04/01/2022

Saldi per ritrovare il buonumore anche se le Feste sono finite

Alberta Mascherpa Pubblicato il 04/01/2022 Aggiornato il 04/01/2022

Archiviate le festività è tempo di dedicarsi alle compere. Ecco il calendario dei saldi, regione per regione.

Young woman out shopping

Non si sono dubbi che disfare albero e presepe metta sempre un po’ di tristezza. Ma a risollevarci l’umore è il fatto che chiusa una porta se ne apre un’altra: quella dei saldi che ha sempre una grande attrattiva. A fare da apripista Sicilia e Basilicata che hanno dato ufficialmente il via agli sconti il 2 gennaio. Lunedì 3 è tata la volta della Valle d’Aosta.

Per la maggior parte delle altre regioni la partenza è fissata per il 5 gennaio. Fa eccezione solo il Trentino-Alto Adige dove i saldi hanno date diverse d’inizio in base alle zone, con un’oscillazione tra l’8 di gennaio e il 5 di marzo.

Diverse da regione a regione invece le date di chiusura dei saldi: prima a mettere lo stop alle vendite straordinarie è la Puglia il 28 gennaio, seguita dal Lazio il 15 febbraio, dalla Liguria il 18 e dal Veneto il 28 sempre di febbraio mentre per tutte le altre regioni lo stop è previsto tra l’1 e il 5 marzo. Il tutto per un giro d’affari che Confcommercio stima in 4,2 miliardi di euro, l’equivalente di 119 euro a persona, cifra che per Confesercenti sale a 150 euro a testa ma che è comunque ben lontana da quella pre-Covid.

Ci vuole attenzione

Purtroppo, è ancora una volta la situazione pandemica a dettar legge in tema di shopping: il numero di persone che possono entrare in negozio è limitato e da riportare obbligatoriamente con un cartello in vetrina. È obbligo sia per chi vende sia per chi acquista indossare la mascherina, mantenere il distanziamento e igienizzare le mani all’entrata del negozio. E la possibilità di provare i capi? Come sempre è lasciata alla discrezionalità dell’esercente che ha invece l’obbligo di indicare in etichetta il prezzo originale del prodotto, lo sconto e il prezzo finale. Su questo fronte non ci sono dubbi che più lo sconto è alto, più attrae ma attenzione che sia reale: sul web è possibile controllare il costo di molti articoli di marca così da evitare prezzi gonfiati in partenza per attirare con la prospettiva di un risparmio che in realtà non c’è.

Cambiare è possibile

E l’eterno dubbio: si possono cambiare i capi in saldo? Anche in questo caso la decisione spetta al commerciante a meno che il prodotto non sia danneggiato; in quest’ultimo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, qualora questo risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato, in contanti non sotto forma di buono. Attenzione poi che chi compra ha la possibilità di riportare in negozio il capo difettato entro due mesi dall’acquisto e non sette, otto giorni come spesso indicato. Volete andare a far shopping senza dover tirar fuori contanti? Sappiate che per legge il negoziante ha l’obbligo di farvi pagare con carta di credito