Potenziali evocati
I Potenziali evocati (PE) servono a valutare la risposta che i nervi (che appartengono al sistema nervoso) forniscono agli stimoli.
A cosa serve
Serve a indagare sul rapporto tra i nervi periferici e il sistema nervoso centrale (cervello).
Come si svolge
L’esame può essere effettuato per studiare il funzionamento dei nervi ottici: in questo caso lo stimolo usato per sollecitare la risposta del nervo è un’immagine luminosa che compare su uno schermo.
Ci sono poi i potenziali evocati acustici, che valutano la funzione uditiva: in questo caso lo stimolo viene somministrato tramite cuffie.
Con i Potenziali evocati si studia anche la sensibilità del viso, che dipende principalmente dal nervo trigemino e dalle sue numerose diramazioni. In questo caso, la stimolazione si effettua inserendo aghi speciali sulle alette del naso.
Durante l’esecuzione dei Potenziali evocati descritti, le risposte nervose sono catturate e poi registrate dall’apparecchiatura grazie a sottilissimi aghi che si applicano nel sottocute della testa.
È possibile, inoltre, sfruttare i Potenziali Evocati per indagare sulla modalità con cui i nervi motori (cioè quelli addetti al movimento) entrano in rapporto con i muscoli. Lo stimolo in questo caso è magnetico ed è prodotto sulla testa: la persona lo percepisce come un rapido colpetto, simile a quello che può provenire dalle nocche delle dita. Quasi in automatico, in risposta al colpetto, si verifica una contrazione di quasi tutti i muscoli del corpo. In questo caso, le risposte sono registrate per mezzo non di aghi, ma di elettrodi sistemati in corrispondenza dei muscoli delle gambe e/o braccia.
Non ha controindicazioni
Tutti possono sottoporsi a questo esame, anche se è preferibile non effettuarlo in gravidanza (per ragioni psicologiche).
Quanto dura
La sua durata è importante: da 30 a 60 minuti.
Provoca fastidio?
Il fastidio prodotto dall’esame è minimo, anche se per qualcuno può risultare spiacevole.