13/02/2018

Il tumore della vescica

Il tumore della vescica rappresenta il tre per cento di tutti i tumori e in ambito urologico è il più frequente, subito dopo quello alla prostata. Più comune negli uomini, si sviluppa di solito tra i 60 e i 70 anni di età. In Italia, è ottima la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi: addirittura del 70 per cento.

È importante però che il tumore venga individuato rapidamente, in quanto, se non curato, può diffondersi ad altri organi e apparati.

I sintomi

Le manifestazioni di questo tumore possono confondersi, almeno inizialmente, con quelle di un’infezione delle vie urinarie. Ecco i sintomi più comuni:

presenza di sangue nelle urine;

bruciore alla vescica, che si accentua quando si esercita una pressione sul basso ventre;

dolore alla minzione;

minzione difficoltosa;

facilità a contrarre infezioni delle vie urinarie.

I fattori di rischio

Sono stati individuati fattori che favoriscono lo sviluppo del tumore  alla vescica. Va da sé che eliminarli o ridurli il più possibile rappresenta l’unica strategia preventiva attuabile.

Tra i fattori di rischio su cui non è possibile intervenire c’è la familiarità. Anche in questo caso vale dunque quanto sostengono i genetisti (scherzosamente, ma affermando una grande verità): un’efficace prevenzione da certe malattie e da certi tumori consiste nell’avere genitori che non le hanno contratte.

Ecco invece gli altri fattori di rischio:

fumo di sigaretta;

contatto continuativo con sostanze come amine e nitrosamine (eventualità comune per chi lavora gomma, cuoio, tessuti);

alimentazione ricca di grassi e fritti;

radioterapia subita nella zona dell’addome;

assunzione continuativa di farmaci a base di ciclofosfamide e ifosfamide.

La diagnosi

Ci sono varie indagini che possono evidenziare il tumore, nel momento in cui viene sospettato dal medico: esame citologico delle urine, ecografia, Uro-Tc, risonanza magnetica, cistoscopia.

La cistoscopia è considerata un valido strumento di indagine perché consente di prelevare un frammento di tessuto dall’interno della vescica per poi farlo analizzare al fine di individuare con precisione le caratteristiche del tumore.

Le cure

Le possibilità terapeutiche sono varie e non di rado vengono combinate tra loro. Tutto dipende dalla gravità del tumore e, quindi, la cura può essere diversa da caso a caso.

Le opzioni disponibili sono chirurgiche, farmacologiche, radioterapiche. 

In generale, per i tumori piccoli e localizzati, si ricorre all’asportazione mediante un semplice intervento che viene condotto passando dall’uretra (intervento endoscopico).

Nei casi più seri può invece essere necessario asportare la vescica, totalmente o parzialmente.

Ci sono poi cure farmacologiche che si dimostrano particolarmente efficaci e che possono essere effettuate inserendo il preparato direttamente all’interno della vescica, dove agisce bloccando le eventuali recidive.

In altri casi, l’urologo può decidere di ricorrere alla chemioterapia tradizionale o alla radioterapia.