettivi e i dati di laboratorio.
Nel deficit acquisito, il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dal livello plasmatico di antitrombina, dalla presenza di segni di un aumentato turnover, dalla patologia di base e dalla gravità della condizione clinica.La quantità e la frequenza con cui deve essere somministrato il prodotto si devono basare, caso per caso, sull’efficacia clinica del trattamento e sulle valutazioni individuali di laboratorio.
Il numero di unità di antitrombina somministrate è espresso in Unità Internazionali (UI), in aderenza allo standard corrente dell’OMS per l’antitrombina.
L’attività dell’antitrombina nel plasma è espressa sia come percentuale (relativa al plasma umano normale), sia in Unità Internazionali (relative allo Standard Internazionale per l’antitrombina nel plasma).
Una Unità Internazionale (UI) di attività dell’antitrombina è equivalente alla quantità di antitrombina presente in un millilitro di plasma umano normale.
Il calcolo del dosaggio di antitrombina richiesta si basa sull’osservazione sperimentale che una Unità Internazionale di antitrombina per chilogrammo di peso, aumenta l’attività dell’antitrombina plasmatica di circa l’1% (vedere anche la sezione 5.2).
La dose iniziale da somministrare si ottiene mediante la formula seguente: Unità necessarie =peso (kg) x (100 - attività dell’antitrombina rilevata al momento, espressa in percentuale) x 0,8 L’attività iniziale di antitrombina che si desidera ottenere dipende dalla situazione clinica.
Quando è indicata una sostituzione di antitrombina, il dosaggio deve essere sufficiente a raggiungere l’attività desiderata e mantenerla ad un livello efficace.
La dose va determinata e monitorata sulla base dell’attività di antitrombina misurata in laboratorio, che deve essere determinata almeno due volte al giorno finché il paziente non si è stabilizzato e poi una volta al giorno, possibilmente subito prima dell’infusione successiva.
L’aggiustamento della dose deve tenere conto sia dei segni di aumentato turnover di antitrombina, in accordo ai controlli di laboratorio, sia del decorso clinico.
Si deve mantenere un’attività superiore all’80% durante tutto il trattamento, a meno che le condizioni cliniche non indichino un diverso livello di efficacia.
Nel deficit congenito, la dose iniziale usuale è di 30 - 50 UI/kg.
Successivamente, dosaggio, frequenza e durata del trattamento devono essere regolati in base ai valori biologici e allo stato clinico.
Popolazione pediatrica Non ci sono dati sufficienti per raccomandare l’uso di Anbinex nei bambini al di sotto dei 6 anni.
Modo di somministrazione Il prodotto deve essere somministrato per infusione endovenosa lenta.
La velocità di infusione non deve superare gli 0,08 ml/kg/min.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Avvertenze e precauzioni
- Come per tutti i prodotti endovenosi a base di proteine, sono possibili reazioni da ipersensibilità di tipo allergico.I pazienti devono essere strettamente monitorati e tenuti sotto attenta osservazione per gli eventuali sintomi che si possono presentare durante l’infusione.
I pazienti devono essere informati dei primi segni delle reazioni di ipersensibilità: orticaria, eritema generalizzato, senso di costrizione al torace, sibili, ipotensione, fino allo shock anafilattico.
Se questi sintomi si presentano dopo la somministrazione, i pazienti devono controllare il loro medico.
In caso di shock, si devono seguire le attuali linee guida per il trattamento di tale condizione.
Le procedure standard adottate per prevenire infezioni trasmesse con l’uso di medicinali preparati da sangue e plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening di donazioni individuali e plasma pool su specifici markers virali e l’inclusione di efficaci metodi d’inattivazione / rimozione virale durante il processo produttivo.
Tuttavia, quando vengono somministrati farmaci derivati da sangue o plasma umano, non si può escludere in maniera assoluta la possibilità di trasmissione di agenti infettivi.
Ciò vale anche per virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni.
Le procedure standard sono considerate efficaci per virus con involucro lipidico, come il Virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il Virus dell’epatite B (HBV) ed il Virus dell’epatite C (HCV), nonché per il virus senza involucro lipidico dell’epatite A.
Le misure adottate possono avere valore limitato contro i virus senza involucro come il parvovirus B19.
L’infezione da parvovirus B19 può essere grave per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per le persone con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (anemia emolitica ad esempio).
Un’appropriata vaccinazione (epatite A e B) è consigliata per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente concentrati di antitrombina derivata dal plasma.
È fortemente consigliato che, ogni volta che Anbinex viene somministrato ad un paziente, vengano registrati sia il nome che il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilità del lotto utilizzato.
Sorveglianza clinica e biologica quando l’antitrombina è usata insieme all’eparina: - per regolare il dosaggio dell’eparina e per evitare un’eccessiva ipocoagulabilità, vanno eseguiti regolarmente i controlli relativi ai parametri dell’anticoagulazione (APPT e, dove appropriato, attività anti-FXa), a intervalli ravvicinati e in particolare nei primi minuti / ore seguenti l’inizio della somministrazione di antitrombina.
- per regolare la dose individuale vanno controllati ogni giorno i livelli di antitrombina, in quanto esiste il rischio di una diminuzione dei livelli di antitrombina dovuto ad un prolungato trattamento con eparina non frazionata.
Anbinex 500 UI contiene 1,45 mmol (33,35 mg) di sodio per 10 ml di soluzione.
Anbinex 1000 UI contiene 2,90 mmol (66,7 mg) di sodio per 20 ml di soluzione.
Questo è da tener presente per i pazienti sottoposti a dieta iposodica.
Popolazione pediatrica I dati degli studi clinici e delle revisioni sistematiche relative all’uso di antitrombina per il trattamento di neonati prematuri nell’indicazione non approvata di sindrome da distress respiratorio infantile (Infant Respiratory Distress Syndrome, IRDS) suggeriscono un aumento del rischio di sanguinamento intracranico e della mortalità in assenza di un effetto benefico dimostrato. Interazioni
- Eparina: la sostituzione di antitrombina durante la somministrazione di eparina in dosi terapeutiche aumenta il rischio di emorragia.
L’effetto dell’antitrombina viene fortemente potenziato dall’eparina.
L’emivita dell’antitrombina può essere notevolmente ridotta da un trattamento concomitante con eparina, per un accelerato turnover dell’antitrombina stessa.
Pertanto, la somministrazione contemporanea di eparina ed antitrombina ad un paziente con aumentato rischio di sanguinamento va controllata sia dal punto di vista clinico che biologico. Effetti indesiderati
- Sono state osservate con bassa frequenza reazioni di ipersensibilità o allergiche (che possono includere angioedema, bruciore e dolore al sito d’iniezione, brividi, arrossamento, eritema generale, mal di testa, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, agitazione, tachicardia, senso di costrizione al torace, formicolii, vomito, sibili respiratori) che possono in alcuni casi progredire fino ad uno shock anafilattico.
In rare occasioni, è comparsa febbre.
Per le informazioni sulla sicurezza virale, vedere la sezione 4.4.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa. Gravidanza e allattamento
- L’esperienza relativa alla sicurezza d’uso dell’antitrombina umana in donne gravide è limitata.
Anbinex va usato durante la gravidanza e l’allattamento in donne con deficit di antitrombina solo se chiaramente indicato, tenendo in considerazione che la gravidanza comporta un aumento del rischio di eventi tromboembolici in questi pazienti. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore a 30 °C.
Tenere al riparo dalla luce.Conservarenell’imballaggioesterno.
Non congelare.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.