Colesterolo alto in menopausa
Tutta colpa di un cambio di metabolismo, che non riesce più a tenere a bada i livelli di questa sostanza nell’organismo. Lo specialista ti spiega motivi e soluzioni
I disequilibri ormonali tipici della menopausa si manifestano in vari modi, dalla secchezza della pelle al diradamento dei capelli, passando per vampate di calore e sbalzi di umore.
Il metabolismo cambia
«Gli ormoni estrogeni che caratterizzano l’età riproduttiva della donna hanno un’influenza positiva sulle lipoproteine, composti organici che veicolano il colesterolo. Il metabolismo femminile cambia in menopausa e diventa più simile a quello maschile. Di conseguenza, nella donna si assiste a un aumento del colesterolo cattivo, LDL, e a una diminuzione di quello buono, HDL, con un profilo lipidico più simile a quello androgeno», spiega il dottor Lelio Morricone, diabetologo ed endocrinologo presso l’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio (Gruppo San Donato).
La diagnosi
Per verificare l’aumento del colesterolo è opportuno che il medico prescriva esami del sangue specifici, per individuare le due frazioni – buono e cattivo – così come i trigliceridi. In ogni caso, per valutare l’opportunità di una terapia, sono da tenere in considerazione anche altri fattori di rischio, quali fumo, ipertensione, familiarità e grasso viscerale, localizzato sull’addome”, precisa lo specialista.
Le soluzioni
Se le quantità di colesterolo cattivo sono comprese tra 115 e 190 mg/dl (milligrammi per decilitro) e in assenza di altri fattori di rischio si può intervenite migliorando lo stile di vita. Il primo passo è ridurre i grassi saturi dell’alimentazione, contenuti nei cibi di origine animale (tranne il pesce) e nell’olio di palma. Meglio limitare anche uova, formaggi, carni lavorate e orientarsi verso fonti proteiche alternative, soprattutto legumi e pesce. Anche se non influenzano direttamente il colesterolo, nell’ottica di una alimentazione sana, è bene eliminare il più possibile gli zuccheri semplici contenuti ad esempio nelle bevande e dei dolci (specie gli snack) così come il sale, a favore di spezie ed erbe aromatiche. Semaforo verde per frutta, verdura e cereali integrali, ricchi di fibra, capace di diminuire l’assorbimento del colesterolo cattivo nel sangue. «Se il colesterolo invece supera i 190 mg/dl è necessario assumere dei farmaci come le statine per ridurre il pericolo di comparsa di eventi cardiovascolari, come infarto e ictus», conclude Morricone. La terapia deve essere costante e duratura nel tempo.
Muoversi!
Non trascurare l’esercizio fisico: bastano 30 minuti al giorno di un’attività aerobica (camminata a passo veloce, biciletta o cyclette, nuoto, corsa leggera, sci di fondo) per alzare i livelli di colesterolo buono, che trasporta il colesterolo cattivo in eccesso nel fegato, dove verrà eliminato.
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