18/02/2019

C’è un limite all’aumento di peso o si può continuare a ingrassare senza fermarsi mai?

Dottor Alessandro Giovanelli Pubblicato il 18/02/2019 Aggiornato il 10/03/2019

Non vi è un limite ben definito all'accumulo di massa grassa, però vi è una soglia oltre la quale gli organi vanno incontro a danni incompatibili con la vita.

Una domanda di: Alessandra
Caro dottore,
vorrei farle una domanda: fino a che punto si può ingrassare? Cioè c’è un limite all’ingrassamento o una persona può continuare ad aumentare di peso? Me lo chiedo perché seguo un programma di cui sono protagonista persone che superano i 300 chili. Io ho 55 anni e peso quasi 200 chili: ho il terrore di arrivare ai livelli a cui ho accennato ma non riesco a smettere di mangiare … Mi è stato detto che non posso ricorrere alla chirurgia bariatrica perché ho una gamba con linfedema: è vero? E il linfedema può guarire? (se potesse spiegarmi perché si sviluppa e quali sono le sue caratteristiche).
Dottor Alessandro Giovanelli
Dottor Alessandro Giovanelli

Gentile signora,
il peso corporeo è la somma delle masse di organi, tessuti e liquidi di ciascun essere umano. Non vi è un limite ben definito di accumulo di massa, e quindi di peso corporeo, ma esiste, senza dubbio, un limite di tolleranza del nostro organismo, nella fattispecie, un limite oltre il quale i nostri organi subiscono dei danni irreversibili che possono essere incompatibili con la vita. La fame è un meccanismo più complesso di quanto si pensi, in cui entrano in gioco fattori psicologici, ormonali ed ambientali. Tenerla a bada spesso risulta difficile, infatti, con la chirurgia bariatrica (definita anche come chirurgia metabolica) si interviene non solo sulla capacità contenitiva dello stomaco, ma anche sulla riduzione degli ormoni circolanti che regolano il meccanismo della fame. Il risultato è che in circa 12/18 mesi si può arrivare a perdere approssimativamente il 70% del proprio peso in eccesso (peso attuale meno peso ideale), con evidente beneficio sulla propria qualità di vita. Un intervento chirurgico bariatrico ed il conseguente dimagrimento sono anche efficaci sul controllo di patologie spesso associate all’obesità, come il diabete, l’ipertensione arteriosa o la dislipidemia. Ci sono condizioni che, al contrario, non migliorano nonostante il dimagrimento, tra cui il linfedema, ovvero il risultato di un malfunzionamento del sistema linfatico. Quest’ultimo è un sistema di canalicoli che scorrono in prevalenza paralleli a vene ed arterie, deputati al drenaggio di linfa da tutti i distretti periferici verso il cuore. Quando la linfa non può più scorrere liberamente, finisce con il ristagnare in periferia. Ecco che gambe e braccia si gonfiano e si forma l’edema, cioè un gonfiore cronico. Il dimagrimento, senza dubbio, può evitare di peggiorare il quadro di edema, ma la compromissione dei vasi linfatici è pressappoco irreversibile. Ciò non costituisce però una controindicazione alla chirurgia bariatrica. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.


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