I noduli benigni
Insieme alle perdite di sangue del capezzolo, è probabilmente il sintomo che allarma di più: quando la donna, autopalpandosi o magari applicando la crema sul seno, nota la presenza di un nodulo entra subito in ansia.
In realtà, non si tratta per forza di tumore. Anzi, in molti casi, questo segnale è innocuo: dipende cioè da malattie benigne che non incidono minimamente sul rischio di tumore. Ecco quali sono.
IL FIBROADENOMA
Si tratta della forma di tumore benigno al seno più comune. I tumori benigni sono costituiti da cellule che si moltiplicano più del dovuto, formando masse che possono raggiungere dimensioni considerevoli. Tuttavia, queste cellule, a differenza di quelle maligne, mantengono le caratteristiche del tessuto da cui hanno origine, limitandosi a crescere nella loro sede senza produrre danni né metastasi.
Il fibroadenoma colpisce soprattutto le donne giovani, di età compresa tra i 25 e i 30 anni.
Nella maggior parte dei casi, si presenta come un nodulo isolato (o un gruppetto di noduli fusi tra loro), duro o gommoso al tatto, con contorni netti e regolari, ed è mobile sotto la pelle. Tuttavia, esistono anche forme, seppur meno frequenti, costituite da più noduli che interessano uno o entrambi i seni (fibroadenomi multipli). In ogni caso, le dimensioni sono molto variabili.
Mentre alcuni fibroadenomi rimangono costanti (in grandezza) per molti anni, altri noduli possono crescere nel tempo fino ad assumere dimensioni cospicue, specie in gravidanza (il fibroadenoma è sensibile alle influenze ormonali).
Altri ancora (pochi), invece, si riducono spontaneamente fino a scomparire del tutto, come spesso accade dopo la menopausa.
Occorre sapere che si tratta di una delle situazioni che più spesso traggono in inganno e su cui si commettono più errori diagnostici. Può essere confuso con il fibroadenoma filloide, che è semimobile e può essere anche maligno.
Il fibroadenoma, invece, assai raramente si trasforma in un tumore maligno.
I sintomi
Di solito, il fibroadenoma non causa disturbi e per questo viene definito asintomatico. Ecco perché, nella maggior parte dei casi viene scoperto casualmente.
Solo talvolta può essere associato a dolore e/o infiammazione prima della comparsa delle mestruazioni.
Quando palpabile, il nodulo del fibroadenoma si riconosce perché è mobile sotto la pelle. Al controllo ecografico, risulta solido.
Le cause
Le cause del fibroadenoma sono ancora sconosciute. Si ritiene che il suo sviluppo possa dipendere da una risposta anomala agli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili. E, in effetti, la malattia è più comune nelle donne in età fertile e in quelle che fanno uso della pillola. È molto più raro invece nelle donne in menopausa, quando il livello di questi ormoni crolla.
Le cure
Se gli esami hanno confermato la natura benigna del nodulo e se lo stesso non aumenta velocemente di dimensioni, in genere, non è necessario intervenire: la donna, specie se giovane, deve sottoporsi ai normali controlli.
Se, invece, il fibroadenoma si associa a dolori o altri sintomi, è molto grande, si accresce rapidamente, presenta un’anomala vascolarizzazione o bordi irregolari, potrebbe essere un fibroadenoma filloide, insorge in donne non giovanissime, il medico potrebbe consigliarne l’asportazione chirurgica. L’intervento può essere suggerito anche nel caso in cui la formazione causi problemi estetici o disagio psicologico nella donna.
In genere, si procede quasi sempre effettuando una resezione ghiandolare con asportazione del fibroadenoma, che viene poi analizzato in laboratorio.
Metodiche come la crioablazione (una piccola sonda dotata di microaghi produce freddo estremo provocando la morte delle cellule tumorali senza danneggiare quelle sane) e gli ultrasuoni (mediante un apposito strumento, si applicano onde ad alta intensità per distruggere le cellule potenzialmente anomale) sono poco utilizzate perché non permettono poi l’analisi del nodulo in laboratorio.
Da sapere
Quando si palpa il seno, i lobi e lobuli presenti all’interno della mammella danno la sensazione di tanti noduli, che possono avere dimensioni alquanto diverse tra di loro. A maggior ragione nelle mammelle giovani piccole e magre, o comunque con tessuto grasso modesto.
In gravidanza è molto evidente la struttura nodulare perché si verifica una crescita dei lobuli, che sono la sede di formazione degli elementi del latte materno.
In menopausa il tessuto che forma la ghiandola va progressivamente scomparendo e al suo posto aumenta il tessuto grasso: anche i noduli ghiandolari si riducono, ma possono comparire noduli di grasso.
LE CISTI MAMMARIE
Le cisti mammarie sono capsule, sacche o cavità ripiene di liquido sieroso (ma esistono anche cisti prive di liquido), nella maggioranza dei casi di natura benigna. Sono molto frequenti, specie nelle donne di età compresa fra i 30 e i 50 anni, tanto che si stima che metà delle donne ne abbia almeno una, palpabile o meno.
Al tatto, si presentano come sfere morbide, come un chicco d’uva, con margini ben definiti. Le dimensioni possono variare da alcuni millimetri fino a raggiungere i cinque o sei centimetri.
Possono essere singole, ma nella maggior parte dei casi sono multiple e bilaterali.
Si manifestano in corrispondenza dei dotti galattofori e non di rado si formano in pochissimo tempo.
Esistono anche le cisti complesse, che hanno pareti più spesse e possono contenere al loro interno anche materiale solido. Non sono pericolose, ma hanno una natura più complessa per cui spesso vengono sottoposte a biopsia per avere certezza sulla loro natura.
I sintomi
Le cisti mammarie generalmente non danno sintomi. Solo raramente provocano fastidio o arrossamento locale, al punto che in genere vengono scoperte durante accertamenti eseguiti per altri motivi.
Solo se i noduli aumentano di volume o si crea un processo infiammatorio può comparire dolore.
Le cause
Anche l’origine delle cisti mammarie non è del tutto chiara. È probabile, comunque, che queste formazioni siano legate a un eccesso di estrogeni. Ecco perché possono cambiare forma e volume a seconda del periodo del ciclo e con la comparsa delle mestruazioni.
Le cure
Le cisti mammarie sono generalmente benigne e di norma non necessitano di essere trattate.
Solo in rari casi, specie se sono di grosse dimensioni e in presenza di fastidi, si può procedere con l’agoaspirazione. In pratica, sotto guida ecografica, si inserisce un ago sottile nella cisti e, una volta raggiunta la zona interessata, si aspira il liquido. Questa procedura, soprattutto nelle donne dopo i 40 anni, può essere eseguita anche per esaminare il contenuto della cisti, così da chiarire la sua natura.
Una volta estratto il contenuto, la cisti si sgonfia da sola, ma può nuovamente riempirsi di liquido.
LE LESIONI FIBROCISTICHE
Un tempo definite come mastopatia fibrocistica o Mfc, le lesioni fibrocistiche rappresentano una malattia benigna della mammella che interessa quasi la metà delle donne in età fertile (fino ai 50 anni). Questa condizione è caratterizzata dalla presenza, nel tessuto mammario, di aree fibrose, di noduli e di cisti di varia dimensione.
Si tratta di una condizione parafisiologica, ossia quasi normale. Riguarda soprattutto le donne con ricca componente ghiandolare. Inoltre, il rischio è più elevato in chi non ha mai avuto gravidanze o in chi ha altri casi in famiglia.
Le lesioni fibrocistiche sono rare nelle donne in postmenopausa, a meno che non si effettui la terapia ormonale sostitutiva.
I sintomi
Molte donne con mammelle fibrocistiche non hanno sintomi. Quando si manifestano, però, le lesioni fibrocistiche lo fanno con sintomi tipici.
Innanzitutto, un dolore al seno che tende a estendersi anche al braccio e che si accentua alla pressione. Tipico anche il senso di tensione della mammella.
Infine, si nota un aumento della nodularità, ossia delle dimensioni e/o del numero dei noduli, e della palpabilità dei noduli stessi.
Le cause
Le cause non sono ancora completamente chiare. È certo, però, che questa alterazione è correlata alle variazioni dell’equilibrio fra estrogeni e progestinici (ormoni prodotti dalle ovaie) nelle diverse fasi del ciclo mestruale.
Ecco perché i suoi sintomi possono durare per tutto il mese, ma in genere si accentuano nel periodo premestruale. Il dolore e la presenza di masse tendono a scomparire o a ridursi una volta che il ciclo mestruale è iniziato.
Le cure
Nella maggioranza dei casi la mastopatia fibrocistica non necessita di trattamenti particolari e tende a ridursi dopo la menopausa. Anche se la condizione è benigna e ha un’evoluzione favorevole, è comunque opportuno sottoporsi ai controlli consigliati dal medico.
Se i sintomi sono molto fastidiosi, il medico potrebbe consigliare l’uso di antidolorifici e antinfiammatori, che però non sono privi di effetti collaterali (quindi, va sempre valutato il rapporto costo-benefici).
Talvolta, vengono consigliati prodotti a base di progesterone da applicare localmente in forma di gel.
Come comportarsi in presenza di noduli
Anche se innocui, fibroadenomi, cisti e lesioni fibrocistiche vanno valutati con la giusta attenzione.
In particolare, è opportuno consultare il medico se viene riscontrato un nuovo nodulo o una zona di ispessimento, se si avverte un dolore persistente in una determinata area, se le modifiche persistono dopo il ciclo mestruale, se un nodulo precedentemente riscontrato aumenta di dimensioni o subisce modifiche.
In presenza di dolore e fastidio, per ottenere sollievo è bene:
– evitare i reggiseni con ferretto utilizzando quelli sportivi in cotone
– limitare l’assunzione di caffeina,
– ridurre i grassi,
– applicare localmente impacchi caldi.