De Gregori e Zalone hanno fatto un “Pastiche”
L'inedita coppia artistica formata da Francesco De Gregori e Checco Zalone, in versione musicista, ha dato alla luce un album intitolato Pastiche. Ecco cosa ci hanno raccontato
Questa primavera ricca di musica ci regala anche qualcosa di piacevolmente inaspettato, come la collaborazione tra il cantautore Francesco De Gregori e Checco Zalone, che per un attimo lascia le sue vesti di attore-regista per abbracciare quella di musicista (per la precisione pianista) puro. Dall’unione delle loro forze artistiche è nato Pastiche, un album che esce il 12 aprile (per Columbia Records / Sony Music) ed è stato anticipato all’inedito Giusto o sbagliato.
Il duo De Gregori Zalone non ha in programma un tour insieme, ma terrà due speciali concerti il 5 e il 9 giugno alle Terme di Caracalla di Roma.
Cosa c’è da sapere sull’album
Partiamo dalla copertina dell’album, che è un dichiarato omaggio a un vecchio disco del mitico Renato Carosone intitolato Carosello Carosone n.2.
La tracklist di Pastiche è composta da quindici brani, alcuni del repertorio di Francesco De Gregori altri di quello di Checco Zalone, ma non manca una generosa incursione nella migliore musica italiana di autori come Paolo Conte, Pino Daniele e Antonello Venditti.
Ecco tutti i titoli: Pezzi di vetro, Pittori della domenica, Rimmel, Putesse essere allero, Atlantide, Storia di Pinocchio, La prima Repubblica, Le cose della vita, Falso Movimento, Alejandro, Pittori della domenica (versione piano e voce), Buonanotte Fiorellino, Ciao ciao e Giusto o sbagliato. sia nella versione radio edit che in quella con orchestra. Quest’ultima è stata realizzata con l’Orchestra Italiana del Cinema con l’arrangiamento e la direzione d’orchestra a firma del Maestro Roberto Molinelli.
Pastiche è stato registrato in presa diretta in varie sessioni, tra il 2023 e il 2024. Il mix di Francesco De Gregori alla voce e Checco Zalone al pianoforte ci regala qualcosa di soft e dall’atmosfera vintage, che si muove tra cantautorato italiano, blues, jazz e musica classica.
L’album sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e nei formati CD, doppio LP nero e doppio LP nero numerato e autografato (quest’ultimo in esclusiva sullo Store Sony Music).
La parola a De Gregori e Zalone
Francesco De Gregori e Checco Zalone hanno presentato il loro Pastiche alla stampa presso la Santeria di Milano, regalando ai presenti anche uno showcase che ha mostrato fin da subito la sintonia tra i due artisti. Questo progetto, infatti, nasce da una bella amicizia: «Lui è una delle poche persone amiche che ho nel mondo dello spettacolo. Così tra una cacio e pepe e l’altra, mi ha sentito suonare il pianoforte e mi ha proposto di realizzare questo pasticcio, questa marachella come dice lui» – spiega Checco, mentre Francesco ricorda come si sono conosciuti – «Ho amato i suoi film, perché hanno sempre uno sguardo dolce e innocente sulla società e sulle creature umane, anche quando deve essere corrosivo mettendo in scena l’italiano medio, in lui non c’è mai cattiveria, ma disincanto. Così un giorno, mentre mi trovavo a Bari, ho fatto di tutto per conoscerlo e gli ho chiesto di partecipare alla presentazione di un mio libro che dovevo tenere in città».
«Siamo amici anche perché non mi piace quando gli artisti superano i 60-65 anni e diventano livorosi nei confronti del mondo moderno, mentre lui non ha mai parlato male della trap o di altro, mi piace la sua assenza di retorica e moralismo, trovo in lui un forte senso etico» – aggiunge Checco.
«Questo album contiene canzoni nostre e di importanti autori che ci piacciono molto, come Pittori della domenica di Paolo Conte» – racconta Francesco – «L’abbiamo intitolato Pastiche perché è una parola antica, che incarna alla perfezione questo lavoro che ha varie fonti, è un mash-up di tanta musica diversa, una contaminazione tra generi e stili».
«Io sono anche un grande fan di Adriano Celentano, ma non abbiamo fatto in tempo ad inserire dei suoi brani, però cercheremo di recuperare nei live» – dice Checco.
A proposito dei concerti Francesco sottolinea: «Improvvisazione è un po’ la nostra guida e ci sarà nei live, perché sappiamo che questo piace al pubblico».
E Checco confessa: «Presentarmi al pubblico senza fare lo stupido è strano, ma qui voglio fare il pianista e basta».
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