16/10/2017

L’angina pectoris

Attorno a questa problematica esiste molta confusione. Uno dei falsi miti più comuni è che sia uguale all’infarto. Invece, si tratta di una malattia a sé stante.

Letteralmente significa “dolore al torace”. In effetti, l’angina pectoris è una malattia causata da una riduzione, fortunatamente temporanea, del flusso di sangue ossigenato al cuore, che può causare proprio una sensazione dolorosa al centro del petto.

Lo stesso fenomeno, che prende anche il nome di ischemia miocardica, si osserva anche nell’infarto: in questo caso però la riduzione dell’afflusso di sangue e dunque anche di ossigeno e nutrimento al cuore è irreversibile, mentre nell’angina è reversibile e non arriva al punto di provocare un danno cardiaco permanente. Il problema è più comune nelle persone di età superiore ai 40-50 anni.

Da che cosa dipende

Nella maggior parte dei casi, l’angina pectoris deriva da un’aterosclerosi coronarica, ossia dalla formazione di placche, essenzialmente di colesterolo, all’interno di una o entrambe le coronarie, le arterie che portano il sangue al cuore.

La placca provoca un restringimento delle coronarie stesse (detto stenosi), per cui, quando la richiesta di ossigeno da parte del tessuto cardiaco (per esempio per attività fisica, freddo o stress emotivo) aumenta, le arterie non riescono a garantire un apporto sufficiente. La placca è pericolosa anche perché può frantumarsi e dare origine a un trombo che va a ostruire la coronaria.

Più raramente l’ostruzione/restringimento della coronaria avviene per spasmo della stessa, solitamente senza alterazioni aterosclerotiche delle pareti vasali, oppure per ostruzioni causate da altre malattie, come anemia grave e ipertiroidismo.

Tre diversi tipi

I medici distinguono tre tipi di angina:

– stabile o da sforzo, la forma più diffusa e facilmente controllabile, in cui i sintomi presentano caratteristiche simili da almeno due mesi. In genere, si manifesta durante l’attività fisica, nel corso di uno stress emotivo o quando ci si espone alle basse temperature;

– instabile, caratterizzata da un recente aggravamento dei sintomi e da un dolore che si presenta in maniera imprevista, anche a riposo o per sforzi fisici modesti. Spesso è causata da un trombo originato da una placca aterosclerotica, che ostruisce parzialmente o completamente le coronarie. Rappresenta la forma più pericolosa, perché può facilmente evolvere verso un infarto acuto;

– secondaria, non provocata cioè da restringimenti o ostruzioni coronariche, ma collegata ad altre malattie.

I sintomi

Il sintomo più caratteristico dell’angina pectoris è rappresentato dalla comparsa di un dolore acuto al torace, all’altezza dello sterno, al centro del petto, spesso accompagnato da una sensazione di angoscia, di pesantezza o indolenzimento. L’intensità del dolore può variare notevolmente, da un lieve senso di fastidio a un senso diffuso di oppressione toracica. Talvolta il dolore si può irradiare verso spalle, braccia, gomiti, polsi, schiena, collo, gola e mandibola.

La persona può avvertire poi mancanza di respiro, nausea e vomito, essere soggetta a sudorazione e arrivare a svenire.

In genere, l’attacco di angina inizia lentamente, giunge all’apice e poi sparisce nell’arco totale di massimo 15-20 minuti.

Le cure

Il trattamento dell’angina si basa sull’utilizzo di farmaci in grado di migliorare la perfusione delle coronarie ed evitare il rischio di infarto e trombosi. I più utilizzati sono:

– nitrati e calcio-antagonisti, che aumentano la vasodilatazione delle coronarie, permettendo così un aumento del flusso di sangue verso il cuore;

 beta-bloccanti, che riducono il lavoro del cuore e quindi il suo fabbisogno di ossigeno;

– statine, che rallentano o arrestano lo sviluppo dell’aterosclerosi;

– anticoagulanti e anti-aggreganti, che prevengono la formazione di trombi.

È fondamentale, inoltre, tenere sotto controllo i fattori di rischio, correggendo le abitudini errate.

Nei casi più gravi può essere necessario intervenire chirurgicamente con il bypass coronarico o l’angioplastica coronarica.

Le regole di prevenzione

La prevenzione dell’angina pectoris si attua principalmente attraverso la prevenzione dell’aterosclerosi coronarica.

Per cui è necessario: contrastare la sedentarietà; praticare un’attività fisica moderata e regolare; seguire una dieta sana, povera di grassi e ricca di frutta e verdura; smettere di fumare; combattere sovrappeso e obesità; curare eventuali fattori di rischio, come ipertensione e colesterolo.

Se si sono avuti episodi di dolore anginoso, è bene poi evitare sforzi eccessivi e fonti di stress psicofisico.