Endometrio ispessito dopo la menopausa
Dopo la menopausa, si ritiene prudente effettuare una isteroscopia con biopsia se lo spessoe dell'endometrio raggiunge o supera i 12 millimetri. Ma ci sono eccezioni che suggeriscono di indagare anche quando l'ispessimento è inferiore.
Sono una donna di 60 anni e sono andata in menopausa tardi: a 57 anni. Nel corso del controllo ginecologico annuale che ho effettuato la settimana scorsa, la dottoressa con l’ecografia ha osservato un ispessimento dell’endometrio. Nel referto ha scritto: endometrio ispessito (9 millimetri) e disomogeneo. Si consiglia isteroscopia operativa. Specifico che non ho alcun sintomo: né dolore, né sanguinamento, né altre perdite strane. Non ho il ventre duro né ingrossato. Ho invece un fibroma che negli ultimi anni si è ridotto di dimensione e non mi dà sintomi. Ventuno anni fa ho avuto una figlia, nonostante il fibroma allora fosse di dimensioni significative. Vorrei sapere se a suo avviso sarà opportuno che mi venga asportato l’endometrio o se invece è magari più prudente lasciarlo dov’è. Le sono sinceramente grata se vorrà darmi il suo parere.
Professor Enrico Ferrazzi e l'equipe Mangiagalli di ginecologia e ostetricia
Cara Signora,
in postmenopausa, in assenza di perdite ematiche uterine atipiche, si ritiene prudente una isteroscopia con biopsia, se l’endometrio supera i 12 mm di spessore.
Questa regole deve essere interpretata in modo più prudente se la donna è obesa o ipertesa in terapia medica nel qual caso anche i 9 mm potrebbero essere considerati come indicazione.
Un’altra eccezione alla regole dei 12 mm è da prendere inconsiderazione quando l’endometrio, visualizzato ecograficamente, oltre allo spessore presentasse una forte disomogeneità ecografica o una intensa vascolarizzazione al color Doppler. In assenza di queste eccezioni, nel suo caso, potrebbe essere sufficiente un controllo a distanza di 12 mesi. Cordiali saluti.
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