The Voice of Italy 2016: seconda serata. Bocciati di nuovo Killa e Dolcenera

Redazione Pubblicato il 03/03/2016 Aggiornato il 04/03/2016

I due giudici più giovani di The Voice of Italy continuano a risultare irritanti e a far volare scintille. Meglio gli altri due

Kimia-Ghorbani

Si è consumata, a rilento, anche la seconda puntata della quarta edizione del talent musicale di Rai2. Il programma, ancora nella fase iniziale delle Blind Auditions, in cui i giudici devono scegliere i talenti soltanto dalla voce per poi aggiudicarseli nel proprio team, continua a non entusiasmare. A partire dalla giuria, soprattutto per i due delle poltrone esterne.

Emis Killa e Dolcenera risultano eccessivi, e quando lo capiranno sarà comunque troppo tardi.

Scintille gratuite

Proprio ieri sono volate scintille tra i due, a causa di un “noioso” di troppo, scappato al rapper dopo l’esibizione di un cantante. E forse, nella sua esagerazione, è stato il momento più vero di tutta la serata. Senza discutere sulle loro capacità musicali, essere bravi “giurati televisivi” è un’altra cosa.
Meglio, e di molto, la coppia Carrà-Pezzali, soprattutto quando la prima non fa la discotecara in leather. Meno male che c’è Federico Russo e una regia che non stanca mai.

Le esibizioni che meritano di essere riviste

Qualche esibizione che merita attenzione ieri sera c’è stata. Da rivedere William Prestigiacomo, 33 anni, uno dei finalisti del programma in versione polacca.. davvero pieno di energia e di entusiasmo, che ha scelto Killa. E poi Andrea Palmieri, 17 anni, romano, interessante e più maturo, a livello di voce, rispetto ai coetanei, che ha scelto la Carrà. E poi c’è la bella voce (la cui storia è ancor più bella) dell’iraniana Kimia Ghorbani che si toglie il velo ed emoziona: «In Iran mi hanno picchiata, qui mi sento libera».

I momenti peggiori della serata

I monologhi di Dolcenera sono tanto estemporanei quanto irritanti: lei è “tanta”, in tutti i sensi. Ma ad un certo punto è impossibile non dire: «e basta!». E se questa esclamazione proviene da uno che ama la trasmissione come me, e che la vedrebbe anche non solo per lavoro, non oso immaginare quale sia l’effetto per il telespettatore not addicted. E il suo “patato/a” rischia di diventare il nuovo meme dei social. Occorre urgentemente mettere un freno al suo logorante eloquio, prima che sia troppo tardi.

In “buona” compagnia

Peggio di lei solo Emis Killa, che consiglia ad una giovane cantante che si è esibita con Natural woman di essere più moderna possibile «perché non è più tempo per i cult, per le robe vecchie». E ne approfitta per dare della “vecchia” anche a un mostro sacro come la Carrà. Caro Emiliano Rudolf Giambelli (questo il suo nome) a 26 anni non bastano cinque dischi di platino per dirsi “arrivati”. A volte, evviva l’umiltà, non basta una vita!