ALLOPURINOLO TEVA 30CPR 300MG
2,05 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 12/02/2016
Allopurinolo è indicato negli adulti, nei bambini e negli adolescenti: Adulti • Tutte le forme di iperuricemia non controllabili mediante la dieta, fra cui iperuricemia secondaria di origine diversa e nelle complicanze cliniche di stati iperuricemici, gotta particolarmente evidente, nefropatia da urati e per la dissoluzione e prevenzione di calcoli di acido urico. • Gestione di calcoli misti di ossalato di calcio ricorrenti in concomitanza con iperuricemia, nel caso in cui modifiche all’apporto dei liquidi e misure dietetiche o simili non abbiano avuto successo. Bambini e adolescenti • Iperuricemia secondaria di origine diversa • Nefropatia da acido urico nel corso del trattamento della leucemia • Disordini ereditari dovuti a deficit enzimatici, sindrome di Lesch-Nyhan (deficit parziale o totale della ipoxantina guanina fosforibosil trasferasi) e deficit della adenina fosforibosil trasferasi.
Ogni compressa contiene 100 o 300 mg di allopurinolo. Eccipienti con effetti noti 100 mg: Ogni compressa contiene lattosio monoidrato equivalente a 57 mg di lattosio. 300 mg: Ogni compressa contiene lattosio monoidrato equivalente a 171 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Per uso orale.
Adulti 2 - 10 mg/kg di peso corporeo/die oppure 100 - 200 mg al giorno in condizioni lievi, 300 - 600 mg al giorno in condizioni moderatamente gravi oppure 700 - 900 mg al giorno in condizioni gravi.
L'allopurinolo deve essere introdotto a basse dosi, per es.
100 mg/die per ridurre il rischio di reazioni avverse, aumentandole solo se la risposta degli urati sierici non è soddisfacente.
Occorre adottare ulteriore cautela in caso di funzionalità renale compromessa (vedere Raccomandazioni posologiche nei disturbi renali).
Popolazione pediatrica (fino all'età di 15 anni) 10 - 20 mg/kg di peso corporeo/die fino a un massimo di 400 mg al giorno somministrati suddivisi in 3 dosi.
L'uso nei bambini è raramente indicato, ad eccezione di condizioni maligne, in particolar modo nella leucemia e in certi disturbi enzimatici, per esempio nella sindrome di Lesch-Nyhan.
Anziani Non vi sono raccomandazioni posologiche specifiche, si raccomanda la dose più bassa in grado di produrre una riduzione soddisfacente dell'urato.
Vedere le raccomandazioni sulla dose al paragrafo Raccomandazioni posologiche nei disturbi renali (vedere anche il paragrafo 4.4).
Raccomandazioni posologiche nei disturbi renali L'allopurinolo e i suoi metaboliti sono escreti per via renale; pertanto, una funzionalità renale compromessa può comportare ritenzione del farmaco e/o dei suoi metaboliti.
Di conseguenza, l'emivita nel plasma potrebbe risultare prolungata.
Il programma che segue potrebbe fungere da guida per la regolazione delle dosi in caso di danno renale: Clearance della creatinina: >20 ml/min Dose: dose normale Clearance della creatinina: 10-20 ml/min Dose: 100-200 mg / die Clearance della creatinina: <10 ml/min Dose: 100 mg/die o intervalli di dose più prolungati In presenza di funzionalità renale compromessa si dovrà prestare attenzione, iniziando il trattamento con una dose massima di 100 mg/die e aumentandola solo se i valori dei livelli sierici e/o urinari non si riducono adeguatamente.
In caso di grave insufficienza renale, può essere consigliabile usare meno di 100 mg/die o usare dosi singole di 100 mg ad intervalli maggiori di un giorno.
Se è disponibile un monitoraggio della concentrazione di ossipurinolo nel plasma, la dose deve essere regolata per mantenere i livelli plasmatici di ossipurinolo al di sotto di 100 micromoli/litro (15,2 microgrammi/ml).
Raccomandazioni posologiche nella dialisi renale L'allopurinolo e i suoi metaboliti vengono rimossi attraverso la dialisi renale.
Se è necessaria la dialisi per due o tre volte a settimana, si dovrà prendere in considerazione uno schema posologico alternativo pari a 300-400 mg di allopurinolo immediatamente dopo ogni dialisi, sospendendolo nell'intervallo.
Posologia in caso di compromissione epatica I pazienti con compromissione epatica devono assumere dosi ridotte.
Si raccomanda di eseguire esami periodici della funzionalità epatica nelle prime fasi della terapia.
Trattamento di condizioni di elevato ricambio dell'urato, per es.
neoplasie, sindrome di Lesch-Nyhan Prima di cominciare la terapia citotossica, è consigliabile utilizzare l'allopurinolo per correggere l'iperuricemia e/o l'iperuricosuria esistenti.
È importante assicurare un'adeguata idratazione per mantenere la diuresi ottimale e tentare l'alcalinizzazione delle urine al fine di aumentare la solubilità dell'urato/acido urico urinario.
Le dosi di allopurinolo devono essere le più basse.
Se la funzionalità renale è stata compromessa da nefropatia da urati o da altra patologia, seguire i consigli riportati nel paragrafo Raccomandazioni posologiche nei disturbi renali.
Queste precauzioni possono ridurre il rischio di deposito di xantina e/o ossipurinolo e la conseguente complicazione della situazione clinica.
(vedere paragrafi 4.5 e 4.8) Consigli per il monitoraggio: la dose deve essere regolata monitorando a intervalli adeguati le concentrazioni di urati nel siero e i livelli di urato/acido urico urinario.
Modo di somministrazione L’allopurinolo può essere assunto una volta al giorno per via orale.
Al fine di aumentare la tollerabilità a livello gastrointestinale, si consiglia di assumerlo dopo un pasto.
Se la dose giornaliera supera i 300 mg e vi è evidente intolleranza gastrointestinale, può essere opportuno suddividere le somministrazioni. Avvertenze e precauzioni
- Attacchi di gotta acuti: il trattamento con allopurinolo non deve essere iniziato finché un attacco acuto di gotta non sia terminato completamente, in quanto si potrebbero verificare nuovi attacchi.
Nelle fasi iniziali del trattamento con allopurinolo, come con gli uricosurici, si potrebbe scatenare un attacco acuto di artrite gottosa.
È pertanto consigliabile somministrare una profilassi con un adeguato agente antiinfiammatorio, o con colchicina, per almeno un mese.
Consultare la letteratura per maggiori dettagli sulla dose adeguata, le precauzioni e le avvertenze.
Qualora gli attacchi acuti si sviluppino nei pazienti durante la terapia con allopurinolo, il trattamento deve essere continuato alla stessa dose, mentre l'attacco acuto deve essere trattato con un adeguato agente antiinfiammatorio.
L’allopurinolo non deve essere prescritto ai pazienti trattati con azatioprina o 6-mercaptopurina, a meno che la dose di tali farmaci non venga ridotta a un quarto della dose prescritta precedentemente (vedere paragrafo 4.5).
Danno renale o compromissione epatica: i pazienti con danno renale o compromissione epatica devono assumere dosi ridotte (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti in terapia per ipertensione o insufficienza cardiaca, per esempio con diuretici o ACE inibitori, possono presentare un danneggiamento concomitante della funzionalità renale.
In questi pazienti l’allopurinolo deve essere impiegato con cautela.
Generalmente, l'iperuricemia asintomatica, di per sé, non è considerata un'indicazione per l'uso di allopurinolo.
Tale condizione può essere corretta attraverso modifiche all’apporto di liquidi o misure dietetiche, unitamente al trattamento della condizione di base.
Deposito di xantine: in condizioni in cui la velocità di formazione di urati risulti notevolmente aumentata (per es.
patologie maligne e relativi trattamenti, sindrome Lesch-Nyhan), la concentrazione assoluta di xantine nelle urine potrebbe, in rari casi, aumentare in modo sufficiente per consentire il deposito nel tratto urinario.
Questo rischio può essere ridotto mediante un'adeguata idratazione al fine di ottenere una diluizione ottimale delle urine.
Ristagno di calcoli renali di acido urico: una terapia adeguata con allopurinolo induce la dissoluzione di grossi calcoli di acido urico nella pelvi renale, con una possibilità remota di ristagno nell'uretere.
Nel trattamento della gotta renale e dei calcoli di acido urico, il volume di urina prodotto dovrebbe essere di almeno 2 litri al giorno e il pH urinario deve rientrare in un intervallo compreso fra 6,4 e 6,8.
Sindrome da ipersensibilità, sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN): le reazioni da ipersensibilità all’allopurinolo possono manifestarsi in modi molto diversi, comprendendo l’esantema maculo-papulare, la sindrome da ipersensibilità (nota anche come DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN).
Queste reazioni sono diagnosi cliniche; la loro comparsa costituisce la base per la decisione clinica.
Se tali reazioni si verificano in qualunque momento durante il trattamento, l’allopurinolo deve essere sospeso immediatamente.
La ri-somministrazione (re-challenge) non deve essere intrapresa in pazienti con sindrome di ipersensibilità e SJS/TEN.
I corticosteroidi possono essere utili per superare le reazioni cutanee da ipersensibilità.
(vedere paragrafo 4.8 - Disturbi del sistema immunitario e Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo).
Danno renale cronico Il danno renale cronico e l’uso concomitante di diuretici, specialmente diuretici tiazidici, possono aumentare il rischio di sviluppare reazioni di ipersensibilità, comprese SJS/TEN associate con allopurinolo.
è richiesta una vigilanza aggiuntiva per i segni di sindrome da ipersensibilità, o SJS/TEN, ed il paziente deve essere informato della necessità di interrompere immediatamente e in modo permanente il trattamento alla prima comparsa dei sintomi (vedere paragrafo 4.8).
Allele HLA-B*5801 è stato dimostrato che l’allele HLA-B*5801 è associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilità correlata all’allopurinolo e la SJS/TEN.
La frequenza dell’allele HLA-B*5801 varia ampiamente tra le varie etnie: fino al 20% nella popolazione cinese Han, 8-15% nella popolazione tailandese, circa il 12% nella popolazione coreana e 1-2% nei soggetti di origine giapponese o europea.
Lo screening di HLA-B*5801 deve essere preso in considerazione prima di iniziare il trattamento con allopurinolo in sottogruppi di pazienti in cui la prevalenza di questo allele sia nota per essere alta.
La malattia renale cronica può aumentare ancora di più il rischio in questi pazienti.
Nel caso in cui non sia disponibile alcuna genotipizzazione HLA-B*5801 per i pazienti con discendenza cinese Han, tailandese o coreana, i benefici devono essere attentamente valutati e i possibili maggiori rischi devono essere tenuti in considerazione prima di iniziare la terapia.
L'uso della genotipizzazione non è stato stabilito in altre popolazioni di pazienti.
Se il paziente è un portatore noto di HLA-B*5801 (soprattutto in coloro che sono di origine cinese Han, tailandese o coreana), allopurinolo non deve essere iniziato salvo che non vi siano altre opzioni terapeutiche ragionevoli e si ritenga che i benefici superino i rischi.
è richiesta una vigilanza aggiuntiva per i segni di sindrome da ipersensibilità, o SJS/TEN, ed il paziente deve essere informato della necessità di interrompere immediatamente il trattamento alla prima comparsa dei sintomi (vedere paragrafo 4.8).
SJS/TEN si può verificare anche nei pazienti negativi a HLA-B*5801, indipendentemente dalla loro origine etnica.
Disturbi della tiroide: Aumento dei valori di TSH (>5.5 mcIU / mL) è stato osservato in pazienti in trattamento a lungo termine con allopurinolo (5,8%) in uno studio di estensione in aperto a lungo termine.
È richiesta cautela quando allopurinolo è usato in pazienti con alterazione della funzione tiroidea.
Eccipienti Lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- 6-mercaptopurina e azatioprina: nella somministrazione concomitante con allopurinolo, la dose di 6-mercaptopurina o azatioprina deve essere ridotta al 25% della dose normale.
L'allopurinolo è un inibitore della xantina ossidasi e neutralizza l'inattivazione metabolica dell'azatioprina e della 6-mercaptopurina.
Le concentrazioni nel siero di questi prodotti medicinali possono raggiungere livelli tossici se non si interviene con riduzioni delle dosi.
Vidarabina (adenina arabinoside): le evidenze indicano che l'emivita plasmatica della vidarabina aumenta in presenza di allopurinolo.
Quando i due prodotti vengono utilizzati insieme, è necessaria una vigilanza aggiuntiva per riconoscere gli effetti tossici aumentati.
Salicilati e agenti uricosurici: l'ossipurinolo, il maggiore metabolita dell'allopurinolo e di per sé terapeuticamente attivo, viene escreto attraverso i reni in modo simile agli urati.
Pertanto, i farmaci con attività uricosurica come probenecid, o dosi elevate di salicilato, possono accelerare l'escrezione dell'ossipurinolo.
Questo può ridurre l'attività terapeutica dell'allopurinolo, ma la sua rilevanza deve essere valutata caso per caso.
Clorpropamide: se l'allopurinolo viene somministrato in concomitanza con la clorpropamide in caso di ridotta funzionalità renale, vi può essere un aumento del rischio di prolungata attività ipoglicemica in quanto l’allopurinolo e la clorpropamide possono competere per l'escrezione nel tubulo renale.
L’aggiustamento del dosaggio della clorpropamide può essere necessario durante il trattamento con l'allopurinolo.
Anticoagulanti cumarinici: sono stati riportati rari casi di aumentato effetto di warfarin e altri anticoagulanti cumarinici quando co-somministrati con allopurinolo.
Pertanto, tutti i pazienti che ricevono anticoagulanti devono essere monitorati attentamente.
Fenitoina: l'allopurinolo può inibire l'ossidazione epatica della fenitoina, ma non è stata dimostrata la rilevanza clinica.
Teofillina: sono stati segnalati casi di inibizione del metabolismo della teofillina.
Il meccanismo di interazione può essere spiegato con il fatto che la xantina ossidasi è coinvolta nella biotrasformazione della teofillina nell'uomo.
I livelli di teofillina devono essere monitorati nei pazienti che iniziano, o aumentano, la terapia con allopurinolo.
Ampicillina/Amoxicillina: è stato segnalato un aumento della frequenza di eruzioni cutanee in pazienti che assumono ampicillina, o amoxicillina, insieme all'allopurinolo rispetto ai pazienti che non assumono entrambi i farmaci.
La causa dell'associazione riportata non è stata stabilita.
Tuttavia, nei pazienti che assumono allopurinolo si raccomanda di utilizzare, ove disponibile, un'alternativa all'ampicillina o all'amoxicillina.
Citostatici: con la somministrazione di allopurinolo e citostatici (ad es.
ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina, alogenidi alchilici), si verifica discrasia ematica più frequentemente di quando questi principi attivi sono somministrati da soli.
Pertanto, il monitoraggio della conta ematica deve essere eseguito ad intervalli regolari.
Ciclosporina: i casi segnalati indicano che le concentrazioni plasmatiche di ciclosporina possono aumentare nel corso del trattamento concomitante con allopurinolo.
La possibilità di un aumento della tossicità della ciclosporina deve essere presa in considerazione qualora i due farmaci vengano somministrati contemporaneamente.
Didanosina: nei volontari sani e nei pazienti affetti da HIV che assumono didanosina, i valori Cmax e AUC di didanosina nel plasma sono risultati pressoché raddoppiati in seguito al trattamento concomitante con allopurinolo (300 mg al giorno), ma senza interferenze sull'emivita terminale.
In generale, la somministrazione concomitante di questi 2 farmaci non è raccomandata.
Qualora l'uso concomitante fosse inevitabile, può essere necessario ridurre la dose di didanosina e i pazienti devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza.
Diuretici: è stata riportata un'interazione tra l'allopurinolo e la furosemide che si traduce in un aumento delle concentrazioni sieriche di urato e plasmatiche di oxipurinolo.
È stato riportato un aumento del rischio di ipersensibilità quando l'allopurinolo è somministrato con diuretici, in particolare tiazidi, specialmente in presenza di insufficienza renale.
Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE): con la somministrazione concomitante di allopurinolo e ACE inibitori, può aumentare il rischio di reazioni cutanee, in particolare nei casi di insufficienza renale cronica.
Alluminio idrossido: se è assunto contemporaneamente alluminio idrossido, allopurinolo può avere un effetto attenuato.
Ci deve essere un intervallo di almeno 3 ore tra l'assunzione dei due medicinali. Effetti indesiderati
- Per questo prodotto non è disponibile una documentazione clinica aggiornata che possa essere impiegata come supporto per determinare la frequenza degli effetti indesiderati.
L'incidenza degli effetti indesiderati può variare a seconda della dose somministrata e se il farmaco viene somministrato in associazione con altri agenti terapeutici.
Le categorie di frequenza assegnate alle reazioni avverse al farmaco riportate di seguito sono delle stime: per la maggior parte delle reazioni non sono disponibili dati idonei per il calcolo dell'incidenza.
Le reazioni avverse al farmaco individuate attraverso la sorveglianza post-marketing sono state considerate rare o molto rare.
Sono state adottate le seguenti convenzioni per la classificazione della frequenza: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
L'incidenza delle reazioni avverse è maggiore in presenza di patologie renali e/o epatiche.
Sintesi in forma di tabella delle reazioni avverse
¹ Sono state ricevute segnalazioni molto rare di trombocitopenia, agranulocitosi ed anemia aplastica, in particolare in individui con funzione renale e/o epatica compromessa, rafforzando la necessità di cura particolare in questo gruppo di pazienti.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa Infezioni ed infestazioni Molto raro Foruncolosi Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro Agranulocitosi¹ Trombocitopenia¹ Anemia aplastica¹ Leucopenia Leucocitosi Eosinofilia Aplasia specifica della serie rossa Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazioni da ipersensibilitಠMolto raro Linfadenopatia angioimmunoblastica³ Reazione anafilattica Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto raro Diabete mellito Iperlipidemia Disturbi psichiatrici Molto raro Depressione Patologie del sistema nervoso Molto raro Coma Paralisi Atassia Neuropatia periferica Parestesia Sonnolenza Cefalea Perversione del gusto Patologie dell’occhio Molto raro Cataratta Disturbi della vista Alterazioni maculari Patologie dell’orecchio e del labirinto Molto raro Vertigine Patologie cardiache Molto raro Angina Bradicardia Patologie vascolari Molto raro Ipertensione Patologie gastrointestinali Non comune Dolore epigastrico Vomito4 Nausea4 Diarrea Molto raro Ematemesi ricorrente Steatorrea Stomatite Modificazioni delle abitudini intestinali Patologie epatobiliari Non comune Aumenti asintomatici nei test di funzionalità epatica 5 Raro Epatite (compresa necrosi epatica ed epatite granulomatosa)5 Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutanea Raro Sindrome di Steven-Johnson / Necrolisi epidermica tossica 6 Molto raro Angioedema7 Eruzione fissa da farmaci Alopecia Scolorimento dei capelli Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto raro Dolore muscolare Patologie renali e urinarie Raro Urolitiasi Molto raro Ematuria Uremia Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto raro Infertilità maschile Disfunzione erettile Ginecomastia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto raro Edema Malessere generale Astenia Febbre8 Esami diagnostici Comune Aumento dell'ormone tireotropo 9
² Reazioni gravi di ipersensibilità, comprese reazioni cutanee associate a esfoliazione, febbre, linfadenopatia, artralgia e/o eosinofilia, compresa la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica, si verificano raramente (vedere Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo).
Vasculiti associate a risposte tissutali possono manifestarsi in diversi modi, compresi epatite, danno renale, colangite acuta, calcoli di xantina e, molto raramente, crisi convulsive.
Sono stati riportati casi molto rari di shock anafilattico.
Se si verificano tali reazioni, in qualsiasi momento nel corso del trattamento, sospendere immediatamente e in modo permanente la terapia con allopurinolo.
I corticosteroidi possono essere di aiuto nel rispondere alle reazioni di ipersensibilità cutanea.
Un disturbo da ipersensibilità multi-organo ritardata (nota come sindrome da ipersensibilità o DRESS) con febbre, rash, vasculite, linfoadenopatia, pseudo-linfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epatosplenomegalia, test di funzionalità epatica alterati e sindrome da scomparsa dei dotti biliari intraepatici (distruzione e scomparsa dei dotti biliari intraepatici) si manifesta in varie combinazioni.
Anche altri organi possono essere coinvolti (es.
fegato, polmoni, reni, pancreas, miocardio e colon).
Se tali reazioni si verificano in qualunque momento durante il trattamento, allopurinolo deve essere interrotto immediatamente e in modo permanente.
Quando si sono verificate reazioni da ipersensibilità generalizzate, in particolare ad esito fatale, erano solitamente presenti disturbi renali e/o epatici.
³ La linfadenopatia angioimmunoblastica è stata descritta molto raramente in seguito a biopsia di una linfadenopatia generalizzata.
Sembra che sia reversibile con la sospensione dell'allopurinolo.
4 Sono stati riportati casi di nausea e vomito nei primi studi clinici.
Per aumentare la tollerabilità a livello gastrointestinale, l'allopurinolo deve essere assunto dopo un pasto.
5 La disfunzione epatica è stata riportata senza prove evidenti di una maggiore ipersensibilità generalizzata.
6 Le reazioni cutanee sono le più comuni e possono verificarsi in qualsiasi momento nel corso del trattamento.
Possono essere pruriginose, maculopapulari, talvolta con formazione di scaglie, a volte purpuriche e raramente esfoliative, come la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN).
Qualora si verificassero tali reazioni, sospendere immediatamente la somministrazione di allopurinolo.
Il rischio più elevato per SJS e TEN, o altre reazioni di ipersensibilità gravi, è entro le prime settimane di trattamento.
I migliori risultati nella gestione di tali reazioni provengono dalla diagnosi precoce e dalla sospensione immediata del trattamento con qualsiasi farmaco sospetto.
È stato dimostrato che l'allele HLA-B*5801 è associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilità correlata all'allopurinolo e SJS/TEN.
Non è stato stabilito l'uso della genotipizzazione come strumento di screening per prendere decisioni sul trattamento con l'allopurinolo.
Una volta guarite le reazioni lievi, se si desidera, è possibile reintrodurre l'allopurinolo in piccole dosi (per es.
50 mg/die) aumentandole gradualmente.
Se l’eruzione cutanea si ripresenta, l'allopurinolo deve essere sospeso in modo permanente in quanto si potrebbero verificare reazioni di ipersensibilità più gravi (vedere paragrafo Disturbi del sistema immunitario).
Se SJS/TEN, o altre reazioni gravi di ipersensibilità non possono essere escluse, NON reintrodurre l'Allopurinolo a causa della possibilità di una reazione grave o addirittura fatale.
La diagnosi clinica di SJS/TEN resta la base per il processo decisionale.
Se tali reazioni si verificano in qualsiasi momento durante il trattamento, allopurinolo deve essere sospeso immediatamente e permanentemente.
7 Sono stati segnalati casi di angioedema con e senza segni e sintomi di una reazione di ipersensibilità più generalizzata.
8 Sono stati riportati casi di febbre con e senza segni e sintomi di una reazione di ipersensibilità più generalizzata verso l'allopurinolo (vedere Disturbi del sistema immunitario).
9 Il verificarsi dell'aumento dell'ormone tireotropo (TSH) negli studi rilevanti non ha segnalato un impatto sui livelli di T4 libero o ha determinato livelli di TSH indicativi di ipotiroidismo subclinico.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non vi sono evidenze sufficienti sulla sicurezza dell'allopurinolo in gravidanza.
Gli studi condotti sulla tossicità riproduttiva negli animali hanno prodotto risultati contrastanti (vedere paragrafo 5.3).
L'allopurinolo deve essere usato nel corso della gravidanza solo se non esistono alternative più sicure e qualora la malattia stessa comporti rischi per la madre o per il bambino.
Allattamento Allopurinolo ed il suo metabolita oxipurinolo sono escreti nel latte materno.
Sono state rilevate concentrazioni pari a 1,4 mg/litro di allopurinolo e 53,7 mg/litro di ossipurinolo nel latte materno di donne che assumevano allopurinolo in dosi di 300 mg/die.
Tuttavia, non vi sono dati disponibili riguardo agli effetti dell'allopurinolo o dei suoi metaboliti sul lattante.
Allopurinolo non è raccomandato durante l'allattamento con latte materno.
La decisione in merito alla sospensione dell'allattamento al seno o della sospensione/rinuncia alla terapia con allopurinolo deve tenere in considerazione i vantaggi dell'allattamento al seno per il bambino e i vantaggi della terapia per la donna. Conservazione
- Blister trasparente PVC/PVdC/Alluminio: Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Flacone in HDPE: Conservare nella confezione originale.
Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.