Fumi? Un test ti dice quanto rischi
Uno studio italiano ha messo a punto i test che possono “predire” il cancro al polmone tra i forti fumatori
Rappresenta sicuramente una svolta nel campo della diagnosi precoce del tumore al polmone: si tratta dello studio condotto dall’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, chiamato bioMild, che scardina l’idea che non sia possibile effettuare una diagnosi precoce del tumore polmonare.
Lo scopo: una prevenzione su misura
La ricerca, sostenuta dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), presentata di recente a Barcellona alla ventesima Conferenza mondiale dell’International association for the study of lung center (Iaslc), prova che è possibile stabilire in anticipo chi ha maggiori probabilità di sviluppare la malattia tra i forti fumatori, consentendo così di attuare un programma di prevenzione mirato e personalizzato.
Due nuove indagini in combinata
Lo strumento diagnostico innovativo utilizzato nello studio è stata la combinazione di Tac spirale toracica a basso dosaggio di radiazioni (Ldtc) e test microRna sul sangue. “Lo studio” ha affermato Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Int “ci permette di costituire le basi per l’avvio di programmi di controllo mirati per la diagnosi precoce di tumore al polmone, e apre la strada a una metodologia di screening avanzato per i forti fumatori non ancora prevista nell’era della medicina di precisione”.
Uno studio in due fasi
Grazie allo screening prolungato per 10 anni (la prima fase: lo studio Mild), si è ottenuta una riduzione della mortalità per tumore al polmone del 39%. Ora la fase successiva (il bioMild), condotta su 4mila persone arruolate nel 2013, ha coinvolto un 70% di forti fumatori, con più di 55 anni (che consumano in media un pacchetto di sigarette al giorno) da 30 anni, e un 30% di volontari tra i 50 e i 55 anni, fumatori di 30 sigarette al giorno.
I nuovi risultati: tre livelli di rischio
“I risultati sono stati significativi” spiega Ugo Pastorino, direttore della Struttura complessa di Chirurgia toracica dell’Int. “Il 58% dei partecipanti è risultato negativo a entrambi i controlli e classificato a rischio basso; il 37% è risultato positivo a uno dei due esami e quindi a rischio medio, mentre il restante 5% ha avuto entrambi i valori positivi con rischio molto più alto di ammalarsi”.
Un programma aperto a tutti
I risultati degli studi Mild e bioMild sono alla base del Programma Smile, appena avviato dall’Int, che per la prima volta combina screening e prevenzione in uno studio prospettico randomizzato. Inoltre è l’unico in Italia che adotta anche una serie di interventi in contemporanea per smettere di fumare. Il Programma Smile è aperto a tutti, tra i 55 e i 75 anni, attualmente forti fumatori oppure ex fumatori da meno di 10 anni.
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