Influenza: cosa ci aspetta quest’anno
Si farà sentire, costringendo a letto circa 14 milioni di connazionali. Lo specialista ci spiega come affrontare l’influenza e altre infezioni respiratorie con consapevolezza
La stagione influenzale per l’anno 2024/2025 sarà piuttosto intensa e più vivace rispetto al 2023. Ad oggi, le stime sono di circa 14 milioni e mezzo di casi tra influenza e infezioni respiratorie. Lo afferma il professor Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario d’azienda I.R.C.C.S. Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio del capoluogo lombardo, in occasione dell’evento “Tra vecchie e nuove influenze: come il Covid-19 influenzerà ancora la diffusione e la gestione dei virus stagionali”, organizzato da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica. «Tra i principali virus in circolazione, per l’influenza segnalo l’A/H1N1 e l’A/H3N2, per quanto riguarda il Covid19, la variante che si diffonderà nei prossimi mesi è la Xec che è immunoevasiva», dice Pregliasco.
Work in progress
Quest’anno purtroppo anche durante la stagione estiva le infezioni respiratorie non ci hanno dato tregua. «A causa degli sbalzi termici, i livelli di contagio non sono scesi sotto la soglia critica, con una persistenza di infezioni causate non solo da virus influenzali, ma anche da virus cugini, come il virus respiratorio sinciziale (RSV), il rinovirus, il metapneumovirus e i virus parainfluenzali», continua lo specialista. A questi si sono aggiunti il Covid-19 e alcuni batteri che hanno provocato problemi polmonari.
È fondamentale proteggere i più fragili. Per loro occorre eseguire un tampone per comprendere se si tratta di virus influenzale o Covid-19 e iniziare quanto prima una terapia mirata.
«Raccomando la doppia vaccinazione, anti-influenzale e contro il SARS-CoV-2 per le persone fragili che necessitano di una protezione aggiuntiva ma non solo: chi manifesta i sintomi può diventare un potenziale vettore di infezione», spiega il professore di igiene. Sebbene ci sia stato un incremento della copertura vaccinale antinfluenzale negli anni scorsi, si osserva ora una flessione del trend.
Prevenire e ridurre il contagio
Ecco le buone pratiche da mettere in atto.
Farmaci da banco. Per chi gode di buona salute è sufficiente stare in isolamento qualche giorno e ricorrere a farmaci da banco ad azione antinfiammatoria, da acquistare consultando il farmacista. Se la situazione non migliora è opportuno rivolgersi al medico evitando il rischioso fai-da-te.
Antibiotici quando servono. «È essenziale che i pazienti – e i medici – siano consapevoli che gli antibiotici devono essere prescritti solo quando strettamente necessario, ad esempio in caso di complicazioni batteriche. L’uso indiscriminato di antibiotici può aggravare la problematica della resistenza e non contribuisce al trattamento delle infezioni virali», conclude Pregliasco.
L’igiene. È importante ventilare bene le stanze di case e uffici, lavarsi di frequente le mani e utilizzare anche la mascherina se siamo soggetti fragili o viviamo a stretto contatto con loro.
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