Studio Battaglia 2: nuove sfide e scelte importanti per le protagoniste

Ormai la serialità italiana non vive più complessi di inferiorità rispetto a quella internazionale, tanto che spesso e volentieri gli adattamenti nostrani superano gli originali. È il caso di Studio Battaglia, versione italiana del procedural-family The Split, la cui prima stagione è stata premiata con il Nastro d’Argento Speciale andato alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile composto da Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Marina Occhionero e Carla Signoris.

Insieme a loro ritroveremo Giorgio Marchesi (Massimo Munari), Thomas Trabacchi (Alberto Casorati), Massimo Ghini (Giorgio) e David Sebasti (Dario Zander). A firmare la regia è ancora una volta Simone Spada.

Anticipazione dei nuovi episodi

Naturalmente non possiamo spoilerare troppo delle tre serate che ci aspettano di Studio Battaglia (una produzione Palomar con Tempesta, in collaborazione con Rai Fiction), però possiamo dirvi che la narrazione riprende da dove si era interrotta nella prima stagione. Le avvocate Battaglia (le sorelle Anna e Nina e la madre Marina) tornano a lavorare insieme, ma fondendosi con lo Studio Zander che ora si chiama Zander Battaglia. L’accordo è che Marina concluda le ultime pratiche prima di andare in pensione, ma la donna fa di tutto per allungare le tempistiche. Intanto Anna, che è tornata con il marito Alberto dopo lo scandalo Black Dahlia (il sito di incontri extraconiugali frequentato anche dall’uomo), ha iniziato una relazione parallela con il collega Massimo a cui è sempre stata legata da una speciale amicizia. Ora si trova combattuta da due sentimenti, diversi ma ugualmente forti.

Invece Nina, donna orgogliosamente indipendente, si troverà a mettere in discussione il suo modo di essere e ad affrontare la sua paura di crescere e cambiare. E la sorella Viola, che si è appena sposata, cercherà di emanciparsi dalla famiglia però dovrà scontrarsi con le difficoltà della vita adulta e il costo folle degli affitti milanesi.

Anche stavolta ogni episodio della serie vedrà al centro un caso legale da risolvere e ci sarà anche un caso orizzontale, che li attraverserà tutti, che vedrà protagonista la chef-influencer Michela in famiglia, vittima di un marito manipolatore.

La parola alle protagoniste

«La cosa che mi ha divertito è la tenacia di Marina nel non mollare. Ama il suo lavoro, che ha messo al centro della sua vita, pur non rinunciando ad essere una mamma presente anzi un po’ ingombrante» – spiega Lunetta Savino durante la conferenza stampa – «Poi in questa stagione c’è anche il risveglio dei sentimenti, il racconto di una donna di 60 anni che non vuole andare in pensione e incontra una vecchia fiamma». È proprio qui che l’attrice trova dei punti in comune con Nunzia, il suo personaggio ne Le indagini di Lolita Lobosco: «Sono molto diverse, ma entrambe hanno un legame fortissimo con le figlie femmine e rinascono attraverso una nuova storia d’amore».

«Anna vivrà invece un caos emotivo, divisa tra la relazione solida costruita nel tempo con il marito Alberto e quella con Massimo, che è molto più di un amante per lei. Ad un certo punto si troverà di fronte a un bivio e dovrà prendere una decisione, ma insieme a loro due» – anticipa Barbora Bobulova, che poi sottolinea: «Questa serie è molto avanti, perché troviamo una parità di genere che ancora nella vita non si vede. Potrebbe essere un esempio su come dovrebbe evolversi la società».

«Purtroppo non posso fare spoiler, ma in questa stagione troverete Nina cambiata. Si vedrà costretta a rivedere le posizioni sui suoi genitori e a crescere anche come avvocata, si rivelerà più simile ad Anna ovvero più empatica e in ascolto» – racconta Miriam Dalmazio – «In questa serie ci sono temi che mi piacciono tantissimo, come la rinascita e l’idea di trovare una soluzione alternativa fregandosene dei modelli sociali, ma seguendo la propria felicità e il rispetto per se stessi. Questa cosa mi ha fatto respirare. Invito il pubblico a vedere tutta la stagione, perché ognuno dei nostri personaggi è portatore di messaggi che liberano la mente».

La parola passa quindi a Marina Occhionero: «In questi nuovi episodi Viola sente il bisogno di emanciparsi dalla famiglia, ma c’è un problema abitativo che in una città come Milano è molto presente, perché c’è una fascia grigia in cui i sussidi non esistono e con uno stipendio medio non è possibile vivere in città. Poi il mio personaggio vive anche una costruzione di coppia, affrontando difficoltà e dolori, che è ciò che fa crescere. E trova salvezza nell’amore

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