12/09/2024

Serie tv: Stefano Fresi è Kostas, il Montalbano greco

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 12/09/2024 Aggiornato il 12/09/2024

Debutta, in prima serata su Rai1 (dal 12 settembre), la serie tv Kostas che vede Stefano Fresi vestire i panni del commissario nato dalla penna dello scrittore Petros Markaris

ok Kostas - credito elisavet moraki

Rai1 è pronta ad essere confermata la casa della grande fiction italiana. Inizia infatti la nuova stagione con un titolo molto atteso, ovvero Kostas, serie tv tratta dai romanzi dello scrittore Petros Markaris. Il personaggio di Kostas Charitos (che alcuni vedono come il corrispettivo greco di Montalbano) è interpretato dal bravissimo Stefano Fresi, che ha qui al suo fianco Francesca Inaudi nei panni della moglie Adriana e Blu Yoshimi in quelli della figlia Caterina. Nel cast troviamo anche Marco Palvetti, Massimo Mesciulam, Maria Chiara Centorami, Jerry Mastrodomenico, Giulio Tropea, Elena Di Cioccio, Daniele La Leggia, Michele Rosiello e Luigi Di Fiore.

La regia di Kostas (una produzione Palomar in collaborazione con Rai Fiction, prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra) è stata affidata a Milena Cocozza.

La serie tv ci terrà compagnia su Rai1 per quattro prime serate a partire dal 12 settembre e sarà disponibile in box set in esclusiva su RaiPlay.

Le indagini di Kostas

Siamo nel 2009 ad Atene. Kostas Charitos è a capo della Sezione Omicidi della Polizia della capitale greca, teatro di una serie di delitti che coinvolgono immigrati clandestini ed ex spie, imprenditori ambigui e cronisti troppo curiosi. Il commissario Kostas cerca di risolvere ogni caso usando come armi la sua tenacia e la sua serietà, ma anche un pizzico di umorismo. Questo gli consente di non perdersi mai d’animo, in particolare quando si deve confrontare anche con i ritardi burocratici o gli ordini imposti dall’alto, in particolare quelli del suo superiore Ghikas, con cui si trova spesso a discutere (con ben poca diplomazia).

Kostas è sposato con Adriana, con la quale ha un rapporto fatto di schermaglie, tipico di una coppia di lunga data e molto affiatata. Il motivo del contendere è quasi sempre il cibo: l’uomo infatti non sa contenersi e la consorte cerca di tenerlo a bada per il suo bene. I due hanno una figlia di nome Caterina, che studia Giurisprudenza a Patrasso e i cui fidanzati sono immancabilmente al centro delle critiche del padre.

Nel passato familiare di Kostas incombe la figura dispotica del padre, Stefanos, poliziotto all’epoca della dittatura dei colonnelli e spettatore passivo degli interrogatori e delle violenze inflitti agli oppositori del regime. Un padre che in realtà scoprirà di non aver conosciuto abbastanza: se ne renderà conto grazie all’incontro con Lambros, un vecchio rivoluzionario comunista che si offrirà di aiutare il commissario nelle sue indagini.

Le parole del cast

«Era necessario tenere la narrazione nel suo posto di origine, perché i romanzi sono strettamente legati alla storia greca, al territorio e ad Atene. Poi abbiamo postdatato leggermente rispetto alla scrittura dei romanzi (che è antecedente al 1995) e ambientato nel 2009 che segna l’inizio della grande crisi economica della Grecia. Inoltre abbiamo traslato una parte del racconto sulla figura del padre, per ringiovanire i personaggi e renderli più vicino a noi» – così la regista Milena Cocozza spiega l’adattamento che, ci tiene a precisare, ha avuto anche l’approvazione dell’autore.

«Partiamo da un contesto diverso dal nostri, alcuni tratti del personaggio sono passati al padre e io così ne ho avuti altri. Questo mi ha permesso di ammorbidirlo rispetto al romanzo. Mi è piaciuto l’equilibrio precario di Kostas, tra la durezza che gli proviene dall’infanzia difficile con il padre e la morbidezza che gli appartiene. Ha più lati e questo lo rende a volte anche fragile.» – dice il protagonista Stefano Fresi – «La costruzione del personaggio non sarebbe stata possibile grazie a Milena e ai miei straordinari colleghi. Mi auguro che il pubblico provi lo stesso amore che abbiamo messo noi nel farlo».

C’è poi Francesca Inaudi che della sua Adriana dice: «La difficoltà più grande è stata cercare di capire come valorizzare una donna normale e la sua quotidianità elevandola non al rango di “moglie di” ma di Adriana, ovvero l’altro polo di una coppia che funziona perché c’è equilibrio. Quello che vive il mio personaggio nel corso delle puntate non è tanto il desiderio di riscatto o emancipazione, ma la voglia di crescere e arricchire le sue giornate. Io stessa, andando avanti nella vita, mi sono resa conto che ci sono donne che desiderano mettere su famiglia ed occuparsi di marito e figli, ma non per questo hanno meno valore».