Le cure antistress
Molti pensano che, in una società così frenetica come quella attuale, essere stressati sia quasi inevitabile. Così, anche nel momento in cui iniziano a rendersi conto di “stare per scoppiare”, accettano passivamente il proprio destino e non fanno nulla per cercare di migliorare la situazione. E, invece, è importante non fare finta di nulla, perché lo stress può essere contrastato in modo efficace. Ecco i consigli da mettere in pratica. In primo luogo è importante smettere di pensare che tutto ciò che accade sia normale e addirittura ineluttabile. I pensieri tipici di molti sono: “Sono sempre di corsa? Sì, ma non ci posso fare nulla” oppure “Non mi sento appagato, e allora?”. Invece, non sempre è così. Per questo, occorre fermarsi un attimo a riflettere e valutare se ciò che si sta facendo e il modo in cui si sta vivendo renda veramente felici. La persona deve farsi domande, come: “Nella mia vita c’è davvero tutto ciò che voglio?”; “Sto facendo il possibile per rincorrere i miei sogni o sto vivendo nella maniera in cui gli altri vogliono che io viva?”. È essenziale capire ciò che realmente si vuole e smettere di comportarsi in un determinato modo solo per piacere agli altri. Una volta fatta chiarezza dentro se stessi, è bene iniziare ad agire per cambiare in meglio la propria esistenza. La persona deve eliminare quei bisogni, quegli atteggiamenti e quegli eventi che non la rappresentano e inseguire solo quelli che la appagano. Non deve avere paura, dunque, a iscriversi a un corso di fotografia, a rinunciare alle cene nei ristoranti patinati, a sporcarsi le mani con la terra se è questo ciò che rende realmente felici. Il benessere sarà immediato. È importante rimettere in primo piano le emozioni, anche quelle date dalle piccole cose, rispetto alle apparenze. Molti tendono a fare più cose contemporaneamente, anche solo a livello mentale. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma nella maggior parte dei casi non riusciamo a concentrarci davvero su ciò che siamo facendo: l’attenzione tende a saltare da un pensiero all’altro. Per non perdersi e assaporare fino in fondo il qui e ora, è consigliabile allora imparare a concentrarsi sull’attimo, combattendo con la propria testa, che spesso è già proiettata sul dopo. Si può iniziare dalle piccole cose. Per esempio, mentre si sta giocando con il proprio figlio, non rimanere con lo sguardo fisso preoccupandosi per il lavoro non ancora terminato, ma osservare come il bambino si muove e ride. Oppure mentre si è sul tram, non pensare a tutto quello che si dovrà fare una volta arrivati a casa, ma ammirare e godere del panorama. Chi vuole evitare di accumulare troppo stress dovrebbe fare il possibile per smettere di sentirsi insostituibile. Non si può sempre fare tutto e facendolo non si può essere felici. Per questo è importante imparare a delegare le mansioni che possono essere svolte anche da altri, sia in ufficio sia a casa. Non avere il controllo di tutto non è un male, anzi rende molto più “leggeri” e rilassati. Qualche esempio? Lasciare che i bambini se la cavino da soli con i compiti e solo dopo controllare che sia tutto a posto, dividere il più possibile il lavoro con i colleghi, chiedere al marito di occuparsi della spesa o della cena. Non appena ci si accorge di avvertire un malessere, anche vago e indefinito, cercare di concedersi un po’ di riposo e di tempo solo per sé. Non importa cosa si fa, l’importante è che generi stress positivo, ossia uno stato d’animo che accresce la produzione di adrenalina e tiene attivi e di buon umore. Per alcuni questa inesauribile fonte di benessere è rappresentata dal giardinaggio, per altri dalla lettura di un libro, per altri ancora da una passeggiata, e così via. In tutti i casi, ciò che conta non è il mezzo bensì il fine: l’importante è ritagliarsi degli spazi per fare ciò che piace davvero. È bene, poi, staccare: se possibile prendersi un periodo di vacanza o dei giorni di permesso per riposarsi e non pensare al lavoro. Un altro modo efficace per superare i primi segni di stanchezza consiste nel parlare di ciò che si prova con qualcuno, magari con un collega o con il proprio superiore, persone che sono in grado di capire quanto possa essere faticoso affrontare ogni giorno situazioni di sofferenza e dolore. Non bisogna, poi, negare a se stessi le difficoltà che si stanno vivendo ed è giusto ripetersi gli aspetti positivi. Per esempio, se il problema è il lavoro sottolineare quanto di bello si può fare: in caso contrario, si rischia di ridurre ulteriormente la motivazione personale, che è il più forte antidoto contro il burnout. Lavorare avendo ben presente il significato e il valore di ciò che si fa, infatti, è ben diverso dal lavorare in maniera esecutiva e senza stimoli. Per combattere lo stress è essenziale anche fare attività fisica. Quando ci si muove, infatti, aumenta la produzione delle endorfine, gli ormoni che regolano lo stato d’animo e accrescono il senso di benessere, diminuendo anche lo stress. Non solo. Dedicarsi a un’attività fisica spinge a uscire di casa, a conoscere nuova gente, a relazionarsi con gli altri, ad avere una vita sociale più ricca e attiva. A questo scopo qualsiasi sport fa bene, purché piaccia. Tuttavia, sono particolarmente indicate le cosiddette ginnastiche dolci come yoga e pilates, che favoriscono il rilassamento fisico e mentale, liberano la mente da pensieri negativi e stressanti e migliorano la qualità della vita. Occorre considerare, tuttavia, che per alcuni risultano più utili le attività movimentate e intense, come fitboxe o corsa. In alcuni casi, per combattere lo stress è necessario rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta e iniziare una cura specialistica. Nella maggior parte dei casi, si può ricorrere a una psicoterapia cognitivo-comportamentale, un approccio secondo cui pensieri, emozioni e comportamenti interagiscono fra di loro in modo casuale e la sofferenza della persona deriva da una distorsione della rappresentazione dell’ambiente interno ed esterno. I problemi, quindi, si affrontano agendo soprattutto sui pensieri e comportamenti attuali dell’individuo, con l’obiettivo di modificarli in chiave positiva. Il terapista invita la persona a esporre le sue difficoltà per aiutarla a superarle: presenta al soggetto un’interpretazione diversa delle varie situazioni, lo aiuta ad adottare altre prospettive, lo fa sentire in grado di cambiare il corso delle cose, lo incoraggia a intraprendere attività piacevoli e gratificanti. Specialmente quando lo stress si associa ad altri disturbi psicologici, come ansia o depressione, possono essere necessarie anche cure farmacologiche (vedi capitoli successivi). – Dormire un numero sufficiente di ore ogni notte e concedersi il giusto riposo: la stanchezza è un fattore di stress, che indebolisce l’organismo. – Imparare a dire no: quando ci si sente sovraccaricati, concedersi delle pause e praticare un po’ di sano egoismo. – Parlare di tanti argomenti diversi: sfogarsi è utilissimo, ma non bisogna rischiare di fossilizzarsi sulle stesse tematiche. – Non focalizzarsi troppo sui dettagli, “cercando il pelo nell’uovo”, ma tenere sempre ben a mente l’obiettivo generale: chi si lascia risucchiare delle piccole cose rischia di disperdere energie e buonumore. – Evitare, per quanto possibile, i conflitti con i colleghi. Al contrario, offrire collaborazione: così si sarà riconosciuti e apprezzati. – Adottare un atteggiamento proattivo. Il collega è scorbutico? Non dobbiamo lasciare che il suo carattere influenzi il nostro comportamento: meglio continuare a salutarlo anche se in risposta si riceve un grugnito. – Calcolare bene i tempi: arrivare trafelati a ogni appuntamento significa vivere la giornata in maniera stressante. Meglio fare le cose con un po’ di calma. – Seguire una sana alimentazione per mantenere l’organismo efficiente. – Mangiare i cibi ricchi di vitamina C: sembra che questa sostanza svolga un’efficace azione antistress. – Ritagliarsi dei momenti nel corso della giornata in cui stare in silenzio, per alleggerire mente e anima. Per allontanare i pensieri stressanti e ritrovare l’equilibrio interiore può essere utile anche dedicare almeno quindici minuti al giorno alla meditazione veloce. Scegliere un luogo tranquillo, magari con una musica soft di sottofondo, e mettersi in una posizione comoda. Respirare in modo lento e profondo, con l’addome. Dopo qualche istante immaginare un’onda che, partendo dai piedi, risale lungo il corpo, raccogliendo tutte le tensioni ed espellendole con l’espirazione. Particolare attenzione richiede il rilassamento delle spalle, del collo e del viso. A rilassamento completato, il corpo darà l’impressione di essere più pesante e più grande. A questo punto concentrarsi su pensieri ed emozioni, provando a eliminare ciò che disturba con l’espirazione. Infine, seguire il flusso naturale del respiro: l’aria che entra nelle narici, un po’ più fresca, e che esce un po’ più calda, riscaldata dal corpo. Quando si inspira ripetere nella mente il suono “So” e quando si espira il suono “Am”. La ripetizione di queste parole, definita mantra, libera la mente dai pensieri e dalle emozioni negative, rigenerando il sistema nervoso. La sera, prima di andare a letto, può essere utile compiere un esercizio di rilassamento, basato sul training autogeno, che aiuta a sciogliere le tensioni fisiche e ad allentare l’ansia. Stendersi a letto a pancia in su, con gli arti appena divaricati. Concentrarsi sul respiro e la percezione delle sensazioni fisiche. Respirare profondamente e pensare alle varie parti del corpo, partendo dalla testa. Cercare di immaginare ogni zona che si rilassa. Inspirare lentamente e profondamente attraverso il naso cercando di gonfiare l’addome e tenendo una mano delicatamente appoggiata sul ventre. Quindi, espirare lasciando fuoriuscire lentamente l’aria. È ancora meglio se lo si fa a occhi chiusi: così si riesce a isolarsi dal mondo circostante.Capire se si è felici
Provare a cambiare
Fare una cosa alla volta
Delegare
Ritagliarsi degli spazi solo per se stessi
Non tenersi tutto dentro
Fare attività fisica
Sottoporsi a una psicoterapia
Seguire abitudini corrette
Dedicarsi alla meditazione
Rilassarsi prima di dormire