AMOXICILLINA AC CLA IB 10FL1G+

32,95 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: AMOXICILLINA SODICA/POTASSIO CLAVULANATO
  • ATC: J01CR02
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 02/06/2022

Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen è indicato nel trattamento delle seguenti infezioni negli adulti e nei bambini (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1): • Infezioni gravi dell’orecchio, naso e gola (come mastoiditi, ascessi peritonsillari, epiglottiti e sinusiti quando accompagnate da gravi segnali e sintomi sistemici); • Esacerbazioni acute di bronchiti croniche (diagnosticate in modo adeguato); • Polmonite acquisita in comunità; • Cistite; • Pielonefrite; • Infezioni della pelle e dei tessuti molli in particolare cellulite, morsi di animale, ascesso dentale gravi con cellulite diffusa; • Infezioni ossee ed articolari, in particolare osteomielite; • Infezioni intra - addominali; • Infezioni dei genitali femminili. Profilassi alle infezioni associate a interventi chirurgici negli adulti che interessano: • Il tratto gastrointestinale; • La cavità pelvica; • Testa e collo; • Il tratto biliare. Si devono tenere in considerazione le linee-guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
AMOXICILLINA E ACIDO CLAVULANICO IBIGEN 1000 mg + 200 mg Polvere per soluzione iniettabile per uso endovenoso Ogni flaconcino contiene: Principi attivi: amoxicillina sodica 1060,2 mg corrispondente ad amoxicillina 1000 mg. potassio clavulanato 238,25 mg corrispondente ad acido clavulanico 200 mg. Eccipienti con effetto noto: Sodio 62,9 mg (2,7 mmol) per flaconcino. Potassio 39,3 mg (1,0 mmol) per flaconcino. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, a qualsiasi penicillina; Anamnesi positiva per gravi reazioni di ipersensibilità immediata (ad esempio anafilassi) ad altri agenti beta-lattamici (ad esempio cefalosporine, carbapenemi o monobattamici); Anamnesi positiva per ittero/insufficienza epatica dovuti ad amoxicillina/acido clavulanico (vedere paragrafo 4.8).

Posologia

Le dosi sono espresse in termini di contenuto di amoxicillina/acido clavulanico tranne quando le dosi sono definite nei termini di un singolo componente.
La dose di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen che viene scelta per il trattamento di ogni singola infezione deve tenere conto di: • Patogeni attesi e loro probabile suscettibilità agli agenti antibatterici (vedere paragrafo 4.4); • Gravità e sito dell’infezione; • Età, peso e funzionalità renale del paziente, come descritto di seguito.
L’uso di formulazioni alternative di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen (ad esempio quelle che forniscono dosi più alte di amoxicillina e/o di differenti rapporti di amoxicillina - acido clavulanico) deve essere considerato come necessario (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Quando viene somministrata come raccomandato di seguito, Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso fornisce 3000 mg di amoxicillina e 600 mg di acido clavulanico.
Se si considera necessario aumentare la dose giornaliera di amoxicillina, si raccomanda di identificare un’altra formulazione di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen per evitare la somministrazione di dosi elevate non necessarie di acido clavulanico.
La durata della terapia deve essere definita in base alla risposta del paziente.
Alcune infezioni (ad esempio le osteomieliti) richiedono periodi di trattamento più lunghi.
Il trattamento non deve essere proseguito oltre 14 giorni senza un controllo medico (vedere paragrafo 4.4 relativamente alla terapia prolungata).
Si devono tenere in considerazione le linee-guida locali sulle appropriate frequenze di somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico.
Adulti e bambini di peso ≥40 kg Per il trattamento delle infezioni come indicato nella sezione 4.1: 1000 mg/ 200 mg ogni 8 ore
Per profilassi chirurgica Per operazioni inferiori ad 1 ora, la dose di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen raccomandata è da 1000 mg/200 mg a 2000 mg/200 mg indotta con anestesia.
(La dose di 2000 mg/200 mg può essere raggiunta usando una formulazione alternativa all’endovenosa).
Per operazioni superiori ad 1 ora, la dose di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen raccomandata è da 1000 mg/200 mg a 2000 mg/200 mg indotta con anestesia, fino a 3 dosi di 1000 mg/200 mg in 24 ore.
Chiari segnali clinici di infezione durante l’operazione richiederanno normale corso di terapia endovena o orale post-operatoria.
Bambini di peso < 40 kg Dosi raccomandate: • Bambini di età > 3 mesi: 25 mg/5 mg per kg ogni 8 ore.
Bambini di età inferiore ai 3 mesi o di peso inferiore a 4 kg: 25 mg/5 mg per kg ogni 12 ore.
Anziani Non si considera necessario un aggiustamento del dosaggio.
Insufficienza renale Gli aggiustamenti del dosaggio si basano sul livello massimo raccomandato di amoxicillina.
Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina (CrCl) maggiore di 30 ml/min.
Adulti e bambini di peso 40 kg
CrCl: 10-30 ml/min Dose iniziale di 1000 mg/200 mg seguita da 500 mg/100 mg somministrati due volte al giorno
CrCl < 10 ml/min Dose iniziale di 1000 mg/200 mg seguita da 500 mg/100 mg somministrati ogni 24 ore
Emodialisi Dose iniziale di 1000 mg/200 mg seguita da 500 mg/100 mg somministrati ogni 24 ore, con ulteriore dose da 500 mg/100 mg alla fine della dialisi (in quanto le concentrazioni sieriche sia di amoxicillina che di acido clavulanico sono diminuite).
Bambini di peso < 40 kg
CrCl: 10-30 ml/min 25 mg/5 mg per kg somministrati ogni 12 ore
CrCl < 10 ml/min 25 mg/5 mg per kg somministrati ogni 24 ore
Emodialisi 25 mg/5 mg per kg somministrati ogni 24 ore, con ulteriore dose di12,5 mg/2,5 mg per kg alla fine della dialisi (in quanto le concentrazioni sieriche sia di amoxicillina che di acido clavulanico sono diminuite).
Insufficienza epatica Dosare con cautela e monitorare la funzionalità epatica ad intervalli regolari (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Modo di somministrazione Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen è per uso endovenoso.
Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen deve essere somministrato o con iniezione endovenosa lenta per un periodo da 3 a 4 minuti direttamente in vena oppure via flebo o infusione tra i 30 e 40 minuti.
Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen non è adatto per somministrazioni intramuscolari.
Ai bambini di età inferiore ai 3 mesi Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen dovrebbe essere somministrato solo per infusione.
Il trattamento con Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen può essere iniziato con l’uso di una preparazione endovenosa e completato con una appropriata preparazione orale, come considerato adatto per il singolo paziente.

Avvertenze e precauzioni

Prima di iniziare la terapia con amoxicillina/acido clavulanico, deve essere condotta un’indagine accurata riguardante precedenti reazioni di ipersensibilità alle penicilline, alle cefalosporine o altri agenti beta-lattamici (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
In pazienti in terapia con penicillina sono state segnalate reazioni di ipersensibilità gravi e occasionalmente fatali (incluse reazioni anafilattoidi e reazioni avverse cutanee severe).
Le reazioni di ipersensibilità possono anche evolvere nella sindrome di Kounis, una grave reazione allergica che può provocare infarto del miocardio (vedere paragrafo 4.8).
Queste reazioni è più probabile che si verifichino in soggetti con anamnesi di ipersensibilità alle penicilline e in soggetti atopici.
Se compare una reazione allergica, si deve interrompere la terapia con amoxicillina/acido clavulanico e si deve instituire una appropriata terapia alternativa.
La sindrome enterocolitica indotta da farmaco (DIES) è stata segnalata principalmente in bambini che assumevano amoxicillina/clavulanato (vedere paragrafo 4.8).
La DIES è una reazione allergica con il sintomo principale di vomito prolungato (1-4 ore dopo somministrazione) in assenza di sintomi allergici cutanei o respiratori.
Ulteriori sintomi potrebbero comprendere dolore addominale, diarrea, ipotensione o leucocitosi con neutrofilia.
Si sono verificati casi severi, inclusa la progressione allo shock.
Nel caso in cui venga provato che una infezione è dovuta ad un organismo amoxicillino-suscettibile si deve considerare un cambio di terapia da amoxicillina/acido clavulanico ad amoxicillina in accordo con le linee-guida ufficiali.
Questa formulazione di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen può non essere adatta per l’uso nel caso vi sia un rischio elevato che i presunti patogeni abbiano una resistenza agli agenti beta-lattamici, non mediata da beta-lattamasi suscettibili all’inibizione da parte dell’acido clavulanico.
Non essendo disponibili dati per T > MIC e i dati per confrontare la presentazione orale sono borderline, questa presentazione (senza aggiunta di amoxicillina) può non essere adatta per il trattamento delle S.
pneumoniae
penicillino-resistente.
Si possono presentare convulsioni in pazienti con insufficienza della funzionalità renale o in quelli che ricevono alte dosi (vedere paragrafo 4.8).
Si deve evitare la somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico qualora si sospetti la mononucleosi infettiva, in quanto in questa condizione l’utilizzo di amoxicillina è stato associato alla comparsa di rash morbilliforme.
L’uso concomitante di allopurinolo durante il trattamento con amoxicillina può aumentare la probabilità di reazioni allergiche cutanee.
L’uso prolungato può causare occasionalmente lo sviluppo di organismi resistenti.
La comparsa di un eritema generalizzato con pustole causato da febbre durante la fase iniziale del trattamento, può essere un sintomo di pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP) (vedere paragrafo 4.8).
Questa reazione richiede una sospensione di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen ed è controindicata qualsiasi successiva somministrazione di amoxicillina.
Amoxicillina/acido clavulanico deve essere usata con cautela in pazienti con evidente compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.8).
Eventi epatici sono stati riportati particolarmente nei pazienti maschi ed anziani e possono essere associati al trattamento prolungato.
Questi eventi sono stati raramente riportati nei bambini.
In tutte le popolazioni, segni e sintomi si verificano generalmente durante o subito dopo il trattamento ma in alcuni casi possono essere evidenti solo dopo parecchie settimane successive all’interruzione del trattamento.
Questi eventi sono in genere reversibili.
Gli eventi epatici possono essere gravi e, in circostanze estremamente rare, sono stati riportati decessi.
Questi si sono verificati quasi sempre in pazienti con gravi malattie preesistenti o che stavano assumendo farmaci noti per avere potenziali effetti epatici (vedere paragrafo 4.8).
Colite associata agli antibiotici è stata segnalata con quasi tutti gli agenti antibatterici e può essere di gravità da lieve a pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, è importante tenere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di qualsiasi antibiotico.
Se dovesse sopravvenire colite associata ad antibiotici, Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen deve essere immediatamente sospeso, deve essere consultato un medico e iniziata una appropriata terapia.
In questa situazione i farmaci anti-peristaltici sono controindicati.
Durante una terapia prolungata si consiglia di verificare periodicamente la funzionalità sistemico-organica, compresa la funzionalità renale, epatica ed ematopoietica.
Raramente è stato segnalato allungamento del tempo di protrombina in pazienti in trattamento con amoxicillina/acido clavulanico.
Un appropriato monitoraggio deve essere effettuato nel caso di somministrazione concomitante di anticoagulanti.
Per mantenere il livello desiderato di anticoagulazione possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti orali (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Nei pazienti con insufficienza renale, il dosaggio deve essere aggiustato in base al grado di insufficienza (vedere paragrafo 4.2).
Nei pazienti con ridotta emissione di urina, è stata osservata molto raramente cristalluria (incluso danno renale acuto), soprattutto con la terapia parenterale.
Durante la somministrazione di amoxicillina a dosi elevate, si consiglia di mantenere una assunzione di liquidi ed una emissione di urina adeguate, al fine di ridurre la possibilità di cristalluria da amoxicillina.
Nei pazienti con cateteri vescicali, deve essere mantenuto un controllo regolare della pervietà (vedere paragrafo 4.8 e 4.9).
Durante il trattamento con amoxicillina, si devono utilizzare i metodi enzimatici con glucosio ossidasi ogni volta che si effettuano test per la presenza di glucosio nelle urine in quanto possono presentarsi risultati falsi positivi con i metodi non enzimatici.
La presenza di acido clavulanico nell’ Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen può causare un legame non specifico di IgG e albumina da parte delle membrane dei globuli rossi, che porta a un falso positivo nel test di Coombs.
Sono stati riportati risultati positivi del test Bio - Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA in pazienti che hanno ricevuto amoxicillina/acido clavulanico e che sono stati conseguentemente trovati non infetti da Aspergillus. Con il test Bio-Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA, sono state riportate reazioni incrociate con polisaccaridi non-Aspergillus e polifuranosio.
Pertanto risultati positivi nei test in pazienti che ricevono amoxicillina/acido clavulanico devono essere interpretati con cautela e confermati da altri metodi diagnostici.
Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen 1000 mg/200 mg Polvere per soluzione iniettabile per uso endovenoso Questo medicinale contiene 62,9 mg (2,7 mmol) di sodio per flaconcino equivalente al 3,15% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2g di sodio per un adulto.
Da prendere in considerazione per pazienti con una dieta iposodica.
Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen 1000 mg/200 mg Polvere per soluzione iniettabile per uso endovenoso Questo medicinale contiene 39,3 mg (1,0 mmol) di potassio per flaconcino.
Da prendere in considerazione per pazienti con funzionalità renale ridotta o pazienti con una dieta dal contenuto di potassio controllato.

Interazioni

Anticoagulanti orali Gli anticoagulanti orali e le penicilline sono stati ampiamente usati nella pratica clinica senza segnalazioni di interazioni.
Tuttavia, in letteratura vi sono casi di aumentato rapporto internazionale normalizzato in pazienti in corso di mantenimento con acenocumarolo o warfarin, ai quali era stato prescritto un trattamento con amoxicillina.
Se è necessaria la co-somministrazione, il tempo di protrombina o il rapporto internazionale normalizzato devono essere attentamente monitorati nel caso di aggiunta o sospensione di amoxicillina.
Inoltre, possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti orali (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Metotrexato Le penicilline possono ridurre l’escrezione di metotrexato, causando un potenziale aumento nella tossicità.
Probenecid L’uso concomitante di probenecid non è raccomandato.
Il probenecid riduce la secrezione tubulare renale di amoxicillina.
Dall’uso concomitante di probenecid può conseguire un prolungato aumento dei livelli di amoxicillina nel sangue ma non di acido clavulanico.
Micofenolato mofetile Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile, a seguito dell'inizio di trattamento con amoxicillina ed acido clavulanico orale, si è riscontrata la riduzione della concentrazione pre-dose di acido micofenolico metabolita attivo (MPA) di circa il 50%.
La variazione del livello pre-dose può non rappresentare accuratamente le modifiche dell'esposizione complessiva di MPA.
Pertanto, un cambiamento della dose di micofenolato mofetile non dovrebbe di norma essere necessario in assenza di segni clinici di disfunzione del trapianto.
Tuttavia, deve essere eseguito uno stretto monitoraggio clinico durante la combinazione e subito dopo il trattamento antibiotico.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse (ADR) più comunemente riportate sono diarrea, nausea e vomito.
Le ADRs provenienti da studi clinici e da indagini post-marketing con amoxicillina e acido clavulanico, sono di seguito riportate secondo la classificazione MedDRA per Sistemi ed Organi.
La seguente terminologia è stata utilizzata per classificare la frequenza degli effetti indesiderati.
Molto comune (≥1/10); Comune (da ≥1/100 a <1/10); Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); Rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000); Molto rara (<1/10.000); Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili).
Classificazione per Sistemi e Organi Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Infezioni e infestazioni  Candidosi mucocutanea    Sviluppo di organismi non-sensibili
Patologie del sistema emolinfopoietico    Leucopenia reversibile (compresa neutropenia), Trombocitopenia  Agranulocitosi reversibile, Anemia emolitica, Prolungamento del tempo di sanguinamento e di protrombina¹
Disturbi del sistema immunitario10       Edema angioneurotico, Anafilassi, Sindrome tipo da malattia da siero, Vasculite da ipersensibilità
Patologie del sistema nervoso      Vertigini, Cefalea, Convulsioni², Meningite asettica
Patologie cardiache      Sindrome di Kounis (vedere paragrafo 4.4)
Patologie vascolari    Tromboflebiti³  
Patologie gastrointestinali  Diarrea Nausea³, Vomito, Cattiva digestione   Colite associata ad antibiotici 4, Sindrome enterocolitica indotta da farmaco, Pancreatite acuta
Patologie epatobiliari   Aumento delle AST e/o ALT5   Epatite 6 Ittero colestatico6
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo7   Rash maculo-papulare Rash cutaneo, Prurito, Orticaria Eritema multiforme  Sindrome di Stevens-Johnson, Necrolisi epidermica tossica, Dermatite esfoliativa bollosa, Pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP)9, Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), Malattia da IgA lineari
Patologie renali e urinarie      Nefrite interstiziale, Cristalluria8 (compreso danno renale acuto)
¹ Vedere paragrafo 4.4.
² Vedere paragrafo 4.4.
³ Nel punto di iniezione.
4 Incluse la colite pseudomembranosa e la colite emorragica (vedere paragrafo 4.4).
5 Un aumento moderato della AST e/o della ALT è stato osservato nei pazienti trattati con antibiotici della classe dei beta-lattamici, ma il significato di queste osservazioni non è noto.
6 Questi eventi sono stati osservati con altre penicilline e cefalosporine (cedere paragrafo 4.4).
7 Se si manifesta una qualsiasi reazione cutanea di ipersensibilità il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4).
8 Vedere paragrafo 4.9.
9 Vedere paragrafo 4.4.
10 Vedere paragrafi 4.3 e 4.4.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Studi negli animali non indicano effetti dannosi, diretti o indiretti, relativi alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
Dati limitati sull’uso di amoxicillina/acido clavulanico durante la gravidanza negli esseri umani non indicano un aumento nel rischio di malformazioni congenite.
In un unico studio in donne con rottura prematura, pretermine, della membrana fetale, è stato segnalato che il trattamento profilattico con amoxicillina/acido clavulanico può essere associato ad un aumento del rischio di enterocolite necrotizzante nei neonati.
L’uso in gravidanza deve essere evitato, a meno che non sia considerato essenziale da parte del medico.
Allattamento Entrambe le sostanze sono escrete nel latte materno (non sono noti gli effetti dell'acido clavulanico sul bambino che viene allattato).
Di conseguenza, nel bambino che viene allattato sono possibili diarrea e infezioni micotiche delle mucose, così che l'allattamento debba essere interrotto.
Amoxicillina/acido clavulanico deve essere somministrato durante il periodo dell’allattamento solo dopo che il rischio/beneficio sia stato valutato da parte del medico curante.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 25°C nel contenitore originale per riparare il prodotto da luce, umidità e calore.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.