04/09/2020

Venezia 77 alla scoperta di Greta

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 04/09/2020 Aggiornato il 04/09/2020

Greta Thunberg ha presentato alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia, in collegamento via Zoom, il documentario che racconta la sua vita firmato da Nathan Grossman

Venezia 77 Greta

Alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia c’è spazio anche per l’impegno e la riflessione, grazie a documentari come Greta (titolo originale I am Greta) diretto da Nathan Grossman, che traccia un ritratto della giovane attivista Greta Thunberg.

La fondatrice del movimento #FridaysForFuture, che il prossimo gennaio compirà 18 anni, non ha voluto mancare e ha parlato con la stampa anche se solo in collegamento via Zoom tra una lezione e l’altra.

Per conoscere la vera Greta

Il documentario (presentato Fuori Concorso) non si limita a raccontare quello che già sappiamo, ovvero che la studentessa svedese Greta Thunberg ha iniziato, nell’agosto del 2018, uno sciopero per il clima ponendo delle domande ben precise al mondo degli adulti che hanno lasciato alla sua generazione una situazione preoccupante dal punto di vista ambientale. Nel giro di poco tempo questa ragazzina è riuscita a muovere folle oceaniche in tutto il mondo, dando vita a un movimento, #FridaysForFuture, forte e autorevole tanto da essere seguito non solo dai più giovani.

Quello che regala il regista Nathan Grossman è un ritratto unico, che ci fa scoprire la vera Greta, tra pubblico e privato.

“Il mio obiettivo non è solo quello di far conoscere il movimento, ma anche far capire che Greta non fa tutto questo per celebrità. Lei ha una grande passione per questo argomento e voglio che lo spettatore non si limiti più a giudicare in base e ciò che vede sui social” – spiega il regista – “Greta è una intellettuale e quello che mi piace di lei è che è sempre concisa e concreta nelle sue risposte, così riesce a rendere comprensibile anche un argomento complesso. E poi è una persona molto buffa, è stato divertente passare del tempo con lei”.

La diretta Zoom

In effetti, a vederla così collegata via Zoom nella sua quotidianità, Greta ci appare diversa rispetto alla “narrazione ufficiale”: ci troviamo di fronte infatti a una semplice adolescente, persino sorridente, che però riesce a catturarti non appena inizia a parlare.

«Nathan si è presentato, mi ha chiesto se poteva unirsi a me e ha iniziato a riprendere, con grande discrezione. Poi man mano le cose si sono evolute e il suo è diventato un film, che spero faccia da ponte affinché le persone possano capire di più la crisi climatica»  racconta. «La mia storia viene raccontata per fare capire che ognuno può dare il suo contributo, ma dobbiamo essere in tanti per cambiare le cose, è necessario un atteggiamento olistico». E aggiunge: «Però non siamo noi ragazzi che dovremmo fare tutto questi, bensì gli adulti e in particolare gli adulti al potere che hanno creato il problema».

Poi di lei dice: «So che circolano delle teorie cospirazioniste su di me, ma con questo film vengono smentite perché si vede che sono io che decido per me stessa e rappresento le mie idee. I media mi rappresentano come una bambina arrabbiata che urla di fronte ai leader mondiali, ma io sono semplicemente una ragazza timida e studiosa che da piccola sognava di diventare una scienziata».