16/02/2018

Il ciclo vitale dei capelli

I capelli non sono altro che peli, anche se molto più lunghi e robusti rispetto agli altri. Le caratteristiche dei peli (capelli compresi) sono influenzate da vari fattori: l’età, il sesso, la razza, lo stimolo ormonale, la localizzazione stessa sulla superficie corporea. Abbiamo i peli delle ciglia e quelli delle sopracciglia, i peli del pube e quelli delle ascelle che, come è noto, spuntano con lo sviluppo ormonale e si evidenziano dopo la pubertà. Ci sono poi quella miriade di peli più corti presenti praticamente su tutta la superficie della pelle. Si trovano anche in zone dove risultano praticamente invisibili, come il volto, il collo o la parte interna delle braccia. Le uniche aree del tutto prive di peli sono le mucose, come le labbra, oltre che le piante dei piedi e i palmi delle mani.

Due tipi di peli

I peli del corpo, capelli compresi, non sono tutti uguali. Si dividono infatti in due gruppi specifici:

– i peli terminali, che sono lunghi, spessi (hanno un diametro 60-80 micron, ossia millesimi di millimetro) e provvisti di midollo al loro interno. Inoltre sono pigmentati, ossia sono colorati secondo caratteristiche di razza e personali. Sono peli terminali i capelli, i peli delle sopracciglia, delle ciglia e dei baffetti, quelli delle gambe e delle braccia, e, dopo la pubertà per azione degli ormoni sessuali, i peli de pube, delle ascelle e, nell’uomo, quelli della barba e del tronco;

– i peli del vello, che sono depigmentati, ossia privi di colore, sottilissimi (meno di 30 micron), corti (generalmente meno di 2 cm) e privi di midollo. Ricoprono tutte le regioni corporee apparentemente glabre. Fanno parte di questo gruppo i peli delle guance, della fronte, del collo e décolté, della pancia e dell’interno di braccia e cosce).

Sono i follicoli piliferi a determinare lo spessore e la lunghezza dei peli. I follicoli piliferi sono i “serbatoi” dai quali crescono e si sviluppano i peli stessi. Anche i follicoli sono distinti in follicoli terminali e follicoli del vello.

I follicoli terminali si trovano localizzati nel tessuto sottocutaneo e nello strato più profondo del derma (la parte inferiore della pelle);

– i follicoli del vello sono più superficiali e si trovano nel derma medio e superficiale.

Sul cuoio capelluto sono presenti circa 100-150.000 follicoli, che costituiscono più o meno un quinto di tutti i follicoli presenti sulla superficie cutanea. Un adulto, mediamente, ha circa 250 capelli per centimetro quadrato.

Il follicolo, matrice del capello

Il follicolo pilifero è una sorta di sacchetto sommerso (negli strati più profondi del derma) che dà vita e fa crescere il fusto al suo interno. Il follicolo è anche l’unica parte vitale dell’intero capello, anche se non visibile.

La parte del follicolo che si apre all’esterno è l’infundibolo, un canale dove cresce il capello e in cui si trovano molti microbi saprofiti, che vivono normalmente nel follicolo: tra questi ci sono lo Staphylococcus epidermidis, il Propionobacterium acnes, il Demodex folliculorum. L’eventuale proliferazione di questi batteri, o di un solo tipo in particolare, può portare a malattie del follicolo stesso e della cute.

Nel follicolo si trovano la ghiandola sebacea, addetta alla secrezione del sebo, un grasso che nutre e lubrifica il capello, e il muscolo erettore del pelo.

La parte più profonda e più vitale del follicolo si chiama bulbo, ha una forma tondeggiante, a cipolla, e produce le cellule staminali responsabili della nascita, della crescita e del continuo rinnovamento del capello.

Alla base del bulbo si trova la papilla dermica, una struttura che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del ciclo vitale di tutto il follicolo. La papilla è infatti ricca di vasi sanguigni, che apportano al bulbo l’ossigeno e il nutrimento necessario per la crescita del capello.

Il fusto, la parte visibile

Il fusto è la parte del capello che spunta dal cuoio capelluto ed è formato da tre strati:

I capelli, in sostanza, non sono altro che peli, anche se sono molto più lunghi e robusti rispetto agli altri. Le loro caratteristiche sono influenzate da vari fattori: l’età, il sesso, la razza, lo stimolo ormonale, la localizzazione stessa sulla superficie corporea. il midollo, lo strato più interno, formato da un insieme di cellule poste l’una accanto all’altra;

la corteccia, cioè il secondo strato, che conferisce al capello resistenza alla trazione e alla torsione. Le cellule della corteccia contengono la melanina, il pigmento che conferisce alle chiome il colore bruno, castano, biondo o rosso nelle diverse gradazioni. La quantità di melanina è regolata da caratteristiche genetiche personali e di razza;

la cuticola, vale a dire l’involucro esterno, che consiste in uno strato di cellule disposte a forma di scaglie, che racchiudono la corteccia e il midollo come le squame di un pesce. La cuticola ha il ruolo di coprire e proteggere gli strati più interni. Quando il fusto è sano, le scaglie sono lisce e compatte, per cui il capello appare lucido, luminoso e morbido al tatto.

Tutti gli strati del capello sono costituiti di cheratina, una particolare proteina di consistenza dura, che si trova, oltre che nei capelli, anche nella pelle e nelle unghie.

Attraverso un sottilissimo canale, chiamato “dotto escretore”, il sebo contenuto nella ghiandola sebacea collegata al follicolo pilifero si riversa nel suo interno e lubrifica la cute e il capello, nutrendoli e proteggendoli dalle aggressioni esterne.

Il sebo quindi scende verso la punta del capello e si distribuisce per contatto anche da un capello all’altro, avvolgendo i fusti uno per uno e lisciando le scaglie di cheratina. I capelli assumono un aspetto luminoso proprio perché le scaglie appiattite riflettono la luce come tanti specchi.

Quando le cellule della cuticola sono soggette a lavaggi aggressivi, trattamenti chimici o cosmetici inadatti, si aprono come le squame di una pigna rinsecchita. I capelli appaiono allora opachi perché le scaglie non riflettono più bene la luce e non proteggono più la corteccia e il midollo degli agenti esterni.

Le tre fasi di vita del capello

I capelli sono una vera e propria struttura vivente che cresce, si sviluppa e muore secondo un ciclo ben preciso, che si divide in tre fasi vitali. Diversamente dagli animali, però, che, all’epoca della muta, perdono contemporaneamente quasi tutto il pelo per poi rinnovarlo completamente, negli uomini i capelli seguono le tre fasi in periodi diversi. In questo modo, a nessuna capigliatura sana può succedere di cadere tutta insieme, lasciando la testa completamente calva.

– La prima fase, detta anagen, cioè di crescita, prevede un’intensa attività del bulbo pilifero, che porta alla costruzione del capello. Le cellule del bulbo, grazie all’apporto di sangue e ossigeno da parte della papilla, iniziano a moltiplicarsi e a dare vita al capello. Una volta che il capello è fuoriuscito dalla superficie cutanea, le sue cellule perdono il proprio nucleo (parte vitale della cellula) e si riempiono di cheratina, costituendo il fusto. La fase anagen dura circa 3-5 anni, in alcune donne anche 6-7. Durante questa fase il bulbo scende progressivamente in profondità nel sottocute.

– La seconda fase, detta catagen, cioè di stop, comporta un blocco che dura due-tre settimane. Il capello ha raggiunto la fine del suo processo di crescita e la fase anagen si ferma. Le cellule smettono di moltiplicarsi e il bulbo risale leggermente verso la superficie.

– La terza fase, detta telogen, cioè di riposo, è lo stadio di vita finale. Il capello non cresce più, ma rimane attaccato ancora per un po’ al bulbo prima di staccarsi e cadere, spinto verso l’esterno da un nuovo capello neonato. Durante questa fase di riposo, infatti, il follicolo comincia a produrre nuove cellule destinate a un nuovo capello giovane. In pratica, per ogni capello che cade ne è già pronto uno nuovo, esattamente come accade con i denti da latte dei bambini sostituiti da quelli definitivi.

– Un’ultima fase, detta exogen o “telo ptosi”, consiste solo nella caduta del capello.

Nel cuoio capelluto normale, circa il 90 per cento dei follicoli è in fase anagen, l’1 per cento in catagen e il 10 per cento in telogen, con distribuzione uniforme.

Poiché il numero totale di follicoli si aggira sui 100–150.000, la quantità di capelli che cade giornalmente in condizioni normali varia dai 30 agli 80.

La fase di latenza

La durata della fase anagen varia notevolmente da individuo a individuo: è più breve nel sesso maschile e nelle regioni frontale e temporale. La velocità di crescita dei capelli è di circa è di 0,3–0,5 mm al giorno, quindi 1-1,5 cm al mese.

In condizioni normali, un ciclo follicolare si succede all’altro senza interruzione. Quando il capello è in fase di caduta, il follicolo ha già dato inizio a una nuova fase anagen, con nuovo capello in crescita che occupa il canale follicolare. In questo modo, il numero dei capelli sul cuoio capelluto rimane costante.

Tuttavia, in alcune condizioni particolari, come l’invecchiamento o un disturbo specifico (alopecia), la fase telogen non è seguita subito da una nuova fase anagen.

Il follicolo rimane a riposo per un periodo di tempo variabile da tre mesi a tre anni, nella cosiddetta “fase di latenza”, durante la quale il capello non cresce e il follicolo è vuoto.

Questa fase si chiama kenogen, è probabilmente dovuta alla mancata attivazione delle cellule staminali presenti nel follicolo ed è responsabile di una diminuita densità dei capelli.