Teatro: appuntamenti fra risate e riflessioni
Episodi storici rivisitati, adattamenti di romanzi, testi dal sapore vintage ma sempre attualissimi, pièce contemporanee: i cartelloni della seconda metà di ottobre sono ricchi di spettacoli di prosa originali e talvolta inattesi su un palcoscenico, pensati per divertire e fare riflettere. Come afferma Serena Sinigaglia, co-direttrice artistica del Carcano di Milano: “Il teatro si offre come cibo per lo spirito, nutrimento della relazione tra gli esseri umani, costruzione di una socialità che sappia educarci ai valori dell’accoglienza, del rispetto, della pace tra i popoli”.
Ci nutre di memorie, di incontri, di sorprese, di storie, di emozioni, di visioni e, perché no, di dubbi. Quei dubbi che ci aiutano a crescere, che illuminano nuovi cammini.
Su il sipario!
La stagione 2022-23 del Teatro Duse di Bologna si apre il 28-30 ottobre con la commedia “Servo di scena” di Ronald Harwood. Sul palco Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli, diretti da Guglielmo Ferro, riportano gli spettatori all’Inghilterra dei primi anni Quaranta dove un gruppo di vecchi attori continuano a portare in scena i drammi di Shakespeare, nonostante agli allarmi antiaerei, spinti dalla dedizione e dall’amore per il teatro.
Al Ciak di Roma, dal 27 al 30 ottobre, arriva “Viaggiatori di frodo”, una pièce nata da un’idea di Gianni Clementi, scritta e interpretata dagli allievi della sezione teatro di Officina Pasolini di Roma. Si rivive il disastro ferroviario del 3 marzo 1944, il più grande mai accaduto in Europa, in cui un treno rimase intrappolato nella più lunga galleria della linea Battipaglia-Potenza (la Galleria delle Armi) e morirono oltre 600 persone.
Cambiano i toni e l’atmosfera con “Far finta di essere sani” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, in programma alla Sala Umberto di Roma (20-30 ottobre) nell’adattamento di Emilio Russo (che ne è anche regista). Dopo cinquant’anni, in un mix di musica dal vivo e monologhi, il tema affrontato con ironia graffiante dal Signor G è ancora attualissimo: siamo dominati dall’incapacità di conciliare gli ideali con la realtà limitata e limitante della vita quotidiana.
Roberto Andò firma la regia della versione teatrale del romanzo di Raffaele La Capria “Ferito a morte” (Teatro Mercadante di Napoli, 19-30 ottobre). La vicenda si dipana a Napoli dagli anni della seconda guerra mondiale al 1954 e racconta, come riassume il regista, “il fallimento della borghesia meridionale, il marciume corrosivo del denaro, lo sciupio del sesso, il disfacimento della città all’unisono con chi la abita, la logorrea e la megalomania, il piacere di apparire e fingersi diversi da come si è”.
Dal 25 al 30 ottobre, al Teatro Carignano di Torino, va in scena “Edificio 3. Storia di un intento assurdo”, scritto e diretto da Claudio Tolcachir. Il drammaturgo argentino, maestro nell’analisi della complessità delle relazioni umane, pone al centro di una divertente commedia un gruppo di colleghi di lavoro, sperduti in un ufficio in disarmo e ciascuno a suo modo in crisi. Fra amori, tradimenti, frustrazioni e speranze, ogni personaggio si affida a un progetto (un lavoro, un figlio, una storia di coppia) per ritrovarsi.
Il tema del contrasto fra ragione e follia domina la serata del 21 ottobre al Rossetti di Trieste, dove L’Accademia della follia porta al debutto una nuova produzione dal titolo “Noi sappiamo i nomi. In viaggio con Pierpaolo Pasolini” uno spettacolo coinvolgente, che include anche momenti di musica e canto.
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