ALENDRONATO SAND 12CPR RIV70MG
25,20 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 19/01/2020
Alendronato Sandoz Gmbh è indicato per gli adulti nel trattamento dell’osteoporosi postmenopausale. Alendronato riduce il rischio di fratture vertebrali e dell’anca.
Ogni compressa rivestita con film contiene 70 mg di acido alendronico (come sodio triidrato) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Patologie dell’esofago e altri fattori che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi o acalasia.
• Impossibilità di stare in piedi o seduti con il busto eretto per almeno 30 minuti.
• Ipocalcemia Posologia
- Posologia: La dose raccomandata è una compressa da 70 mg una volta alla settimana.
Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi.
La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali di alendronato, in particolare dopo 5 o più anni d’uso.
I pazienti devono assumere integratori di calcio e di vitamina D, se la loro dieta non è adeguata (vedere paragrafo 4.4).Anziani: Negli studi clinici non è stata dimostrata alcuna differenza dovuta all’età nei profili di efficacia o di sicurezza di alendronato.
Nei pazienti anziani non è pertanto necessario alcun aggiustamento della dose.
Danno renale: Non è necessario aggiustare la dose nei pazienti con una clearance di creatinina maggiore di 35 ml/min.
L’alendronato non è raccomandato in pazienti con insufficienza renale quando la clearance di creatinina è minore di 35 ml/min, in quanto non vi sono esperienze in proposito.
Compromissione epatica: Non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Popolazione pediatrica: L’alendronato di sodio non è raccomandato per l’uso nei bambini e adolescenti sotto 18 anni poiché i dati sulla sicurezza e l’efficacia in condizioni associate all’osteoporosi pediatrica non sono sufficienti (vedere anche il paragrafo 5.1).
Non è stato studiato Alendronato Sandoz GmbH nel trattamento dell’osteoporosi indotta dai glucocorticoidi.
Modo di somministrazione: Per uso orale.
Per ottenere un adeguato assorbimento di alendronato: Alendronato Sandoz Gmbh deve essere assunto a stomaco vuoto al mattino, subito dopo essersi alzati, solo con acqua di rubinetto, almeno 30 minuti prima di qualsiasi alimento, bevanda o eventuale altro farmaco.
È probabile che altre bevande (inclusa l’acqua minerale), alimenti e alcuni farmaci riducano l’assorbimento di alendronato (vedere paragrafo 4.5).
Per agevolare l’assunzione e ridurre quindi il rischio di irritazione/effetti indesiderati localmente e nell’esofago (vedere paragrafo 4.4): • Alendronato Sandoz Gmbh deve essere deglutito solo dopo essersi alzati dal letto per iniziare la giornata, con un bicchiere pieno d’acqua (non meno di 200 ml).
• La compressa di Alendronato Sandoz Gmbh deve essere inghiottita intera e non deve essere masticata, succhiata o sciolta in bocca, a causa del rischio potenziale che si verifichino ulcerazioni orofaringee.
• Il paziente non deve distendersi fino a quando non ha consumato il primo pasto della giornata, il che deve avvenire almeno 30 minuti dopo l’assunzione della compressa.
• Il paziente non deve distendersi per almeno 30 minuti dopo aver assunto Alendronato Sandoz Gmbh.
• Alendronato Sandoz Gmbh non deve essere assunto al momento di coricarsi o prima di alzarsi dal letto all’inizio della giornata. Avvertenze e precauzioni
- Reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale superiore: L’alendronato può causare irritazione locale della mucosa del tratto gastrointestinale superiore.
A causa del potenziale peggioramento della patologia di base, si deve agire con cautela nel somministrare alendronato a pazienti con patologie attive a livello del tratto gastrointestinale superiore, quali disfagia, patologie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere o con anamnesi recente (entro l’anno precedente) di gravi patologie gastrointestinali, quali ulcera gastrica o sanguinamento gastrointestinale attivo o interventi di chirurgia del tubo gastrointestinale superiore, esclusa la piloroplastica (vedere paragrafo 4.3).
In pazienti con accertato esofago di Barrett i medici devono valutare i benefici e i rischi potenziali di alendronato nei singoli pazienti.
In pazienti in trattamento con alendronato sono stati segnalati effetti indesiderati a carico dell’esofago (alcuni gravi e con necessità di ospedalizzazione), quali esofagite, ulcere esofagee ed erosioni esofagee, raramente seguite da stenosi esofagee.
Il medico deve pertanto fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea.
I pazienti devono essere avvertiti di interrompere l’alendronato e di chiedere assistenza medica nel caso si verifichino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, odinofagia, dolore retrosternale e insorgenza o peggioramento della pirosi.
Il rischio di reazioni avverse gravi a livello esofageo sembra essere maggiore nei pazienti che non assumono l’alendronato in maniera appropriata e/o che continuano ad assumere alendronato dopo lo sviluppo di sintomi imputabili a irritazione esofagea.
È molto importante che il paziente conosca e comprenda bene le modalità di assunzione del farmaco (vedere paragrafo 4.2).
Il paziente deve essere informato che, se non vengono seguite queste istruzioni, può aumentare il rischio di problemi esofagei.
Sebbene in approfonditi studi clinici con l’alendronato non sia stato osservato un aumento del rischio, dopo l’entrata in commercio del farmaco sono stati segnalati rari casi di ulcere gastriche e duodenali, alcuni dei quali gravi e associati a complicanze.
Osteonecrosi della mandibola/mascella: Nei pazienti oncologici in trattamento con regimi comprendenti bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa è stata riportata osteonecrosi della mandibola, generalmente associata a estrazione dentale e/o a infezione locale (inclusa osteomielite).
Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi.
È stata anche segnalata osteonecrosi della mandibola in pazienti con osteoporosi in trattamento con bifosfonati orali.
Quando si valuta il rischio dell’individuo di sviluppare l’osteonecrosi della mandibola devono essere valutati i seguenti fattori di rischio: • potenza del bifosfonato (massima per l’acido zoledronico), via di somministrazione (vedere sopra) e dose cumulativa; • cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, inibitori dell’angiogenesi, fumo; • un’anamnesi di malattia odontoiatrica, scarsa igiene orale, malattia periodontale, procedure odontoiatriche invasive e protesi dentarie con scarsa aderenza.
Prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati orali in pazienti in condizioni di salute dentale scadente deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive.
Durante il trattamento questi pazienti devono se possibile evitare procedure odontoiatriche invasive.
Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mandibola durante la terapia con bifosfonati, la chirurgia odontoiatrica può esacerbare la condizione.
Per quanto riguarda i pazienti che necessitano di procedure odontoiatriche, non ci sono dati disponibili che suggeriscano che l’interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola.
La gestione clinica di ciascun paziente deve essere programmata dal medico, basandosi sulla valutazione individuale del rapporto rischi/benefici.
Durante il trattamento con i bifosfonati, tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi a periodici controlli odontoiatrici, e a segnalare qualsiasi tipo di sintomo orale quale mobilità dentale, dolore, o gonfiore.
Osteonecrosi del canale uditivo esterno: È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie a lungo termine.
Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma.
L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio.
Dolore muscoloscheletrico: Nei pazienti trattati con bifosfonati sono stati segnalati dolori ossei, articolari e/o muscolari.
Nella esperienza post-marketing questi sintomi sono stati raramente gravi e/o hanno causato disabilità (vedere paragrafo 4.8).
I tempi di insorgenza dei sintomi sono risultati variabili da un giorno a diversi mesi dall’inizio del trattamento.
Nella maggior parte dei pazienti l’interruzione del trattamento ha dato luogo a un sollievo dai sintomi.
In seguito a una nuova somministrazione dello stesso medicinale o di un altro bifosfonato, un sottogruppo di pazienti è andato incontro a una recidiva dei sintomi.
Fratture atipiche del femore: Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi.
Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea.
Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa.
Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale.
È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture.
Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.
Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore.
Reazioni cutanee: Durante l’esperienza post-marketing ci sono state rare segnalazioni di reazioni cutanee gravi incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.
Dimenticanza della dose: I pazienti devono essere istruiti affinché, in caso di mancata assunzione della dose settimanale di Alendronato Sandoz Gmbh, prendano la compressa il mattino successivo al giorno in cui se ne sono ricordati.
Non devono prendere due compresse lo stesso giorno: devono piuttosto ricominciare ad assumere una compressa una volta a settimana, nel giorno prescelto, come stabilito in precedenza.
Danno renale: L’uso di Alendronato nei pazienti con danno renale, quando la clearance della creatinina è minore di 35 ml/min, non è raccomandato (vedere paragrafo 4.2).
Metabolismo minerale e dell’osso: Si devono considerare con attenzione le cause di osteoporosi diverse dalla carenza di estrogeni e dall’età.
Prima di iniziare la terapia con Alendronato Sandoz Gmbh deve essere corretta un’eventuale ipocalcemia (vedere paragrafo 4.3).
Anche altri disturbi del metabolismo minerale (come carenza di vitamina D e ipoparatiroidismo) devono essere trattati adeguatamente prima di iniziare la terapia con alendronato.
Nel caso di pazienti affetti da queste condizioni cliniche, in corso di trattamento con alendronato deve essere effettuato il monitoraggio dei livelli di calcio sierico e dei sintomi di ipocalcemia.
A causa dell’effetto positivo dell’alendronato sull’incremento della mineralizzazione ossea, potrebbero verificarsi diminuzioni dei livelli sierici di calcio e fosfati soprattutto in pazienti che stanno assumendo glucocorticoidi nei quali l’assorbimento del calcio può essere ridotto.
Tali diminuzioni sono in genere limitate e asintomatiche.
Sono stati tuttavia riportati rari casi di ipocalcemia sintomatica, occasionalmente gravi e spesso a carico di pazienti con condizioni predisponenti (per esempio ipoparatiroidismo, deficit di vitamina D e malassorbimento di calcio).
Pertanto è particolarmente importante assicurarsi che i pazienti che assumono glucocorticoidi beneficino di un adeguato apporto di calcio e di vitamina D.
Alendronato Sandoz GmbH contiene sodio: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- È probabile che, se vengono assunti contemporaneamente, cibi e bevande (inclusa l’acqua minerale), integratori di calcio, antiacidi e alcuni medicinali per somministrazione orale interferiscano con l’assorbimento di alendronato.
Di conseguenza, i pazienti devono lasciare trascorrere almeno 30 minuti dall’assunzione di alendronato prima dell’assunzione orale di qualsiasi altro farmaco (vedere paragrafo 4.2).
Non si prevedono altre interazioni farmacologiche clinicamente rilevanti.
Negli studi clinici, ad alcuni pazienti sono stati somministrati estrogeni (per via intravaginale, transdermica od orale) in corso di trattamento con alendronato.
Non sono state identificati effetti indesiderati imputabili al trattamento combinato.
Poiché l'uso di FANS è associato con irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante il trattamento concomitante con alendronato.
Sebbene non siano stati condotti studi specifici di interazione, negli studi clinici l’alendronato è stato usato con una vasta gamma di medicinali comunemente prescritti senza che si manifestasse alcuna prova di interazioni clinicamente sfavorevoli. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza: Nel corso di uno studio di un anno sulle donne in postmenopausa con osteoporosi, i profili generali di sicurezza per alendronato una compressa alla settimana (n=519) e alendronato 10 mg una volta al giorno (n=370) sono stati analoghi.
Nel corso di due studi di tre anni con disegno pressoché identico su donne in postmenopausa (alendronato 10 mg: n=196; placebo: n=397), i profili generali di sicurezza per alendronato 10 mg al giorno e placebo sono stati analoghi.
Gli effetti indesiderati segnalati dagli investigatori come possibilmente, probabilmente o sicuramente associati al farmaco sono elencati di seguito se si sono manifestati in ≥1% di uno qualsiasi dei gruppi di trattamento nel corso dello studio di un anno o in ≥1% dei pazienti che erano stati trattati con alendronato 10 mg al giorno e con un’incidenza superiore nei pazienti che erano stati trattati con placebo nel corso degli studi di tre anni.
Nel corso delle prove cliniche e/o del periodo post-marketing sono stati riportati anche i seguenti effetti indesiderati.Studio di un anno Studi di tre anni Alendronato una compressa alla settimana Alendronato 10 mg al giorno Alendronato 10 mg al giorno Placebo (n=519) (n=370) (n=196) (n=397) % % % % Gastrointestinali Dolore addominale 3,7 3,0 6,6 4,8 Dispepsia 2,7 2,2 3,6 3,5 Rigurgito acido 1,9 2,4 2,0 4,3 Nausea 1,9 2,4 3,6 4,0 Distensione addominale 1,0 1,4 1,0 0,8 Stipsi 0,8 1,6 3,1 1,8 Diarrea 0,6 0,5 3,1 1,8 Disfagia 0,4 0,5 1,0 0,0 Flatulenza 0,4 1,6 2,6 0,5 Gastrite 0,2 1,1 0,5 1,3 Ulcera gastrica 0,0 1,1 0,0 0,0 Ulcera esofagea 0,0 0,0 1,5 0,0 Muscoloscheletrici Dolori muscoloscheletrici (ossa, muscoli o articolazioni) 2,9 3,2 4,1 2,5 Crampi muscolari 0,2 1,1 0,0 1,0 Neurologici Cefalea 0,4 0,3 2,6 1,5
Le frequenze sono definite come: Molto comuni: (≥1/10); Comuni: (da ≥1/100 a <1/10); Non comuni: (da ≥1/1000 a <1/100); Rari: (da ≥1/10.000 a <1/1000); Molto rari: (<1/10.000).
Disturbi del sistema immunitario.
Rari: reazioni di ipersensibilità, inclusi angioedema e orticaria.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Rari: ipocalcemia sintomatica, spesso in associazione con condizioni predisponenti§.
Patologie del sistema nervoso.
Comuni: cefalea, capogiri†; Non comuni: disgeusia†.
Patologie dell’occhio.
Non comuni: infiammazione dell’occhio (uveite, sclerite, episclerite).
Patologie dell’orecchio e del labirinto. Comuni: vertigini†; Molto raro: Osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati).
Patologie gastrointestinali.
Comuni: dolore addominale, dispepsia, stipsi, diarrea, flatulenza, ulcere esofagee*, disfagia*, distensione addominale, rigurgito acido; Non comuni: nausea, vomito, gastrite, esofagite*, erosioni esofagee*, melena†; Rari: stenosi esofagea*, ulcerazione orofaringea*, SUP (Sanguinamento, Ulcere, Perforazione) del tratto gastrointestinale superiore§.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Comuni: alopecia†, prurito†; Non comuni: eruzione cutanea, eritema; Rari: eruzione cutanea con fotosensibilità, reazioni cutanee gravi incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica‡.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.
Molto comuni: dolore muscoloscheletrico (ossa, muscoli o articolazioni) che in alcuni casi è grave† §; Comuni: gonfiore delle articolazioni†; Rari: osteonecrosi della mandibola‡§, fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati) ⊥.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Comuni: astenia†, edema periferico†; Non comuni: sintomi transitori come da risposta della fase acuta (mialgia, malessere e raramente febbre), tipicamente associati all’inizio del trattamento†.
§ Vedere paragrafo 4.4.
† La frequenza negli studi clinici è stata simile sia nel gruppo trattato con medicinale che in quello trattato con placebo.
* Vedere paragrafi 4.2 e 4.4.
‡ Questa reazione avversa è stata identificata tramite il monitoraggio post-marketing.
La frequenza raro è stata stimata in base a studi clinici rilevanti.
⊥ Riportate durante l’esperienza post-marketing.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: I dati relativi all’uso di alendronato in gravidanza sono assenti o limitati.
Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva.
L’alendronato somministrato durante la gravidanza nei ratti ha causato distocia associata a ipocalcemia (vedere paragrafo 5.3).
L’alendronato non deve essere somministrato durante la gravidanza.
Allattamento: Non è noto se alendronato/ i metaboliti vengano escreti nel latte umano.
Non può essere escluso un rischio nei neonati/lattanti.
L’alendronato non deve essere usato dalle donne che stanno allattando al seno.
Fertilità: I bifosfonati sono incorporati nella matrice ossea, dalla quale sono rilasciati gradualmente nel corso di anni.
La quantità di bifosfonato incorporato nell’osso di un adulto, e di conseguenza, la quantità disponibile per il rilascio nella circolazione sistemica, è direttamente correlata alla dose e alla durata dell'uso di bifosfonati (vedere paragrafo 5.2).
Non ci sono dati sul rischio fetale nell'uomo.
Tuttavia, vi è un rischio teorico di danno fetale, principalmente scheletrico, se una donna rimane incinta dopo aver completato un ciclo di terapia con i bifosfonati.
Non è stato studiato l'impatto di variabili quali il tempo tra l’interruzione della terapia con bifosfonati ed il concepimento, il tipo di bifosfonato usato, e la via di somministrazione (per via endovenosa rispetto orale) sul rischio fetale. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.