07/06/2024

Daniel Brühl è protagonista di Becoming Karl Lagerfeld

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 07/06/2024 Aggiornato il 07/06/2024

Dal 7 giugno sarà disponibile su Disney+ la serie tv che svela la storia di Karl prima di Lagerfeld. A interpretarlo è l'attore Daniel Brühl, che ha incontrato la stampa a Milano

Becoming Karl Lagerfeld (Daniel Bruhl e Theodore Pellerin)

Nel corso dell’ultimo anno la moda è stata una delle principali fonti d’ispirazione per le serie tv. D’altra parte parliamo di un mondo che si nutre di creatività, che ha delle influenze dirette sul costume e la società, ma che porta con sé anche straordinarie storie di stilisti che hanno fatto la differenza diventando delle icone.

È proprio uno di loro che viene raccontato in Becoming Karl Lagefeld, la nuova serie originale francese Disney+ (prodotta da Gaumont e Jour Premier) disponibile dal 7 giugno.

Nei panni del mitico Karl Lagerfeld, scomparso cinque anni fa, troviamo l’attore Daniel Brühl che ha incontrato la stampa a Milano.

 

Karl prima di Lagerfeld

La serie tv, adattamento del bestseller Kaiser Karl di Raphaëlle Bacqué (pubblicato dalla casa editrice francese Albin Michel), ci porta nel cuore degli anni’70 tra Parigi, Monaco e Roma, per seguire non la nascita di uno stilista bensì quella di un imperatore della moda.

Nel 1972, infatti, Karl Lagerfeld ha 38 anni ed è già uno stilista di prêt-à-porter, ma praticamente sconosciuto al pubblico. Non è colui che è entrato nell’immaginario collettivo, anche per il suo look e l’iconico taglio di capelli. Un giorno incontra e si innamora del sensuale Jacques de Bascher (Théodore Pellerin), un giovane dandy ambizioso e problematico, il più misterioso degli stilisti osa sfidare il suo amico (e rivale) Yves Saint Laurent (Arnaud Valois), genio dell’haute couture sostenuto dal discusso uomo d’affari Pierre Bergé (Alex Lutz). E inizia così un nuovo capitolo della sua storia, il più importante.

La narrazione mette in luce anche le personalità della moda e della cultura che hanno frequentato Karl Lagerfeld all’epoca: da Paloma Picasso (interpretata da Jeanne Damas) a Loulou de La Falaise (Claire Laffut), da Marlene Dietrich (Sunnyi Melles) a Andy Warhol (Paul Spera).

 

La parola a Daniel Brühl

«Sono mezzo spagnolo, ma il mio italiano è un disastro!» dice sorridendo Daniel Brühl per rompere il ghiaccio, poi racconta il percorso che l’ha portato a vestire i panni di Karl Lagerfeld: «Devo dire che è stato molto interessante scoprire questa parte della sua vita, prima che diventasse famoso e perfezionasse il suo personaggio. Io anni lo fa incontrai di persona e vidi proprio questo personaggio che creò per proteggersi. E a me interessava molto l’idea di esplorare il modo in cui è diventato quello che tutti conosciamo con le sue fragilità».

E continua: «È stato un lungo processo, particolarmente impegnativo, perché quando si tratta di interpretare un personaggio misterioso si rischia di cadere nella caricatura. Ho letto le sue biografie, ho visto le sue interviste e ho incontrato poi vecchi amici che mi hanno dato spunti che non si trovavano nei libri. In lui vivevano contrasti molto forti (leggeva Marcel Proust ma amava anche il ritmo delle sfilate) e come attore, in particolare con il passare degli anni, mi piace sperimentare, lo trovo arricchente. Ho anche cercato di lavorare su alcuni aspetti che ci accomunano come la solitudine, cerco sempre di collegarmi con quei sentimenti che mi appartengono».

Svela anche un “dietro le quinte” che svela il bel clima respirato sul set: «Il primo giorno di riprese ho girato una scena con Théodore Pellerin, che interpreta Jacques de Bascher (il suo grande amore) e Sunnyi Melles (una meravigliosa Marlene Dietrich). Ero un po’ nervoso, ma poi una volta tornato in camerino ho trovato 150 rose: sono rimasto sorpreso e ho chiamato subito mia moglie dicendole che mi rendevo conto del fatto che nel corso dei 13 anni insieme non gliene avevo mai regalate così tante. Una volta tornato a casa ho trovato il bigliettino e ho scoperto che a mandarmele era stato proprio Théodore, per farmi il suo in bocca al lupo e creare un legame con me».