Il mal di gola
Si tratta della problematica che più comunemente interessa la gola. Ma è meno banale di quanto si pensi. Se comunemente con l’espressione “mal di gola” si intende un’infiammazione generica di tutta la zona, in realtà occorre distinguerne i tre tipi, a seconda dell’organo che colpiscopno: la laringite, la faringite e la tracheite.
LA FARINGITE
La faringite è l’infiammazione della faringe. È acuta quando insorge improvvisamente ma scompare nel giro di pochi giorni, mentre diventa cronica se si presenta con una certa frequenza, alternando periodi di remissione con altri di riacutizzazione.
Non di rado la forma cronica è il risultato di attacchi acuti trascurati o non curati in modo adeguato.
Spesso la faringite è associata a un’infezione delle vie respiratorie superiori (come il raffreddore), a un’influenza o ad altre malattie (soprattutto quelle esantematiche, come morbillo o rosolia).
Le cause
La faringite acuta ha quasi sempre un’origine virale. È causata cioè da virus, come l’Adenovirus e il Rinovirus. Più di rado ha una causa batterica. In questo caso i responsabili sono più frequentemente gli Streptococchi o gli Stafilococchi.
Ci sono anche alcuni elementi che favoriscono la malattia. I principali? I fattori ambientali, tipo umidità inadeguata o calore eccessivo (entrambi seccano eccessivamente le mucose) e l’inalazione di sostanze irritanti, come fumo, smog o vapori chimici respirati, per esempio, negli ambienti di lavoro.
Le faringiti croniche, invece, spesso sono scatenante dal reflusso gastroesofageo, cioè la risalita abituale di acidi gastrici lesivi per la mucosa faringo-laringea. Tuttavia, questa causa spesso è sottovalutata o non viene presa in considerazione perché i sintomi più noti del reflusso (esofagite, bruciore o senso di peso retrosternale, sensazione di rigurgito acido) possono essere assenti.
Alla base delle faringiti croniche può esserci anche la respirazione orale obbligata, soprattutto notturna, in persone con ostruzione nasale: in questo caso, infatti, l’aria non viene umidificata, riscaldata e filtrata dal passaggio nelle cavità nasali e, di conseguenza, ha un maggiore potere irritante.
I sintomi
La faringite acuta si manifesta con due sintomi caratteristici: senso di bruciore in gola e difficoltà a deglutire. In alcuni casi compaiono febbre e malessere generale e talvolta un aumento di volume dei linfonodi cervicali.
La faringite cronica causa disturbi simili, anche se l’infiammazione è più leggera (ma più lenta a risolversi).
La faringite non va confusa con la tonsillite, ossia l’infiammazione delle tonsille. Se nella prima malattia predomina il senso di “bruciore in gola”, la tonsillite acuta si presenta con dolore intenso alla deglutizione, febbre alta ed essudato biancastro tonsillare.
LA LARINGITE
Si tratta dell’infiammazione della laringe, il condotto nel quale si trovano le corde vocali. Anche la laringite, esattamente come la faringite, può essere acuta o cronica.
Ci sono alcune categorie più colpite di altre. Innanzitutto, le persone soggette a ripetuti raffreddori, che non di rado vanno incontro a frequenti attacchi di laringite, disturbo che, a lungo andare, può diventare cronico.
Anche le persone che utilizzano quotidianamente la propria voce per lavoro, come cantanti, ambulanti, oratori, insegnanti, come pure i fumatori più accaniti, corrono rischi più elevati della media.
Le cause
La laringite può essere scatenata dalle stesse cause della faringite. In aggiunta, altri due possibili responsabili sono lo stress vocale (cioè un abuso della voce e delle corde vocali) ed eventuali allergie.
Infine, non bisogna dimenticare che può essere favorita dalle basse temperature, dal fumo e dallo smog.
I sintomi
La laringite presenta un sintomo inconfondibile: la voce che diventa roca e si abbassa (raucedine). Tutta colpa dell’irritazione e dell’infiammazione a carico delle corde vocali, che dunque non vibrano più come dovrebbero. In alcuni casi, la voce può addirittura scomparire quasi totalmente (afonia).
La malattia può manifestarsi anche con bruciore e secchezza, oltre che con la sensazione di un corpo estraneo in gola.
Infine, può comparire una tosse secca, fastidiosa, talvolta accompagnata da scarse secrezioni.
LA TRACHEITE
Come dice il nome stesso, si tratta dell’infiammazione della mucosa che riveste la trachea, l’organo che collega la laringe ai bronchi. Questo disturbo difficilmente si presenta da solo, ma compare spesso in concomitanza con una faringite.
Le cause
La tracheite ha generalmente origine virale, ma può essere favorita anche da altri fattori, in particolare da:
– inalazione di agenti irritanti, come il fumo;
– esposizione a correnti fredde e agli sbalzi di temperatura;
– abuso della voce.
I sintomi
Il senso di oppressione e bruciore al torace e dietro allo sterno e il respiro affannoso sono i due sintomi tipici della tracheite.
La persona colpita può manifestare anche febbre, malessere generale e un’iniziale tosse secca che, con il passare dei giorni, diventa più grassa e ricca di catarro.
LA DIAGNOSI
In genere, è sufficiente la sola visita medica per diagnosticare il mal di gola. La semplice ispezione con l’abbassalingua (apposito strumento che tiene ferma la lingua mentre il medico esamina la gola) permette al medico di valutare la situazione: nelle forme acute è presente un discreto arrossamento delle mucose della gola, mentre nelle forme croniche delle alterazioni particolari, come la presenza di noduli di tessuto linfatico sotto la mucosa.
Non sono generalmente necessari esami particolari. Anche il tampone faringeo (il prelievo di un piccolo campione estratto dal cavo orale, eseguito con un bastoncino simile a quello per la pulizia delle orecchie, che permette di analizzare la flora batterica) è solitamente superfluo e inutile, visto che il mal di gola dipende per lo più da virus, sostanze irritanti o reflusso (e non da alterazioni della flora batterica).
LE CURE
Indipendentemente dalla tipologia (faringite, laringite o tracheite), il mal di gola si cura sempre allo stesso modo. In realtà, trattandosi perlopiù di infezioni di origine virale (contro le quali gli antibiotici sono inefficaci), spesso non serve alcun trattamento: un po’ di riposo è sufficiente per far scomparire il disturbo.
Se, invece, la situazione non migliora può essere necessario ricorrere a cure mirate, che variano in relazione all’agente responsabile dell’infiammazione (ma non alla parte di gola colpita). Sarà il medico a stabilire quelle più adatte.
Generalmente si ricorre a farmaci antinfiammatori e analgesici (come acido acetilsalicilico o paracetamolo). Solo se l’infiammazione è di origine batterica (in una piccola percentuale di casi) oppure se l’infezione virale si complica con una sovrainfezione batterica è possibile, ma non sempre necessario, ricorrere agli antibiotici.
Laddove i tessuti della laringe si siano gonfiati potrebbero servire i cortisonici.
Per quanto riguarda le faringiti croniche è necessario riconoscere e curare le cause a monte e in particolare prendere in considerazione l’ipotesi di un possibile reflusso gastroesofageo. Per queste forme è, quindi, sempre consigliabile una visita specialista otorinolaringoiatria (contro il reflusso, in genere, il medico prescrive antiacidi).
CONSIGLI UTILI
Se si avverte mal di gola è importante seguire alcune indicazioni.
1. Lasciare riposare la gola e la voce e osservare anche un adeguato riposo fisico. In questo modo, si dà la possibilità all’organismo di “ricaricarsi” e rinforzare il sistema di difesa naturale.
2. Evitare il fumo, un fattore che ostacola il lavoro delle ciglia vibratili, minuscoli peli che ricoprono le pareti delle vie respiratorie, spingendo il muco e gli eventuali agenti dannosi presenti nell’aria inspirata verso l’esterno.
3. Bere molto, acqua, ma anche spremute, frullati e centrifugati.
4. Limitare il consumo di caffeina (presente per esempio nel caffè), che favorisce ansia e stress, fattori che possono indebolire l’organismo. No anche all’alcol, che rallenta le funzionalità depurative del fegato.
5. Fare inalazioni con sostanze balsamiche (come l’eucalipto o la propoli) e ai gargarismi con collutori (per esempio a base di benzidamina), due rimedi in grado di disinfiammare la parte.
6. Succhiare caramelle: grazie all’effetto emolliente dello zucchero e all’aumento del flusso di saliva, riducono l’irritazione. Si possono anche utilizzare quelle specifiche per il mal di gola.
LA PREVENZIONE
Per ridurre il rischio di incorrere nel mal di gola è utile seguire alcune strategie.
– Seguire un’alimentazione sana per rinforzare le difese dell’organismo. Via libera ai cibi che contengono vitamina C (agrumi, kiwi, pomodori, peperoni e verdura cruda in genere), zinco e magnesio (carne, pesce, crusca, lievito e germe di grano, cereali integrali, germogli di soia, legumi, carne e latte).
– Vestirsi a strati, in modo da potersi svestire e rivestire in fretta a seconda della differenza fra ambienti esterni ed esterni (basta indossare giacche e golf non appena si esce).
– Preferire la biancheria in cotone: questo tipo di tessuto, infatti, permette di assorbire meglio il sudore.
– Dormire a sufficienza, per rendere il fisico più in forma e il sistema immunitario più efficiente.
– Evitare gli ambienti chiusi e affollati dove è più facile trasmettere le infezioni da persona a persona.