La tigna dei capelli
La tigna dei capelli, il cui nome scientifico è Tinea capitis, è una micosi contagiosa che interessa zone più o meno estese del cuoio capelluto. Colpisce soprattutto i bambini in età scolare e si trasmette facilmente proprio grazie alle continue occasioni di contatto stretto che caratterizzano i rapporti tra i più piccoli. È invece rara negli adulti. Negli uomini è più comune la tigna della barba (Tinea barbae), che colpisce appunto la zona della barba.
Le cause
La tigna dei capelli è causata da un fungo dermatofita che si nutre di cheratina, la sostanza base contenuta sia nei capelli sia nel cuoio capelluto.
Uno dei motivi per cui la tigna attacca più facilmente la testa dei bambini è che, prima della pubertà, le ghiandole sebacee non sono ancora stimolate dagli ormoni sessuali. E proprio gli acidi grassi che compongono il sebo rappresentano uno scudo difensivo contro l’attacco dei dermatofiti (gli stessi grassi facilitano invece la proliferazione della Malassezia furfur, il lievito all’origine della dermatite seborroica).
La trasmissione del fungo è facilitata dalla scarsa igiene e dalla condivisione di capi o oggetti infetti (sciarpe, cappelli, pettini, spazzole e simili), cosa molto comune tra i bambini.
Il contagio, che ha un periodo di incubazione di una decina di giorni circa, può dipendere anche dal contatto con un animale infetto (cane o gatto, soprattutto cuccioli).
I sintomi
La tigna dei capelli si manifesta con zone del cuoio capelluto infiammate e arrossate, accompagnate da perdita dei capelli, desquamazione cutanea, eritema e, in qualche caso, pus e formazione di crosticine.
Le cure
È importante innanzitutto non fare di testa propria, ma rivolgersi al medico. In genere le cure consistono nell’assunzione di farmaci antimicotici da prendere per bocca: per esempio, traconazolo, griseofulvina, terbinafina.
Va poi spiegato ai bambini che non bisogna condividere con altri i propri capi di vestiario e oggetti personali.
In caso di contagio gli abiti e i copricapi vanno lavati al alte temperature, per evitarne l’ulteriore trasmissione ad altri.
Se in casa c’è un animale domestico è inoltre necessario controllarne il pelo e, in caso di infezione, portarlo dal veterinario.