10/01/2025

Serie tv: Luca Marinelli è M – Il figlio del Secolo

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 10/01/2025 Aggiornato il 10/01/2025

Arriva finalmente su Sky l'attesissima serie M-Il figlio del Secolo, tratta dal romanzo best seller di Antonio Scurati e con protagonista Luca Marinelli nei panni del Duce

M -Il figlio del Secolo

Dopo l’anteprima mondiale alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia, l’attesissima serie tv M-Il figlio del Secolo arriva su Sky (e in streaming su NOW) dal 10 gennaio. Tratta dal romanzo bestseller di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega, è diretta da Joe Wright e vede protagonista Luca Marinelli. Nel cast troviamo poi Francesco Russo, Barbara Chichiarelli, Benedetta Cimatti, Federico Majorana, Lorenzo Zurzolo, Federico Mainardi, Maurizio Lombardi, Gianmarco Vettori, Gaetano Bruno, Paolo Pierobon, Elena Lietti, Gianluca Gobbi, Gabriele Falsetta e Vincenzo Nemolato.

Tra gli artisti coinvolti in questo importante progetto c’è anche Tom Rowlands (che è anche uno dei componenti dei Chemical Brother) che ha firmato la colonna sonora.

Cosa racconta M

Gli otto episodi di M-Il figlio del Secolo (prodotti da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle, CINECITTÀ S.p.A.) sono scritti da Stefano Bises e Davide Serino con Antonio Scurati. La narrazione metterà al centro gli avvenimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente documentato e testimoniato da più fonti.

Si racconterà la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Inoltre ci darà uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, con l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca.

La parola a Luca Marinelli e Joe Wright

Nel corso della conferenza stampa Luca Marinelli ha parlato della difficoltà ad entrare nei panni del Duce: «Mi serviva, dal punto di vista fisico, sentirmi più pesante. Avvicinarmi fisicamente è una cosa che aiuta. Non è stato infatti facile a livello emotivo, essendo io anti-fascista, sospendere il giudizio per sette mesi, dieci ore al giorno. Però grazie al lavoro fatto con Joe e con questa squadra meravigliosa è stata una bella esperienza artistica». E ha proseguito dicendo: «Ho tentato di togliere tutte le definizioni come cattivo, mostro ecc che non fanno altro che giustificare la nostra posizione e metterlo su un altro pianeta. Lui è stato un essere umano che ha preso una via criminale che ha portato se stesso e il paese alla distruzione totale. Guardando anche solo il trailer vedo il lavoro umano fatto, abbiamo toccato la parte più oscura di noi stessi».

«La sfida più grande è stata quella di trovare il tono giusto da dare alla serie» – ha spiegato il regista Joe Wright – «L’intenzione non è di fare una predica, ma di intrattenere anche se in certi momenti il tono si fa più cupo. Ho cercato di fare in modo che Luca, interpretandolo, riuscisse a sedurre il pubblico senza mai perdere di vista l’uomo che è stato e ciò che ha fatto».

…e al cast femminile

La parola è quindi passata a Barbara Chichiarelli, che interpreta Margherita Sarfatti: «Non conoscevo bene la sua biografia, quindi ho approfondito la sua figura e ho scoperto che ha avuto una vita complessa. Lei non viene solo abbandonata da Mussolini, ma anche tradita in quanto ebrea. Ha quindi provato un dolore enorme sia dal punto di vista emotivo che intellettuale.»

Benedetta Cimatti è invece Donna Rachele: «Ho avuto delle iniziali difficoltà a liberarmi dal pregiudizio che avevo nei suoi confronti, ma poi ho iniziato a studiare partendo dalla sceneggiatura e sono passata dalla rabbia alla pena. Ho cercato di rappresentarla al meglio, dandole umanità. Sicuramente viveva il fascino di Benito in maniera diversa, in una dimensione più intima e personale. Lei alla fine si era trovata in un rapporto basato su una violenta dipendenza affettiva».