Sanremo 2020, la prima serata tra Rula Jebreal e Achille Lauro fa il boom di ascolti
È iniziato il 70esimo Festival di Sanremo, con una prima serata dall'andamento lento che si è protratta fino a notte fonda. Ma gli ascolti, con il 52,2% di share, premiano Amadeus & Friends
Il 70esimo Festival di Sanremo è partito, ma (ci spiace dirlo) senza quella magia da batticuore che ha sempre contraddistinto e resa unica la kermesse canora. Sarà perché ad aprirlo è stato un Fiorello vestito da prete che, con una raffica di battute (nemmeno particolarmente divertenti), ha cercato nuovamente di sdrammatizzare sulle polemiche che hanno accompagnato l’inizio del festival. Sarà che l’entrata di Amadeus, visibilmente emozionato, è stata comunque priva di pathos e per tutta la serata abbiamo avuto l’impressione di trovarci in una extended version del suo show musicale Ora o mai più. Vogliamo poi parlare del fatto che, a furia di inserire monologhi ed ospiti in scaletta, si è andati avanti fino a notte fonda? E la noia scatta spontanea!
Gli ascolti però premiano Amadeus & Friends: con uno share del 52,2% questa è la prima serata di Sanremo più vista dal 2005, quando al timone c’era Paolo Bonolis
I protagonisti della serata
Sanremo 2020 pare avere un grosso problema: dovrebbe essere il Festival della Canzone Italiana, ma gli artisti in gara sono apparsi come contorno a tutto il resto. I protagonisti della prima serata, alla fine, non sono stati loro bensì tutti gli ospiti che si sono alternati sul palco del Teatro Ariston. A catalizzare l’attenzione sono state, inevitabilmente, Diletta Leotta e soprattutto Rula Jebreal. Il monologo contro la violenza sulle donne della giornalista non ha deluso le attese: è stato forte, intenso, efficace nel suo mischiare pezzi di vita (la sua, figlia di una donna vittima di abusi che si è tolta la vita) e cronaca a testi di canzoni che celebrano l’amore e il rispetto, rappresentati da un leggio nero e uno bianco. E viene spontaneo chiedersi come mai lei, così attenta alle parole in musica, non abbia lanciato dal palco qualche frecciatina sulla presenza al Festival di Junior Cally come ha fatto sulla famosa gaffe di Amadeus sul “passo indietro” delle donne.
Comunque Rula ha commosso la platea sanremese e il popolo dei social, il quale però non ha perso occasione per scagliarsi nuovamente contro la povera Diletta Leotta, criticandola duramente per il suo intervento. Alla faccia del rispetto per le donne e della solidarietà femminile, diciamo noi, dato che i post al vetriolo sono arrivati soprattutto dal gentil sesso. La sua “colpa”? Aver fatto un monologo privo di ipocrisia, incentrato proprio su quell’aspetto fisico che così spesso le viene fatto pesare come una colpa, oscurando tutto il resto. «La bellezza capita, non è un merito. Certo, è un vantaggio, altrimenti col cavolo che sarei qui» – ha ammesso la conduttrice sportiva, che ha citato sua nonna Elena (seduta in prima fila) la quale le ha sempre detto che «la bellezza è un peso che con il tempo ti può fare inciampare se non la sai portare». È proprio il tempo l’altro focus del suo discorso, che lei non teme perché non importa se si invecchia e il volto si riempie rughe, l’importante è essere felice. Un messaggio positivo, che a quanto pare è stato mal interpretato a casa.
Da segnalare, a proposito di momenti intensi, quello regalato da Gessica Notaro che si è esibita con Antonio Maggio presentando il singolo La faccia e il cuore, che racconta la sua storia dolorosa. Molto bello, ma perché non inserirli in gara?
Gossip e dintorni
Ospite per tutte le cinque serate è Tiziano Ferro, il cui compito è quello di deliziare il pubblico con la sua splendida voce. Peccato che abbia scelto di proporre un pezzo cult come Almeno tu nell’universo, non rendendosi conto che confrontarsi con Mia Martini poteva essere complicato anche per lui. E infatti, verso la fine, è crollato e si è messo persino a piangere. Che dite: per sicurezza, dato che è un tipo emotivo, gli spediamo una confezione maxi di kleenex all’Ariston?
Arriviamo poi agli attesissimi Al Bano e Romina, che come sempre ci regalano tante soddisfazioni. Partiamo dall’entrata: Al Bano ha rischiato di cadere dalla scalinata (lui dice per finta), ma per fortuna c’era Romina a dargli una mano. Poi insieme a loro è arrivata sul palco la figlia Romina Jr per presentarli: per lei non è stata la prima volta, dato che nel 1987 era nella pancia della mamma quando la coppia era in gara con Nostalgia canaglia. È quindi partito un medley dei loro successi che ha fatto scattare l’effetto karaoke, con il pubblico in sala in visibilio. Lo è stato un po’ meno quando hanno cantato Raccogli l’attimo, il loro nuovo singolo: colpa dei ritmi spagnoleggianti o della scelta del playback? Ad ascoltarli, in prima fila, uno degli autori del pezzo ovvero Cristiano Malgioglio. Poco più in là era impossibile non notare Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus, che come una perfetta First Lady ha seguito con molta attenzione l’andamento (lento) della serata. Però inquadrarla meno no? Tanto valeva farla salire sul palco.
Scelte di look
Vi ricordate quegli anni in cui si guardava il Festival di Sanremo anche per ammirare e commentare i look? Ecco, anche quel divertimento è praticamente sparito, data la scarsa presenza femminile (lo sappiamo, è paradossale dato che questo è stato presentato come il festival delle donne).
Possiamo comunque dire che ci sono piaciuti molto gli abiti indossati dalle due co-conduttrici: Rula Jebreal ha sfoggiato degli outfit sognanti e raffinati, con un sottile gusto retrò, firmati da Giorgio Armani; Diletta Leotta ha invece optato per dei capi Etro passando da un abito principesco a una mise da Jessica Rabbit, inserendo una tuta pantalone alla Grease con strascico.
Il pantalone è stato il must have della serata di ieri, dato che l’hanno indossato anche Irene Grandi (in versione ampia abbinato a un top) e Rita Pavone (in total black abbinata a giacca damascata).
Rimane fedele alla sua nuova immagine sexy Elodie, che si è presentata con un mini-abito dalla scollatura generosa.
Però tutte loro sono passate in secondo piano a causa di lui, il sempre sorprendente Achille Lauro. Da vero performer anticonvenzionale, è arrivato sul palco indossando una lunga cappa che poi si è tolto lasciando spazio a un nude look. Solo voglia di provocare? In realtà, il suo desiderio era quello di interpretare la celebre scena attribuita a Giotto in una delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi, il momento più rivoluzionario della sua storia, in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà. Il tutto griffato Gucci.
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