23/10/2017

I traumi lievi delle articolazioni

Le problematiche che più comunemente colpiscono le articolazioni sono sicuramente quelle di origine traumatica. Chi, infatti, non è mai stato soggetto a cadute, movimenti sbagliati, sforzi eccessivi, incidenti domestici? Ebbene, si tratta di fattori che possono mettere a dura prova una o più componenti articolari, causando disturbi di vario tipo. Ecco i più comuni.

Le contusioni

Sono traumi dei tessuti molli sottocutanei che, a causa di una caduta o un colpo, vengono compressi e schiacciati. In alcuni casi, i vasi sanguigni e linfatici vengono danneggiati, determinando un travaso di sangue nei tessuti o nelle cavità circostanti.

Le contusioni sono di vario grado ed entità: dalla piccola ecchimosi (il classico livido bluastro) alla formazione di un ematoma con tumefazione superficiale (raccolta di sangue), fino alla necrosi cutanea, ossia la morte di uno strato di cellule della pelle.

Le contusioni possono manifestarsi con dolore locale, gonfiore, tensione cutanea, sensazione di calore, fuoriuscita di sangue.

Come intervenire

Nei traumi più banali non è necessario alcun trattamento. Se la contusione è più forte, nelle ore successive si può applicare una borsa del ghiaccio ed eventualmente una fasciatura compressiva. Il freddo, infatti, ha funzione emostatica (riduce cioè l’afflusso di sangue e il gonfiore) e un’azione antidolorifica.

Trascorse almeno 24-48 ore, però, su consiglio del medico, può essere indicato passare agli impacchi caldi poiché il calore ha effetto miorilassante e vasodilatatorio, per cui aumenta il nutrimento alla parte lesa, facilitando la riparazione dei tessuti. Inoltre, accelera il riassorbimento dell’edema.

Nelle contusioni più profonde possono servire qualche giorno di riposo e una cura con farmaci antinfiammatori.

Se l’ematoma peggiora o si ingrossa è bene rivolgersi al medico, che può decidere di svuotarlo ricorrendo a un ago.

In caso di necrosi dei tessuti, occorre evitare l’infezione con medicazioni sterili ed è necessario l’intervento di un medico.

Le contratture

Sono lesioni di piccola entità delle fibre muscolari, conseguenti a una contrazione muscolare improvvisa e volontaria. Più che un disturbo, le contratture sono un meccanismo di difesa: quando il muscolo è sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico, si contrae così da indurre la persona a fermarsi.

Oltre a un “indurimento” del muscolo, compaiono dolore, che può essere più o meno intenso, e tensione locale.

Chiunque può essere vittima di una contrattura, anche se le persone più soggette sono gli sportivi che praticano discipline in cui è richiesto uno sforzo muscolare di tipo esplosivo (come calcio, body-building, rugby, corsa) e chi svolge lavori pesanti.

Come intervenire

In genere, le contratture muscolari non richiedono trattamenti particolari. La situazione si risolve nel giro di una decina di giorni con riposomassaggi ed esercizi di allungamento muscolare.

Anche il ricorso alla borsa dell’acqua calda o a impacchi può favorire la guarigione: il caldo ha effetto decontratturante.

Se la persona ha molto fastidio, il medico potrebbe consigliare l’impiego di farmaci miorilassanti e antalgici; può essere utile anche il magnesio sotto forma di integratore.

Gli stiramenti

Lo stiramento è una lesione dolorosa che altera il tono muscolare.

Il sintomo caratteristico è un dolore acuto e improvviso, ma sopportabile, tanto che si riesce a muovere la parte. Spesso è accompagnato da versamenti di sangue e seguito da spasmo muscolare.

Gli stiramenti si verificano soprattutto quando a muscolo “freddo” si eseguono sforzi eccessivi, dopo aver compiuto un movimento brusco oppure a causa di problemi articolari.

Come intervenire

Nei momenti successivi allo stiramento è bene immobilizzare la parte dolorante, ricorrendo anche a un bendaggio compressivo che oltretutto aiuta a bloccare l’eventuale emorragia. Poi, si può applicare la borsa del ghiaccio.

Nei giorni successivi, è necessario tenere l’articolazione colpita a riposo. Su consiglio del medico, si possono utilizzare farmaci antidolorifici, effettuare terapie fisiche ed eseguire esercizi mirati di stretching.

Gli strappi

Lo strappo è una lesione abbastanza seria che comporta la rottura delle fibre muscolari; solitamente si manifesta a seguito di violente contrazioni o scatti improvvisi ed è molto frequente soprattutto fra gli sportivi, ma può colpire chiunque

Può essere più o meno grave. Se nello strappo di primo grado si lesionano poche fibre muscolari, in quello di terzo grado si lesionano quasi tutte le fibre e si verifica anche una lacerazione.

I sintomi più comuni sono un dolore che varia in base al livello di gravità, ma che in genere è intenso, un rigonfiamento muscolare, ematomi e difficoltà nei movimenti.

Come intervenire

Per favorire la guarigione delle fibre muscolari è necessario un periodo di riposo assoluto, con sospensione dell’attività fisica ed eventualmente con applicazioni regolari di ghiaccio.

È utile sottoporsi a massaggi decontratturanti ed eventualmente fisioterapia, con trattamenti anche fisici, come la tecarterapia.

Eseguire esercizi di stretching può facilitare il recupero.

Il medico può prescrivere una cura farmacologica, a base di miorilassanti, antinfiammatori e analgesici.

Quando si verifica una rottura totale delle fibre muscolari può essere necessario l’intervento chirurgico per ricucire le fibre lesionate.

Le distorsioni

Le distorsioni, dette anche slogature e storte, sono lesioni della capsula e/o dei legamenti delle articolazioni, che vengono allungati in modo innaturale. In alcuni casi, i legamenti possono rompersi.

Sono provocate da movimenti anomali che costringono i capi articolari al di là dei loro limiti fisiologici, da un tono muscolare insufficiente oppure da traumi di altra natura (come contusioni).

La distorsione è semplice quando non danneggia in modo serio l’articolazione, seria quando lede i legamenti, e complessa quando compromette la struttura ossea, associandosi a fratture o alla perdita dei normali rapporti articolari (in pratica, l’articolazione esce dalla sua sede fisiologica).

Spesso la distorsione, se associata a lesioni legamentose o articolari, provoca una fuoriuscita di sangue nella sede articolare, che può gonfiarsi e diventare arrossata, tumefatta e calda.

Compaiono anche un forte dolore, che peggiora con il movimento, e una progressiva limitazione funzionale.

Come intervenire

È importante applicare la borsa del ghiaccio per bloccare l’effusione di sangue e liquidi e tenere sotto controllo il gonfiore. Molto utili anche i bendaggi compressivi, che limitano la tumefazione e stabilizzano l’articolazione, senza però ostacolare la circolazione. Se la zona da comprimere presenta una lesione (per esempio una ferita), questa dovrà essere prima medicata.

Meglio, invece, non massaggiare la parte o applicare calore.

È essenziale, poi, tenerla a riposo per qualche giorno, se possibile mantenendola sollevata. In questo arco di tempo ripetere l’applicazione del ghiaccio.

Se il dolore e il gonfiore non diminuiscono è bene rivolgersi al medico, per indagare meglio la situazione

Non andare subito al Pronto soccorso

Quando, in seguito a un movimento brusco, un colpo o una caduta, la persona accusa un forte dolore, in genere, si allarma. In realtà, nella maggior parte dei casi si tratta di danni di minima entità. Ecco perché è bene non andare subito al pronto soccorso.

Se, però, i sintomi peggiorano o non migliorano nel giro di breve tempo è meglio chiedere il parere del medico.

Solo se il dolore è davvero lancinante, se la parte si gonfia visibilmente, se non si riesce a muovere l’articolazione, allora, è il caso di andare al più presto in ospedale.