La nefropatia diabetica
Il diabete, negli anni, può danneggiare anche i reni, minacciandone l’integrità. Tutta colpa, ancora una volta, della glicemia alta, che danneggia il reticolo vascolare di questi preziosi filtri, compromettendone la funzionalità.
L’indicatore più preciso di danno renale è la presenza di piccole quantità di albumina, una proteina, nelle urine (microalbuminuria), che tende poi ad aumentare nel tempo.
A questo si associa il progressivo aumento della pressione arteriosa. Se normalmente la quantità di albumina eliminata attraverso le urine è inferiore a 30 mg per ogni litro di urina, in caso di danno renale i valori aumentano progressivamente fino a raggiungere anche diversi grammi di proteine al giorno.
Nella nefropatia diabetica, si assiste a un danneggiamento progressivo dei reni (insufficienza renale), fino al punto in cui essi non riescono più a svolgere il loro lavoro di eliminazione delle sostanze di scarto attraverso le urine.
Così i prodotti del metabolismo cellulare, tossici per l’organismo, non vengono più smaltiti e si accumulano. In questi casi è necessario sostituire la funzione renale perduta con la dialisi o il trapianto di rene.
Negli Stati Uniti la nefropatia diabetica costituisce la causa più frequente di insufficienza renale cronica che richiede la dialisi. In Italia, fortunatamente, sembra che questa malattia sia meno frequente, soprattutto nei pazienti con diabete di tipo 2.
Mentre nel diabete di tipo 1 il danno renale è quasi sempre conseguente al diabete, nei pazienti con diabete di tipo 2 ci possono essere anche altre cause, come le glomerulopatie (malattia dei glomeruli renali, la fitta rete di capillari presente nel rene). Per questo, al riscontro di proteinuria in un paziente con diabete è importante una valutazione nefrologica.
Se la diagnosi di danno renale viene fatta precocemente, ossia quando la quantità di proteine nelle urine è bassa, molto può essere fatto per rallentare anche di molti anni la progressione verso l’insufficienza renale, per esempio controllare bene la pressione con farmaci specifici e mantenere la glicemia a livelli ottimali.
Come nella retinopatia diabetica, è importante misurare la microalbuminuria fin dal momento della diagnosi di diabete e poi annualmente negli anni successivi.