Teatro di dicembre tra sogni e paure sempre attuali
Gli spettacoli in scena nelle prossime settimane rileggono classici immortali. A interpretarli e dirigerli tanti nomi di spicco, da Gabriele Lavia a Geppy Gleijeses, da Alessio Boni a Milena Vukotic, da Andrea Delogu a Emma Dante
C’è tanto di noi, delle mode, delle convinzioni, delle paure e dei fallimenti della nostra epoca negli spettacoli in cartellone nella prima metà di dicembre. Le proposte contemporanee indagano il nostro modo di sentire, usando il filtro del sorriso o della malinconia, ma anche le riletture di alcuni classici immortali, da Cechov a Pirandello, riflettono emozioni eterne che proviamo anche nella vita quotidiana ai nostri giorni. Ecco alcune date da non perdere.
Sono tanti gli attori noti e i registi famosi da applaudire in dicembre, da Gabriele Lavia a Geppy Gleijeses, da Alessio Boni a Milena Vukotic, da Andrea Delogu a Emma Dante.
Su il sipario!
Al Manzoni di Milano Andrea Delogu, in una data unica per la rassegna Extra, presenta “40 e sto. Manuale di sopravvivenza alla maleducazione sentimentale”, con la regia di Enrico Zaccheo. Il giro di boa dei 40 anni è il tema intorno a cui l’attrice racconta e si racconta, attingendo molto anche alla sua storia personale: un momento di crisi e di rinascita per ogni donna, fra bizzarri pretendenti, traslochi, social, paparazzi, supermercati per single, vizi e ossessioni di una società, in cui è sempre più difficile lottare per essere se stesse, senza piegarsi a ciò che gli altri vorrebbero da noi.
A Genova il Teatro Gustavo Modena mette in scena “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller (12-16 dicembre) con Massimiliano Popolizio in veste di regista e interprete. “Il concetto di ineluttabilità del destino e di passioni dalle quali si può essere vinti e annientati è una‘necessità’ che penso possa avere ancora oggi un forte impatto teatrale. Il testo assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica. È una grande storia raccontata come un film, ma a teatro: con la recitazione che il teatro richiede, ma con i ritmi di una serie e con le musiche di un film” spiega Popolizio.
La regista Irina Brook, figlia del maestro Peter Brook, esplora la sua stessa biografia attraverso una rilettura di Anton Cechov “Seagull dreams. I sogni del gabbiano”, al Mercadante di Napoli (12-17 dicembre). Il lavoro, interpretato da un gruppo di affiatati attori capitanati da Pamela Villoresi, ha come vero protagonista il teatro, con le sue dinamiche e i sogni, i desideri, la passione, i timori, il nomadismo e, a volte, le umiliazioni di generazioni vecchie e nuove di attori.
La regista Emma Dante, anche in veste di autrice, porta al Goldoni di Venezia “Il tango delle capinere” (14-17 dicembre), con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco. Il mosaico di ricordi di una vita ritorna a galla aprendo un baule: vecchi oggetti impolverati fanno rivivere a ritroso la storia d’amore dei due protagonisti, durata fino a quando la vita li ha separati.
Dopo le date milanesi (Piccolo teatro, fino al 6 dicembre), Gabriele Lavia porta al Teatro Duse di Bologna “Un curioso accidente”, una delle ‘commedie degli equivoci’ di Carlo Goldoni più tradotte e rappresentate all’estero, di cui è regista e interprete (8-10 dicembre). Al centro della trama una vicenda di amore complicato e fonte di infiniti, divertentissimi qui-pro-quo.
A Roma, al Ciak, arriva lo spettacolo “Lady D” (2-3 dicembre), scritto da Clelia Ciaramelli e interpretato da Annalisa Favretti, con la regia di Pino Ammendola. “Lo spettacolo racconta la storia della principessa, con i suoi dolori e le sue fragilità, partendo dall’incidente di Parigi e sviluppandosi in un’atmosfera senza spazio e senza tempo” anticipa l’attrice.
“Così è, se vi pare” di Luigi Pirandello è in scena al Parenti di Milano (7-13 dicembre) con la regia di Geppy Gleijeses, che dirige Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato. Una delle commedie più belle ed emblematiche del drammaturgo siciliano, in un allestimento contemporaneo, fa rivivere il tema sempre attuale della ricerca della verità, che paradossalmente non esiste perché ciascuno di noi ha la sua verità.
Si apre la stagione anche per il Teatro Donizetti di Bergamo, con il debutto di “Iliade, il gioco degli dei” (12-18 dicembre), progetto di cui è artefice Alessio Boni in veste di regista e di attore, con Iaia Forte e altri sei interpreti. L’allestimento si preannuncia di grande impatto: gli dei sono causa di tutto, capricciosi, vendicativi e immortali. La loro commedia è la tragedia degli uomini, dalla notte dei tempi, ma ora hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi questo tramonto.
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