23/07/2023

Documentari di luglio tra musica, cinema e storie “reali”

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 23/07/2023 Aggiornato il 23/07/2023

Da Il Principe a Wham!, ecco i documentari da vedere in streaming (e non solo) in questo mese di luglio

Il Principe  - Netflix

Mai come in questo periodo i riflettori sono puntati sul mondo del documentario. Questo grazie in particolare a due titoli pop che, per ragioni diverse, stanno facendo parlare: da un lato c’è Il Principe che mette al centro la figura dell’ultimo erede al trono d’Italia, dall’altro la storia dei mitici Wham! che ha fatto scattare in tutti noi una certa nostalgia degli anni’80. Però questi non sono gli unici documentari che, a nostro avviso, non dovreste perdere in questo mese di luglio: scoprite gli altri titoli da vedere in streaming, ma non solo.

Storie “reali”, con tocchi crime

C’è una docu-serie in cui si sta parlando molto ed è Il Principe (tre episodi, su Netflix), che ripercorre la storia di Vittorio Emanuele di Savoia partendo da un evento tragico ovvero la morte di Dirk Hamer avvenuto nella notte del 18 agosto 1978 all’isola di Cavallo (in Corsica). Il giovane tedesco, che aveva 19 anni, si trovava in gita in barca con alcuni amici e fu ucciso da un proiettile che, secondo la sorella del ragazzo, partì dalla pistola dell’ultimo erede al trono d’Italia. In effetti ci fu una sparatoria in seguito del furto del gommone di Vittorio Emanuele, ma alla fine di un lungo percorso giudiziario (nel 1991) fu prosciolto dall’accusa di omicidio volontario e condannato a sei mesi con la condizionale per porto abusivo d’arma da fuoco.

Però ne Il Principe c’è molto di più: quello che ci viene proposto è un racconto intimo, in cui viene esplorato il suo tormentato rapporto con i genitori, la storia d’amore con Marina Doria, gli anni di lavoro in Iran, i vari scandali in cui fu coinvolto e molto altro.

Dietro la macchina da presa una bravissima Beatrice Borromeo, che al di là dei titoli nobiliari, negli anni si è distinta per la sua attività giornalistica e il suo impegno sociale. Nel corso di un’intervista la regista ha svelato che sua madre è la migliore amica di Birgit, sorella di Dirk Hamer, ma questo non l’ha in alcun modo condizionata nella preparazione del documentario.

Titoli per music lovers

C’è un documentario che ha fatto inevitabilmente scattare l’effetto nostalgia: si tratta di Wham! (su Netflix), che racconta la storia della band formata da George Michael e Andrew Ridgeley. I due, ancora adolescenti, nel 1982 partirono alla conquista del mondo dominando le classifiche con hit diventate evergreen come Club Tropicana, Wake Me Up Before You Go Go, Freedom, I’m Your Man e naturalmente Last Christmas. Forse non tutti lo sanno, ma gli Wham! fu anche il primo gruppo pop occidentale a suonare in Cina. Nel 1986 i due artisti salutano il loro pubblico con un ultimo indimenticabile concerto al Wembley Stadium, prima di prendere strade separate. Questo documentario è pieno di chicche: il regista Chris Smith, infatti, ha avuto accesso agli archivi personali di George e Andrew, che contengono incredibili filmati inediti e interviste amatoriali mai viste prima.

Altro titolo consigliassimo a chi ama la musica è Moonage Daydream (Prime Video): si tratta di un documentario dedicato a David Bowie firmato da Brett Morgan, che ripercorre i mille volti di questo grande artista, da l’uomo venuto da Marte all’aristocratico ed elegante Duca Bianco, fino all’idolo delle masse negli anni ’80, periodo in cui David Bowie inizia a essere più presente anche al cinema. Il film cerca di rispondere alla domanda: chi era David Bowie? Sicuramente un personaggio poliedrico e sempre in divenire, pronto a sperimentare nuove sonorità e in grado di affascinare il pubblico di ogni generazione.

Icone del grande schermo

Chi vuole approfondire la conoscenza di alcune icone del mondo del cinema dovrebbe partire da Call me Kate – La vita di Katharine Hepburn, documentario diretto da Lorna Tucker, uscito (su Sky Documentaries e disponibile on demand, oltre che in streaming su NOW) in occasione dei vent’anni dalla sua morte. Questa grande attrice, premio Oscar per ben quattro volte (grazie a film La gloria del mattino, Indovina chi viene a cena, Il leone d’inverno e Sul lago dorato), ebbe una carriera lunga sessant’anni. Il documentario però va al di là dell’aspetto professionale, raccontando anche la sua personalità complessa e riservata. La regista ha infatti dichiarato: «Call Me Kate è anche un film per gli emarginati, i disadattati, le ragazze e i ragazzi a disagio con sé stessi, che non si conformano alle aspettative tradizionali. È la storia universale di come, come Kate, dobbiamo essere fedeli a noi stessi, non alle forze che ci modellano».

Passiamo all’Italia con l’indimenticabile Laura Antonelli (scomparsa nel 2015), raccontata da Bernard Bedarida e Nello Correale in Senza Malizia (RaiPlay). Il documentario è un racconto della vita personale e artistica dell’attrice, attraverso le testimonianze di registi, attori internazionali e personaggi della cultura che l’hanno conosciuta. Prima di diventare la diva che tutti conoscono, Laura ha vissuto un’infanzia che lei definiva «disperata e infelice». Tra infatti nata in una famiglia di esuli istriani e aveva conosciuto la difficile condizione di profuga, prima Venezia e poi a Napoli.