Gli effetti del clima
L’inizio della stagione fredda rappresenta sempre un piccolo shock per l’organismo, che ha bisogno di qualche giorno per adattarsi alle nuove temperature. Ecco perché, in questa fase di passaggio, alcune persone possono andare incontro a modesti malesseri.
Queste difficoltà di adattamento si ripresentano a ogni improvviso mutamento delle condizioni meteo preesistenti, per esempio quando, dopo un periodo di bel tempo, c’è forte vento o aria particolarmente pungente e umida.
Ma perché l’organismo è così sensibile alle temperature esterne e agli sbalzi climatici?
La meteoropatia
Prima e in corrispondenza dell’inizio delle perturbazioni atmosferiche, può comparire quella che in termini medici è detta “meteoropatia”. Si tratta di una sindrome caratterizzata dalla comparsa di disturbi di vario tipo.
In inverno, situazioni particolarmente a rischio sono rappresentate dall’arrivo di un fronte molto freddo e dalla permanenza per più giorni di condizioni atmosferiche avverse, come invasioni di aria particolarmente pungente.
Non tutte le persone, però, sono vulnerabili alle variazioni climatiche. Le più soggette alla meteoropatia sono quelle molto stressate e quelle più deboli, ossia con meccanismi di difesa non maturi o non completamente efficienti, come i bambini, gli anziani, gli individui con problemi di salute o con uno stile di vita non regolare.
Il loro organismo, infatti, può non riuscire a fronteggiare prontamente le variazioni climatiche e, quindi, andare incontro a delle problematiche.
Il sistema di termoregolazione
A fare la differenza, poi, è lo stato di salute e di efficienza del sistema di termoregolazione, il meccanismo che ha la funzione di mantenere il sangue alla giusta temperatura, equilibrando la produzione e la dispersione del calore.
Il corpo umano ha una temperatura interna di circa 37 gradi, che deve restare costante per garantire il benessere e le normali funzioni dell’organismo.
Il sistema di termoregolazione è in grado di disperdere il calore eccessivo, attraverso il sudore, quando il clima è molto caldo, ma anche di conservare la giusta temperatura interna quando all’esterno è molto freddo (per esempio, tramite i brividi).
Se il centro di termoregolazione corporea non funziona correttamente, l’organismo non è capace di disperdere l’eccesso di calore o di trattenerlo. Non riesce quindi ad adattarsi alle mutate condizioni del tempo, sviluppando vari malesseri.
Le cause del malfunzionamento
Le cause che possono portare a un malfunzionamento del sistema di termoregolazione non sono del tutto note, anche se sono state formulate varie ipotesi.
Innanzitutto, sembra che la disfunzione sia familiare (ereditata cioè da uno dei genitori) oppure congenita (presente già alla nascita).
Tuttavia, non è chiaro il motivo per cui una persona che non ha problemi durante la giovinezza possa averli in età matura.
Il fatto di abitare in città molto inquinate, di trascorrere poco tempo all’aria aperta, di vivere in ambienti eccessivamente riscaldati o di coprirsi troppo sicuramente peggiora la capacità dell’organismo di adattarsi alle condizioni meteorologiche esterne, soprattutto quando non sono nella norma stagionale. Anche lo stress, soprattutto se eccessivo, rende le persone più sensibili da questo punto di vista.
Infine, pare che anche gli ormoni svolgano un ruolo importante. Infatti, l’arrivo delle perturbazioni atmosferiche, soprattutto di quelle a carattere di fronte freddo, promuove un aumento della produzione di Acth, un ormone che favorisce i disturbi di ansia, e allo stesso tempo una diminuzione delle endorfine, che regolano la percezione del dolore e il tono dell’umore.
Le conseguenze delle perturbazioni
In linea di massima, le variazioni del tempo possono causare iperstress, stanchezza psicofisica, sbalzi d’umore, predisposizione all’influenza, aggravamento di malattie croniche o infiammatorie.
Ciascun tipo di condizione meteorologica provoca, poi, disturbi particolari. Ecco i principali.
Forte vento
Le giornate perturbate e ventose, caratterizzate da venti forti e umidi, tendono a peggiorare i problemi dell’apparato digerente e del fegato, come calcoli, disturbi digestivi, reflusso gastroesofageo e colite.
Possono anche aumentare gli episodi di cefalea, soprattutto quella di tipo muscolo tensivo, dovuta cioè a un’involontaria contrattura dei muscoli del collo.
Infine, il vento freddo e umido causa disturbi all’apparato respiratorio, come riniti, laringiti, faringiti e tracheiti, che a volte possono peggiorare in bronchiti e broncopolmoniti.
Arrivo di aria fredda
Le giornate di vento fresco, soprattutto se proveniente da nord, e le mattine umide e fredde possono peggiorare gli scompensi cardiaci e i disturbi alle coronarie.
Anche chi soffre di problemi alle ossa e alle articolazioni nota un peggioramento dei sintomi ai primi freddi, specialmente durante le giornate di vento, tipiche delle regioni costiere.
Sbalzi termici
Gli sbalzi termici e le correnti di vento secco provocano problemi all’apparato respiratorio perché comportano una disidratazione delle vie aeree che, di conseguenza, sono più soggette all’attacco di virus e batteri.