Neopresbiopia: soluzioni personalizzate per disturbi sempre più precoci
Emmetrope o ametrope? Il problema è sempre uno, la presbiopia, che ti impedisce di mettere a fuoco da vicino. La soluzione sono lenti personalizzate per ogni esigenza, che strizzano l’occhio all’high tech
È uno dei disturbi visivi più diffusi con l’avanzare dell’età. Anche se negli ultimi anni la presbiopia – la difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti da vicino – sta crescendo anche nella fascia di età dei “baby over”, tra i 40 e i 50 anni, persone molto attive con una vita carica di impegni su ogni fronte, anche on line.
Solo nel Belpaese, questo disturbo visivo interessa circa 28 milioni di persone (più di due miliardi in tutto il mondo). Il presbite diventa più lento e impreciso nell’eseguire tutte le attività sulla distanza dei 20-60 centimetri.
Due diverse tipologie
Come rilevato da Hoya, multinazionale med-tech, se si parla di neo-presbiopia occorre distinguere due categorie di persone: emmetropi e ametropi. I primi hanno sempre visto bene a tutte le distanze e non hanno mai portato gli occhiali. Nel loro caso la presbiopia inizia a farsi sentire durante l’attività a distanza ravvicinata, quando sono costretti ad allontanare gli oggetti vicini con le braccia per potere vedere e leggere bene. I secondi, invece, hanno sempre portato occhiali monofocali perché miopi, ipermetropi o astigmatici.
La personalizzazione delle lenti
Gli ametropi si accorgono di avere difficoltà di visione da vicino perché se miopi devono alzare gli occhiali per leggere da vicino, mentre se ipermetropi devono allontanare gli oggetti vicini. «Spesso il neo-presbite si sente vecchio per l’uso di un occhiale appoggiato a metà naso, trascurando il fatto che esistono soluzioni personalizzate che lo faranno sentire più giovane e prestante di prima e con lenti da vista su misura», spiega il dottor Alessandro Sammartino, specialista in oftalmologia. La personalizzazione della lente è molto importante perché gli occhi incastonati nel nostro viso hanno distanze diverse dal centro del naso, altezze diverse, oppure a volte esistono strabismi latenti risolvibili con lenti ad hoc. Non bisogna poi trascurare lo stile di vita e le attività quotidiane di ciascuno nella scelta di lenti e occhiali.
Una vita allo schermo
Le nuove tecnologie informatiche richiedono a tutti un costante e veloce passaggio di visione a più distanze: abbiamo sempre in mano lo smartphone (30 cm), ma parliamo con il nostro vicino a un metro di distanza e ci relazioniamo con un monitor (a 70 cm), controlliamo quello che succede intorno a noi (dai 3 metri all’infinito). Fondamentali poi sono l’antiriflesso e la protezione dai graffi, dalla luce blu e dai dannosi raggi UV, per una visione più rilassata.
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