Quando l’ospedale è più pericoloso dell’autostrada
Muoiono più persone per le infezioni ospedaliere che per gli incidenti stradali. Ecco a che cosa fare attenzione quando si viene ricoverati
Fino a 700 mila casi ogni anno. Tante sono le persone che in Italia si ammalano in ospedale, o meglio contraggono un’infezione mentre sono ricoverate, o si stanno sottoponendo a una visita o esame ospedaliero. Di queste ben 10 mila perdono la vita, più di quelle che muoiono in seguito a un incidente stradale.
In Italia il problema è in aumento
Secondo il “Progetto Icarete”, un’iniziativa della Regione Friuli Venezia Giulia, le infezioni ospedaliere continuano a crescere in tutti gli Stati europei, con un incremento medio annuo del 5%. Solo nel nostro Paese ogni anno si ammalano per colpa di batteri contratti in corsia dai 450 mila ai 700 mila italiani, un dato tra i peggiori in Europa.
Perché così tante malattie prese in corsia
Colpa delle carenze igieniche o dello scarso rispetto delle basilari norme di pulizia, come lavarsi le mani tra un paziente e l’altro, ma anche dei batteri che stanno diventando sempre più resistenti ai tradizionali antibiotici, i farmaci che un tempo li uccidevano senza problemi.
Come evitare questa strage
La soluzione sta nella prevenzione costante e nell’applicare in maniera scrupolosa i protocolli igienici stabiliti dall’Oms (l’Organizzazione mondiale della Sanità), che chi lavora nel campo sanitario conosce perfettamente, ma spesso ignora, o trascura per fretta, o perché sottovaluta il rischio per i pazienti, ma anche per se stesso.
Servono anche nuovi farmaci
Circa l’8% dei malati ricoverati in Europa occidentale ha contratto un batterio in ospedale, che spesso ha dato luogo a una polmonite o a una sepsi (grave infezione del sangue). Per prevenire queste complicazioni, che possono diventare letali, servono anche nuovi farmaci, in grado di eliminare quelli che ormai sono diventati dei super batteri.
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