Venezia 74: Micaela splende sul red carpet (ma sul set è sempre una mamma disperata)
Micaela Ramazzotti nel film Una famiglia di Sebastiano Riso in concorso al festival di Venezia interpreta ancora una volta una donna problematica
Micaela Ramazzotti torna ad essere la musa del giovane regista Sebastiano Riso. Dopo aver recitato nella sua opera prima Più buio di mezzanotte, è infatti protagonista del secondo film Una famiglia, presentato in concorso alla 74a Mostra del Cinema di Venezia (nelle sale dal 28 settembre). Nel cast, insieme a lei, il cantante-attore francese Patrick Bruel e Matilda De Angelis.
Un’altra mamam disperata
Maria e Vincenzo sono una coppia, apparentemente come tante altre, che cerca di avere un figlio. Però l’intenzione non è quello di formare una famiglia, bensì di dare poi il nascituro a un’altra coppia, su pagamento di una cospicua somma di denaro. Pian piano vengono svelate le carte in tavole e si scopre che non è la prima volta e che per i due si tratta di un vero e proprio business. In Maria però scatta qualcosa, inizia a non assecondare più il suo compagno e prima fa di tutto per non rimanere incinta e poi cerca di convincerlo a non dare via il suo bambino una volta nato. Tra l’altro alla donna viene diagnosticata una gravidanza difficile, in quanto sempre più fragile fisicamente (oltre che psicologicamente) e quindi Vincenzo inizierà a guardarsi intorno in cerca di nuove possibilità.
L’empatia di Micaela
Così Micaela Ramazzotti racconta il suo personaggio: «Maria sembra non avere passato, il suo unico punto di riferimento è Vincenzo, che è il suo compagno e carceriere. Si ritrova schiava di un progetto che non ha deciso, ma accettato. È succube, ma diventerà libera quando avrà una presa di coscienza e deciderà di mettere fine a questo loop».
«Io rincorro questo tipo donne, ho voglia di approfondirle e di difenderle. Lo so che sembro masochista dato che interpreto mamme sempre più disperate!».
Il rapporto con i suoi registi
E aggiunge: «Sebastiano è un regista in grado di portare sul grande schermo il mio lato primitivo ed sentirsi selvaggi, per noi attori, è importante. Io solitamente ho una bassa autostima, come tutti quelli che fanno il mio mestiere, ma lui riusciva a farmi sentire una bomba come Meryl Streep».
Lo stesso, sicuramente, vale per quando viene diretta dal marito Paolo Virzì, che tra l’altro è anche in lui in concorso con The Leisure Seeker (Ella & John), uno dei film finora più applauditi. E la “rivalità” non ha impedito alla coppia di condividere il red carpet mostrando la solita complicità.
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