Coronavirus, il Gruppo Miroglio realizza le mascherine

Sono indispensabili, oggi più che mai. Ma se le mascherine mancano non manca lo spirito di iniziativa e di collaborazione di molte aziende che si stanno attrezzando per cercare una soluzione in tempi rapidi.

La sera dell’11 marzo il prototipo è arrivato all’Unità di Crisi a Torino che dopo averlo controllato lo ha ritenuto idoneo per l’utilizzo. Si tratta di mascherine chirurgiche in cotone ed elastan, trattate con prodotti idrorepellenti, lavabili fino a dieci volte. La certificazione dell’ISS di Roma ha tempi tecnici molto lunghi (si parla di mesi) ma la Regione Piemonte ha avuto una deroga per poterle utilizzare come dispositivo medico a tutti gli effetti.

Un impegno contro il tempo

Per il momento si prevede una produzione destinata alla sola Regione Piemonte che consta di 600 mila mascherine da realizzare a tempo di record, nell’arco solo di due settimane. Le prime 10 mila sono già state consegnate all’Unità di Crisi sabato 14 marzo e le altre seguiranno con consegne a cadenza giornaliera. Quando tutto l’impianto necessario sarà a regime si prevede di arrivare a una fornitura di 75-100 mila mascherine al giorno. Per il momento il Gruppo Miroglio sta rispondendo alla richiesta arrivata dalla Protezione Civile tramite l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ma la domanda cresce di ora in ora, da tutte le regioni e l’impegno del gruppo è quello di far fronte il più possibile alle diverse richieste. Il problema maggiore in questo momento è l’approvvigionamento del cotone, la materia prima necessaria per produrre le mascherine: l’impegno del gruppo è rivolto anche in questa direzione in modo da poter incrementare il più possibile la produzione.
Il costo? Il Gruppo Miroglio ha concordato con la Protezione Civile un prezzo minimo che consente di coprire i soli costi della produzione.