Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco: torna la serie con Salmo

Tre anni dopo Blocco 181, arriva un nuovo capitolo della serie tv ambientata nella periferia multietnica milanese: Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco (una produzione originale Sky prodotta da Sky Studios, TapelessFilm e Red Joint).

Torna poi maggior parte del cast di Blocco 181 ovvero Laura Osma, Alessandro Piavani, Andrea Dodero e Corrado Tedeschi. New entry gli esordienti Fahd Triki e Noè Nouh Batita, a cui si aggiungono Tommaso Donadoni e Anna Manuelli. Special guest Alessandro Borghi ed Elisa Wong (ora al cinema ne La città proibita di Gabriele Mainetti). Da segnalare anche tre camei d’eccezione di Jake La Furia, Noyz Narcos e Disme. L’appuntamento è dal 21 marzo su Sky e in streaming su NOW.

Molto più di una nuova stagione

Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco non è semplicemente una nuova stagione bensì uno sviluppo di Blocco 181, che porta ad percorso narrativo ancora più interessante nel cuore non solo del disagio sociale ma anche della complessità umana. Ognuno dei personaggi principali è al centro di una storia difficile, dolorosa, intensa che interseca con le altre.

Bea è divisa fra la fedeltà alla sua pandilla di sole donne, la Misa, con cui controlla lo spaccio di droga nei locali della Milano bene e la voglia di una vita diversa. Mahdi si trova improvvisamente a capo del Blocco e sarà costretto a prendere decisioni dalle ripercussioni drammatiche, oltre a dover fare i conti con sentimenti che aveva provato a reprimere troppo a lungo. Invece Ludo torna a Milano dopo mesi di assenza ed è incapace di mettere a tacere il senso di colpa che lo divora.

C’è poi una nuova realtà ovvero la Kasba, collettivo composto da giovani irrequieti ed amanti della musica, che inseguono un sogno di libertà e amicizia ma si scontreranno con la dura vita del Blocco. Al suo vertice c’è Zak, un ragazzo come tanti, pieno di sogni, che coltiva il suo talento da trapper sperando di sfondare ma deve fare i conti con il Blocco. Suo amico fraterno è Nael, un tipo irruento, che spesso si lascia andare ad azioni impulsive che alimentano le tensioni con gli altri abitanti del Blocco.

Nel sesto episodio ritroviamo invece Snake, latitante in quanto ricercato dalla polizia per un tentato omicidio, che si è nascosto in una città-palazzo gestito da una comunità cinese in attesa che un pregiudicato di nome Arturo gli procuri un passaporto per cambiare identità ed andarsene.

La parola a regista e protagonisti

«Ci siamo trovati intorno al tavolo per lo sviluppo e ci siamo chiesti come sarebbero stati i personaggi ritrovati uno o due anni dopo la prima stagione. È stata una sfida molto interessante per me raccontare questa storia in trasformazione» – spiega il regista Ciro Visco durante la conferenza stampa – «Non abbiamo un intento fenomenologico della criminalità, è un racconto incentrato sui conflitti dei personaggi».

«Bea è un personaggio difficile e mi sono chiesta più volte come interpretare questa leader che deve muoversi in un mondo maschile. Lei capisce come giocare in questo mondo, con la profondità tipica delle donne. Rappresentare le sue responsabilità è stato come guardare l’umanità di tutte le donne» – dice Laura Osma, uno dei tanti giovani talenti che impreziosiscono la serie, rendendola ancora più appassionante.

«Mahdi si trova in una situazione non voluta e Ciro è riuscito a seguire la sua linea psicologica, la sua volontà di fuggire. Questa è una storia di vendetta, in cui i protagonisti sono vittime di ciò che accade» – sottolinea Andrea Dodero.

La parola passa quindi ad Alessandro Piavani: «Gli sceneggiatori sono stati molto bravi a raccontare la vera Milano da bere. In questi nuovi episodi troviamo un Ludo completamente diverso: da un lato c’è quello vero e dall’altro quello che interagisce con gli altri e li guarda con occhio disgustato per ciò che fanno, ma per cercare giustizia usa le loro stesse armi. Come attore è stata una bella opportunità per cercare certi colori che esplodono in maniera violenta».

Le new entry della Kasba

Fahd Triki e Noè Nouh Batita sono stati scelti attraverso uno street-casting a cui hanno partecipato più di 150 persone in tutta Italia. Sono giovani artisti che fanno musica, ma ai loro primi passi come attori. E bisogna dire che se la cavano molto bene.

«Non mi ero fatto delle aspettative sul set, anche perché più legato al mondo della musica, ma è stata una belal esperienza. La musica è una passione nata da giovanissimo ed è sempre stato un modo per esprimermi in maniera diversa, per parlare con te stesso e per emanciparsi» – spiega Fahd.

«Non è stata la mia primissima esperienza, ma questo set così grande è stato wow! Sicuramente non mi aspettavo tutto questo» – dice invece Noè – «La musica è sempre stato uno strumento di emancipazione, ho iniziato a scrivere e a cantare a 12 anni ed è sempre stato un modo per esprimersi e raccontare noi stessi».

Salmo racconta Snake

Stavolta la componente action aumenta per Snake, interpretato da Salmo, il quale racconta: «Avevamo uno stuntman, ma io certe scene le ho volute girare comunque perché quella è la parte più divertente. Non a caso in ogni mio video mi faccio del male. Io farei solo film action, anche senza parlare». E aggiunge: «È molto difficile per me recitare, perché è la distruzione totale dell’ego e per un rapper è come la criptonite. Però devo dire che mi ha aiutato anche a cambiare nella vita, mi ha aiutato ad abbassare la cresta. Snake è molto diverso da me, ma ho seguito il suo esempio e per il momento mi sono isolato dal mondo».