Giornata nazionale della salute della donna 2022: si ricomincia dagli screening
Prevenzione: è questo l’obiettivo della Giornata Nazionale della salute della donna, che promuove corretti stili di vita e controlli medici al femminile necessari
Istituita nel 2015 con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri e promossa dal Ministero della Salute assieme alla Fondazione Atena Onlus, il 22 aprile si celebra la Giornata nazione della salute della donna.
Una data scelta per ricordare la nascita del premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Questa giornata si pone l’obiettivo di invitare le donne a non trascurare visite specialistiche e soprattutto la diagnostica indispensabile. Purtroppo, a seguito della pandemia da Covid-19, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio nazionale screening, da gennaio 2020 a maggio 2021 confrontati con quelli del 2019 si rileva un calo pari al 28,5% degli screening effettuati.
I fondamentali
Oltre a consulti per monitorare problemi mirati, esami di laboratorio triennali e visite ginecologiche almeno ogni due anni, non dobbiamo dimenticare gli screening riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale. «Il primo fra tutti è la mammografia con cadenza annuale, per diagnosticare il tumore mammario, che colpisce una donna su nove nel corso della vita, ma che ha un’alta percentuale di sopravvivenza (l’87 per cento dopo cinque anni), se scoperto in fase precoce, cioè quando non dà sintomi. Questo è essenziale a partire dai 40 anni e fino ai 70 anni», spiega la dottoressa Daniela Bernardi, Responsabile Sezione di Radiologia Senologica e Screening Humanitas e Humanitas Medical Care di piazza De Angeli a Milano. Dopo questa età, è possibile fare la mammografia anche ogni due anni, seguendo gli inviti delle giornate organizzate dalle ASL regionali. Se la mammella è molto densa, cioè con una quantità significativa di tessuto ghiandolare, il radiologo indicherà anche di associare un’ecografia. La raccomandazione è di iniziare lo screening dai 30 anni con un’ecografia se ci sono casi di familiarità.
Dai 35 anni, ogni cinque anni, non dimentichiamo l’appuntamento con il ginecologo per il test che identifica il papilloma virus (HPV), la vera causa del tumore alla cervice uterina. Negli ultimi anni è partita una campagna di sensibilizzazione per vaccinare ragazze e ragazzi prima dei 13 anni nei confronti di questo virus, che ha dato come risultato una netta diminuzione della patologia. È possibile vaccinarsi anche in età adulta, una volta accertato di non essere entrate in contatto con il virus.
«Il terzo screening è l’esame del sangue occulto nelle feci, con almeno tre prelievi, a partire dai 45 anni. Se c’è familiarità con il tumore al colon-retto, è bene sottoporsi anche a una colonscopia», conclude.
Stili di vita
Per stare bene è fondamentale seguire alcune buone abitudini.
1) Evitare cibi conservati a favore di frutta e verdura fresca e di stagione. Sì alle proteine di pesce, carni bianche e legumi: limita invece il consumo di carni rosse, anche a causa dei loro metodi di cottura, come la griglia, che non sono salutari. È concesso un bicchiere di vino al giorno.
2) Sì al movimento almeno tre volte la settimana, anche con l’obiettivo di mantenete il peso-forma. Basta una camminata di 30-40 minuti a passo sostenuto.
3) No al fumo, che provoca danni a cellule e DNA.
Prevenzione gratuita
In occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, organizza dal 20 al 26 aprile la settima edizione dell’(H) Open Week con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la cura al femminile. Per conoscere i servizi gratuiti offerti nei 270 ospedali che aderiscono all’iniziativa in tutta Italia: www.bollinirosa.it Anche i centri medici Humanitas Medical Care hanno organizzato un calendario di oltre 200 visite gratuite tra venerdì 22 e sabato 23 aprile.
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