23/10/2021

Allergici e vaccini anti-Covid: ecco cosa bisogna sapere

Veronica Colella Pubblicato il 23/10/2021 Aggiornato il 25/10/2021

Bambini e ragazzi che soffrono di allergie stagionali o di asma corrono rischi in più? E chi ha già avuto reazioni più gravi, magari dopo una puntura d’insetto? Gli esperti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) fanno chiarezza.

Covid-19 Coronavirus Vaccine vials in a row macro close up

Di tutti i dubbi che possono cogliere genitori e ragazzi al fatidico momento del vaccino, il timore di reazioni allergiche è tra i più sensati. Ecco perché la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) ha messo a punto una serie di raccomandazioni utili per gestire nella maniera più sicura la vaccinazione di tutti quei ragazzi tra i 12 e i 18 anni con una storia di allergie, asma, anafilassi e immunodeficienze. Uno strumento nato in occasione dell’ultimo congresso SIAIP, frutto del lavoro di un gruppo di studio creato appositamente per venire in aiuto a medici e utenti.

A partire dai 12 anni in su, la premessa è che vaccinarsi sia raccomandato e raccomandabile per tutti i soggetti che non presentino specifiche controindicazioni.

Tre fasce di rischio

Come fare a capire quali allergie costituiscono un fattore di rischio? «Per quanto riguarda le allergie, abbiamo individuato tre fasce di rischio, basso, medio e alto, indicate rispettivamente in verde, giallo e rosso» spiega Gian Luigi Marseglia, Direttore della Clinica Pediatrica della Università degli Studi di Pavia, Policlinico San Matteo. «Seguendo i suggerimenti della SIAIP, il semaforo per la vaccinazione è quasi sempre verde. È sicuramente rassicurante l’indicazione che riguarda la quasi totalità degli allergici: chi soffre del classico raffreddore da fieno o di asma, purché sia ben controllata dalle terapie, presenta un rischio analogo a quello degli individui non allergici e può essere quindi vaccinata senza alcun particolare problema»

Quando è meglio approfondire

Non tutte le allergie si manifestano con i sintomi di un semplice raffreddore, ma non è detto che costituiscano un ostacolo. A fare la differenza sembrano essere soprattutto i sintomi: il cosiddetto shock anafilattico, o anafilassi, è una reazione particolarmente acuta a cui è bene prestare la dovuta attenzione.

«Quest’ultimo è il fenomeno in assoluto più grave fra le reazioni allergiche, con la comparsa di sintomi che coinvolgono l’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, spesso accompagnati da manifestazioni cutanee, gastrointestinali, neurologiche. Chi abbia avuto in precedenza un’anafilassi per esempio da alimenti, lattice o punture di insetti» prosegue Marseglia. «Va considerato a rischio medio. In questi casi è necessaria molta cautela e prima dell’eseguire la vaccinazione è indicata l’esecuzione di una visita allergologica per confermare la diagnosi e fornire le opportune indicazioni»..

Le raccomandazioni per asmatici e allergici ai farmaci

Semaforo giallo anche per gli asmatici con malattia non adeguatamente controllata, caso in cui la prima raccomandazione è di correggere la terapia in modo da raggiungere il migliore controllo possibile. E naturalmente anche per chi in passato ha avuto una reazione cutanea estesa dopo la prima dose del vaccino anti Covid-19 o per chi ha avuto reazioni allergiche a farmaci e vaccini.

«In tutti i pazienti con rischio medio il documento SIAIP raccomanda una valutazione allergologica e comunque la somministrazione del vaccino in un ambiente protetto” precisa Marseglia. “Viene inoltre indicato di prolungare il periodo di osservazione dopo la vaccinazione a un minimo di 60 minuti»

Chi sono i ragazzi ad alto rischio?

Massima allerta per chi ha avuto una reazione generalizzata dopo la prima dose del vaccino anti Covid-19 o ad altri farmaci o sostanze contenenti gli eccipienti presenti nel vaccino, inclusi coloro che siano risultati positivi ai test cutanei per i suddetti eccipienti.

«In questi soggetti la cautela è massima: deve essere consultato un allergologo e va valutato attentamente il rapporto rischi benefici» conclude Marseglia. «Nei casi in cui si decida di effettuare la vaccinazione questa deve essere praticata in un ospedale che garantisca l’immediata disponibilità dei presidi necessari per affrontare l’emergenza di un’anafilassi o di uno shock anafilattico. Va comunque detto che il rischio di reazioni anafilattiche in seguito alla vaccinazione contro il Covid-19 è molto basso, si stima circa 11 casi per milione di dosi per i vaccini a mRNA».