Teatro: è il momento dei mattatori
Gli spettacoli di prosa della seconda metà di aprile vedono in scena (e alla regia) molti nomi famosi della drammaturgia italiana, in un tourbillon di classici, musical e pièce fuori dagli schemi
Ci avviciniamo alla fine della stagione, ma i cartelloni dei teatri sono ancora ricchissimi di proposte appassionanti. Sono in calendario classici della prosa rivisitati, pièce contemporanee, allegri musical, letture interpretate e in scena ci saranno grandi mattatori, del calibro di Gabriele Lavia, e attori molto amati, come Michele Placido. Ecco qualche suggerimento per sedersi in platea fino alla fine di aprile.
“Il teatro è il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita”. Eduardo De Filippo
Su il sipario!
Un testo immortale sull’amore come quello shakespeariano viene rivisitato da Babilonia Teatri in “Romeo e Giulietta. Una canzone d’amore”, con Paola Gassman e Ugo Pagliai, previsto al Carcano di Milano dal 21 al 24 aprile. Con un ribaltamento di prospettiva, i dialoghi romantici fra due adolescenti diventano l’emozionante emblema dell’amore indistruttibile, perché pronunciati da due grandi del teatro che fanno coppia nella vita e su lavoro da cinquant’anni.
Un altro grande classico, ripreso con grande rispetto del testo originale, è “Tartufo” di Molière, proposto al Teatro Mercadante di Napoli dal 20 aprile all’1 maggio con la regia di Jean Bellorini. Un ricco cast dà vita a uno spettacolo divertente e vorticoso, la satira più feroce che sia mai stata scritta contro l’ipocrisia e una denuncia della mediocrità umana.
Al Carignano di Torino (19-24 aprile) la regista Lisa Ferrazzo Natoli dirige la prima edizione italiana di un capolavoro contemporaneo, “When the rain stops falling”, di Andrew Bovell, già insignito di numerosi premi. La vicenda è un’avvincente saga famigliare che dura ottant’anni.
Michele Placido è in scena con Alvia Reale al Parenti di Milano, dal 20 aprile all’1 maggio, in “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller. Il regista Leo Muscato punta su questa storia tragica di un piccolo uomo, Willy Loman, e delle sue ambizioni più grandi di lui: il sogno americano del successo facile e veloce, in cui contano le apparenze e in cui i fallimenti e la sconfitta finale sono amari e attualissimi.
Musica e brio sono protagonisti fino al 30 aprile al Teatro Brancaccio di Roma, dove Gianluca Guidi indossa la tonaca di Don Silvestro in “Aggiungi un posto a tavola”: uno dei musical più rappresentati e applauditi in tutto il mondo. La regia è di Garinei & Giovannini e dello stesso Guidi.
Ancora a Torino, al Gobetti, conosciamo un affermato autore romeno, Csaba Székely, con la pièce “Non mi pento di niente” (19-24 aprile). Si entra nella vita di un ex colonnello della Securitate, la polizia del regime comunista: un uomo che ha compiuto azioni ignobili seguendo un’ideologia, ma che di fronte alla violenza gratuita decide di prendere posizione. In scena Beppe Rosso, che firma anche la regia, Lorenzo Bartoli e Annamaria Troisi.
Il Teatro Goldoni di Firenze, infine, ospita dal 19 al 24 aprile “Le favole di Oscar Wilde”: due delle storie fantastiche dello scrittore, poeta e drammaturgo inglese ottocentesco vengono declamate da Gabriele Lavia (che è anche regista dello spettacolo), con l’intento di mostrare al pubblico le contraddizioni, la malinconia, la fantasia, le insicurezze, il sarcasmo e i sogni che permeano di sé la nostra vita.
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