19/02/2025

Serie tv: Marco Giallini è ancora Rocco Schiavone

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 19/02/2025 Aggiornato il 19/02/2025

Dal 19 febbraio, in prima serata su Rai 2, sesta stagione per Rocco Schiavone. Nei panni del personaggio nato dalla penna di Antonio Manzini è sempre Marco Giallini

Rocco Schiavone 6

Ci sono dei personaggi nati sulla carta che, una volta portati sullo schermo (grande o piccolo che sia), entrano ancora di più nel cuore del pubblico (lettori e spettatori). È il caso di Rocco Schiavone, protagonista di racconti e romanzi firmati da Antonio Manzini (editi in Italia da Sellerio, già con grande successo), che ha trovato viso, corpo e anima in Marco Giallini nell’omonima serie giunta ora alla sua sesta stagione.

Il debutto dei nuovi episodi (una coproduzione Rai Fiction, Cross Productions e Beta Film) è prevista dal 19 febbraio, in prima serata su Rai2.

Nel cast anche Valeria Solarino, Paolo Bernardini, Christian Ginepro, Massimiliano Caprara, Gino Nardella, Alberto Lo Porto, Massimo Reale, Filippo Dini, Massimo Olcese, Francesco Acquaroli, Tullio Sorrentino, Mirko Frezza, Lorenza Indovina, Miriam Dalmazio e Claudia Vismara. La regia è di Simone Spada.

Qualche anticipazione della sesta stagione

Per Rocco Schiavone non è facile tornare a svolgere i propri compiti di vicequestore di Aosta, soprattutto da quando ha scoperto il tradimento dell’amico Sebastiano, responsabile della morte della moglie Marina. Così, per sfuggire al proprio passato, si butta nel lavoro occupandosi della morte di un giovane precipitato da un burrone in alta montagna. Rocco scova il colpevole rapidamente, giusto in tempo per correre verso per la capitale dove lo attendono per testimoniare al processo contro Mastrodomenico, il dirigente degli Interni implicato nell’affaire Baiocchi. Rocco si trova così di nuovo faccia a faccia con i propri fantasmi: con il ricordo della morte di Marina, con il tradimento dell’amico Sebastiano e con il doppio gioco dell’ispettrice Rispoli, di cui si fidava e che rivede in tribunale dopo molto tempo. Con il cuore pesante, Rocco cammina per le strade della sua città che ora gli sembra estranea e anche il ritrovo con gli amici di sempre, Brizio e Furio, non ha più lo stesso sapore. Furio, infatti, sconvolto dalla verità su Sebastiano, desidera vendetta ma Rocco lo esorta a lasciar perdere.

Di ritorno ad Aosta, Schiavone viene subito chiamato sul campo per un nuovo caso: nel bosco di Saint Nicolas sono state rinvenute ossa appartenenti a un bambino. Un caso doloroso e complicato, ma grazie alla collaborazione di tutta la sua squadra e ad alcune brillanti intuizioni del vicequestore, i colpevoli di questo crudele omicidio acquistano un volto, ma perfino l’epilogo della vicenda si rivela sconvolgente.

Rocco avrebbe bisogno di staccare e riprendere fiato dopo la risoluzione di un caso del genere, ma viene raggiunto da una telefonata improvvisa di Brizio che gli comunica che Furio è partito per il Sudamerica alla ricerca di Sebastiano. Temendo il peggio, Rocco e Brizio non hanno altra scelta che partire anche loro nella speranza di trovare Furio prima che sia troppo tardi. In un paese straniero, con pochi contatti e indizi, non è facile mettersi sulle tracce dell’amico misteriosamente scomparso, così Rocco deve appellarsi alle proprie capacità investigative per venirne a capo.

Quando finalmente i tre amici si riuniscono, decidono di finire il viaggio insieme. Di nuovo in viaggio, Rocco è consumato da pensieri e dubbi. Un’amara malinconia lo pervade e si domanda se riuscirà, questa volta, a chiudere per sempre con il proprio passato.

La parola a Simone Spada

«Questa è per me è quarta stagione di Rocco come regista e mai come questa volta ho sentito la “leggerezza” della saggezza e dell’esperienza che tutti noi, attori e collaboratori artistici abbiamo maturato con l’età e gli anni. Il viso di Giallini sempre più ’ciancicato’, stropicciato, consapevole, svogliato e vigile, mobile e fermo ne è la dimostrazione più tangibile» – spiega il regista – «Questa sesta è una stagione particolare, forse per me la più difficile e per questo è stata una meravigliosa sfida perché complessa. Una stagione nella quale si mantengono le linee guida del protagonista e dei luoghi che lo circondano, dei personaggi e della narrazione che tanto piace al nostro pubblico ma che allo stesso tempo ci ha portato a muoverci molto, a spostarci, a creare un dinamismo di immagini e luoghi che arricchisce decisamente “il viaggio” di Schiavone e lo rende per questo giovane.

Rocco stupisce sempre e invecchiando si rinnova, sembra non accontentarsi mai anche quest’anno e non solo per la diversità dei casi verticali, che mi hanno permesso di raccontare un Rocco che ha a che fare con un’umanità variegata, dolorosa, a volte ripugnante ma anche per i luoghi, dagli immancabili boschi innevati della Valle d’Aosta, agli chalet in alta quota raggiungibili solo in elicottero, fino a Roma, a Ivrea e all’incredibile Sudamerica.

Il Rocco di questa stagione è fatto di tanti conflitti e sfumature interiori: ferito, stanco, in lotta con la malinconia dei ricordi, l’amore di Marina, silenzioso ma sofferente per il tradimento dell’amico Sebastiano che ci regalerà uno dei migliori finali di stagione che abbiamo mai raccontato.

Rocco vorrebbe sedersi e sparire, ma diventa straordinario perché non lo fa mai, perché sa che l’unico modo che ha di andare avanti è fare quello che deve e sa fare anche quando l’ennesimo “decimo livello” è dietro l’angolo.

E allora butta la sigaretta, la spegne sotto la suola delle Clarks, si infila le mani nel loden, probabilmente sbuffa e si ributta nel mondo».