ACECLOFENAC ACC 40CPR RIV100MG

5,64 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ACECLOFENAC
  • ATC: M01AB16
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 15/02/2014

Aceclofenac Accord compresse rivestite con film sono indicate per il trattamento sintomatico del dolore e dell’infiammazione nell’osteoartrite, nell’artrite reumatoide e nella spondilite anchilosante.
Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di aceclofenac. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità all'aceclofenac o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
Aceclofenac non deve essere somministrato a pazienti con anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlata a precedente terapia con FANS, ulcera peptica/sanguinamento gastrointestinale attivo o ricorrente (due o più episodi distinti di accertata ulcerazione o sanguinamento).
Inoltre, non deve essere somministrato a pazienti con emorragie attive o disturbi emorragici.
Questo medicinale non deve essere somministrato a pazienti con grave insufficienza epatica e insufficienza renale.
L’aceclofenac non deve essere somministrato nei pazienti con una stabilita insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-IV), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare.
Aceclofenac non deve essere prescritto durante il terzo trimestre di gravidanza.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'aceclofenac non deve essere somministrato se non in caso di stretta necessità.
In questo caso, la dose e la durata del trattamento devono essere ridotte il più possibile (vedere paragrafo 4.6).
Aceclofenac non deve essere prescritto durante il periodo dell’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Aceclofenac non deve essere somministrato a pazienti nei quali l'acido acetilsalicilico o i farmaci antinfiammatori non steroidei scatenano attacchi di asma, rinite acuta o orticaria, o a pazienti con ipersensibilità a questi farmaci.

Posologia

Posologia: Adulti La dose raccomandata è 200 mg al giorno, assunta in due dosi separate da 100 mg, una compressa al mattino e una compressa alla sera.
Popolazione pediatrica Non sono disponibili dati clinici sull’uso di aceclofenac nei bambini e pertanto il suo uso nei bambini di età inferiore ai 18 anni non è raccomandato.
Anziani Gli anziani, che con più probabilità presentano compromessa funzionalità renale, cardiovascolare o epatica e che ricevono contemporaneamente altre terapie farmacologiche, presentano un rischio maggiore di sviluppare gravi reazioni avverse.
Se l’uso di un antinfiammatorio non steroideo (FANS) è considerato necessario, si deve utilizzare la dose più bassa per la durata minima di trattamento.
Durante la terapia con FANS il paziente deve essere monitorato regolarmente per l’emorragia gastrointestinale.
Nei pazienti anziani il profilo farmacocinetico di aceclofenac non risulta modificato, pertanto non si ritiene necessario modificare la dose o la frequenza della somministrazione.
Compromissione renale Non sono emerse evidenze cliniche tali da indurre una riduzione della dose di aceclofenac in pazienti con lieve danno renale, ma come con altri FANS, il farmaco deve essere somministrato con cautela (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica Sono emerse evidenze cliniche tali da indurre una riduzione della dose di questo medicinale nei pazienti con compromissione epatica.
Pertanto si raccomanda l’utilizzo di una dose giornaliera iniziale pari a 100 mg.
Le reazioni avverse possono essere ridotte al minimo utilizzando la dose efficace più bassa per la durata più breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione Uso orale.
La compressa deve essere deglutita intera con una quantità sufficiente di liquido.
Le compresse non devono essere frantumate o masticate.
Da assumere preferibilmente durante o dopo i pasti.
Quando aceclofenac è stato somministrato a volontari sani a digiuno e alimentati, è stata influenzata solo la velocità e non l’entità dell’assorbimento di aceclofenac.

Avvertenze e precauzioni

È possibile ridurre gli eventi avversicon l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi.
L’uso concomitante di aceclofenac con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi-2 (Coxib), deve essere evitato.
Rischi gastrointestinali: Il monitoraggio è necessario nei pazienti con le seguenti condizioni, poiché potrebbero aggravarsi (vedere paragrafo 4.8): • I sintomi indicativi di disturbi gastrointestinali colpiscono il tratto digestivo superiore o inferiore; • Anamnesi suggestiva di ulcera gastrointestinale, sanguinamento o perforazione; •Colite ulcerosa; •Morbo di Crohn; • Anomalie ematologiche.
Sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: Durante il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compreso aceclofenac, sono stati segnalati sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione (che possono essere fatali), con tutti i FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza precedenti sintomi di allarme o una storia precedente di gravi eventi gastrointestinali.
Il rischio di emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è maggiore con l’aumento delle dosi di FANS, nei pazienti con anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da sanguinamento o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la dose più bassa possibile.
Per questi pazienti, e anche per i pazienti che necessitano di una concomitante dose di aspirina a basso dosaggio o di altri farmaci che potrebbero aumentare il rischio gastrointestinale, deve essere presa in considerazione la terapia di associazione con agenti protettivi (ad esempio misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere di seguito e paragrafo 4.5).
I pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono essere avvisati di segnalare immediatamente qualsiasi sintomo addominale insolito (in particolare sanguinamento gastrointestinale) al proprio medico durante il trattamento e in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Si deve prestare cautela nei pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale, come corticosteroidi sistemici, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antipiastrinici come l’aspirina (vedere paragrafo 4.5).
Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti in trattamento con aceclofenac, il trattamento deve essere sospeso immediatamente.
Rischi cardiovascolari e cerebrovascolari: Sono necessari un monitoraggio e una consulenza adeguati per i pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione alla terapia con FANS sono stati segnalati ritenzione di liquidi ed edema.
I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia (NYHAI) e i pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari (ad esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con aceclofenac solo dopo attenta valutazione.
Poiché i rischi cardiovascolari dell’aceclofenac possono aumentare con la dose e la durata del trattamento, si deve utilizzare la durata più breve possibile e la dose giornaliera efficace più bassa.
La necessità del paziente di sollievo sintomatico e di risposta alla terapia deve essere rivalutata periodicamente.
Aceclofenac deve essere somministrato con cautela e sotto stretta sorveglianza medica anche a pazienti con anamnesi di sanguinamento cerebrovascolare.
Rischio di reazioni cutanee gravi: Reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, comprendenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state segnalate molto raramente (meno di 1 caso su 10.000 pazienti) in associazione all'uso di FANS (vedere paragrafo 4.8)..
I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni nelle prime fasi della terapia, poiché nella maggior parte dei casi la reazione si manifesta entro il primo mese di trattamento.
Aceclofenac deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Eccezionalmente la varicella può provocare gravi complicanze infettive della pelle e dei tessuti molli.
Ad oggi non è possibile escludere il ruolo dei FANS nel peggioramento di queste infezioni.
Pertanto, è consigliabile evitare l'uso di Aceclofenac in caso di varicella.
Rischio di reazioni allergiche: Come con altri FANS, le reazioni allergiche, comprese le reazioni anafilattiche/anafilattoidi, possono verificarsi anche senza una precedente esposizione al farmaco (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti Anziani: Gli anziani hanno un aumento della frequenza delle reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).
Pazienti con compromissione renale: La somministrazione di un FANS può causare una riduzione dose-dipendente della formazione delle prostaglandine e aggravare l’insufficienza renale.
I pazienti con il rischio maggiore di questa reazione sono quelli con funzionalità renale compromessa, funzione cardiaca compromessa, disfunzione epatica, quelli che assumono diuretici o che devono riprendersi da un intervento chirurgico importante e gli anziani.
L'importanza delle prostaglandine nel mantenimento del flusso sanguigno renale deve essere presa in considerazione in questi pazienti.
I pazienti con lieve o moderata compromissione renale devono essere tenuti sotto controllo, poiché l'uso di FANS può determinare un peggioramento della funzionalità renale.
Deve essere utilizzata la più bassa dose efficace e la funzione renale deve essere regolarmente monitorata.
Gli effetti sulla funzionalità renale sono generalmente reversibili con la sospensione di aceclofenac.
Pazienti con compromissione epatica: I pazienti con compromissione epatica lieve o moderata devono essere sottoposti a un adeguato monitoraggio dei parametri di laboratorio della funzionalità epatica e iniziare il trattamento con 100 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.2).
Se i test di funzionalità epatica anormali persistono o peggiorano si sviluppano segni clinici o sintomi coerenti con la malattia del fegato o si verificano altre manifestazioni (eosinofilia, eruzione cutanea), la somministrazione delle compresse di Aceclofenac devono essere interrotte.
L’epatite può manifestarsi senza sintomi prodromici (vedere paragrafo 4.8), pertanto si raccomanda di stabilire controlli trimestrali della funzionalità epatica nei trattamenti a lungo termine.
L’uso di Aceclofenac nei pazienti con porfiria epatica può scatenare un attacco.
Rischi Ematologici: Aceclofenac può inibire in maniera reversibile l’aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5).
Patologie respiratorie: È necessaria cautela se somministrato a pazienti affetti da, o con una storia pregressa di asma bronchiale, poiché è stato segnalato che i FANS scatenano broncospasmo in tali pazienti.
Altre avvertenze: È necessario prestare cautela quando aceclofenac viene somministrato in concomitanza con i seguenti farmaci: litio, digossina, anticoagulanti, antidiabetici orali, altri farmaci antinfiammatori, poiché la frequenza delle reazioni avverse potrebbe aumentare o potrebbe essere necessario aggiustare la dose di aceclofenac o di questi farmaci.
Trattamento a lungo termine Come misura preventiva, tutti i pazienti che assumono FANS devono essere monitorati, ad es.
con controlli renali, funzionalità epatica (può verificarsi l’aumento degli enzimi epatici) e conte ematiche.
Sodio: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Altri analgesici, inclusi gli inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi-2: Evitare l’uso concomitante di due o più FANS (aspirina inclusa), perché questo può aumentare il rischio di effetti avversi, incluso sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Anti-ipertensivi: I FANS possono ridurre l'effetto degli anti-ipertensivi.
Il rischio di insufficienza renale acuta, che è solitamente reversibile, può essere aumentato in alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad esempio pazienti disidratati o pazienti anziani) quando gli ACE-inibitori o gli antagonisti recettoriali dell'angiotensina II sono combinati con i FANS.
Pertanto, l'associazione deve essere somministrata con cautela, soprattutto negli anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve considerare il monitoraggio della funzionalità renale all'inizio della terapia concomitante e periodicamente.
Diuretici:Aceclofenac come altri FANS, può inibire l’attività dei diuretici..
I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS.
Sebbene non si sia osservata alcuna influenza sul controllo della pressione sanguigna quando sono somministrati contemporaneamente a bendrofluazide, non si possono escludere interazioni con altri diuretici.
Nel caso di somministrazione concomitante con diuretici risparmiatori del potassio, si deve monitorare il potassio sierico.
Glicosidi cardiaci, come la digossina: I FANS possono esacerbare l’insufficienza cardiaca, ridurre la velocità di filtrazione glomerulare e inibiscono la clearance renale dei glicosidi, con conseguente aumento dei livelli plasmatici di glicosidi.
La combinazione deve essere evitata a meno che non sia possibile eseguire un monitoraggio frequente dei livelli di glicosidi (vedere paragrafo 4.4).
Litio: Diversi FANS inibiscono la clearance renale del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni sieriche del litio.
L'associazione deve essere evitata a meno che non si possa effettuare un frequente monitoraggio dei livelli di litio (vedere paragrafo 4.4).
Metotrexato: Si deve tenere conto della possibile interazione tra FANS e metotrexato anche quando si utilizzano basse dosi di metotrexato, soprattutto nei pazienti con funzionalità renale ridotta.
Quando si deve utilizzare la terapia combinata, la funzionalità renale deve essere monitorata.
È necessario esercitare cautela sia per i FANS che per metotrexato se si somministrano in concomitanza nell’arco delle 24 ore, perché i FANS possono aumentare i livelli plasmatici di metotrexato, con conseguente incremento della tossicità.
Mifepristone: I FANS non devono essere utilizzati per 8-12 giorni dopo l’assunzione di mifepristone, perché i FANS possono ridurre l’efficacia del mifepristone.
Corticosteroidi: Aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti: Come altri FANS, l’aceclofenac può potenziare gli effetti degli anticoagulanti di tipo dicumarinico (come il warfarin) dovuti ad una possibile azione di inibizione dell'aggregazione piastrinica.
I pazienti sottoposti a terapia combinata di anticoagulanti e Aceclofenac compresse devono essere effettuato strettamente monitorati.
Antibiotici chinolonici: I dati sugli animali indicano che i FANS aumentano il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici.
I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio maggiore di sviluppo di convulsioni.
Medicinali antiaggreganti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): Aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Ciclosporina, Tacrolimus: Si ritiene che la somministrazione di FANS insieme a ciclosporina o tacrolimus aumenti il rischio di nefrotossicità a causa della ridotta sintesi di prostaciclina nel rene.
Durante la terapia in associazione è importante, quindi, monitorare attentamente la funzionalità renale.
Zidovudina: quando i FANS sono somministrati con zidovudina, aumenta il rischio di tossicità ematica.
Ci sono indicazioni di aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in soggetti con emofilia HIV(+) in trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene.
Medicinali antidiabetici: Studi clinici hanno dimostrato che diclofenac può essere somministrato con medicinali antidiabetici orali influenzando il loro effetto clinico.
Sono stati tuttavia riferiti casi isolati di effetti ipoglicemizzanti e iperglicemizzanti.
Per questo motivo è necessario considerare la titolazione del dosaggio degli ipoglicemizzanti somministrati con Aceclofenac compresse (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Gastrointestinali: Gli eventi avversi più comunemente segnalati sono di natura gastrointestinale.
Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4).
Dopo la somministrazione, sono stati riportati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4).
Meno frequentemente sono state osservate gastriti.
Molto raramente è stata segnalata pancreatite.
Ipersensibilità: In seguito al trattamento con FANS sono state segnalate reazioni di ipersensibilità.
Queste possono comprendere (a) reazioni allergiche non specifiche e anafilassi (b) reattività delle vie respiratorie, includente asma, broncospasmo o dispnea, o (c) disturbi cutanei vari, inclusi rash di vari tipi, prurito, orticaria, porpora, angioedema e, più raramente, dermatite esfoliativa e bollosa (inclusa necrolisi epidermica ed eritema multiforme).
Cardiovascolari e cerebrovascolari Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati riportati in associazione al trattamento con FANS.
Aceclofenac è sia strutturalmente correlato che metabolizzato al diclofenac per il quale una maggiore quantità di studi clinici e dati epidemiologici indica costantemente un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi generali (ad esempio infarto miocardico o ictus, in particolare ad alte dosi o in trattamento prolungato).
I dati epidemiologici hanno anche riscontrato un aumento del rischio di sindrome coronarica acuta e infarto del miocardio associato all'uso di aceclofenac (vedere paragrafi 4.3 e 4.4 per Controindicazioni e Avvertenze speciali e precauzioni speciali per l'uso).
Eccezionalmente, in associazione al trattamento con FANS è stata segnalata la comparsa di gravi complicazioni di infezioni cutanee e dei tessuti molli durante la varicella.
Altre reazioni avverse riferite meno comunemente comprendono: Renali: nefrite interstiziale.
Neurologici e sensi speciali: neurite ottica,, casi riferiti di meningite asettica (particolarmente in pazienti con preesistenti disturbi autoimmunitari, come lupus eritematoso sistemico, malattie del tessuto connettivo misto), con sintomi quali torcicollo, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento (vedere paragrafo 4.4), confusione, allucinazioni, malessere, e sonnolenza.
Ematologici: agranulocitosi, anemia aplastica.
Dermatologici: Reazioni bollose, includenti sindrome di Steven-Johnson e necrolisi epidermica tossica (molto raramente).
Fotosensibilità.
Se si verificano reazioni avverse gravi, le compresse di Aceclofenac devono essere sospese.
Di seguito è riportata una tabella delle reazioni avverse segnalate durante gli studi clinici e dopo l'autorizzazione, raggruppate per classificazione per sistemi e organi e frequenze stimate.
Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
MedDRA Comune1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1.000 Molto raro/ <1/10.000
Patologie del sistema emolinfopoietico   Anemia Insufficienza midollare, Granulocitopenia, Trombocitopenia, Anemia emolitica
Disturbi del sistema immunitario   Reazione anafilattica (incluso shock), Ipersensibilità 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione    Iperkaliemia
Disturbi psichiatrici    Depressione, Sogni anomali, Insonnia
Patologie del sistema nervoso Capogiri   Parestesia, Tremore, Sonnolenza, Cefalea, Disgeusia (alterazione del senso del gusto)
Patologie dell’occhio   Disturbi visivi 
Patologie dell’orecchio e del labirinto    Vertigini, Tinnito
Patologie cardiache   Insufficienza cardiaca Palpitazioni
Patologie vascolari   Ipertensione Rossore, Vampate di calore, Edema periferico, Vasculite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Dispnea Broncospasmo, Stridore
Patologie gastrointestinali Dispepsia, Dolore addominale, Nausea, Diarrea Flatulenza, Gastrite, Costipazione, Vomito, Ulcerazione della bocca Melena, Emorragia gastrointestinale, Ulcerazione gastrointestinale Stomatite, Perforazione intestinale, Esacerbazione del morbo di Crohn e colite ulcerosa, Ematemesi, Pancreatite
Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici   Danno epatico (inclusa epatite), Sangue alcalino, Fosfatasi aumentata
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Prurito, Eruzione cutanea, Dermatite, Orticaria Edema al viso, Angioedema Porpora, Grave reazione mucocutanea della pelle (inclusa la sindrome di Stevens Johnson e Necrolisi Epidermica Tossica)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo    Spasmi muscolari
Patologie renali e urinarie    Insufficienza renale, Sindrome nefrotica
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione    Edema, Affaticamento
Esami diagnostici  Aumento dell’urea nel sangue, Aumento della creatinina nel sangue  Aumento di peso
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: Non ci sono informazioni sull'uso di aceclofenac durante la gravidanza.
1) Primo e secondo trimestre di gravidanza L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
I dati provenienti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache o gastroschisi dopo l'uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari era aumentato da meno dell'1% fino a circa 1,5%.
Si pensa che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e della mortalità embrio-fetale.
Inoltre, in animali a cui è stato dato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi è stato riportato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, tra cui quelle cardiovascolari.
Dalla 20esima settimana di gravidanza in poi, l'uso di Ketorolac può causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale.
Ciò può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento e di solito è reversibile con l'interruzione.
Inoltre, dopo il trattamento nel secondo trimestre ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso, la maggior parte delle quali si è risolta dopo l'interruzione del trattamento.
Perciò Aceclofenac non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non strettamente necessario.
Se aceclofenac è utilizzato da donne che cercano di concepire, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere la più bassa e la durata del trattamento più breve possibile.
In seguito all’assunzione di Aceclofenac per diversi giorni dalla settimana gestazionale 20 in poi, dovrebbe essere considerato il monitoraggio prenatale per oligoidramnios e costrizione del dotto arterioso.
L’assunzione di Aceclofenac deve essere interrotta se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.
2) Terzo trimestre di gravidanza Nel corso del terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - Tossicità cardiopolmonare (costrizione/prematura/chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), - disfunzione renale (vedere sopra), che può progredire verso insufficienza renale con oligo-idroaminosi; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - Possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto anti-aggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse, - Inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, aceclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3 e 5.3).
Allattamento: Aceclofenac non dovrebbe essere somministrato durante l’allattamento.Non ci sono informazioni disponibili sulla secrezione nel latte materno, comunque non è stato rilevato alcun trasferimento significativo di aceclofenac radiomarcato (C14) nel latte dei ratti in allattamento.
L’uso di Aceclofenac deve essere pertanto evitato in gravidanza e durante l’allattamento, a meno che i benefici potenziali per la madre superino i possibili rischi per il feto.
Fertilità: L’uso di Aceclofenac compresse può ridurre la fertilità femminile e non è raccomandato in donne che stanno provando a concepire.
In donne che hanno difficoltà a concepire o che si stanno sottoponendo ad indagini per l’infertilità, deve essere presa in considerazione la sospensione di Aceclofenac compresse.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore ai 25°C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.